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Autore: fann1kaoriyuki    05/04/2007    6 recensioni
Non te lo dirò mai questo segreto, Potter. Non ti farò mai capire fino a che punto ci tengo a questo piccolo oggetto che ho tra le mani. Quello che penso… Quello che provo… Tu non lo saprai mai.
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non te lo dirò mai questo segreto, Potter

Non te lo dirò mai questo segreto, Potter.

Non ti farò mai capire fino a che punto ci tengo a questo piccolo oggetto che ho tra le mani.

Quello che penso…

Quello che provo…

Tu non lo saprai mai.

Il più delle volte faccio finta di non saperlo neanche io. Spesso me ne riesco a convincere.

Sono bravo in questo, a convincermi che nulla di te m’importi, che non è vero che mi rallegro e mi sembra di vedere la luce se tu, per sbaglio o per volontà, mi rivolgi la parola o un gesto di saluto.

Sono bravo a sorridere, o meglio ghignare, come sempre, rispondendo alle tue battute cedendoti almeno il divertimento di un sano battibecco che ormai è l’unica cosa che ci unisce.

Sono bravo a guardarti e distogliere gli occhi poco prima che tu te ne accorga, poco prima che tu ti renda conto dei miei occhi velati di un sentimento a cui mi rifiuto di dare un nome.

Mi rifiuto categoricamente di svelarti questa cosa che sento nel mio cuore.

Mai e poi mai lo saprai.

Non m’importa se fa male, se mi si stringe il petto a vederti con altri o se guardi qualcuno che non sono io.

La mia non è gelosia.

La mia non è una muta richiesta d’attenzioni.

Il mio non è amore.

Cos’è l’amore poi?

Star bene con una persona che ti rende felice, condividere gioie, dolori, situazioni, avventure…

Tutto ciò che noi non abbiamo mai fatto né faremo mai.

Quindi questo non potrà mai chiamarsi “amore”.

Ossessione, forse. Ma non amore.

Eppure stringo questo oggetto con forza e al contempo con delicatezza.

Con forza perchè questa cosa che sento è intensa e dolorosa.

Con delicatezza perché a ciò che impugno tengo forse più della mia stessa vita e non permetterei mai si rovinasse.

No, questo non è amore. E’ troppo dilaniante per esserlo.

E poi…amore! Io non posso provare amore! L’amore è una sciocchezza, non esiste, è un’invenzione degli uomini che non vogliono concepire che si è soli nella vita, che per quanto ci si unisce a qualcuno, si resta solamente una persona con propri sentimenti, gioie e dolori, che la compagna, o il compagno, non comprenderanno mai totalmente.

Si è sempre soli, sempre unici.

E non conta nulla il fatto che sei il mio mondo, che dentro di te batte un cuore che vorrei mi appartenesse totalmente.

No, un simile sentimento non può chiamarsi amore.

Se l’amore esistesse sul serio, intendo quello vero, non quello dei film o quello delle ragazzette svampite che ormai pensano solo all’approccio fisico scambiandolo per amore, se l’amore esistesse sul serio…

Non potrebbe mai riscontrarsi in questa spirale di dolore e tormento che provo. Non potrebbe mai identificarsi in questa ossessione pura e semplice.

No, questo non è amore.

Io non ti amo Harry Potter.

Io non ti amo, né lo farò mai.

Eppure, perché tengo stretto questo oggetto tra le mani, sempre, costantemente quasi a temere che si sciolga attraverso il calore che ne scaturisce?

Un altro punto a favore della mia tesi: le mani scottanti! Si dice, infatti, che chi ami abbia le dita fredde ed io le ho bollenti.

Vedi? Non è amore!

Questo oggetto piccolo e stupido tu non saprai nemmeno che ce l’ho io. Del resto come posso sperarlo? Come posso sperare che tu ti renda anche solo minimamente conto di quanto questo piccolo oggetto significhi per me?

Perchè poi?

Perché lo hai stretto, afferrato, me lo hai rubato sotto al naso, così tante volte da renderlo tuo.

E’ tuo.

Solamente tuo.

E per questo che l’ho preso io, per me.

Un piccolo souvenir della scuola, unico posto dove potevo vederti regolarmente e fronteggiarti con uno scopo.

Oh no, questo non è amore!

….E anche se fosse…?

Ammettiamo anche solo minimamente che questo sia vagamente amore…

Comunque tu non lo saprai mai. Mai e poi mai!

Perché?

Perché si, perché io sono io e tu sei tu, perché non mi vorrai mai, nemmeno come amico, figuriamoci per altro.

E poi si….ho paura, lo ammetto.

Del resto come puoi biasimarmi? Sono un maschio e lo sei anche tu.

Lo so, è scontata come scusa, ma è la più concreta.

Mi rifiuteresti categoricamente dicendo che è una cosa orribile e schifosa o forse saresti gentile, da buon griffondoro, dicendomi sono un “sono lusingato, ma sono etero”.

