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Autore: ___Vicky    21/09/2012    4 recensioni
Jessie. Ragazza di 16 anni, maschiaccio e acida.
Mattia. Ragazzo di 19 anni, arrogante e presuntuoso.
Si incontreranno così, per sbaglio, per colpa della festa di un caro zio.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Prendo la borsa di jeans a tracolla che avevo, dove metto il cellulare,le mie adoratissime cuffie, i miei occhiali da sole, praticamente inutili di sera e il portafogli.
Chiedo a zio se, gentilmente, può prestarmi il suo motorino, ho preso il patentino da un po’ e sono abbastanza brava con le moto.
Indosso il casco blu elettrico e impugno il manubrio e la accendo.
Sento quel motore, che musica!
Allora decido di partire per destinazione ignota.
In questo momento sono sul lungo mare, sento il suo sapore poggiarsi sulle mie labbra.

Dopo una decina di minuti, mi fermo nel centro della località.
Vedo molte bancarelle, così, metto il casco a posto, fermo il motorino e accendo l’antifurto per poi dirigermi dove la mia poca mania dello shopping mi portava.
Vedo una vetrina che mi attira c’è esposto in vetrina una camicia  di jeans strappata che mi incuriosisce, così decido di entrare abbastanza decisa a prenderla.
Trovo un ragazzo alto che mi sorride –Posso aiutati?- sorrido anche io e, ancora più decisa gli dico –Senti potresti darmi la M di quella camicia?- annuisce, per poi porgermi la camicia che tanto mi piaceva, appesa ad una gruccia.

-Se vuoi provarla i camerini sono di là- annuisco e mi dirigo dalla parte che mi ha indicato.
Dopo cinque minuti, esco dal camerino guardandomi allo specchio, ok non sono uno schianto ma non mi sta nemmeno malissimo ecco.
Vedo lo stesso ragazzo di prima guardarmi –Ti sta bene sai! Lo vuoi? Oppure ti faccio vedere qualche altro capo…- scuoto la testa, poi gli dico –prendo questo grazie. E’ già tanto che sono entrata in un camerino…- mi guarda in modo strano –Non ti ho capito. O almeno credo. Sei una ragazza e non ti piace fare shopping?- mentre mi dirigo alla cassa accanto a lui gli dico –veramente odio questa roba. Sono una ragazza strana lo so- sorride in un modo a dir poco fantastico e mi dice – Mattia piacere- gli stringo la mano –Jessie- sgrana gli occhi –hai anche un nome bizzarro!- strizzo gli occhi –beh il tuo è troppo comune!- sorride –a vedi che qualcosa da ragazza lo hai … sei acida!- dico poi –Smettila di prenderti tutta questa confidenza. Sei solo uno stupido commesso e adesso dimmi quant’è e lasciami andare via perché ho ancora molto da fare- annuisce senza dire una parola poi, mi porge lo scontrino che io afferro e mi dirigo verso l’uscita –Comunque Jessie …- mi giro verso di lui seccata poi mi fa l’occhiolino e un sorriso che sembrava più un ghigno.

Faccio finta di niente e mi dirigo fuori.
Attraverso la strada e mi fermo ad un chiosco lì vicino per prendere una granita alla menta.

Dopo un paio di minuti d’attesa, un cameriere bassino ma carino mi dice –Che cosa ti porto?-sorrido e dico .-una granita al limone grazie.- annuisce anche lui sorridendo e si dirige all’interno del bar . Volgo lo sguardo al cielo stellato poi, mi sento toccare la spalla e, spaventata sobbalzo e mi incontro con dei bellissimi occhi verdi che prima non avevo notato –Che ci fai qui? Tu non lavoravi?- sorride e mi dice –veramente ho finito il turno. Mi stai dicendo che non sei contenta che io ti abbia trovato?- lo guardo –No!- dico acida.
Sorride e mi chiede :-Senti… ma perché sei qui da sola? In fondo non è sicuro stare da sole di notte!- lo squadro seccata –veramente sono qui solo per un giorno e poi sono solo le dieci di sera altro che notte!- sorride :-Solo un giorno eh? Quindi sta sera dovresti andartene?- scuoto il capo giocherellando con l’ordine che mi hanno portato al tavolo adesso –magari… Vado via domani sera.- annuisce, dopo aver ordinato una birra. Alcolizzato. Stupido alcolizzato.

