Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Ricorda la storia  |      
Autore: tognoz    21/09/2012    1 recensioni
Ecco il seguito di "la torre d'avorio" Pensavate davvero che il professor Hack fosse morto?
Con questa oneshot concludo amaramente la storia più nosense che io abbia mai fatto!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Roronoa Zoro, Sanji
Note: Nonsense | Avvertimenti: Contenuti forti
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Un anno

 

E' passato circa un anno da quando quel professore aveva catturato il fratello di Zoro, ricercando la loro ciurma solo per completare la sua collezione di DNA dei frutti del diavolo.

 

Sono cambiate un po' di cose da allora.

 

La nuova aggiunta ,ovvero Bartolomeo Kuma o Lomeo, ha cambiato vestiario, optando per dei semplici jeans chiari (“rubati” dall'armadietto di Sanji ) e una semplice maglietta bianca con tante zampine da orso stampate e delle semplici scarpe da tennis color grigio scuro;con i suoi nuovi guanti neri di velluto si divertiva una mondo a far il solletico agli altri con quella morbidosa stoffa. “Lomeo”è tornato quello di un tempo: solare, chiacchierone ed un ottimo amico.

 

Proprio come Sanji ricordava.

Il cuoco continuò a grigliare parecchie costine, sorrideva mentre le girava una a una. Canticchiava triste tenendo a bada quell'ingordo di un capitano.

 

Che fine ha fatto, Shiiirayyy?

 

Io proprio non lo soooo

 

Ci ha lasciato soli!

 

in mezzo alla tempeeestaaaa

 

Hanno creato un tuo sosia per niente somigliaaanteee!

 

Ci ha marchiati,

 

chi ha costretti, a divertar cattiiiviiiii

 

Speriamo solo che tooorniiiii

 

il verooo Hackkk

 

Prima che il governo si accorgaaaaa

 

del suo enorme sbaaagliooo

 

 

Sanji sospirò.

 

Si grattò istintivamente il numero 16 marchiato a fuoco sul retro del collo, non voleva certo mettere di nuovo a rischio la vita dei suoi namaka.

 

Il problema di QUEL Hack si era risolto egregiamente. Sono in pochi sanno che il professore, ormai morto in una stele di ghiaccio, è solo un clone.

 

Ma il vero Hack si aggirava indisturbato nel Grande blu.

 

Di certo se l'intera ciurma scoprisse ciò, avrebbe dovuto dare le VERE spiegazioni. Per non parlare del governo!se lo scoprissero, tutti gli altri esperimenti sarebbero nei guai fino al collo e il professore sicuramente condannato a morte.

 

Tutta colpa di quel maledetto giorno d'autunno, tutta colpa di Vegapunk.

 

*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*

 

Iniziò tutto in una giornata autunnale.

 

Hack si guardò in giro. La pioggia cadeva forte sul suo ombrello, strinse a sé quella palla di pelle umana dai sporchi capelli color paglia.

 

Un bambino di tre anni.

 

Lo ha trovato sulla sponda della spiaggia circa un mesetto fa, per ora i suoi genitori non lo cercano, quindi da quel giorno si prende cura di quel piccolo bambino.

 

 

-Hai freddo?- chiese gentile

 

-Un po'- rispose il bambino guardando Hack

 

 

Quegli occhietti color del mare lo guardavano con curiosità, li trovò semplicemente ammalianti. Come ha fatto un angioletto così tenero ad arrivare qui tutto malconcio?

 

 

-Tranquillo Sanji, presto arriviamo a destinazione- gli promise

 

 

Shiray gli sorrise dolce, la casa del suo mito, non è lontana; anche se in realtà non vive in quest'isola è solo di passaggio.

Un tipo strano che adora aggiustare e/o fabbricare robot chiamato Vegapunk.

Subito fu folgorato da quelle mani ossute ,sin troppo lunghe , che si muovevano con maestria conoscendo al tatto gli strumenti, senza neanche vederli.

 

 

Un giorno lo aveva scoperto spiare da una delle ampie finestre del laboratorio/casa.

 

 

-Sei un bravo ragazzo, un pessimo stalker, ma se ti interessa posso insegnarti- gli aveva detto

 

-Ne sarei onorato- rispose felice

 

 

Detto fatto!proprio adesso gli stava portando una sua creazione e come al solito si portava dietro il ragazzo. Non lo poteva lasciare a casa da solo, nei suoi occhi color mare si poteva leggere la paura di stare da solo.

 

 

Bussò sulla enorme porta di legno.

 

 

La casa dell'inventore è la più a ovest del villaggio, lontana da sguardi indiscreti della gente.

Un vecchio in penombra aprì la porta d'ingresso sondando i due visitatori

 

-Shiray!pronto per mostrarmi il tua prima creazione?- chiese

 

-Certo-

 

 

Hack sentì Sanji impaurito dal genio.