Chissà…

Ma tanto non lo saprai mai, non te lo dirò mai. Resterà sempre questo segreto celato nel mio cuore che mai ammetterò nemmeno a me stesso.

Continuerò a raccontarmi che tengo quest’oggetto tra le mani fin quasi a togliermi la circolazione per nulla, per un motivo qualsiasi, ma non perché sia tuo.

Mi viene da sorridere sai?

Pensarti in questa luce.

Mi fa male, è vero, immaginarti anche solo sorridermi teneramente, magari dopo aver fatto l’amore, ma non posso farci nulla.

Mi sveglio spesso dopo un sogno che non voglio ricordare, con una sensazione di soffocamento che m’impedisce di ignorarlo, con un brivido lungo la schiena che non posso ignorare.

Ma non lo ammetterò mai a me stesso, né a te.

E mi va bene così.

Mi va benissimo così.

E quindi sono qui, sulla torre più alta del mio maniero a cacciar via dalla tasca quest’oggetto per me tanto caro.

Finalmente lo guardo lucente e lucido dibattersi nelle mie mani.

Quest’oggetto rappresenta esattamente tutto ciò che sei per me.

Quest’oggetto, questa piccola minuscola sfera, rasenta la mia ossessione, ciò a cui più anelavo e anelo tuttora.

Non riuscivo a raggiungerti. Ci provavo, ma non ci riuscivo.

E’ come quando giocavamo a Quidditch: tu eri sempre più veloce di me. Per quanto io provassi, mi allenassi, tu eri sempre un metro avanti a me.

Tu questo non lo sai…io non volevo il boccino. Non volevo questo boccino che è ormai come me, stremato e arreso alla mia stretta.

Io volevo prendere la tua folgorante luce nascosta dietro quel manto rosso-oro.

Era verso di te che tendevo la mano. Era te che cercavo di afferrare, perché non riuscivo a vederlo, il boccino, troppo piccolo e insignificante come luce rispetto alla tua.

Tu eri una specie di mio personale boccino, ma proprio come quello reale eri una vera utopia per me.

E volavo.

Volavo più forte, più veloce, ma mai abbastanza.

Volevo raggiungerti, afferrarti, vincere la mia personale battaglia.

Ma ora vedo in faccia la realtà…

Non importa quanto mi affanni a cercare di afferrarti e a raggiungerti. Non accadrà mai.

Non posso raggiungerti. Non posso prenderti.

Sono stanco.

Stanco di amare, perché sì, questo sentimento è amore, puro e semplice amore.

Stanco di soffrire in silenzio.

Tale sogno è un veleno che mi logora, che mi uccide, che mi consuma.

Per quanto io urli, tu non mi udirai.

Per quanto io pianga, non verrai a consolarmi.

Per quanto tremi, non verrai ad abbracciarmi.

Tu sei il mio boccino, splendente e dispettoso, che vola beffandosi dei miei sforzi.

Il mio boccino lucente e giocoso, che mi ruota attorno, sfidandomi e spingendomi ad un limite che ho valicato da tempo.

Il mio boccino dalle ali dorate, che fa sembrare le mie ali grigie,  spente nuvole di pioggia.

Il mio boccino…il mio Harry….

Apro le mie mani e il boccino, quello vero, finalmente è libero di scappare. Non appena avverte la libertà, le piccole ali dorate si risvegliano come per incanto e sento il distacco e il gelo sul palmo ormai vuoto.

Vola via l’unica cosa che mi legava a te.

Vola via l’unica cosa tua che mi apparteneva…

Quindi questo è un Addio.

Osservo il luccichio svanire nel cielo notturno.

No, tu non saprai mai il mio segreto, Harry.

 

- Non riesci a prendere il boccino neanche quando lo hai già in mano eh, Malfoy? -

- Potter? – Draco lo fissò incredulo restare sospeso in aria con la sua scopa e il boccino serrato tra le dita, nuovamente arreso. – Che diavolo ci fai qui? –

- Prendo il boccino…-

Draco osservò la pallina dorata e poi Harry. Questi portò la sua scopa fin dentro la stanza e scese accanto a Malfoy.

Si guardarono per lunghi secondi studiandosi attentamente.

- E’ caldo… - costatò il moro rigirandolo tra le dita.

La gola di Draco si seccò improvvisamente – Perché sei qui? - ripeté la domanda.

Harry distolse gli occhi e sospirò leggermente, poi improvvisamente si sbilanciò su Draco e lo baciò dolcemente.

- Te l’ho detto: volevo prendere il mio boccino.- ammise sorridente sulle sue labbra e accarezzando i suoi capelli dorati.

 

Bhè…forse può darsi che un giorno lo saprai…

 

 

Note:

Salve a tutti gli  affezionati! (ma chi ti pensa proprio!-.-nd tutti) ecco qui un'altra cosuccia scritta per diletto! Spero vi piaccia, ma grazie lo stesso di averla letta!>_<

   
 
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