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Autore: Il_Genio_del_Male    20/09/2012    5 recensioni
L'avventura dell'allegra famigliola Watson-Holmes continua.
[Sequel di 'Imprevisti']
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Harriet Watson, John Watson, Lestrade, Mycroft Holmes, Sherlock Holmes
Note: What if? | Avvertimenti: Mpreg
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- Questa storia fa parte della serie ''We're not a couple'. 'Yes you are'.'
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NOTE: …Sono una donna spregevole e senza cuore (?), nonché culopesa al massimo grado. Avevo promesso di rifarmi viva di tanto in tanto durante l’estate e invece mi sono praticamente eclissata. Solite motivazioni: sessione estiva, troppo caldo, totale mancanza d’ispirazione e una full immersion nel fantastico mondo del k-pop (grazie, Cloud <3) che mi ha fatta delirare e fangirlare non poco. Detto questo, mi dispiace tantissimo di aver mancato di parola. Di solito non sono così cialtrona, giuro!

Per quanto riguarda la storia, è arrivato il momento di decidere se continuarla o meno. Mi spiego: quello che state per leggere potrebbe tranquillamente essere l’ultimo capitolo, perché i finali aperti mi garbano abbastanza e perché non sono decisamente tagliata per le longfiction di più di dieci capitoli (lo so che siamo solo al sesto, ssst). Però, se a qualcuno di voi dovesse interessare leggere qualche altro aneddoto sulla famiglia Watson-Holmes, magari ambientato dieci/quindici anni dopo, potrei farmi violenza da sola e costringermi a scribacchiare ancora per un po’. Sta a voi, lettori carissimi ed affezionati, decidere le sorti di questa storiella.

Buona lettura, ci si risente a fine capitolo!

 

 

 

 

 

Il grande giorno arrivò, alla fine.

Contrariamente alla tradizione (quando mai erano stati una coppia convenzionale?, pensava John) i promessi sposi trascorsero la notte prima delle nozze insieme, consentendo a Boswell di dormire nel lettone con loro e con la camera dei gemelli a portata di baby ricetrasmittente.

Il mattino seguente vennero svegliati all’alba -le sette e mezza- da Harriet, eccitata come una ragazzina durante il primo giorno di saldi. “Giù dalle brande, piccioncini!” esclamò gioviale, lottando nel frattempo con la chiusura del collier di perle che aveva deciso di abbinare ad un elegante tailleur Vivienne Westwood di lana cotta sui toni dell’écru. 

“Doccia veloce, colazione e poi dritti a farvi belli. Animo, animo!” e spalancò la finestra, inspirando a pieni polmoni l’aria frizzante di quella giornata dicembrina.

“Yawn” fu l’inintelligibile replica di John, mentre affondava il viso nel cuscino nel vano tentativo di riaddormentarsi.

Sherlock, al contrario, si dimostrò subito reattivo. Sceso dal letto s’infilò la vestaglia, afferrò un asciugamano pulito dalla pila di panni stirati che Mrs. Hudson aveva lasciato sul comò della loro camera il giorno prima e rivolse uno sguardo divertito al compagno. “Sicuro che, tra voi due, non sia stata Harriet ad arruolarsi nell’esercito?” insinuò a bassa voce.

“Ti ho sentito” la donna si allontanò dalla finestra, rabbrividendo. “Lo prendo come un complimento” sorrise.

“Lo è, infatti” stette al gioco lui, atteggiando le labbra ad una smorfia seducente.

“Ehi, voi due. Piantatela di flirtare sotto i miei occhi o il matrimonio non si farà” borbottò John mentre si tirava pigramente a sedere.

“Non ti azzardare” ribatté la sorella scherzando solo in parte. “Con tutte le energie, il tempo e le risorse finanziarie che sono state impiegate -per non parlare del contributo mio e di Mycroft- questo matrimonio s’ha da fare eccome!”

In quel mentre si sentì un pianto sommesso provenire dalla stanza accanto. Irene ed Hamish si erano svegliati, e quindi per empatia fraterna anche Boswell pensò bene di ridestarsi dal sonno. “Papà?” pigolò, stropicciandosi gli occhi con le manine.

“Sono qui, pulcino” John gli allungò una carezza sui riccioli morbidi come piume. “Dormito bene?”

“Tì tì” rispose, per poi bloccarsi come colpito da un’idea. “Fa ppoco tu e babbo vi pposate, giutto? Dobbiamo sbicacci o aiveemo in itaddo!” si agitò.

“Sagge parole, nipotino mio” approvò Harriet. “Sherlock, fila a lavarti; tu, Johnny, cerca di trascinarti fuori dal letto in tempi ragionevoli. Ai bambini pensiamo Mrs. Hudson ed io” tese le braccia verso il fratello per farsi affidare Boswell.