 

La cosa è normale,fa quest'effetto a tutti! Accarezzò un po' i capelli già arruffati per conto proprio del piccolo e per farsi perdonare di averlo portato lì, lo mise sulle spalle.

 

Per fortuna i suoi capelli bluastri sono corti, quindi Sanji si trovò comodo a starsene su quelle spalle .

 

 

-Interessante- disse l'inventore scrutando l'oggetto

 

 

Hack creato una piccola nave.

Tramite un pulsante gli spuntavano le gambe e cominciava a camminare, le piccole eliche poste dietro funzionavano davvero,persino il piccolo timone girava da solo.

 

 

-Davvero interessante, mi ricordi me da ragazzo. Non facevo altro che costruire cose!ma questo è un gioiello di miniaturizzazione! sei molto bravo, mi hai colpito!Ti insegno tutto quel che so-

 

 

 

Due bambini all'incirca dell'età di Sanji sbucarono da una porta. Sbattè le palpebre, non pensando che l'inventore avesse dei bambini qui. L'ultima volta non c'erano.

 

 

-Ti presento Saito- indicò il bambino dai capelli rossi con le lentiggini e due penetranti occhi bianchi

 

-Lui è Ibisco- l'altro invece ha i capelli neri come la pece,la pelle candida e dai occhi lilla

 

 

-Potrei lasciare Sanji giocare con loro- riflettè tra se e se Shiray

 

-Fa pure-

 

 

Mentre Hack e Vegapunk cominciarono con le basi della meccanica.

Saito guardava curioso il piccolo biondino di fronte a lui

 

 

-Ciao!- fece lui

 

-Vuoi giocare con noi?- chiese Ibisco

 

-Si- rispose con voce roca

 

 

Non ci volle molto per Sanji ad approcciare con altri bambini della sua età.

Ibisco e Saito sono molto gentili, con loro imparò un sacco di cose...tra cui leggere e scrivere...e poi loro due sapevano tante barzellette; le giornate insieme a loro sembravano non finire quando stavano insieme.

Eppure quando tornava a casa, sentiva i loro occhi che cercavano disperatamente il suo aiuto.

 

Passarono alcuni anni prima che il biondo decise di chiedere ai suoi due amici il perché di questa muta domanda d'aiuto.

 

 

-Ditemi la verità, cosa succede qui?- chiese una volta sicuro che né Shiray né Vegapunk sentissero

 

-cose molto brutte- spiegò Ibisco a bassa voce

 

-hai mai sentito parlare delle armi ancestrali?- chiese Saito sussurrando

 

-credo...di si-

 

-ha usato le sue conoscenze per creare delle proprie. Queste armi sono molto potenti, capaci di radere al suolo intere isole- Ibisco allargò le braccia mimando una grande esplosione

 

-perché vuole costruire queste cose?- chiese il biondo confuso

 

-li vuole consegnare al governo per eliminare tutti i pirati che si sono formati in quest'era!Non riuscendo a trovare i progetti da nessuna parte, vuole creare dei prototipi- sospirò Saito

 

 

 

-e voi due che c'entrate?- chiese curioso

 

-Siamo due armi ancestrali che ha creato.

Mi ha prelevato dalla mia famiglia e mi sottoposto a qualcosa. Da allora posso trasformarmi in un drago!posso far apparire le scaglie guarda- disse il bambino dai capelli rossi mostrando il braccio a poco, a poco la pelle si trasformò in scaglie color rubino

 

-Mi è successa la stessa cosa,m a differenza di Saito posso comandare ogni tipo di pianta, fiori, frutta, tuberi! a volte riesco persino a far crescere i fiori tra i miei capelli o se metto insieme tanti petali per creare un mantello, riesco a volare- disse triste il corvino

 

 

Sanji rimase sconvolto.

 

Prima di dire qualsiasi altra cosa o almeno confortarli, una mano lo prese con velocità,tappandogli la bocca.

Vide che scagliò gli altri due lontano, bloccandoli con qualcosa.

 

Il biondo riconobbe l'inventore.

 

Mugonò con foga, ma Hack non lo sentì essendo nell'altra camera. Cercò di mordere quella mano ossuta, senza successo.

 

 

-Nah,nah piccolino!ora che sai, credo che ti userò per un'altra arma. Sono tre,manchi solo tu.........-

 

 

Per un intero mese quel pazzo lo torturò con ogni mezzo sotto agli occhi dei due amici, che non poterono far nulla essendo bloccati in un angolo.

Ogni volta che quel vecchio andava via, si avvicinavano cauti a Sanji rincuorandolo, tamponando con cura le ferite inferte dei macchinari.

