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Autore: Iris Green    19/09/2012    1 recensioni
Vi propongo una Harry/Hermione:
"Capelli neri.
Non avrebbe mai pensato di potersi perdere nel nero della notte, di volerlo fare."
[...]
"Occhi verdi
Un verde che sapeva di speranza, come dicono i Babbani, eppure anche di casa, prati sconfinati dove correre liberi, terra, semplice familiare e confortante terra."
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Luna Lovegood, Ron Weasley | Coppie: Harry/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Salve! Spero davvero che vi piaccia e che sia chiaro e poco noioso.


Capitolo 1
Capelli neri.
Non avrebbe mai pensato di potersi perdere nel nero della notte, di volerlo fare. Era stata conquistata dal buio, ogni volta che si immergeva in esso si sentiva completa e completamente se stessa.
Occhi verdi.
Poi due fari nella notte, non erano irritanti come quelli della macchine babbane, di quel giallo insopportabile. In ogni caso dubitava che degli occhi potessero essere gialli. Quelli che lei aspettava di poter vedere ognin mattina, quelli che lei adorava, erano verdi. Di un verde coinvolgente e tranquillo allo stesso tempo. Un verde che sapeva di speranza, come dicono i Babbani, eppure anche di casa, prati sconfinati dove correre liberi, terra, semplice familiare e confortante terra. Quegli occhi, ogni volta che li incontrava portavano solo serenità se non gioia.
Labbra morbide.
Non doveva pensare troppo alle sue labbra o si sarebbe distratta. Le capitava di distrarsi guardandolo. Spesso.
Aveva a sua completa disposizione non solo le labbra, ma ogni porzione di pelle di Harry. Quando per la prima volta alla fine del sesto anno di Hogwarts aveva realizzato questo, infinite possibilità le si erano spalancate davanti. Il culmine però era stato il loro mancato settimo anno e con esso la consapevolezza di essere ricambiata.
Avevano combattuto, rischiato la vita, lottato con le unghie e con i denti.
Solo dopo, quando la polvere era tornata sulla polvere, quando ogni mattone aveva ripreso il suo posto, avevano potuto parlare. Parlare di loro, dei loro sentimenti, dei caduti, pingere, sfogarsi.
Avevano escluso Ron. Dopo tanti anni si rendeva conto che avevano effettivamente iniziato ad escluderlo, ebbri d'amore e di dolore si erano chiusi nella loro bolla dorata. Loro si capivano, erano complici, si amavano.
Avevano ripetuto, o meglio, iniziato in ritardo il settimo anno ad Hogwarts, tutto sembrava normale, ma il rapporto del famoso trio camminava sul filo di un rasoio.
Hermione non se ne era resa conto, aveva dato la colpa alla guerra, sperava che il loro rapporto tornasse come prima. Non era stato così. Gli studi per diventare Auror di Harry e quelli di medimagia di Hermione avevano rubato tempo e contribuito così a spezzare ulteriormente il legame. Poi c'era stata la frattura definitiva: avevano litigato per lei. Ron si era intestardito su alcuni sentimenti che diceva di provare per lei da tempo ma che tutti e tre sapevano essere una scusa per litigare.Ron stava straparlando ed Harry aveva reagito, aveva risposto, si era dimostrato geloso e possessivo e anche scortese.
Hermione ed Harry erano andati a  vivere insieme: ancora una volta di fronte al dolore reagivano facendo fronte unito. Loro erano e sarebbero stati sempre uniti. Tre anni dopo avevano iniziato a lavorare e alla prima occasione Harry aveva chiesto il trasferimento. Hermione lo aveva seguito in Scozia, infondo non esisteva solo il San Mungo e aver fatto la specializzazione lì, la rendeva molto preparata.
Avevano comprato casa: un cottege bellissimo, piccolo, confortevole e leggermente isolato in un paese interamente magico.
Esattamente sette anni dopo la grande battaglia finale Harry aveva chiesto ad Hermione di sposarlo.
Era arrivata una lettera dal Ministero inglese che li invitava ad una serata di commemorazione che si sarebbe tenuta nel Week-end1 e nonostante avrebbero rivisto Ron e i Weasley, Hermione sosteneva che dovessero andare. Ovviamente per Harry non era stata un'improvvisata, ci pensava da mesi e aveva da poco comprato un anello. Così si era inginocchiato di fianco al tavolo della cucina e di fronte alla sedia di Hermione.
-Spero che ormai tu abbia capito cosa significhi per me. Tu sei la felicità, la tranquillità, il mio porto sicuro, tu....tu sei la donna fatta apposta per me. In tutto questo tempo spero di avertelo fatto capire ma voglio continuare a farlo. A dirti quanto sei per me per tutta la vita. Vuoi ufficializzare il fatto che ci apparteniamo?-
Era stata una dichiarazione bellissima per Hermione che si era gettata su di lui senza indugio sussurrandogli quanto lo amasse. Avevano fatto l'amore e parlato e fatto l'amore per tutta la notte.
La data delle nozze era stata fissata per l'anno successivo: non volevano niente di eccessivo , ma l'organizzazione di un matrimonio richiede tempo e con i loro lavori il tempo non era mai abbastanza.
La lista degli invitati era poi una questione spinosa. Ron, i Weasley, Luna e gli altri, infondo erano la loro famiglia magica. Sarebbe stata complicata da realizzare.
Fino a quel momento però Hermione voleva continuare a godersi quella vita.
Voleva continuare a ringraziare il cielo2 perchè la mattina si svegliava con il profumo di Harry addosso, lo guardava dormire e attendeva di poter vedere quei suoi fari verdi. Ringraziava di poterlo ascoltare, di poterlo vedere vivere, osservarlo mentre volava ed essere preoccupata per ogni missione che gli affidavano. Ed Harry da parte sua ringraziava di essere sopravvissuto, di non aver fallito. Godeva del conforto di Hermione, delle sue forme morbide premute contro di lui, della sua complicità.
Vivevano l'uno nell'altro e l'uno per l'altro sena pretendere nulla più; confortandosi per l'assenza della loro famiglia adottiva ma concentrandosi sulla felicità che si potevano dare e sull'amore che si potevano dimostrare.



Note autore:
1. Allora, lo so che ad un evento di commemorazione gli inviti si spediscono mesi e mesi prima ma mi serviva che fosse qualcosa di immediato e poi ho immaginato che con metropolvere, smaterializzazione e tutto il resto nel mondo magico si potesse dare meno preavviso.
2. La Rowling non parla di religione, invece in quest'ultima parte io lo faccio. Mi sembra naturale dopo il capitolo con Silente nell'ultimo libro e soprattutto mi sembra una reazione "logica" di fronte a una guerra che si è superata. Mi spiego, secondo me  dopo aver superato una guerra così, le possibilità sono due: o si smette di credere in una forza superiore o si trova la fede. Ho preferito la seconda.
La storia non sarà una Long. Immagino che ci sarà solo un altro capitoletto.

Me lo lasciate un commentino-ino-ino??
Kiss
Iris
  
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