Parte
Seconda
Quando
si deve scrivere il secondo capitolo di un
racconto, solitamente bisogna fare molta attenzione, soprattutto per
via
dell’inizio. Il secondo capitolo può ufficialmente
convincere o no il lettore a
seguire la storia, perciò pensate quanto cazzo
sono nervoso ho lavorato
a questo seguito.
Sono
passati tanti di quei pensieri inutili nella mia
testa, che ho pure dimenticato ciò che devo scrivere, in
altre parole, come
avevo terminato il precedente appuntamento. Giusto il tempo di
rileggere, e mi
accorgo che eravamo arrivati al momento clou, una volta scoperto mio
fratello
sul social network blu (viva le rime). Bene, vi avviso che la probabile
quantità
di parolacce potrebbe disturbare qualcuno, ma capitemi, sono reduce da
un
episodio di True Blood. Detto ciò, Sookie Stackhouse
è una cazzuola con la C
maiuscola.
Perché
avevo capito di avere qualcosa da raccontare?
Bene, ho pensato: “Io ho problemi con i personaggi originali,
ma se spaccio mio
fratello per un personaggio originale? Tanto chi cazzo lo
conosce.” Pur di
postare un’original, sono disposto a sputtanare pubblicamente
la piccola peste
(anzi, a dir il vero mi diverto anche). Il mezzo con cui
farò tutto questo è
ovviamente la scrittura, e il luogo sarà Faccia Libro.
Decido
quindi di spiare Andrea e trascrivere tutte le
sue cazzate tipiche frasi adolescenziali, riportate
sul diario virtuale.
Poiché aggiungerlo tra gli amici sarebbe come violare la
prescrizione di un
oracolo (vedi: mai aggiungere parenti su Facebook che potrebbero
metterti in
imbarazzo pubblicamente), decido di fare tutto sottobanco, a sua
insaputa.
Tanto quel microcefalo non se ne accorgerà mai.
Da
questo momento in poi, sappiate che non so più
cosa cazzo scrivere che la fanfic prenderà toni
dark e splatter, tipo io
che perdo le budella per via delle grasse risate. Infatti, immaginate
le mie
budella spiaccicate contro il muro, con tanto di sangue colante.
Adesso,
provate a scoprire il perché … ve lo dico io,
rispetto la vostra ignoranza.
Ufficialmente
comincia il primo giorno di spiamento
(sono consapevole che questa parola non esiste, ma
tant’è). Una volta che il
troll si è piazzato da ben due ore vicino a Faccia Libro,
penso: “Ad un
bimbominkia sono sufficienti due ore per scrivere
cazzate?”… la risposta viene
spontanea. E mi avvicino a lui con fare bullesco (oggi ho voglia di
inventare nuovi
termini.)
“Levati
dalle los bolas, ho bisogno del PC”. La
gentilezza tra fratelli è sicuramente una cosa che prediligo
… ma non con mio
fratello! Il totano scappa impaurito e mi cede la postazione di comando
del mio
diabolico e disperato piano. Ovviamente, per
esigenze di trama, ogni
volta che mi avvicino al computer, non solo Andrea va via senza creare
problemi,
ma io stesso trovo la sua homepage sempre aperta. Va beh.
E’
il grande momento. Prego Erika affinché mi mandi
buoni contenuti da copiare. Quindi, prendo dalla tasca la figurina di
Santa
Erika da EFP, e la stringo, augurandomi buona fortuna.
Ecco
qua. Muoio. Improvvisamente, rido così forte da
sembrare un ossesso in parvenze demoniache. Rido così forte,
ma così forte, da strappar
via la risata a chiunque nei 500 metri presso di me. Wow.
Creata
la suspense, che non può assolutamente mancare
nel secondo capitolo, passiamo alla rivelazione scioccante: in
realtà, non c’è
proprio nulla di realmente divertente. Rido solo per la tristezza (?).
Infatti,
non ho trovato niente d’interessante. Eh si, qualche
cacazzella qua qualche
cacazzella là. Solo adesso, mi rendo conto che mio fratello
non è il soggetto adatto
per scrivere un racconto. Tanto a chi interesserebbe le gesta di un
bimbominkia? Per questo c’è già
Twilight.
Diario
di
bordo, annotazione numero uno: gli adolescenti sono terribilmente
stupidi e fanno
uso spropositato di frasi fatte. Pertanto, bisogna cambiare la persona
protagonista della storia, magari rimanendo invariato il luogo.
D’altronde,
Facebook potrebbe ancora regalarmi succose sorprese.