 

Alla fine del terzo mese Vegapunk lo lanciò contro gli altri due prototipi, borbottando che aveva finito. Ibisco e Saito usarono tutte le loro conoscenze per aiutare l'amico,in modo che si riprendesse dallo shock.

 

Altre due settimane e il piccolo biondo riusciva a far apparire sia il fuoco che il ghiaccio nelle sue gambe. Si spaventò quando si sorprese di due ali sbucate dietro alla sua piccola schiena. Una di un angelo, l'altra di un diavolo diceva Ibisco scherzando.

 

Saito fu felice di scoprire che l'amico era al pieno delle forze. Così spiegò il suo piano di fuga da quella maledetta isola.

Un enorme esplosione fece saltare il loro piano, Shiray corse incontro ai piccoli, insieme ad un altro bambino

 

-Dovete scappare!

ho fatto una scommessa con Vegapunk, creare un'altra arma ancestrale!

il prof ha creato un mio sosia e per qualche strano motivo lo ha marchiato a fuoco con un numero 20!

dovete andarvene ORA!

prima che l'inventore scopra che ho clonato l'arma , di avervi fatto fuggire e di aver fatto sfuggire il vero prototipo-

 

 

-Cosa farai tu?- chiese Sanji

 

 

-Cercherò di tenere il segreto più a lungo possibile,di farlo allontanare.

So, con mia assoluta tristezza che vi ha fatto male ed ora siete delle armi ancestrali.Mi dispiace che vi ha fatto questo.

Ora aiutate lui, si chiama Bartolomeo!vi prego, scappate lontano-

 

 

-Grazie Hack, non dimenticheremo il tuo aiuto- disse Saito triste

 

-Grazie- disse Ibisco quasi piangendo

 

-Non c'è tempo per ringraziarmi!correte, correte!- a quel punto Shiray tornò a guardare dietro di lui lasciando i ragazzi scappare.

 

 

 

 

Riuscirono a curare Bartolomeo nella piccola barca rubata al porto.

 

 

-Credete che resisterà al viaggio?- chiese Sanji occupandosi di una ferita al braccio del riccio

 

-Si. Noto con orrore che è stato marchiato anche lui con un numero. Il 17.- sospirò Ibisco

 

 

Sanji ricorda che pure i suoi amici sono marchiati : Saito ha il 22 su il fianco sinistro; Ibisco il 23 su quello destro. Lui se non ricordò male aveva il 16 sul retro collo. Una lacrima gli scappò abbracciando i due amici per consolarli un po' dal dolore dei ricordi.

Saito e Ibisco ricambiarono il braccio con più forza, si promisero di rimanere amici per sempre.

 

 

La loro fuga non durò a lungo. Il falso Hack li colse alla sprovvista una volta attraccati in un isola.

Quel falso Hack aveva il caratteraccio di Vegapunk.

 

Rapì Sanji e Bartolomeo in un batter d'occhio, scagliando violentemente gli altri.

Fu inutile urlare, fu inutile gridare. Quel clone se ne andò via lasciando quei corpi privi di sensi dentro alla barca.

 

Li portò in un isola dove sorgeva una piccola torre bianca.

Le giornate non passavano mai, se non per qualche lettera mandata dagli amici recapitata da una piccolo piccone tutto petalato, opera si Ibisco, in modo che così il falso Hack non potesse intercedere. Sapere che sia Ibisco che Saito erano vivi da qualche parte riaccese la voglia di scappare di Sanj.

Stare con il nuovo amico Bartolomeo era uno spasso, sfruttavano ogni minuto libero per creare un piano di fuga entro a breve.

 

Il malvagio clone catturò una ragazza, Celia, nel giro di una settimana le aveva fatto credere di essere in quel buco della torre d'avorio da tanto tempo, rispetto a quello che normalmente è stato.

Due settimane più tardi e Vegapunk sbarcò in quell'isola maledetta, insime al clone crearono tanti piccole cloni della ragazza.

 

 

Bartolomeo e Sanji promisero di aiutarle, ma proprio mentre le stavano liberando che il falso hack li colpì dolorosamente. Danneggiò le corde vocali di Bartolomeo ed al biondo gli sostituì il cuore in modo da tenerlo sott'occhio.

Creò i cip in modo da localizzare tutti quelli detenuti della torre, creandone uno speciale nel cuore meccanico di Sanji.

 

Un giorno un strano ragazzo fece visita all'isola. Una volta che Sanji lo prese con sé, prima che Hack lo vedesse, gli chiese che stava facendo uno come lui qui.

 

-Sono venuto con un mio amico, mi chiamo Trafalgar Law-

 

-Sanji – rispose con un sorriso

 

-Bartolomeo-

 

-Che ci fate voi qui?- chiese il ragazzo notevolmente più grande di Sanji, ma non del riccio.

