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Autore: I_me_mine    20/09/2012    2 recensioni
Juditte Evelyn Wood : una ragazza come tante,sognava una vita come quella di tante ,una famiglia come quella di tante.
Invece il destino la ricondurrà al luogo dove tutto il suo dolore ebbe inizio anni addietro ,il luogo che la cambierà ancora una volta e per sempre.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Non amavo volare e non l’avevo mai fatto prima di allora.

Questa volta però si trattava di qualcosa di troppo urgente,troppo grande e non avevo tempo per pensare alle mie paura.

Fu come un inaspettato getto d’acqua gelata.
 
 


Ebbi la notizia del matrimonio di mia madre via lettera;non ebbe nemmeno il coraggio di dirmelo di persona o per lo meno di chiamarmi,sentire la mia voce,magari il mio parere…

Non potevo credere che la donna che per tutti questi anni mi era stata accanto ,mi aveva ascoltata e consolata,si fosse gettata tra le braccia del primo uomo che le dicesse di amarla,e ancor meno potevo credere che in pochi mesi avesse deciso di sposarlo.

Stava commettendo un errore.

Lo stesso errore che commise quando incontrò mio padre.




 
 
Mi infilai sul primo volo per Londra senza far parola con nessuno riguardo ciò che avevo in mente.

                                                                                                
                                                                                                 ♦


Avevo appena percorso il vialetto fiorato che attraversava il mio giardino inglese,un po’ meno curato dall’ultima volta che avevo accarezzato quel prato.

Me ne stavo lì,immobile con i pugni stretti e i denti serrati; il mio dolore era diventato rabbia.

Mi scaraventai sulla porta e bussai con tutta la forza che avevo.

“Aprimi mamma,apri questa maledetta porta,non puoi farlo!”urlavo sempre più “non puoi farlo…”

Ma presto le urla si tramutarono in lacrime,grandi e calde,scendevano lungo il viso e bagnavano il terreno..

Mi gettai a terra in preda al pianto quando qualcuno mi venne finalmente ad aprire.

I miei occhi gonfi e rossi e ancora offuscati dalle lacrime incontrarono quelli sottili di un uomo.

Mi fissò e inaspettatamente mi diede uno schiaffo.

Ci fu un attimo di silenzio totale durante il quale io rimasi immobile a fissare un punto imprecisato con gli occhi sbarrati.
Poi mi resi conto di quello che era appena avvenuto.

“Come ti permetti..” il mio tono era crescente e colmo d’ira “come ti permetti!” ora urlavo “tu non sei nessuno,non sei nessuno,non hai alcun diritto..” Picchiavo invano contro il suo petto “sparisci dalla mia vista,sparisci..”

“Adesso piantala!” La sua voce mi trafisse.“Smettila di comportarti come un ragazzina!”

“Non osare dirmi cosa devo o non deve fare…tu non mi conosci affatto!”

“Ma conosco tua madre ..Jude..e so che ha diritto a rifarsi una vita”

“No che non lo sai,non sai realmente quello che ha passato,quello che ABBIAMO passato,sei solo un altro stupido abbindolatore che le spezzerà il cuore..questo sei!” ora urlavo di nuovo.

“Ascoltami bene! Il amo davvero tua madre e se ho deciso di sposarla è perché voglio ridarle una vita felice,voglio fare di noi una famiglia..una vera famiglia Jude,noi tre insieme”

“NO! Io ho già la mia famiglia..e di certo non comprende te!”

Continuavo a piangere e singhiozzare istericamente.

Allora l’uomo altro e imponente dalla capigliatura corvina mi si fece vicino e posò sulle mie spalle le sue mani che io scrollai immediatamente.

“Jude,ora ci sono anche io,e ci rimarrò,fattene una ragione!” fece una breve pausa durante la quale si passò una mano sul viso e addolcì il tono “tutto quello di cui avete bisogno io posso darvelo..”

“Mamma non la penserà così..vedrai..” lo fissai singhiozzante.

Ma presto dovetti affrontare l’ennesima,forse la peggiore,pugnalata.

“E’ così Jude..”

Una voce mi giunse alle spalle.

“Mamma..” sussurrai con un filo di voce.

“Amore mio..” mi lanciò un’occhiata addolorata.

“Mamma che stai dicendo?!”

“Jude ,tesoro,sarai felice,saremo la famiglia che non siamo mai stati!”

“No…no mamma…”  sentivo nelle sue parole qualcosa di strano,una malinconica rassegnazione.

“ Tornerai qui a Londra finalmente e vivrai la tua giusta vita!”

