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Autore: Lady A    20/09/2012    10 recensioni
Chichi è una diciassettenne che si ritrova a dover lasciare la sua città natale Tokio per trasferirsi sul Monte Friggi Friggi, assieme a suo padre. Lì comincerà a frequentare un nuovo liceo la Kame High School, ma già dal primo giorno scolastico qualcosa nella sua vita cambierà …
[…] la Dea Bendata con l'ausilio di Cupido aveva preso di mira sia lei e sia un altro giovane ragazzo..., il Fato stava scrivendo la trama della loro storia; l'Amore, quello vero, tra breve avrebbe fatto capolinea nei loro cuori, in modo tale da dar una svolta importante alla loro esistenza....[…]
Come un etero angelo mandato da Dio, un ragazzo a bordo di una nuvola d’oro la trarrà in salvo da un imminente pericolo …Tra Chichi e Goku ci sarà immediatamente il colpo di fulmine … ma le circostanze cercheranno di allontanarli…
SOSPESA.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chichi, Goku, Un po' tutti | Coppie: Chichi/Goku
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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What is
 your destiny ?


“Capitolo 16 : This love will end ?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



 


I fiacchi raggi solari di un pallido sole ,costantemente offuscato da voluminose nubi pregne d’acqua piovana ,illuminarono il cinereo cielo, ove come il giorno precedente, si preannunciava l’arrivo di un’altra squassante e violenta tempesta autunnale; la candida neve e la densa nebbia, ammantarono inesorabilmente l’intera regione, i rami degli alberi smossi dai persistenti sbuffi del vento, si scuotevano con violenza contro le finestre della reggia e i rumori provocati da essi, risvegliarono la corvina che dormiva ancora beatamente, ignara di ciò che la Dea Bendata avesse a partire da quella mattina, in servo per lei. Con fare ancora palesemente assonnato - e i capelli che le ricadevano scomposti incorniciandole il volto d’avorio - schiuse gli occhi, e tendendo quasi distrattamente la mano affianco a sé, sfiorò la consistenza di quel corpo caldo e aitante - che seppur involontariamente l’aveva avvolta e cullata per tutta la notte -facendola sussultare sommessamente, in balia delle forti emozioni che solo quel fricchettone con la sua indole innocente e imprevedibile, sapeva suscitarle.  Repentinamente, in contemporanea con il battito sordo del cuore che prese inesorabilmente ad attanagliarla – rimbombandole costantemente nelle orecchie - avvertì una sensazione di calore opprimerle le gote che in breve presero colore, e tenendosi sollevata con i gomiti sul soffice letto – intriso di un aroma alla vaniglia variegato a quello silvestre - si accinse ad osservarlo con uno sguardo carico di tutti quei profondi e autentici sentimenti che aveva provato per lui fin da subito : Non appena i loro sguardi visibilmente imbarazzati e impacciati si erano incrociati, non appena aveva udito il suono amichevole e inconfondibile di quella voce, non appena aveva avvertito quelle mani stringerla protettivamente a sé, portando per la prima volta il suo cuore a battere realmente per qualcuno … Quel qualcuno così diverso dagli altri ragazzi che aveva conosciuto, così ingenuo, verace, infantile ... Così speciale ... da sembrare un angelo … Un angelo che il Destino aveva voluto serbare a lei, solo e soltanto  a lei. Con un solare sorriso da trentadue carati a incresparle le soffici labbra color fragola, gli rimboccò amorevolmente le coperte, non riuscendo a staccargli gli occhi da dosso : Quel petto muscoloso – sulla quale aveva dormito - si alzava e abbassava in seguito ai respiri regolari, e quelle virili labbra – che durante la notte, aveva più volte tempestato di dolci baci pregni d’amore – erano semiaperte ; rise divertita tra sé, non appena scorse sul quel volto da emerito cucciolo, il segno ancora evidente dello schiaffo che in preda all’imbarazzo e la stizza gli aveva dato la sera precedente. Dopo aver scrollato il capo e risposto una ciocca di capelli dietro l’orecchio, indossò la calda camicia da camera, e cercando di non svegliarlo, gli carezzò con delicatezza la fronte e il viso, chinandosi lievemente per dargli un leggero bacio sulla guancia, salvo poi ritrarsi imbarazzata non appena lo intravide muoversi e voltarsi, avendo quasi l’impressione di scorgere su quel viso ancora dormiente, un’espressione quasi ridente e soddisfatta.
