Capitolo IV Intese e tradimenti
Ore 23:30 –
Zona B4
Fuyuko
continuò a correre, era notte fonda ed era esausta, ma non demordeva, la zona
A5 nella quale era sito il centro commerciale era poco distante secondo la sua
mappa, sperava profondamente che la sua amica stesse
bene e che nessuno studente che avesse preso parte al programma la raggiungesse
prima di lei. La zona B4 era apparentemente deserta, i bassifondi erano
ovviamente stati fatti evacuare per far spazio al gioco, e le abitazioni
nell’area presentavano porte e finestre spalancate, Fuyuko
era ormai stremata, aveva corso per centinaia di metri
senza fermarsi, ormai sentiva decisamente mancare le forze, si sedette quindi
su un muretto.
Aprì
il borsone, sfoderando la spara chiodi, lo sguardo i si assottigliò sull’”arma”
che stringeva in pugno: sarebbe stata in grado di usarla? Avrebbe avuto la
necessaria freddezza di uccidere qualcuno? Un amico? Un compagno di banco? Di
chi avrebbe più potuto fidarsi?
Iniziò
a domandarsi se chi era intento a uccidere i propri
compagni avesse armi più potenti della sua e se qualcuno oltre a Nao fosse già morto quando un rumore di un passo maldestro
fra l’erba la face balzare in avanti di colpo, si voltò rapidamente, in tempo
per vedere Kenata Baiko
vibrare un colpo con un mattone stretto in pugno verso di lei, scivolando
goffamente oltre il muricciolo. Fuyuko indietreggiò
con uno scatto felino, scrutando il ragazzo dalla grande
massa corporea –Kenata! Kenata,
fermati! Non voglio combattere! Non sono tua nemica!- disse
la ragazza con tono sconvolto e supplichevole –Voglio solo andare al centro
commerciale e…- non fece in tempo a finire la frase, il ragazzo si buttò
verso lei a gran velocità, l’arma levata al cielo si stava rapidamente
abbassando verso la studentessa che con un'altra rapida mossa evitò il colpo
che andò a finire contro il suo borsone, Kenata cadde
nuovamente a terra. Lo studente in questione, Kenata Baiko, era scarsamente dotato per l’attività atletica, al
contrario di Fuyuko, che era
discretamente brava nel tiro con l’arco, disciplina nella quale aveva
vinto tre medaglie di bronzo e una d’argento al torneo regionale.
-Kenata-
Disse Fuyuko –Kenata, ti
prego… io…- lo studente si rialzò da terra, la ragazza poteva benissimo
scorgere il suo volto piangente e terrorizzato -… non voglio
farti del male, guarda…- Baiko sbarrò gli occhi, la
spara chiodi di Fuyuko cadde a terra, alzando una
manciata di polvere dal marciapiede, le mani della ragazza erano portate al
cielo.
-Manae….-
anche il mattone di Baiko venne
lasciato cadere, e il ragazzo si fiondò sulla
ragazza, abbracciandola –Mi dispiace… mi dispiace…-
-Non
è nulla- Lo rassicurò lei –Va tutto bene, tranquillo…-
la testa del ragazzo si poggiò sulla spalla si Fuyuko
che continuava a bagnarsi delle lacrime di Kenata.
Ore 0:13 -
Zona D2
La
luna illuminava gelidamente le piccole abitazioni che sorgevano sulla zona,
andandosi debolmente a riflettere su un oggetto metallico, una lametta tenuta
in mano da una studentessa, Abachi Kuniko, la ragazza
fissava la sua arma con timore, sapeva che quella non sarebbe
servita contro le pistole, i coltelli o qualsiasi altra arma avessero potuto
avere i suoi compagni, notò poi una luce alla finestra di un abitazione e
riflessa su questa, l’ombra di una sagoma famigliare. Un sorriso si stampò sul
volto della ragazza che corse rapidamente verso la casa e vi penetrò, ad
attenderla c’era sua sorella, Momoko –Bene, dobbiamo stare insieme, Kuniko,
saremo unite potremo anche boicottare il sistema e fuggire da qui… dobbiamo
solo avere gli alleati giusti- la ragazza spense la luce, per non attirare
eccessiva attenzione.
-Mi
hanno dato questa…- disse Kuniko, mostrando la
lametta –mi sa che senza di te non andò molto lontano-
-Beh,
sono stata un po’ più fortunata- disse, indicando la balestra posata sul tavolo –ma te lo ripeto, da unite saremo molto più forti,
qualsiasi arma abbiamo-
Momoko
si girò verso il frigorifero –Odio razionare le
provviste, vediamo se c’è qualcosa da mangiare qui…-
-Momo…?-
chiese la ragazza dietro se –Tu… sei davvero una teppista come gli altri
dicono?-
La
sorella esitò a rispondere, poi disse – Lo sai, Kuniko,
lo faccio solo per i soldi… normalmente non potremmo permetterci neppure la
metà di ciò che abbiamo…-
-E
tu invece provvedi alle entrate “extra” , lo so…- la
interruppe Kuniko.
-Oh,
bene!- Esultò Momoko, prendendo un po’ di cibo dal
freezer –Birre, carne, formaggio… altro che quella schifezza sintetica della corp…- le bottiglie e il cibo impattò
a terra, un getto di sangue vi si riversò sopra, Momoko
cadde addosso all’elettrodomestico e vi scivoloso rimanendo seduta a terra,
aveva un dardo conficcato in petto.
-Ku… Kuniko….- mormorò con la poca voce che aveva in corpo
–Per….ché?-
-La
teppista Momoko….- Sorrise la sorella, la balestra
stretta fra le braccia -… sei un po’ ingenua per essere una criminale in erba-
-uhm…
i-io… coff… volevo solo… proteggerti…-
-Si,
sei stata una brava sorella maggiore, non lo dimenticherò-
-Kuniko…-
una lacrima solcò il viso -…io… ti volevo bene…-
-Io
te ne voglio ancora…- si avvicinò a Momoko e gli
diede un bacio sulla guancia –.. per questo non voglio
che tu soffra vedendomi morire…-
-N..no-
-Addio…
Momoko- Un altro dardo partì, l’ultimo di quella
notte.
Ragazza 2, Abachi Momoko, Deceduta
Persone rimaste in vita: 37
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Salve^^ ho avuto il piacere di leggere le recensioni dei pochi, ma
spero affiatati, lettori.
Sono contento di aver letto recensioni positive,
spero di riuscire a meritare questo vostro giudizio fino alla (sicuramente
tragica) fine della Fict. Cercherò di cancellare la standardizzazione del tipo one chapter, one kill.
Un saluto a tutti, nell’augurio che continuate a leggere la mia
Fiction ;)