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Autore: maggiefuckoff    20/09/2012    3 recensioni
Caroline, una riservata ma anche ambiziosa ragazza del Minnesota, con una grande passione per la scrittura, intraprende un viaggio a Los Angeles per realizzare i suoi sogni. Ma la sua fermezza nulla potrà contro l'imprevedibilità della persona che incontrerà e che sconvolgerà tutti i suoi piani. D'altronde, chi può resistere al fascino delle rockstar?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Andy Biersack, Ashley Purdy, Cristian Coma, Jinxx
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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One look and I am sold

Fu proprio un urlo di quello stesso ragazzo che fece riemergere improvvisamente Caroline dall’oceano che erano quegli occhi. Un urlo non stridulo né tantomeno acuto, ma profondo e cavernoso, apparentemente così pieno di rabbia e sofferenza che la ragazza si spaventò. Che cosa stava succedendo? Si sentiva male per caso? Fortunatamente non fece in tempo a chiedere delucidazioni a V, o avrebbe fatto l’ennesima figuraccia: quell’urlo altro non era che l’inizio di una canzone! Infatti, pochi secondi dopo, una melodia veloce e accattivante iniziò a diffondersi nel locale, accompagnata dagli applausi e dalle grida del pubblico entusiasta.

Caroline si aggrappò saldamente alla transenna di fronte a sé per non essere sballottata a destra e a manca, ma non fece in tempo a riprendersi del tutto dallo shock di poco prima che il suo cuore fece un altro salto mortale. Tutto perché, quando sollevò la testa, si ritrovò il bellissimo viso di lui, del cantante, proteso verso i suoi fans mentre li incitava a “fare casino”, a pochi centimetri dal suo. Per la seconda volta in quella serata, rimase senza fiato. Insomma, una cosa era stata sentirlo urlare a squarciagola, ma la sua voce mentre cantava era tutt’altra cosa. Potente, calda, sensuale…Non si sarebbe mai aspettata che da un corpo così esile e giovane potesse uscire qualcosa del genere!

“Il fascino di Andy Biersack non risparmia nessuno, dolcezza!”, le urlò V gareggiando con il volume della musica, che probabilmente si era accorta della sua espressione da pesce lesso. Caroline, punta nel vivo, cercò di stemperare il tutto con una risata, ma non riuscì tuttavia a impedire a un lieve rossore di dipingersi sul suo viso. Comunque V non sembrò farci troppo caso, la sua era una semplice battuta e niente di più, ed era già tornata a scatenarsi al ritmo della musica come se niente fosse. E allora perché lei l’aveva presa così sul serio? Perché quel ragazzo l’aveva colpita in modo così particolare? Non si era mai infatuata di un rocker maledetto, con i capelli lunghi fino alle spalle e più truccato di un pagliaccio. Il suo tipo ideale era esattamente come Derek, ovvero il totale opposto, se si escludevano gli occhi azzurri. Eppure sentiva di voler sapere tutto di questo ragazzo, questo misterioso “Andy Biersack.” Anche perché non riusciva letteralmente a staccargli gli occhi di dosso!

“Buonasera Los Angeles!”

Anche se Caroline non se n’era minimamente accorta, la prima canzone (che in seguito scoprì chiamarsi “Perfect Weapon”) era finita e la band aveva smesso di suonare per interagire un po’ con il pubblico. Sebbene l’aspetto oscuro e aggressivo, sembravano molto devoti ai loro fans, tanto da definirli come “soldati di un’armata”.

“Volevamo soltanto dirvi che è sempre un onore suonare in questa magnifica città, che ormai è diventata una seconda casa per noi. La prossima canzone è tutta per voi, meravigliosi angeli! Sì, perché è questo quello che siete, degli angeli! Scream, shout,…”

“WE ARE THE FALLEN ANGELS!”

Le voci di tutte le persone presenti nel locale si unirono a quelle di Andy e soci e Caroline dovette attaccarsi nuovamente alla transenna per evitare di essere trascinata via. Rimase lì davanti al palco più o meno per tutta la durata del concerto, a osservare incuriosita quei musicisti che sembravano appartenere a un mondo così distante, così diverso dal suo…
 
Quando la serata volse al termine, i cinque ragazzi ringraziarono il loro caloroso pubblico, fecero un solenne inchino e poi si ritirarono dietro le quinte per godersi un po’ di meritato riposo. Anche Caroline, che durante quelle due ore era stata praticamente catapultata in una realtà parallela, sentiva che stava per crollare.

“Allora? Divertita?”, le chiese V avvicinandosi a lei mentre il locale si andava via via svuotando.

“Sì, moltissimo! Anche se non ci sono per niente abituata, sono a pezzi…”

“A pezzi? Ragazza, questo è il ritmo di Los Angeles! Farai meglio a metterti in fretta alla pari con noi pazzi scatenati!”, rispose V tutta allegra e pimpante. Ma dove la trovava la forza di essere così energica dopo un concerto del genere?

“Verrò qua molto spesso a farti compagnia in questo caso! Comunque grazie mille per la serata, ora cerco Derek così vado a farmi una bella dormita e…”

“Che ne diresti invece di un salutino alla band per chiudere in bellezza?”

“Come prego?”, domandò Caroline confusa.

“Hai capito bene! Dopo un concerto del genere, i ragazzi avranno bisogno di fiumi e fiumi di birra. E dato che ti sei divertita così tanto, perché non vieni con me a fare un giretto nel backstage?”