Con fare vagamente interdetto e le ciglia inarcate, avvertendo il cuore scapitarle sempre con maggior impetuosità in petto – quasi si fosse scatenato anche in esso una tumultuosa tempesta – scese dal letto, e facendo spallucce, prese a canticchiare sottovoce un melodioso motivetto che le era salito repentinamente alle labbra, dirigendosi subito dopo in bagno, per la sua consueta doccia mattutina.
Dopo circa quindici minuti, camminando a piedi scalzi sul gelido pavimento immacolato, avvolta per metà, solo da un candido asciugamano, rientrò nella sua camera e non appena le sue iridi scure come la notte si specchiarono nello sguardo limpido e rasserenante del giovane Son - che con un’espressione esageratamente ebete e briosa, seduto a gambe incrociate sul letto, si accingeva a sgranocchiare rumorosamente dei biscotti – un radioso sorriso le si increspò istantaneamente sulle labbra.
-«Oh, ti sei svegliato ! Come ti senti questa mattina ? » gli chiese con tono amorevole, avvicinandosi alla specchiera di legno, cominciando ad annaspare con i svariati oggetti riposti su essa, prendendo poi a spazzolarsi con fare ritmato i lunghi e setosi capelli, osservando con uno sguardo intenerito, il viso senile dell’amico riflesso allo specchio. Questi, grattandosi il capo e ingurgitando in contemporanea tre gustosi frollini al cacao, la scrutò con fare curioso e ingenuo, ridacchiando goffamente tra sé.
-«Gnam … Urca ! Mi sento benissimo ! » rispose di primo acchito, osservandola con il volto inclinato di un lato.;-«Sai, mi sono piaciute tantissimo le tue coccole e i tuoi baci !» ammise, subito dopo, con voce da eterno bambinone, volgendo per l’imbarazzo, lo sguardo verso il soffitto, mentre le guance in breve, assunsero un colorito purpureo. Chichi, si voltò di scatto, la spazzola d’avorio che impugnava saldamente con la mano destra, le ricadde distrattamente, finendo sul tappetino di spugna sotto i suoi piedi che ne ammortizzò il rumore, sbatté le palpebre a più riprese e sgranò prontamente gli occhi, le labbra per lo sconcerto si schiusero, il cuore prese a scalpitarle con maggior insistenza e ostilità, mentre il niveo volto ritornò a colorirsi di una tonalità vermiglia. In bilico tra un profondo stato d’ imbarazzo e una mera stizza, boccheggiò per svariati secondi, salvo sospirare, serrare i pugni, aggrottare le sopracciglia, guardandolo con occhi lampeggianti.
-«E così eri cosciente eh? »ringhiò con voce flebile ma irritata, mordendosi il labbro e umettandolo, mettendosi a braccia conserte e dandogli le spalle.
Goku, con fare quasi intimorito e dispiaciuto, scese precipitosamente dal letto, abbracciandola affettuosamente da dietro, poggiando il viso sulla sua spalla scoperta, ridacchiando intenerito non appena la sentì sussultare.
Mi piaci tantissimo Chichina ! »le dichiarò senza indugi, con il volto rossastro; e stando attento a non farle scivolare l’asciugamano da dosso ,la strinse più forte a sé, respirando a pieni polmoni quell’inconfondibile aroma alla vaniglia che lo aveva inebriato fin da subito. La ragazza colta ancora una volta di sorpresa, e avvertendo dei brividi percorrerle il corpo, sgranò le pupille, avvertendo il battito sordo del cuore di entrambi; con un’aria ancora inasprita e corrucciata, si voltò verso di lui e dopo averlo scrutato per degli imprecisi secondi, gli sorrise armoniosamente, circondandogli il collo con le braccia.
-«Anche tu mi piaci tantissimo, zuccone mio ! »mormorò emozionata con gli occhi visibilmente luccicanti e il cuore che galoppava con furore, scosso da quelle molteplici sensazioni, specchiandosi nello sguardo di lui, quell’abisso così profondo e rassicurante nella quale avrebbe voluto perdersi, quell’abisso scuro come la notte ma al tempo stesso luminoso come il giorno. Il moretto, ridacchiando con la sua consueta indole giocosa e goffa, un po’ esitante sul da farsi, si grattò dapprima il capo, stringendola sempre più forte ,dopodiché con il volto intriso di una tonalità carminio e un’espressione da cucciolo, le sollevò leggermente il viso, e socchiudendo gli occhi, posò le sue labbra color pesco su quelle color fragola della ragazza. Quel dolce e romantico contatto che entrambi ormai, bramavano da molto tempo, durò diversi e interminabili secondi che sapevano quasi di eterno … Un’eternità pervasa dall’infinito e smisurato amore che per volere degli Dei del firmamento aveva unito i due giovani ragazzi, un’eternità che tra breve avrebbe dovuto affrontare numerose insidie.
