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Autore: Najara    19/09/2012    6 recensioni
New York, Santana è una report di successo e lavora nel più grande giornale della città.
Ma lei non è sempre vissuta lì, è nata in una piccola cittadina nell'Ohio dove ha lasciato un'amica del cuore, Brittany. Proprio lei si presenta al giornale, assunta come fotografa. La sorpresa è grande, ma forse c'è qualcosa di ancora più sorprendente da scoprire!
Insomma un'altra avventura Brittana!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ultimo capitolo…

Ultimo capitolo…

Buona lettura…

 

 

Ventunesimo capitolo: Super rabbia e dolore

 

Blue Lady si posò davanti all’ospedale e poi corse verso le porte, un gruppo di medici le venne incontro con una barella e lei vi depose delicatamente il corpo di Santana, poteva sentire il suo cuore battere, anche se era disperatamente lento. Si tese, si concentrò profondamente, alla ricerca di un altro battito, uno più leggero... Nulla. Le si riempirono gli occhi di lacrime,

“Aspetta un bambino…” disse ai medici, mentre la portavano via. Santana era pallida, così pallida.

Spinse con forza sulle gambe lanciandosi verso il cielo, una rabbia cieca che la avvolgeva, sapeva dove andare. Piombò nel super attico del miliardario Sebastian Smythe frantumando le vetrata.

Era stato solo un istante, ma lo aveva visto, lo aveva visto mentre ordinava a quella sotto specie di scienziati di torturarla. L’uomo si voltò impallidendo nel vederla, aveva un bicchiere di qualche alcolico in mano e lo lasciò cadere mentre cercava inutilmente di raggiungere la sua scrivania. Brittany lo afferrò sollevandolo da terra,

“Tu!” Riuscì solo a dire, mentre fissava quegli occhi di ghiaccio che però ora esprimevano paura, “Tu, lo hai ucciso!” L’uomo non riuscì a rispondere, la sua stretta gli permetteva a mala pena di respirare. Voleva fargli del male, voleva punirlo, voleva ucciderlo! Tenendolo per il collo si mosse verso la vetrata e poi fu fuori, sospesa nel vuoto.

“Morirai” L’uomo si era aggrappato al suo braccio, l’unico sostegno, la guardava con occhi sgranati, terrorizzato. Perché guardando Blue Lady negli occhi aveva visto un profondo dolore, un dolore accecante.

Brittany rimase ad osservarlo, il braccio che tremava dalla voglia di lasciare la presa.

“Per favore, per favore…” Riuscì a mugugnare Sebastian nella sua stretta.

Cosa ci faceva lì? Lei non voleva essere lì, Santana aveva bisogno di lei. Riportò l’uomo nell’appartamento e poi lo lasciò cadere a terra. Gli gettò un ultimo sguardo e poi corse da lei.

 

Quinn e Puck avevano raggiunto l’ospedale e ora aspettavano all’esterno della stanza dove era stata ricoverata Santana, il ragazzo era piuttosto a disagio, le mani in tasca e la testa incassata nelle spalle, ma comunque non si decideva ad andarsene. Quinn invece era seduta composta su una sedia, l’unico segno della sua agitazione erano le mani che si stavano torturando.

Brittany, li raggiunse correndo a velocità umana,

“Come sta?” I due giovani le lanciarono un’occhiata poi Quinn le rispose,

“Il medico la sta visitando… me ecco…”

“Voglio vederla, devo vederla!” Disse la giovane che aveva già voltato la testa verso la porta e intensificato lo sguardo, “Arriva…”, disse e la porta si aprì, Puck e Quinn si guardarono, Brittany doveva essere in forte agitazione se metteva così in mostra i suoi poteri anche se già sapeva che Quinn ne era a conoscenza.

“Come sta?” Chiese subito Brittany e il medico la guardò perplesso,

“Chi siete voi signorina?”

“La sua ragazza! Ditemi come sta!” Il medico sbatté le palpebre stupito poi annuì,

“Non molto bene… non sappiamo cosa lo abbia creato, ma ha rischiato l’aborto e il suo corpo sembra aver avuto un forte collasso…”, Quinn sgranò gli occhi, aborto? Santana aspettava un bambino? Guardò Brittany che però non appariva altro che enormemente spaventata,

“Avete detto rischiato? Il bambino sta bene?” Il medico si strinse nelle spalle,

“Mi dispiace, ma non è possibile dirlo… il feto è ancora troppo piccolo, non sentiamo il battito… queste ore sono fondamentali, forse domani sapremo se è tutto a posto, ma per ora non posso davvero pronunciarmi.

Ma… Ma Santana starà bene vero?”

“Sì, la signorina Lopez ha bisogno di riposo, le stiamo somministrando il necessario, credo che presto si risveglierà…”

“Devo vederla!” Il medico annuì,

“Va bene, ma solo voi”. Brittany si fiondò nella stanza poi sembrò ricordare qualcosa e sulla porta si voltò,

“Grazie, a tutti e due…” I due giovani le annuirono e lei scomparve nella stanza.

