Prologo.

Era una giornata come tutte le altre, nella caotica città di Manhattan. Gente pronta per andare al lavoro, taxi che coloravano la città di giallo, luci abbaianti dei cartelli di Times Square, persone che uscivano ed entravano dai negozi, una giornata tranquilla.
Una giornata tranquilla, sì, ma non nella stanza 592 dell’hotel ‘DoubleTree’, dove da qualche ora esplose una discussione, che probabilmente avrà sentito l’intero vicinato.
“Zayn, non capisco cosa ti costa, canteremo un paio di canzoni e poi ce ne andremo, non vedo qual è il problema”. – Disse Liam sorseggiando una tazza di tè.
“Qual è il problema? Diamine, l’idea di cantare in un centro per i pazzi schizofrenici non mi emoziona tanto”. – Rispose Zayn irritato.
“Cosa intendi dire per ‘pazzi schizofrenici’? Quelle persone hanno problemi, capisco che sei arrabbiato e stanco, ma cerca di comprendere quelle persone. Forse la tua presenza può strappargli un sorriso, non si sa mai.” – Replicò Liam posando la tazza vuota sul tavolo di vetro che si trovava davanti a lui.
"Che parte non capisci di 'non voglio cantare il un centro di riabilitazione'? E poi anche se... lascia perdere." - Disse Zayn alzandosi dalla poltrona, dirigendosi verso l'ingresso della suite.
"Questo significa che verrai?" - Chiese Liam con un sorriso raggiante.
"Sì, adesso per favore possiamo andare? Voglio finire il prima possibile."
Uscirono dall'hotel e si diressero verso la macchina che aspettava all'uscita.
"Finalmente ti sei deciso, eh?" - Disse Harry appena i due amici entrarono in macchina
Zayn sbuffò.
Arrivarono poco dopo al centro di reabilitazione, per fortuna, di consecuenza Zayn sarebbe stato capace di aprire lo sportello della macchina mentre era in marcia, e andarsene.
"Okay, cantiamo due canzoni e ce ne andiamo." - Disse Zayn aggiustandosi i bottoni della giacca.
"Zayn cos'hai oggi? Hai un po' di sbalzi di umore, per caso stai nel tuo periodo?" - Disse Louis quasi sussurrando, ma il tono della voce era sufficientemente alto perchè tutti gli altri lo sentissero e scoppiassero in una sonora risata.
Si avventurarono tra i corridoi dell'ospedale, cercando disperatamente qualcuno che li aiutasse.
Non era esattamente il posto ideale dove trovarsi, tutti sanno com'è l'ospedale. E' un ambiente molto brutto, ed è quasi impossibile non deprimersi vedendo quei interminabili corridoi di un color azzurro, ma con il tempo diventato grigiastro, la pittura delle cornici delle finestre cominciava a staccarsi, rivelando un colore verde sotto quell'azzurro scuro, si domandavano come la gente potesse sopravvivere lì per anni.
C'era un continuo silenzio, ma ogni tanto si sentiva qualche rumore degli apparecchi dell'ospedale.
Nessuno aveva un sorriso in faccia, nessuno. Bè, come averlo?
All'improvviso il silenzio fu interrotto da veloci passi provenienti da un corridoio non troppo lontano.
"Oh, eccovi, seguitemi." - Disse una voce vicina. I cinque si girarono e videro un' infermiera avvicinarsi a loro.
I ragazzi fecero ciò che gli fu stato ordinato, e dopo aver attraversato mezzo ospedale si trovarono in una sala, piccola, ma era piena di gente in camice con le proprie famiglie.
Ovviamente nessuno di loro era abituato a quell'ambiente, insomma, loro cantavano in grandi stadi, con tantissime fan, non in un ospedale, ed erano sicuri che in quel posto meno della metà dei presenti, sapesse chi fossero. Ma non importava, erano andati lì con un proposito, far sorridere la gente.
L'infermiera indicò il centro della sala, evidentemente era lì dove dovevano esibirsi.
Quest'ultima porse un microfono a ciascuno di loro, e dopo averli presentati la gente applaudì.
"Ciao a tutti, noi siamo i One Direction e oggi canteremo un paio di canzoni per voi." - Disse Niall cercando di sorridere, anche se vedere tutta quella gente malata era difficile farlo.
La musica partì, e parve convolgere tutti, parve che per un momento potessero dimenticarsi dei propri problemi, potevano lasciarsi trasportare, lasciando da parte la loro realtà.
Dopo aver cantato una serie di brani, per il finale cantarono 'What Makes You Beautiful'.
'So c-come on,
you got it wrong
to prove I'm right I put it in a so-o-ong
I don't know why
y ou're being shy
and turn away when I look into your ey-e-es'.
Lo sguardo di Zayn incontrò quello di una ragazza appoggiata alla porta della sala.
Era reale?
Continuarono a guardarsi, non potè levare lo sguardo, non volle levarlo.
Il suo sguardo, anche se debole, era intenso, i suoi occhi azzurri gli sembravano infiniti.
Rimase iptonizzato da lei, dal suo volto, da ogni suo singolo dettaglio.
Le sorrise, non seppe perchè lo fece, ma la ragazza arrossì leggermente.
Abbassò la vista e vide il camice che indossava, si era completamente scordato di dove si trovava.
Perchè tra tutta quella folla incontrò proprio il suo sguardo?
La ragazza era quasi nascosta, nessuno l'avrebbe mai notata lì da sola.
Era incantato da lei, questo era poco, ma sicuro.

Et voilà!

bene, finalmente ce l'abbiamo fatta uu avevamo l'idea da un po' di tempo e solo oggi siamo riuscite a finire il capitolo, o meglio, vittoria è riuscita uu perchè parlo al plurale? perchè siamo due ragazze in uno stesso account che scrivono la stessa storia, ecco una cosidetta fanfiction a quattro mani! ci chiamiamo vittora e sabrina, e questo capitolo l'ha scritto vittoria! volevo avvisarvi che la storia è un po' toccante, e ci saranno scene in cui la debolezza della protagonista la spingerà a fare cose che possano farvi impressione, ma non credo, comunque! in ogni caso speriamo tanto in una recensione, se state leggendo, ci teniamo tanto e serve per andare avanti e a darci più spinta!
un bacione, sabrina e vittoria!

@drewstalent and @xohstyles