Si staccarono dopo poco, non smettendo un solo istante di specchiarsi nello sguardo pregno d’amore dell’altro, sorridendosi raggianti in un moto d’intesa; Chichi poggiò repentinamente la testa sul petto muscoloso del giovane, beandosi del suo calore, sorridendo nell’avvertire le sue mani serrarsi maggiormente su i suoi fianchi, dopodiché – incurante delle gote che sembravano le stessero andando in fiammate – imprigionò quel volto da eterno bambino tra le mani, osservando come incantata quelle fattezze che ormai, avrebbe saputo riprodurre a memoria, mentre le loro labbra quasi come una calamita con il ferro si ricongiunsero nuovamente. Goku, dapprima imbarazzato a quel dolce contatto, si sentì pervaso da una sensazione di mera tranquillità e consapevolezza, e prendendo ad accarezzarle con tocco impacciato la nivea schiena, scaturendole una serie incontrollata di brividi; con un palese fervore a solcargli quel volto ove vigeva una perenne espressione ebete e infantile, aumentò l’intensità del bacio, facendo inaspettatamente incontrare e carezzare le loro lingue.
-«Urrrca! Mi piace il bacio alla francese ! »esclamò subito dopo con fare entusiasta, staccandosi da lei per riprendere fiato.
La corvina sorpresa dall’inaspettato nonché intraprendente gesto del ragazzo, schiuse istintivamente le labbra e sbatté le palpebre a più riprese, sgranando le pupille, e nel rimuginare quell’imbarazzante discorso riguardante i baci e la castità, avvenuto con un mero e logorante imbarazzo la sera precedente, aggrottò la fronte, lanciandogli sporadiche occhiate pregne di una finta ira. 
-«E così sapevi anche cos’era il bacio alla francese eh? Ieri mi hai presa in giro tutto il giorno ! Grrrr sei uno snaturato !» protestò con fare offeso, scuotendo con stizza il manto setoso dei capelli corvini che sferzarono il volto imporporato del moretto, che palesemente spaurito indietreggiò di qualche passo, ricercandone ingenuamente lo sguardo, dopodiché, prendendo un profondo respiro e tenendosi in allerta nello schivare un suo probabile – nonché potete e pericoloso - schiaffo e/o pugno, l’abbracciò nuovamente, ridacchiando rincuorato non appena la notò arrossire, depositandogli un bacio sulla fronte, alla quale la ragazza - nonostante si ostinasse a tenergli un evidente broncio - non oppose alcuna resistenza.  
-«Hum… scusami tanto Chichina !Hem … ieri dopo la tua spiegazione, mi sono ricordato che quando Yamcha era fidanzato ancora con Bulma, diceva sempre che la baciava in quel modo e che un giorno anche io avrei dovuto farlo ! Hum … li ho spiati varie volte … »si giustificò con voce infantilmente pigolante, strofinando affettuosamente la sua guancia contro quella della mora ,la quale voltandosi, sorrise divertita e si strinse nuovamente a lui, lasciandosi cullare –come la sera precedente - dal suo calore e da quell’aroma pungente che sapeva di boschereccio, che ormai aveva bene impresso nel suo cuore, perché quel fricchettone era entrato a far parte di esso fin dal primo momento … Veloce come un fulmine … Come un colpo di fulmine che aveva folgorato repentinamente gli animi giovani e ancora inesperti di entrambi. !
-«Posso baciarti ancora ? »gli chiese timidamente lui, grattandosi il capo con fare impacciato e aria puramente ingenua; la ragazza di tutta risposta, scoppiò in una fragorosa risata, dopodiché stringendosi meglio nel candido asciugamano, tenendosi ben accoccolata a lui e circondandogli nuovamente il collo con le braccia ,prendendo l’iniziativa, si alzò sulle punte, regalandogli un nuovo bacio pregno di pura passione e ardore, ove le loro lingue inesperte ma bramose si incrociarono nuovamente, giocando tra loro. Repentinamente, lasciandosi andare dal quel vortice pregno d’amore, gli cinse la vita con le gambe; Goku, colto di sorpresa – senza smettere un solo istante di baciarla con fervore - non trovando alcun appiglio, incespicò, finendo fortunatamente nel cadere su una comoda poltrona, che rese la situazione a suo vantaggio, facendogli ritrovare Chichi seduta a cavalcioni su di lui. La corvina, dapprima imbarazzata, con un volto ove vi si scorgeva una palese tonalità vermiglia  - che ormai, accomunava entrambi - prese a carezzargli affettuosamente il volto, tempestandolo di dolci baci; lui, dapprima esitante e ugualmente imbarazzato, prese a ridacchiare infantilmente e ad alternare baci e carezza con il solletico; tra le pareti di quella calda e accogliete stanza- ove come una rosa in primavera era fiorito quel candido sentimento -echeggiarono con persistenza le loro risate cristalline puramente divertite e i suoni ovattati provocati dai loro intensi baci, che sembravano quasi, volessero prolungarsi all’infinito.
 Infinito come l’illimitato e smisurato amore che provano l’uno per l’altra …
 
