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Autore: wolf9543    19/09/2012    1 recensioni
I nostri sguardi si incrociarono, strano che tra tanti lui avesse proprio raccolto il mio.
Non lo distoglieva, e cominciavo ad infastidirmi forse.
L'ironia di quell'uomo a volte mi dava alla nausea, ma quando i nostri sguardi si inconcrociavano ero quasi convinta che tra noi due ci fosse puro feeling!
Pensai tra me e me.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Mi abituerò.


Era una mattinata come le altre,
il sole splendeva,
ed era il mio primo giorno di scuola.
Le vacanze estive erano passate in fretta ed io non volevo saperne di tornare in quella scuola, il sol pensiero di ripreparare lo zaino, le corse per prendere l'autobus e l'agitazione prima di un interrogazione, mi angosciavano ancor prima di iniziare.
La luce del sole mi accecava, e mi misi un cuscino sugli occhi per non far diventare quella luce ancor di più un irritazione.
"Tesoro è pronta la colazione, scendi giù a tavola che è tardi di già." gridò mia madre, mi irritai, avevo sonno, non volevo andare a scuola e non volevo alzarmi da letto.
Ma qualcosa mi fece sobbalzare. Un sms. Avevo il cellulare sulla scrivania, mi alzai e delicatamente mi misi una mano tra i capelli, mi massaggiai la testa con fare confuso.
Era la mia migliore amica... "Ti sto aspettando. Muoviti che facciamo tardi."
"Cazzo." 

Mangiai una fetta biscottata e misi nello zaino una mela bella gialla che avrei mangiato a ricreazione.
Aprii la porta di casa, e mi ritrovai davanti il mio cane che cercava di giocare di prima mattina con me.
"Non ora, sto andando a scuola." dissi come se lui mi avesse capito realmente, forse si forse no.
Presi il primo autobus che passò e dovetti restare in piedi dato che i posti erano già tutti occupati.
Di sicuro ora ci affogheranno di temini da fare per casa. Pensai.
Per esempio quelli con tema Caro Diario, Io come sono?, il mio carattere, la mia vita.
Ed io scriverò,

Caro diario,
mi chiamo Teresa, faccio il terzo superiore, non sono fidanzata, ho un carattere socievole e a volte spinoso, ma cerco di andare d'accordo con tutti anche se non sembra. Sono di statura media.
Ho i capelli mossi castani, occhi marroni, un bel viso e sono abbastanza magra, ma non esageratamente.
Il mio sport preferito è nuotare e correre, e poi...
Cos'altro dire?
Fine del tema.