-E come mai sei qui? Sempre se posso chiedere…- poggio la testa sulla mia mano e dico –E’ il compleanno di mio zio e mi fanno passare un’intera giornata con mia cugina- dopo essersi bagnato le labbra carnose con la birra risponde –Non ne sembri contenta- lo guardo –Io la odio!- insomma dopo avergli cacciato fuori tutto quello che mi tenevo dentro da 16 anni di vita, mi dice –beh e non riesci proprio ad accettarla- serro le labbra –se ci riuscissi non starei in questa merda di posto- sorride poi si avvicina a me –Però in questa merda di posto sei con un figo da paura… questo non lo calcoli?- con la mano gli sposto il viso e lo allontanto per poi dire :-No. Non lo calcolo perché qui ragazzi fighi non ne vedo. Altrimenti starei qui con te?- sorride –Grazie mille eh!- sorrido, poi, guardo l’orario sul cellulare le due e mezza.

Mi prende un colpo, il mio cuore smette di battere per un attimo –Oddio! Le due e mezza!- mi alzo dalla sedia, lui mi tiene per il polso –Devi andare?- annuisco
-Se vuoi ti accompagno!- scuoto il capo –Idiota ho il motorino! O mio Dio! E’ tardissimo!- mi lascia il polso e mi metto a correre come una pazza verso il parcheggio dove ho lasciato il motorino –allora ciao. Magari ci vediamo domani- continuo a correre senza rispondere.
Dopo essere arrivata con l’affanno, infilo il casco e, parto verso casa di zio.

Accendo la radio e trovo la canzone dei Beatles ‘’Here comes the sun’’ non sono mai stata una grande amante dei Beatles però li ascolto volentieri.
Dopo un po’ arrivo a casa,apro la porta con le chiavi che erano attaccate al telecomando del motorino, poi, tolgo le scarpe per non fare rumore e salgo su in camera mia.
Sento mia zia, che parla con Camilla, più tosto animatamente
-Smettila! Ti ho detto di no! Non si discute- appena sentono il rumore della mia porta cigolare, si fermano e mia zia mi accoglie con i suoi soliti sorrisi :-Jessie! Poi alla fine sei uscita anche tu!- annuisco –Si sono andata a fare un po’ di shopping per il centro- Camilla, si intrufola nella mia stanza con la sveltezza di un ghepardo e mette le sue stupide zampacce sulla mia busta. Cioè manacce…

-Oh! Carino ma… Non è troppo…-  Troppo cosa? Troppo non puttana! No sai perché io esco vestita non messa nuda. Insomma poi si vanta che tutti i ragazzi le vanno dietro. Grazie! Ai ragazzi piace vedere…Vabbhè non voglio pensare a queste cose adesso.
-beh mi piaceva e lo ho comprato- dico riprendendolo e rimettendolo nella busta.

Dopo una buona mezz’ora, riesco a prendere sonno, poi, vengo svegliata dal mio cellulare –Buongiorno compara! Pensa che sta sera vai via :D come va?- chiudo la schermata e metto il cuscino sulla testa.
Stupido idiota io ho bisogno di dormire! Guardo l’orario, le nove e mezza.
Di fretta metto il costume, e una maglietta giusto per scendere in spiaggia. 

Angolo autrice: Salve :3 scusate ma ora devo andare a studiare. non posso trattenermi D: mi dispiace moooltissimo ma l'aritmetica chiama! 
Ciao ragazi e lasciatemi un commentino ;)

   
 
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