Repentinamente, a spezzare l’incanto di quella magica ed etera atmosfera d’amore, furono i poderosi ed echeggianti passi del padre della ragazza, che rincasato poc’anzi da un importante e decisivo viaggio di lavoro, poggiò la mastodontica mano sul pomello della porta della camera della figlia, volendo entrarvi …
-« Chichi, bambina mia, sono tornato ! Sei pronta per andare a scuola ?» le chiese con tono bonario, pizzicandosi la folta barda e tirando la maniglia della porta che fortunatamente – per volere di chissà quale Dio che era venuto in soccorso dei due giovani innamorati - rimase intasata …
La corvina, avvinghiata e intenta ancora a baciare con molta passione e irruenza il giovane Son - che ormai avendoci preso un palese gusto, sembrava che non volesse staccarsi assolutamente dalla sue rosee e accoglienti labbra - nell’udire la possente voce del genitore e nel notare la maniglia argentea della porta, muoversi, sobbalzò spaventata come mai in vita sua. Prontamente, sgranando gli occhi color carbone, deglutì a vuoto e  avvertendo per l’inesorabile apprensione, il cuore giungerle quasi in gola ,scendendo frettolosamente da Goku e sgattaiolando a passo felino, si precipitò vicino l’uscio della porte, che per sicurezza – senza destare sospetti, cercando di coprire il brulicare del rumore, prendendo a picchiettare nervosamente il piede scalzo sul pavimento -  chiuse accuratamente a chiave.
-«P-papà … hem.. huh …  dammi qualche minuto … mi sono svegliata tardi e … ho da poco fatto la doccia, devo … a-ancora vestirmi … » balbettò, con voce tremula e flebile , cercando di risultare più convincente possibile ;-«Vai pure a fare colazione, io ti raggiungo fra  poco !  »convenne, quasi con fare autoritario, riponendo una ciocca di capelli dietro l’orecchio e ridendo quasi istericamente, cercando in quel modo di scaricare l’imbarazzo e la tensione che la stavano attanagliando.
-«Va bene, figliola !  »replicò l’omone ,toccandosi mo’ pensoso il mento barbuto, accortosi dello strano tono di voce della ragazza, tanto da incutergli quasi il tarlo del dubbio che gli stesse nascondendo qualcosa ! A quella incauta riflessione sorrise ironicamente e bonariamente tra sé, passandosi una mano tra i capelli, puntando lo sguardo in direzione di un mobile di legno, accingendosi ad osservare con occhi quasi lucidi, la foto della defunta moglie, così simile alla sua “bambina”, e non solo per l’aspetto fisico, ma anche in riguardo ai gesti e le movenze, fino a quella tempra testarda e orgogliosa ! Decidendo di non indagare – conoscendo meglio di chiunque altro il carattere della figlia - nel timore di scaturire una sua funesta arrabbiatura, asciugandosi una stilla di lacrime sul nascere,  fece spallucce, allontanandosi a passi d’elefante in cucina, per far colazione.
 