“No mamma,ti prego!” mi aggrappai alla sua gonna,avevo il terrore di quello che stava per dire.

Non riconoscevo la donna sicura e indipendente che mi aveva tirata su; tutto ad un tratto era come se ciò che mi facesse star davvero bene non contasse più nulla. Tutto era secondario oramai.

Allora arrivò il colpo di grazia.

“Lascerai Liverpool definitivamente…non c’entriamo nulla con quella città..non più..e tu lo sai!”

Mollai la presa dalla gonna bianca di mia madre ed inizia lentamente ad indietreggiare portandomi le mani allo stomaco,lo sentivo chiuso in una morsa.

Era un incubo.
Mia madre cercò di sfiorarmi con le lacrime agli occhi ma io mi divincolai con forza e corsi via in camera .

Chiusi la porta con tale veemenza che la stanza tremò.

Affondai il viso nel cuscino e ripresi a piangere.

Stavo versando più lacrime di quante ne avessi piante in una vita intera.

Lasciare Liverpool,Marianne e il suo profumo di miele e vaniglia..proprio ora che l’avevo ritrovata,lasciare George,gli occhi verdi di Paul,quell’idiota di John,lasciare quello che avevo costruito in quei mesi e che per la prima volta nella mia vita mi aveva resa davvero felice.

Una fitta di dolore mi prese allo stomaco,sentivo la nausea salire,il sapore acre del sangue in gola,ognuno di quei pensieri era un fremito e spasmo del mio corpo.

Il ricordo di ogni parola mi procurava conati di vomito.
Sentivo la testa girarmi.
Non ressi.
Persi conoscenza.

                                                                           
                                                                       ♦


 
Ero distesa sul divano rosa pesca della mai camera cercando si smaltire la rabbia ancora in circolo quando squillò il telefono.
L’idea fu quella di lasciarlo suonare finché non avessero riagganciato ma quel suono stridulo mi faceva impazzire.

Risposi con tono non poco scocciato.

“Pronto?”

“Jude? Mi senti?” Una voce incomprensibile bisbigliò dall’altro capo del telefono.

“John?! Sei tu??”

“Jude ascoltami bene ,non posso urlare e non ho molto tempo,verremo a Londra e ti porteremo via prima che tu possa dire A”
“Ma cosa..che stai dicendo? John? John?”

Riagganciò ed io rimasi pietrificata con la cornetta in mano.

Fu qualche secondo,poi mi assalì il panico.

Come aveva fatto a scoprire dove mi trovassi? E cosa sperava di fare,era una totale pazzia!

Marianne non sapeva nulla della mia partenza,ma sapeva invece della lettera di mia madre e sapeva bene come avrei reagito.

Nella mai testa ronzavano una mare di perché e ipotesi varie quando mia madre bussò alla mia porta .
Era la prima volta che provava a rivolgermi la parola dopo quelle ore di ansia dal mio sfogo.

“Jude..” disse “Ti prego amore mio..lascia che ti spieghi…”

Mi lasciai andare a quegli occhi materni e supplichevoli che nonostante tutto amavo ancora.

Mi prese una mano e delicatamente me la accarezzò ,quasi sfiorandola,come faceva da quando ero piccola e piangevo tanto,ogni volta ,dopo un mio capriccio. Provai dolore.

Lei delicatamente e con tono pacato mi spiegò quella che era la sua ragione.

Ma ogni parola era per me una nuova ferita.

Ci avevo provato,ci stavo provando,ma proprio non riuscivo a capire.

“No mamma..” dissi “no..perdonami ma non posso sopportarlo”

Portai le mani in viso e scappai sotto lo sguardo addolorato e rassegnato di quei due.

Mi addentrai tra le strade di Londra. Era la mia Londra,o meglio,lo era stata.
Ora era solo un luogo come tanti dove fuggire.

La sera stava calando.
Mi strinsi nelle spalle e una brezza fredda mi fece rabbrividire.

Avrei tanto voluto George lì con me.


I_Me_Mine: olè ,dopo quanlche decennio sono riuscita a pubblicare il capitolo xD
Mi scuso per l'atmosfera deprimente,dato anche che il precedente capitolo non era stato una grande gioia ,ma prometto che il peggio è passato u.u
Ringrazio di cuore chi ha recensito ,loro lo sanno quanto le adoro e lo ripeterò fino alla nausea :)
Ringrazio anche coloro che leggono silenziosamente e mi scuso per eventuali errori!
See you soon,I promise!
   
 
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