Scesi dall'autobus ero arrivata.
Marica, la mia migliore amica, già mi aspettava davanti il cancello di scuola, e appena mi vide s'incamminò verso di me.
"Ehi, a quest'ora si arriva? Speravo di fare colazione con te e invece... Teresa mi stai ascoltando?" disse confusa
Un uomo alto contornato di ragazzine, mai visto un professore che si abbraccia con le proprie alunne... è una nuova moda?
Mi interrogai senza distogliere lo sguardo da colui che sembrava essersi alzato in gran forma, sorridente, e senza pensieri, sembrava?
"Scusami non ti stavo ascoltando, ero assorta nei miei pensieri Marica." dissi calciando un sassolino per terra.
"Lo avevo capito, fa nulla, sei molto carina stammattina Teresa!" disse guardandomi con fare indagatore
"Grazie, anche tu Marica." sorrisi
Marica era la tipica ragazza bionda con gli occhi azzurri, bocca carnosa, e con un bel fisico, innamorata dell'uomo perfetto che forse non esiste, quel ragazzo che ti faccia ridere sempre in ogni momento della giornata oppure quando sei triste... ma non solo con queste qualità, ma doveva anche essere perfetto fisicamente.
"Come sempre sei nel tuo mondo, entriamo a scuola ok? Non hai nulla da dirmi, e se inizi così la giornata, conoscendoti la concluderai con questo sguardo." disse Marica infastidita
"No, è che sono ancora un pò frastornata, sai.. il nuovo orario, la scuola, bho.." dissi mentre scrutavo quel professore poco più lontano da me e Marica, doveva avere quarant'anni minimo.. aveva più ragazze lui che il belloccio della scuola.
Il suo sguardo si incontrò con il mio, si era soffermato a guardarmi, come ero vestita, poi passò il suo sguardo sulle mie scarpe, e poi risalì di nuovo rincontrando il mio sguardo.
Era serio, e cercava forse di sorridermi, ma io avevo il viso bloccato, non riuscivo a fare smorfie e neppure sorrisi.
Poi d'un tratto distolse lo sguardo e continuò a scherzare e a ridacchiare con le "sue" ragazze.
Doveva essere un tipo abbastanza ironico, un professore-amico.
Rideva talmente tanto che cominciava ad infastidirmi, insomma, è un professore e come può scherzare con le sue alunne in quel modo, dovrebbe fare lezione, incitarle a studiare e non a fare il provolone, non sta bene.
Marica mi diede un colpetto sulla spalla e prendendomi sotto braccio mi trascinò all'entrata della scuola.
"Bene fra poco entriamo in classe e ci prendiamo i posti migliori chiaro?" disse soddisfatta di essere una delle prime all'entrata
"Chiaro." dissi sedendomi su uno degli scalini poco più avanti.
Presi una sigaretta e me ne accesi una,
"A me non la offri?" disse Marica rubandomene una dal pacchetto.
Alzai lo sguardo, e di nuovo eccolo, ora da solo, con la sua valigetta nera nella mano destra.
"Buongiorno!" disse sorridendomi
"Quest'anno saremo in classe insieme, sono il nuovo professore di Matematica." continuò sorridendo ancor di più.
"Ah Buongiorno, Matematica? Ah bene, io... cioè.." non riuscivo a formulare una frase, cosa significava quest'agitazione improvvisa?
"Io sono Marica, anche io faccio parte della classe in cui lei verrà." si intromise
"Bene ragazze, le presentazioni a dopo allora, è meglio che vada in sala professori, non vorrei fare tardi." concluse lui divertito
Restai con il volto fisso verso il basso, mi aveva praticamente scioccato questa sua semplicità e allegria, di solito i professori sono scorbutici, scocciati, acidi, mentre lui dava quasi alla nausea per quanto poteva essere simpatico.
"Carino vero? Anzi, simpatico!" disse Marica
"Si, va bene ma niente di che." risposi udendo la campanella che trillava a più non posso.
"Forza andiamo" disse lei prendendomi per mano e correndo verso la nuova classe
"Beeeene, ultimi posti nostri, forza forza ora andiamoci a rilassare un pò per il corridoio." disse ancora saltellando per la classe
"Marica vado un attimo in bagno, torno tra qualche minuto." gli dissi allontanandomi
Salii velocemente le scale, e correndo per il corridoio finii davanti la porta dell'aula insegnanti, quell'uomo mi incuriosiva.
Ed eccolo di nuovo lì che ride, e prende in giro gli altri docenti, ovviamente in modo scherzoso.
"Oh ma guarda un pò chi c'è!" dice voltandosi verso una ragazza accanto a me, anche lei forse venuta lì per lo stesso motivo
Lei si avvicina a lui tutta compiaciuta e mi lancia quasi uno sguardo di sfida.
Mi allontano, non mi degnava nemmeno di uno sguardo, era un provolone e basta, come poteva venire contro a una ragazza come me? Ovvio che guardava le ragazze più grandi e più belle.
Scendo le scale, e torno in classe.
"Teresa, siamo trentaquattro alunni in questa classe, come faremo? ahahah siamo tantissimi." disse divertita ed emozionata all'idea di conoscere qualche ragazzo carino.
"L'anno scorso eravamo trenta non è che poi cambia molto!" dissi sedendomi e aprendo un libro a caso.
La classe era ormai al completo, la campanella risuonò per avvertirci dell'inizio delle lezioni.

 

  
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