Chichi, nell’udire i rumoreggianti e inconfondibili passi del genitore – che non avendo il più che minimo sospetto, si affrettava ad allontanarsi tranquillamente -  tenendo una mano posata all’altezza del cuore per via del repentino spavento, sospirò sommessamente, poggiandosi con la schiena contro l’uscio della porta, una nota di felicità, le si increspò istintivamente sulle labbra non appena incontrò il sorriso ammaliante e puramente ebete di Goku, che con il volto ancora di una tonalità purpurea, le si avvicinò ingenuamente ,poggiandole delicatamente una mano sulla spalla. Un gesto puerile e innocente, ma in grado di scaturire in lei, miriadi di emozioni, brividi e scosse, in grado di farle dimenticare tutto, per concentrarsi solo su di lui …L’amore della sua vita . Senza il bisogno dell’ausilio di parole, vi fu uno scambio di sguardi eloquenti, pregni di fervore, perché da quando si erano incontrati, erano stati i loro occhi a comunicare tacitamente tra loro, regalando ad entrambi la sensazione che in quei momenti, il Mondo si fermasse … Si fermasse per loro, per il loro amore. Avvertendo solo il battito sordo del suo cuore che le echeggiava con persistenza delle mente, si gettò nuovamente tra le sua braccia, trovando conforto, calore e amore, un amore che seppur inconsciamente aveva sempre cercato.
-«Non oso immaginare cosa avrebbe pensato mio padre se mi avesse vista con te in queste condizioni !» bisbigliò sottovoce, dandogli piccoli baci sulle guance rubiconde.
-«Urca ! Ma ci stavamo solo baciando ! »mormorò ingenuamente lui, tempestandole il viso di baci e prendendo a farle nuovamente il solletico, rischiando quasi di farle scivolare l’asciugamano da dosso; dopodiché, omettendo il momento d’imbarazzo, le loro labbra si ricongiunsero nuovamente. Quella mattina avrebbero continuato all’infinito se non fosse stato per l’ennesimo richiamo di Giuma, che destò nuovamente i due giovani innamorati.
-«Ci vediamo a scuola, amore mio ! »lo salutò lei, staccandosi di malavoglia dal moretto, che dopo averle rubato un altro bacio e pigolato nell’avvertire un senso di smisurata fame; a bordo della Nuvola Speedy, uscendo dalla finestra, si diresse presso il liceo, e incurante del freddo, della pioggia e della neve, in preda alla mera gioia, si esibì in spettacolari piroette, aspettando con ansia il suo arrivo e quello della merenda.
 