 

Santana era stesa nel letto, il volto pallido che rivaleggiava con le lenzuola bianche, attorno a lei numerosi macchinari a cui erano attaccati tubicini che andavano a finire nelle braccia della giovane. Brittany le si avvicinò quasi timorosa. Santana aveva gli occhi chiusi e non si mosse neppure quando lei le prese la mano.

“Andrà tutto bene piccola, vedrai…” Le sussurrò per poi deporle un bacio leggero sulla fronte, poi in una specie di ripensamento la baciò anche sulle labbra. Vedendo che la ragazza continuava a non muoversi prese una sedia e si sedete accanto a lei, la mano della giovane intrecciata alla sua.

Brittany appoggiò la fronte al letto e tese tutta sé stessa ad ascoltare il cuore di Santana, aveva escluso ogni altro rumore. Ancora una volta quello di Santana era l’unico battito che riusciva a percepire. Chiuse gli occhi lasciandosi cullare da quel rumore lento ma regolare.

La notte passò e malgrado Brittany percepisse gli infermieri e i dottori che entravano ed uscivano dalla stanza non si mosse, fino a quando non avvertì il cambiamento, il respiro di Santana si era fatto più leggero, alzò la testa e incrociò lo sguardo con un paio di occhi scuri.

Brit…” le disse e poi scoppiò a piangere. La ragazza sgranò gli occhi poi la tirò a sé ignorando i tubicini, la sollevò e si infilò nel letto sotto di lei per poterla avvolgere completamente nel suo abbraccio. Le accarezzò i capelli dondolandola e cercando di calmare quel pianto disperato.

“San… non piangere più ti prego, ti prego…” La ragazza scosse la testa singhiozzando,

“Mi dispiace Brittany, mi dispiace tanto!”

“No, non fa niente…”

“Ho perso il nostro bambino! Il nostro bambino Brittany!” La ragazza sembrava incapace di smettere di piangere,

“No, San… non possiamo dirlo ancora… i medici dicono che non…”

“Sono stata così stupida! Mi perdonerai mai Brit?”

“Non è colpa tua piccola!”

“Sì invece! Lo sapevo, il medico me lo ha detto ieri pomeriggio, lo sapevo che aspettavo il tuo bambino per quanto assurdo e strano possa sembrare può essere solo il tuo bambino Brit, te lo giuro!” Singhiozzo ancora, “E mi sono gettata verso quella dannata pietra verde, io l’ho ucciso!” Brittany la strinse forte,

“No San, tu sei venuta a prendermi, non potevi sapere... e poi se ha preso anche solo una piccola cosa di te allora è una forza, vedrai che starà bene!” Santana alzò lo sguardo su di lei,

“Credi davvero che stia bene?”

“Sì, San, è il nostro miracolo, frutto del nostro amore, io non avevo capito le parole di mio padre… mi dispiace tanto che abbia preso la mia debolezza…” Si interruppe sgranando gli occhi. Fu in piedi in un istante, tra le braccia teneva una Santana alquanto stupita.

Brit?” La chiamò lei ma Brittany sorrideva,

“So come farlo stare bene!”, Veleggiò verso la finestra e ne aprì le imposte, poi volò all’esterno, sempre tenendo Santana che le avvolse le braccia attorno al collo. Le macchine all’interno iniziarono a suonare allarmate, mentre i tubicini ora giacevano scompostamente sul letto e per terra, ma Brittany non sembrò badarvi.

“Se ha il mio punto debole allora avrà preso anche altri aspetti di me, e io so cosa mi fa stare meglio!”

“Cosa?” Le chiese Santana mentre la ragazza saliva sopra gli edifici verso il cielo ancora scuro,

“Il Sole!” Disse lei,

“Oggi però è nuvoloso…” Brittany non le badò invece aumentò l’andatura raggiungendo il soffitto di nuvole, Santana le si strinse contro, solo il calore del corpo della ragazza le impediva di sentire il freddo pungente. Attraversarono le nubi e si ritrovarono ricoperte d’acqua,

“Devo spuntare il mio desiderio di fare l’amore con te su una nuvola… avrei dovuto immaginare che sono fredde e umide…” Brittany le sorrise e poi le baciò le labbra,

“Andrà tutto bene… il nostro bambini starà bene!” La rassicurò, sapeva che la ragazza tergiversava quando aveva paura. Santana annuì poi appoggiò la fronte nel collo di Brittany chiudendo gli occhi. Un istante e furono immerse nella luce del sole. Brittany chiuse gli occhi a sua volta beandosi dell’energia che ne riceveva, poi tese le orecchie ascoltando, aspettandosi il battito veloce del suo bambino. Rimase in ascolto a lungo, Santana era immobile contro di lei eppure Brittany percepiva il suo tremore e non era per il freddo.

“Brittany…” Le due ragazze si guardarono e le lacrime riempirono gli occhi di Brittany,

“No…” Disse solo e Santana si strinse a lei cercando di dare e ricevere conforto. Il loro bambino non c’era più.

 

 

 

Note

 

E questo era l’ultimo capitolo… l’epilogo domani…

Un solo commento: Ma perché non l’ha buttato giù dal palazzo?

Grazie e ciao ciao.

 

  
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