Qualsiasi persona sana di mente avrebbe accettato una proposta del genere, ma Caroline esitò. Insomma, si era divertita, sì, aveva avuto a pochi centimetri da lei un ragazzo affascinante per due ore, è vero, ma per qualche strano motivo l’idea di spingersi oltre a quello la spaventava, non la faceva sentire completamente a suo agio. Purtroppo V non era una che si arrendeva facilmente e, senza troppi complimenti, la afferrò per un braccio e la trascino via con sé.

-

 “Sicura che non ti creo problemi?”, domandò Caroline per l’ennesima volta mentre percorreva insieme all’amica un corridoio che terminava con una porta nera antincendio. Il camerino della band doveva essere proprio là dietro.

“Ma certo, basta che non ti metti a urlare come una fan impazzi-“

V non fece nemmeno in tempo a finire di pronunciare la frase che Caroline non riuscì a trattenere un urletto alla vista di un ragazzo alto, snello e dai lunghi capelli neri che si stava dirigendo proprio verso di loro. Sfortunatamente, si accorse soltanto quando questo si avvicinò che non era il cantante che aveva osservato senza sosta fino a poco fa. In effetti da lontano le sembravano un po’ tutti uguali! V scoppiò a ridere.

“Ashley Purdy, bassista dei Black Veil Brides. Hey Ash!”

“Ciao V, felice di rivederti bella mia! E come si chiama la tua amichetta urlante?”, rispose il musicista ammiccando a Caroline.

“Ehm, mi chiamo Caroline. Scusa se ho urlato, ma ti avevo scambiato per…”
 
“Andrew Dennis Biersack?”, la interruppe una voce ormai inconfondibile alle sue spalle. Caroline si voltò di scatto, ma questa volta nessun urlo uscì dalla sua bocca. In compenso, il suo cuore smise di battere per qualche secondo, per poi ricominciare all’impazzata il cantante dei Black Veil Brides in carne ed ossa le strinse la mano.

“Caroline, giusto?”

“Sì, piacere. Complimenti per il…il coso…il concerto!”, rispose lei balbettando e rendendosi ancora più ridicola.

“Ti è piaciuto? Non l’avrei mai detto, dato che sei rimasta immobile più o meno per tutto il tempo”, ribatté in tono di sfida il cantante, lasciando Caroline a bocca aperta per lo stupore. Ma chi si credeva di essere?

“Oh ma non pensiamoci adesso, chi ha voglia di una birra?” riprese Andy ignorando bellamente la sua espressione e senza lasciarle il tempo di ribattere “Offro io!”

“Grande Andy!”

“Ci sto cazzo!”

“Ehm, no grazie, io non bevo…”

Andy si voltò di scatto al suono di quelle ultime parole e guardò Caroline con un’aria a metà fra lo sdegnato e il divertito.

“Quindi non ascolti questo tipo di musica, non ti piace questo tipo di bevanda…Dì un po’, che ci fai a Los Angeles esattamente?”

Ok, era decisamente troppo. Poteva anche essere un bel ragazzo e un ottimo cantante, ma non aveva il diritto di trattarla così!

“Sai dove te la puoi ficcare la tua musica e la tua birra?” fu la risposta furiosa di una altrettanto furiosa Caroline. V soffocò una risata e Ashley iniziò a fare stupidi versi, irritandola ancora di più. Andy invece le regalò uno dei suoi sorrisi migliori e le si avvicinò, guardandola con curiosità.

“Ma che caratterino! Potrei diventare pazzo per una come te…”, le disse in tono sensuale e provocatorio. Provò anche ad accarezzarle una guancia, ma Caroline lo spinse via e se ne andò di corsa urlandogli qualcosa di molto poco carino, riuscendo soltanto a farlo ridere ancora di più.

-

“Caroline! Scusascusascusa se sono sparito per tutto il concerto, ma se non sistemavo questa cosa prima di domani….”

“Non c’è problema Derek, V mi ha tenuto compagnia”, lo interruppe Caroline, sorvolando su quanto accaduto nel backstage poco prima. Non che fosse poi successo qualcosa per cui avesse avuto motivo di sentirsi in colpa, anzi, era ben felice che quell’Andy si fosse rivelato uno spaccone. Del resto, che cosa poteva aspettarsi da una rockstar se non un montato vanitoso? Allo stesso modo in cui era entrato nella sua testa se n’era andato e adesso poteva concentrarsi solo su Derek, com’era giusto che fosse.
 
“In ogni caso, ti prometto che recupereremo presto questa serata! Ti darebbe molto fastidio se venissi a prenderti alla Hollis domani?”, le domandò il biondo.

“Beh, hai detto che a voi di Los Angeles piace essere disturbati!”

“E tu puoi farlo tutte le volte che puoi!”, concluse Derek prima di salutarla con un bacio sulla guancia. Lei chiaramente arrossì e, dopo averlo ringraziato, scese dalla macchina del surfista e si diresse verso la porta d’ingresso dell’albergo, più fluttuando su sé stessa che camminando.

Una volta arrivata in camera, Caroline era così stanca che si buttò sul letto senza nemmeno togliersi i vestiti. Sorrise ancora ripensando alla prima parte della serata e a quel veloce bacio. Poi, finalmente vinta dal sonno, si tolse le scarpe e si raggomitolò su sé stessa per dormire. Ma nel momento esatto in cui chiuse le palpebre, un attimo prima di addormentarsi, le balenò nella mente l'immagine di un volto con due occhi azzurro ghiaccio. E, di questo ne era certa, non erano quelli di Derek.
   
 
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