~
Passò un mese esatto da quel giorno, dicembre ormai, si apprestava a giungere al termine, mancava meno di un giorno all’inizio del nuovo anno, che per i nostri due giovani protagonisti avrebbe serbato molte sorprese, alcune belle e alcune brutte, alcune sconvolgenti ed altre emozionanti ,che avrebbero cambiato per sempre la loro vita.
In occasione del diciottesimo compleanno di Chichi, che si sarebbe svolto appunto la sera del trentuno, venne organizzata alla reggia, una grandissima festa, ove, ovviamente, parteciparono tutti gli alunni della 5°Z.
Lo sfarzoso orologio a pendolo, adiacente ad uno sfavillante albero natalizio – proveniente dal Monte Paoz e addobbato di miriadi di decorazioni – situato alla parete destra del vasto salone, brulicanti di invitati – alcuni di loro, già in balia di una sbornia, come nell’insolito caso di Vegeta che lasciandosi andare del tutto, arrivò addirittura a ballare un passionale nonché ambiguo tango con Junior e Yamcha – scoccò i fatidici dodici rintocchi, in contemporanea ad esso, il cielo, predominato dall’incantevole luminosità del bagliore della Luna piena, accompagnata da infinite stelle, si ammantò di spettacolari e colorati pirotecnici, che regalarono al firmamento – che sembrava quasi voler lasciar intendere agli ingenui abitanti della Terra, che stesse gioendo con loro, beandosi delle risate cristalline pregne d’euforia di ogni singola persona – un’atmosfera puramente magica … Quasi celestiale, forse ultraterrena .
Nel fosco cielo, dopo circa un’ora e mezza di festeggiamenti, rimasero visibili solo le scie cinerine degli ultimi detriti dei fuochi artificiali - che lo avevano illuminato e rallegrato - ormai, tutto intorno taceva … Ormai, erano udibili solo gli sporadici sbuffi del vento di gennaio, che però ,con un’insolita delicatezza, paragonabile quasi a quella del tocco di una mano materna, carezzarono il candido volto di Chichi, che avvolta solo da un sottile e immacolato abito in lino, con un vertiginoso spacco ai lati ,che metteva in risalto le sue longilinee gambe, sussultò in balia di brividi scaturiti dal gelo invernale ,quando repentinamente, percepì delle forti – nonché – familiari braccia, cingerle delicatamente la vita.
-«Urrrca ! Che buona che era la torta !»si sentì dire, voltandosi e specchiandosi in quello sguardo così rasserenante e profondo, così immenso ma amichevole ,in grado di far scalpitare il suo cuore più di un tamburo, in grado di far diventare qual niveo viso, rubicondo, in grado di far  luccicare quegli occhi color pece, più intensamente delle stelle, più luminosamente della luna stessa … Satellite della Terra.
Il giovane Son, ridacchiò ingenuamente ,riponendole una ciocca di capelli dietro l’orecchio, baciandole con estrema dolcezza e amore la fronte, per poi sfiorarle e soffermarsi su quella soffice bocca ,messa in risalto da un lucidalabbra color ciliegia.
Ti amo da morire, Goku ! » quelle cinque parole –pregne di vero significato e di un impellente desiderio di essere espresse  - le uscirono quasi per istinto dalle labbra, mentre si strinse più forte a lui, venendo riparata dal gelo e dal vento, venendo momentaneamente protetta anche dal male, che ormai era alle porte. Il moretto, sorridendo nelle sua consueta indole ebete, la strinse più forte a sé, avvertendo i loro cuori battere all’unisono …
-«Anche io Chichina ! »le sussurrò con fare da eterno bambinone, carezzandole affettuosamente i capelli morbidi e setosi, che come una cascata le ricadevano lungo la schiena; sollevandole poi leggermente il volto, per baciarla nuovamente.
 