 

Con calma gli spiegarono di essere stati rapiti da Hack, spiegando a Law che quell'uomo era solo un clone malvagio.

 

Trafalgar rimase shoccato dalla vicenda e si propose nell'aiutarli a fuggire.

 

Ci volle molto tempo affinché Law distrusse una delle pareti del laboratorio. Insieme a Sanji e Bartolomeo fuggirono verso il mare.

 

Percorsero almeno tre notti per arrivare all'isola più vicina. Lì si separarono augurandosi buona fortuna

 

*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*

 

-Sanji!- gridò una voce preoccupata

 

 

Il cuoco saltò di sorpresa, ritrovandosi davanti ad un buzzurro dai capelli verdi

 

 

-Zoro- rispose con un sonoro sospiro

 

-Cosa c'è?E tutto adesso che cerco di scuoterti dal tuo sogno ad occhi aperti!-

 

-Scusa, scusa. Stavo pensando ad Hack ed a quello che mi ha fatto-

 

 

-Non devi pensarci amore mio, lo hai distrutto tu stesso- sussurrò dolce il verde

 

Si ho distrutto il clone, tu non sai che il vero Hack è buono; non sai cosa il governo darebbe per trovarmi pensò amaramente

 

-Lo so, ma è difficile- disse mettendo la carne sui piatti

 

-Ti capisco. Ora affrettati o il capitano comincerà a mangiare l'erba sul ponte dalla fame- rise l'alga

 

 

Il cuoco annuì portando gli snack pomeridiani su un vassoio. Appena aprì la porta si ritrovò tutta la ciurma a ridere e ha scherzare.

 

Sorrise anche lui, partendo dalle ragazze. Notò con stupore Lomeo seduto lontano che accarezzava uno strano uccello con una manto di petali al posto delle piume. Si sbrigò a dare il pasto al resto della ciurma, ritornando da Lomeo.

 

 

-Sanji indovina!- disse tutto eccitato il Kuma umano

 

-E' una lettera?- chiese fiducioso

 

-Si, leggi- lo incitò Kuma

 

 

Sanji prese quel foglio bianco, leggendo la minuta e graziosa calligrafia di Ibisco insieme a quella strana ma divertente di Saito. Gli venne da piangere una volta finito di leggere la lettera.

 

 

-Sono passati così tanti anni dall'altra lettera che mi è venuto un colpo appena ho visto Luis-

 

-A chi lo dici- rise il biondo che non ricordava il nome della creatura dell'amico

 

-Stanno bene Sanji! Stento a crederci che siano nel nuovo mondo insieme a noi.- Kuma sorrise di gioia

 

-Dirò a Nami di fermarsi su l'isola che hanno citato. Presto rincontreremo Saito e Ibisco!Sei contento Lomeo?- chiese con gioia tra le lacrime

 

-Non vedo l'ora!- rispose l'altro con un mega sorriso

 

 

Anche se la sfida tra Hack e Vegapunk non è ancora finita; noi possiamo riunirci. Finalmente!Dopo così tanti anni potrò riabbracciare i miei amici. Pensò felice il cuoco

 

 

Nel passare veloce da Nami, Lomeo notò il numero marchiato a fuoco sul collo dell'amico. Guardò il suo toccandolo sotto alla maglietta, sospirando.

Se ci bada bene sotto al numero si intravede una cicatrice biancastra a forma di X . Ricordò di averlo visto anche sui suoi tre amici.

Quella cicatrice significava che sono a tutti gli affetti i Progetti X, ovvero i prototipi delle armi ancestrali. A pensarci è davvero una fortuna che i numeri coprano le X, così nessuno a prima vista si insospettisce.

 

Nel suo cuore sà che un giorno, anche il resto della ciurma, capirà .

Capiranno che hanno mentito sulla vicenda di Hack per il loro bene,

capiranno il perché non hanno voluto dire niente a proposito delle modificazioni genetiche di Vegapunk.

 

Ma a loro non importerà, perdoneranno la loro scelta come dei veri namaka, rassicurandoli con tutto il loro affetto. Nel momento del bisogno useranno i “poteri” delle armi ancestrali per aiutare la ciurma;ma per adesso è meglio tenere la bocca cucita.

 

Bartolomeo si alzò e mise la risposta nelle zampe petalate di Luis

 

 

-Torna da Ibisco e porta la buona notizia ok?- detto questo il volatile si alzò in volo

 

 

Raggiunse Chopper, Usopp e Brook intenti a giocare a : un, due tre, STELLA!

Con la coda dell'occhio notò lo spadaccino rubare un bacio a Sanji e sorrise.

La vita poteva solo che migliorare e Vegapunk non sembrava più un problema in quel momento.

 

Si unì al gioco e il suo buon umore si sparpagliò anche agli altri rendendo una giornata di relax, a una davvero unica.

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: tognoz