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Autore: taemotional    21/09/2012    4 recensioni
{2Min} + accenni JongKey
"Di solito non frequentava posti del genere, ma quel giorno la sua mente aveva deciso di impelagarsi con vecchi ricordi e il corpo aveva agito di conseguenza, portandolo in quel luogo. Nel suo caso, una risposta così repentina da parte del corpo non era una novità. Da sempre era abituato a pensare, a riflettere e a concentrarsi. Altrimenti bastava una svista, un calcolo sbagliato e il corpo sarebbe finito contro la sbarra orizzontale - posta a quasi due metri d’altezza - facendogli perdere la gara. Ogni fibra, muscolo o tendine del corpo doveva obbedire alla mente, non c’erano possibili alternative."
Genere: Angst, Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Minho, Quasi tutti, Taemin
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Commento: Alla fine, anche se la metà dei miei lettori mi ha abbandonata (xD), ho finalmente postato questo epilogo!! ^o^
Grazie a tutti voi che siete arrivati fin qui!!! ♥♥ Alla prossima fanfic! (che sarà una JongTae fantasy uhuhuhuh) 

E buona lettura!!! <3

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Alla fine, erano partiti tutti e cinque per il mare.

 

“Ai starà bene con Kibum?” domandò Taemin stringendogli di più la mano.

“Si conoscono da molto tempo, e poi c’è anche Jonghyun, no?”

“Non mi fido di nessuno dei due”

Minho rise, “Dovrei essere io quello preoccupato”

“Okay, ti restituisco il tuo ruolo”

Si erano allontanati dagli altri, e ora camminavano da soli su un tratto di spiaggia deserta. Il punto preciso in cui succedeva quel miracolo lo avevano lasciato alle spalle, lo avevano lasciato alle persone che, a differenza di loro, non avevano bisogno d’intimità a quell’ora buia. Era mattina, ma il sole non si era ancora deciso a sorgere, e quella luminescenza che anticipava l’alba si incominciava a intravedere solo da pochi minuti. Minho guardò verso l’orizzonte.

“Non volevi vedere l’alba seduto su quel tratto di spiaggia emerso? Se non ci sbrighiamo la perdiamo”

Taemin fece spallucce, “Mi bastava venire a vedere il mare, e poi là c’è troppa gente”

Minho annuì con un sorriso, “Sediamoci qui allora”

Trovarono uno scoglio più liscio e ci salirono sopra. Si sedettero alla sua estremità, in modo da poter bagnare i piedi.

Taemin sospirò.

“Che c’è?”

“Niente...”

“Sei pensieroso oggi, vuoi dirmi che hai?”

“Non voglio pensare a Seoul in questo momento, ma non posso farne a meno”

“Pensi a tuo padre?”

“Anche...”

Minho gli passò il braccio attorno alle spalle, e Taemin appoggiò la testa sulla sua spalla.

Minho era ancora convinto che quell’atteggiamento di Taemin nei confronti del padre fosse causato da una ribellione adolescenziale. Ma cosa poteva dirgli? Se vuoi, fai quello che vuoi? Se non vuoi, non ereditare il centro commerciale? Chi era lui per potergli dire una cosa simile? Quindi restò in silenzio, perché nemmeno lui sapeva come poterlo aiutare in quel momento. Non poteva intromettersi, ma sperò che prima o poi il padre si decidesse ad affrontare la questione, invece di dare ordini e apparire nella vita di Taemin a suo piacimento. Quante volte aveva avuto l’istinto di presentarsi da lui, inginocchiarsi di fronte alla sua persona, e implorarlo di lasciar vivere Taemin come tutti i ragazzi della sua età. Una vita che nemmeno a lui stesso era stata concessa di vivere.

Ma ingoiò tutti quei pensieri e decise di parlare d’altro. Forse il giorno in cui ne avrebbero discusso sarebbe arrivato, ma era ancora troppo presto.

“Taemin, queste carezze, non sono più uno scherzo” disse semplicemente.

Taemin voltò il capo per sorridergli.

“Idiota, quella è una storia vecchia”

“Ma volevo dirtelo lo stesso”

“Lo so...” mormorò Taemin tornando a guardare le sfumature sempre più accese dell’alba. La luna, al contrario, era sempre più sfocata. Ancora pochi minuti e sarebbe scomparsa del tutto, nascosta dalla luce accecante del sole. Minho la osservò ricordandosi di un’altra vecchia storia.

“Ti ricordi la prima volta che ci siamo visti?”

Taemin aggrottò la fronte.

“Dici... quella notte fuori dal locale?”

“Sì! Mi hai riconosciuto allora! Tu eri in pausa e io...” io ero tornato lì per inseguire i fantasmi del passato. Non era affatto vero che aveva smesso di amarla il giorno in cui lei gli aveva espresso quella sua volontà. Strinse di più Taemin a sé e continuò: “Io ero là fuori, a fumare. Tu hai chiesto se la luna fosse piena, ma in verità da quel punto la luna non si vedeva... per un momento ho pensato che fossi cieco!”

Taemin sghignazzò, “La tua immaginazione è così vivida per alcune cose, ma inesistente per altre. Lo studio fa male, l’ho sempre pensato! Soprattutto quello della matematica!”

“Forse hai ragione” accordò Minho ridendo anche lui.

“Se non la vedevi, non era mica detto che non ci fosse da qualche parte nel cielo! Anche ora, pensi che se non si veda più significa che è esplosa o cose simili?”

“Credo solo a ciò che vedo” rispose Minho afferrando il viso dell’altro con le dita, e lo voltò verso di sé. Taemin prolungò quel movimento per baciarlo. Chiuse gli occhi.

“Aspetta... devo dirti una cosa” mormorò l’altro sulle sue labbra, fermandolo.

“Fa’ in fretta”

Minho rise, “Voglio ricominciare a saltare”

Taemin sgranò gli occhi sbigottito.

“Tu sei il primo a cui lo dico” continuò Minho.

“È... è fantastico!”

“Dici?”

“Certo! Ma perché solo ora?”

Minho tornò a guardare verso il sole che faceva finalmente capolino sull’orizzonte.

“Ho pensato che non potevo mettere anche questo peso sulle spalle di Ai. Se un giorno venisse a sapere che ho mollato il salto per crescere lei... non pensi che possa sentirsi in colpa?”

Taemin restò sorpreso.

“Io... non lo so... ma credo che sarebbe orgogliosa di te in entrambi i casi”

Minho sorrise e tornò a quel bacio umido. 

“Dove eravamo rimasti?”



« Il profumo della tua sincerità

È più profondo e costante di quello di chiunque altro.

Appoggiati alla mia spalla, accoglierò tutta la tua tristezza.

Se lo desideri, io ti darò tutto. »

-LOVE SHOULD GO ON-

   
 
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