Prologo

Mi sveglio di soprassalto, sudato come se mi avessero gettato addosso un secchio d'acqua fredda in testa. Ho avuto un altro di quegli incubi.
Lei è accanto a me, tranquilla come al solito, sembra quasi che niente possa turbarla. Sembra una piccola bambola di porcellana.
Qualche volta ho paura persino di toccarla per evitare di rendermi conto che lei potrebbe essere soltanto frutto della mia fervida immaginazione.
Sento il suo respiro sulla mia pelle e, per un attimo, mi ritrovo ad essere ancora lo stesso ragazzo di dieci anni fa, quando la incontrai per la prima volta. Così timido, impacciato, insicuro di fronte a colei che sarebbe presto diventata qualcosa di grande.
L'amore della mia vita.
E mi sento ancora insicuro, vorrei tanto che lei fosse fiera di me, ma invece non fa altro che perdonare i miei mille difetti, i miei mille sbagli. Ho paura di perderla per sempre.
Do un'occhiata all'orologio digitale sul mio comodino. Le quattro di mattina.
'Auguri amore mio' penso, mentre mi alzo dal letto e infilo il primo paio di pantaloni e una maglietta che trovo sulla sedia. Oggi è il nostro decimo anniversario e voglio fare per lei qualcosa di speciale. Qualcosa che non dimenticherà mai.

L'aria fredda di Londra in autunno mi investe all'improvviso, nel momento stesso in cui metto piede fuori casa. Layla, il nostro cane, esce fuori dalla sua cuccia e inizia a scodinzolare come se non mi vedesse da secoli. L'accarezzo dolcemente per cercare di farla stare calma e le sussurro che presto sarei tornato a casa.
Sbaglia chi dice che i cani non capiscano assolutamente niente di quello che diciamo, spesso trovo che siano più intuitivi persino degli esseri umani. Layla mi lecca il palmo della mano e ritorna, ubbidiente, nella sua cuccia rossa. Sento il suo sguardo vigile che mi segue mentre percorro il vialetto e mi trovo finalmente in strada.
Cammino per le vie deserte e mi sento come un viaggiatore in cerca disperata di qualcosa che non riesce a trovare, fino a quando la vista del Tamigi illuminato dai lampioni mi costringe a fermarmi per ammirarne l'incredibile bellezza.
E' per motivi come questi che lei non ha mai voluto trasferirsi altrove, in America per esempio. Ha sempre trovato nell'Inghilterra un luogo magico, un po' come Narnia.
Nonostante abbia provato a dissuaderla più volte, non c'è stata ragione di farle cambiare idea. Sempre testarda.
D'altronde come darle torto? Londra è stata pur sempre sia l'ideatrice che lo scenario di tutto quanto, abbiamo entrambi un debito nei suoi confronti.
A volte però mi chiedo come sarebbe stata la mia vita senza di lei.
Vuota probabilmente, ma dopo sorrido al mio stesso pensiero, così assurdo.
Perchè? E' stato destino gente e si sa quello che si dice di lui: è sempre inevitabile.

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Abbelli! Buonasera a tutti, questa è la mia prima fan fiction e spero soltanto possa piacervi. Assicuro colpi di scena e niente banalità, il vostro scopo in tutta questa storia sarà capire chi si cela dietro al famoso "uomo misterioso" (per questo la storia è chiamata proprio "guess who" ovvero "indovina chi"). Alla miglior sostenitrice della scelta vincente, regalerò una one-shot con lei come protagonista.
Nonostante queste bellissime premesse, ho bisogno del vostro aiuto! Fatemi trovare almeno 3 recensioni tra oggi e domani e posterò immediatamente il primo capitolo, così il gioco avrà finalmente inizio!
Vi mando un bacione enorme e spero che l'idea possa piacervi :)

everybodyschanging