Nuvole grigie,  ingombrarono repentinamente il cielo, la luna, venne inesorabilmente offuscata, le stelle scomparvero inspiegabilmente, qualcosa di sconvolgente … Qualcosa o qualcuno che avrebbe messo fine al loro amore, stava per preludersi …
Come un uragano, come una tempesta, come il fuoco, come un’arma a doppio taglio, come una pugnalata  … Avrebbe spezzato spietatamente il cuore ai due giovani innamorati, facendo capir loro, la dura e crudele realtà.
L’amore non era fatto solo di felicità, gioie, ma anche – soprattutto -  di dolore, sofferenze, rimorsi e rimpianti …
Madre natura, creatrice della vita umana ,sembrava, inspiegabilmente soffrire con loro …
Goku e Chichi… l’unione perfetta … L’incarnazione divina dell’amore .
 
Dispotiche raffiche di vento, avvolsero come un mantello i loro corpi, ma la loro mente e la loro anima – ignara di ciò che sarebbe successo nel giro di pochi giorni – era troppo impegnata ad amare, per percepire ciò che li assediava, per accorgersi del male che inevitabilmente avrebbe diviso le loro strade .
 
La fanciulla, con il volto purpureo  - messo in risalto da un fiacco chiarore, entrante dal salone -staccatasi dal loro ennesimo bacio pregno di mero amore e di una smisurata passione che bramava silenziosamente di essere consumata, afferrò saldamente la mano del ragazzo, conducendolo tacitamente nella sua camera. Con apprensione, avvertendo palesemente i battiti irregolari del suo cuore, chiuse accuratamente l’uscio - assicurandosi di essere ben lontana dagli occhi indiscreti dei loro compagni di classe – osservandolo, contemplandolo con occhi puramente innamorati, beandosi di quello sguardo limpido e ingenuo, candido e puro, amichevole e dolce , curioso e goffo, posato su di lei. Carezzò con estrema dolcezza quel viso da eterno bambinone, tempestandolo progressivamente di baci; Goku dapprima imbarazzato e titubante, ricambiò con fervore le effusioni;  le psiche di entrambi in breve, furono pervase dalla voglia di appartenersi anima e corpo … Per diventare un tutt’uno.
Con un fosco lume – posto su un mobile alle loro spalle – a illuminare i loro volti rubicondi, presero a baciarsi sempre con maggior foga e irruenza; il giovane, con tocco impacciato ma febbrile, le carezzò i fianchi, tracciandone contorni e linee immaginarie; un bacio, una carezza … E si ritrovarono distesi su quel letto dove circa un mese prima aveva dormito insieme, accollati e innamorati. Apprendendo con un logorante imbarazzo di trovarsi completamente steso su di lei, arrossì violentemente ,la bocca si schiuse, le iridi color notte si dilatarono, il cuore, sembrò volergli esplodere dal petto ,quasi fosse un toro che fremeva di combattere; con fare ingenuo, tenendola stretta a sé - depositandogli una scia di baci lungo il collo - si grattò il capo piuttosto scarmigliato, non avendo la più che minima idea di quello che sarebbe successo da lì a poco; nell’udire i suoi gemiti sommessi ,si sentì permeato da una sorta di scarica adrenalinica, e mettendo da parte il palese disagio, si accinse a baciarla con maggior sicurezza ed insistenza.
Le mente di Chichi, ormai totalmente ottenebrata, implicava esplicitamente, solo il desiderio di essere sua; le spalline del candido vestito - in balia dei baci e delle carezze sempre più roventi e passionali - le ricaddero sulla nivea spalla, e con esse anche quelle del reggiseno, in breve i vestiti di entrambi, vennero gettati maldestramente sul pavimento.
Nell’oscurità, già pregni di sudore, con i respiri completamente ansanti, si scrutarono dritti negli occhi, specchiandosi in quei rispettivi rubini - cupi come il cielo di quella notte - leggendovi le stesse incertezze e timori, ma al tempo stesso, la consapevolezza di quel medesimo sentimento che li univa.
Ormai, non c’era più posto per gli indugi e le titubanze, si trovavano mezzi nudi, avvolti tra le calde coperte di quell’immenso letto, nulla sembrava poterli dividere …
Goku, per alleviare l’apprensione, con la sua indole briosa e puramente giocosa, baciandole affettuosamente  le guance, la fronte, il collo , risalendo nuovamente sulle labbra, morbide come petali di rose; ridacchiando infantilmente, si accinse a tormentarla con il solletico, le sue mani, esplorarono quel corpo esile e caldo, con delicatezza le carezzò la schiena, annaspando con il gancetto del reggiseno, imprecando infantilmente contro esso, nel non riuscire a sbottonarlo, quando in conclusione sembrò avere la meglio, si udì il bussare alla porta …
-«Hei !!! Chichi sei qui? Insomma, abbiamo fatto un viaggio di cinque ore da Tokio per venire da te, si può sapere dove ti sei cacciata? » la voce squillante di una ragazza, seguita dal mormorio di altre due, fece sobbalzare la corvina .
-«Hope … Kimberly … Kitry ! » sussurrò attonita e sconvolta, coprendosi imbarazzata con i lembi delle lenzuola .
 
Un tuono lacerò impetuosamente il cielo,  il loro amore era destinato ufficialmente a finire. !
 
 





Angolo dell’autrice.
Perdonatemi se c’è voluto tutto questo tempo, ma ho avuto parecchio da fare!
Beh, come avrete potuto capire ,nel prossimo capitolo, accadrà qualcosa che farà dividere i nostri due piccioncini ! Cosa combineranno quelle tre vipere di Hope, Kimberly e Kitry ? !  ;D

P.S: Per chi non le ricordasse, nel primo capitolo ho accennato che erano tre amiche di Chichi !
  

  
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