“Apetta, tia” cinguettò lui circondandole il collo. “Ti aiuto a chiudee la colana” e in pochi secondi le sue dita paffute ebbero la meglio sul fermaglio capriccioso del gioiello.

 

 

Non si sa come, riuscirono ad arrivare in orario alla cerimonia. Buona parte del merito (persino Sherlock dovette riconoscerlo) fu della limousine che Mycroft aveva mandato a prelevarli sotto casa e che li lasciò tutti e sette davanti a Westminser. Il maggiore dei fratelli Holmes ed Harriet non avevano badato a spese: i migliori arredatori -compresi i famigerati Moffat & Gatiss- e florists avevano decorato la navata centrale dell’abbazia con largo uso di organza bianca, peonie profumatissime e candele all’essenza di neroli per creare un’atmosfera suggestiva e romantica. Marks & Spencer aveva accettato di occuparsi del catering e del rinfresco che si sarebbe tenuto niente meno che alla SWISS Re Tower, in via del tutto eccezionale.

“Solo il meglio, per la coppia più chiacchierata di Londra” li accolse sulla soglia il governo britannico in carne ed ossa con uno dei suoi sorrisi più sardonici e raggiante in volto. “I miei uomini sono a stento riusciti a tenere a bada i paparazzi. A quanto pare ogni emittente e testata del Regno Unito ha ritenuto opportuno inviare un reporter a seguire il matrimonio del secolo. Non è divertente? Pensa a tutta la pubblicità gratis per la tua attività, fratellino” ghignò.

“Ciao, Mycroft. Sbaglio o hai messo su peso, ultimamente?” replicò Sherlock, amabile come suo solito, senza fare una piega.

L’altro arrossì impercettibilmente, ma fu sufficiente perché gli sposi mangiassero la foglia.

“Oh, che bella notizia!” si congratulò John. “Non vediamo l’ora di diventare zii, vero tesoro?” diede di gomito al detective.

“Certamente” rise sotto i baffi. “Avvisaci quando Lestrade avrà le prime nausee mattutine, saremo ben lieti di dargli qualche consiglio al riguardo”.

John gli rivolse un’occhiata in tralice, Mycroft avvampò vistosamente.

“Sì, beh- sarà meglio che mi avvii, Greg mi aspetta. Ho fatto accomodare Mrs. Huson, Harriet ed i bambini accanto alla mamma, c’è anche la dottoressa Hooper” farfugliò. “Tra due minuti l’organista attaccherà a suonare, fatevi trovare pronti per l’entrata in chiesa” e si dileguò oltre il portone.

“Greg? Perché lui?” John guardava Sherlock con tanto d’occhi.

“Credevi forse che fosse Mycroft quello incinto?” ribatté non senza una certa dose d’ilarità nella voce.

“Ne sono certo. Potrei metterci la mano sul fuoco. Ha preso almeno tre chili dall’ultima volta che l’ho visto, senza contare che tiene i piedi a papera e le lombari inarcate; persino la sua carnagione risplende. E’ radioso come non mai.”

“Ma dalle analisi che ho preso in prestito”, l’altro tossicchiò discretamente, “dallo studio di Molly  risulta che è il nostro commissario preferito ad essere incinto. E’ scritto nero su bianco” Sherlock si accigliò.

Si scambiarono un’occhiata. Compresero quel che c’era da comprendere. E scoppiarono a ridere.

“Due in un colpo, eh?”

“Hai capito, il mio fratellone… Ed io che pensavo fosse ingrassato per solidarietà con Lestrade. Evidentemente ha voluto fare le cose in grande”

“Scemo” John gli rifilò un’altra gomitata, non riuscendo a trattenere un sorriso.

Proprio in quel momento le prime note della marcia nuziale iniziarono a risuonare per tutta la chiesa.

“E’ora” Sherlock raddrizzò la schiena, improvvisamente solenne. “Andiamo?” offrì il braccio al compagno.

“Andiamo.”

Una nuova avventura li attendeva.

 

 

 

 

Sì, lo so che probabilmente vi aspettavate qualcosa di più eclatante (?), ma di fastosi matrimoni in chiesa ho scritto anche troppo -in altre storie, perlomeno- e non ci tenevo più di tanto a ripetere l’esperienza… Chiedo scusa.

Allora, che ve ne pare? Chiudo qui e tanti saluti oppure volete leggere altro? Fatemi sapere. In ogni caso, grazie a chi mi ha seguita fin qui, a chi ha commentato, letto e partecipato attivamente alla stesura di questa storiella regalandomi tantissimi spunti e idee divertenti: vi lovvo tutti!

Questa, se vi interessa, è la mia pagina autore su Facebook, per seguire in diretta i miei scleri (http://www.facebook.com/pages/Il-Genio-del-Male-EFP/152349598213950).

Un bacio e a risentirci (forse).

   
 
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