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Autore: Lenni    19/09/2012    3 recensioni
Partecipa alla Think Angst Challenge | Skins Generation 1 - 2 - 3 ♥
#O1: Cook / Dr Foster - "Cook non credeva in Dio, Buddha o Allah: in quel momento avrebbe voluto esserne in grado più che mai."
#O2: Sid / Cassie - "Sei tu il mio fiore, Cassie."
#O3: Franky / Nick - "Ed è guardandola andar via che quel pensiero ti torna in mente, esattamente come quel giorno. Non l’hai neanche salutata."
#O4: Emily / Naomi - "Vola, Emily, vola: non importa avere le ali per farlo."
#O5: Chris / Jal - "Ti guardo, Chris, ed è straordinario il modo in cui sorridi sempre, anche quando va tutto a puttane."
#O6: Effy - "La paura si scioglie in lacrime di mascara e dolore: è inutile combattere, la guerra è finita."
#O8: Rich - "Lei è tua figlia. Lei è l'amore della mia vita."
Genere: Angst | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Quasi tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Set: 06
Frase: 02
Personaggi: Sid - Cassie (menzionata) - Chris (menzionato)
Prompt: "I'd rather have a rainy day with you than see the sunshine alone" - Jin Akanishi, Season
Raiting: Verde
Generi: Romantico, Angst, Missing Moment
Avvertimenti: Nessuno
Note dell'autrice: eccoci qui, secondo capitolo c: oggi propongo un bel Sid/Cassie, precisamente un missing moment dell'ultima puntata della prima stagione. A me sarebbe taaaaaaaaaaanto piaciuto vedere quella scena per intero, la consapevolezza che si fa largo nella mente di Sid e cavoli, quella frase, quel mi ha fatto pensare a te. Oh, se le frasi potessero uccidere... ma quanto sono teneri?! ç_ç <3 Ah, quasi dimenticavo... vogliamo parlare del mio Chris De Andreiano?! ** Ma quanto diamine è sua, quella frase? Ve lo giuro, quel ragazzo era un genio.





In realtà, Cassie, quando mi sono svegliato, stamattina, il sole 
splendeva  attraverso i vetri e mi ha fatto pensare a te. 
Sidney Jenkins.
Sono le 5 e mezza e sono sveglio. 
La luce è calda e si ammassa negli angoli bui della mia stanza, guardandosi bene di toccare anche me: è naturale, si schifa. 
Ieri sera ti ho pensato, prima di addormentarmi, perché Maxxie mi ha regalato il tuo ritratto: è decisamente più efficace della foto di Michelle che tenevo sotto il cuscino. Non so quanto possa interessarti, ma sai, l’ho tolta da lì. Ci tenevo che tu lo sapessi.
 
Il sole filtra, attraverso la polvere, bagnando di luce lo schifo che mi circonda.
 
È in momenti che vorrei essere anch’io in quella clinica: tutto bianco, tutto pulito, completa assenza di caos. Da fuori sembra tanto un pezzo di quella agognata perfezione che tanto decanta il mio vecchio: mi piacerebbe sapere cosa si prova ad essere perfetti, anche se solo per una volta. Che poi, se vogliamo proprio dirla tutta, mi accontenterei anche solo di avvicinarmi un po’ alla perfezione, magari sfiorarla e basta – quel tanto che basta per fare contenti tutti ed esserlo anch’io.
Il sole filtra, attraverso la polvere, ed è una sigaretta che mi brucia la pelle.
A forza di farmi dare del rifiuto umano, lo sono diventato. E credimi, se vedessi la mia stanza, non potresti essere che d’accordo con me – ma, aspetta, tu l’hai vista. Oh Dio, forse no: eri troppo impegnata a piangere e baciarmi, prima di correre via. Non deve essere stato comunque un bello spettacolo. 
Ho del marcio dentro, Cassie, e a sentire gli altri ce n’è pure di fuori: credo che sia colpa di tutta la merda che ho dovuto ingoiare. Si vede che ormai non ci sta più tutta dentro, visto che deve per forza uscire a prendere un po’ d’aria. Non penso che loro abbiano capito, visto che continuano ad aggiungerne.
Una volta Chris mi ha detto che anche la merda va rispettata, visto che da lì crescono i fiori. Era completamente fatto, ovvio, ma serio come non mai.
Aveva tirato un bel tiro e poi, sbuffando fumo, mi aveva guardato con quello strano sguardo di quando si droga, chiudendo un occhio e assottigliando l’altro fino allo spasimo, e poi aveva detto con voce grave:
«C’è merda ovunque, Sidney, ovunque! Ma sai, non può essere che un bene: dove nascerebbero i fiori, altrimenti, nel tuo buco del culo?»
Si era concesso un risolino spento, poi era collassato sul divano, russando e sbavando sui cuscini. 
A volte ci ripenso, ma non è che ottenga grandi risultati perché sai, Chris ci crede ancora, ma io no. Ho smesso – ma poi sei arrivata tu
 
Il sole filtra, attraverso le tende, ed è carezza come il tuo sorriso. 
 
Io amo Michelle, la amo davvero, anche più di Tony, ma non sembra più essere abbastanza: ma cosa mi fai, Cassie? Perché mi fai credere che anche a me possa spettare un finale?
Vivo nell’attesa da così tanto tempo che, ormai, non ci faccio nemmeno più caso. Aspetto, ma cosa non lo so, so solo che devo aspettare, Cassie, perché è inutile correre, gli altri sono più veloci di me. 
Perché rallenti, Cassie? Perché vuoi stare con me? Non importa più che fingi, ho sempre saputo che stavi facendo un favore a Michelle. Vattene, porca puttana, lasciami solo! È questo quello che fanno tutti, perché tu no? Sei diversa, non migliore – come potresti esserlo, se mi resti vicino?
 
Il sole filtra, attraverso le tende, e la vita bussa contro il vetro: sei tu, Cassie.
 
La notte è finita, è morta, Cassie. Si è arresa alla forza del sole.
Anche io ho smesso di combattere e sai perché? 
Sei tu il mio fiore, Cassie.
Ormai il sole splende, ma non ho più paura: voglio uscire. Fuori da qui, fuori da me, magari con te – oh, sarebbe perfetto. 
Non ho più paura, Cassie, nemmeno di quelle nubi all’orizzonte: preferisco avere un giorno di pioggia con te che guardare quest’alba da solo, rinchiuso. E sai qual è la novità, Cassie?
Il traguardo non sembra più neppure così lontano, ora che non sono più prigioniero.
 




 
[ 672 parole ]
 
  
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