Eccolo. Arriva, scivola
veloce, e a me pare lentissimo, perchè voglio che tutto questo finisca in
fretta. Il raggio verde mi colpisce finalmente al petto. E tutto quello che
vorrei è solo dire 'ti amo' un'altra volta a chi mi ha insegnato a vivere. Se
avessi ancora il tempo per poterlo stringere una volta in più. Era l'ultima voce
che avrei voluto sentire, per poterla ricordare meglio, l'ultima persona che
avrei voluto sentire accanto a me, per potergli dire l'ultmo addio della mia
vita. James. James che mi ha dato Harry, che mi ha dato l'amore. Chissà perchè
mi sono innamorata di lui. L'ultima cosa che so è che lui è morto per salvarmi,
inutilmente. E, in un secondo, rivedo la mia vita, tutto quello che è stato.
Ventun anni vissuti come cento.
Era una giornata di soleggiata neve quella in cui mi sono innamorata. Erano
passati sette anni da quando James mi aveva visto per la prima volta. Sette,
lunghissimi anni in cui mi aveva corteggiato sfacciatamente, davanti a tutti,
convinto che prima o poi ce l'avrebbe fatta. E ce l'ha fatta. Avevo finalmente
accettato il suo invito, perchè l'aveva messa sul piano dell'orgoglio.
"Ehi, Evans, scommetto che non vuoi uscire con me solo perchè hai paura di
innamorarti di me!"
Così aveva detto, risento ancora l'eco del suo sorriso nella mia mente. E io
avevo accettato. Avevo accettato perchè io non mi sarei mai immaginata che James
avesse potuto essere così diverso da quello che mostrava, e ancora di meno che
avrei potuto amarlo. Ricordo che, appena ci fummo lasciati il castello alle
spalle, sentii un brivido lungo la schiena. Con il castello mi lasciavo alle
spalle la me Caposcuola. Ed era così piacevole respirare quell'aria invernale di
fine febbraio, e qua e là qualche fiore sbocciava, come il mio cuore. James
provava a rompere il ghiaccio, timidamente. Fu là che mi accorsi che lui non era
quell'arrogante e prepotente che aveva sempre dimostrato di essere in presenza
degli altri, ecco perchè gli serviva uscire con me per essere amato. Compresi in
quel momento che io avevo sempre amato, senza tuttavia essermene accorta. Lo
baciai sulla riva del lago.
Eravamo scivolati sul ghiaccio e mi ero ritrovata sopra di lui. I visi si
toccavano quasi, i respiri si fondevano (sentivo il suo che mi solleticava il
viso) e perfino lui era arrossito. Nel primo appuntamento non era assolutamente
previsto un bacio. Ma lui le regole non le avrebbe mai seguite, e io... bè, non
potevo negare quel batticuore martellante che sembrava che il petto mi dovesse
scoppiare. E accostai piano le mie labbra alle sue. Lui mi seguiva, ma non ce la
faceva a rimanere sul bacio casto che gli avevo dato, non ora che mi aveva così
vicina e così poco ostile. Perciò lo lasciai fare, e lo assecondai anche,
sentendomi svenire. Lui era un bravo amatore, ma con me era più insicuro.
Insicuro di vedermi scappare, di sentir disperdere il calore che gli davo. E
quello fu il primo batticuore insieme a lui. Ce ne furono altri, molti altri.
Ci fu il batticuore del suo primo 'ti amo', a fine primavera, davanti ai
boccioli di rose. Sul prato, vicino alla foresta, ignota come i nostri cuori,
come il nostro destino. Non potei scoprirlo tutto, non riuscii mai a scoprirlo,
mi sono limitata a viverlo come veniva.
Quel giorno, ci stavamo baciando, ci sentivamo così felici con l'arrivo
dell'estate dopo una primavera non proprio serena. E l'amavo, mio Dio come
l'amavo e come l'ho amato. Poi lui si si era staccato e mi aveva guardato e io,
curiosa e sorridente lo fissavo aspettando. Aspettando quello che voleva dirmi,
aspettando il modo in cui mi avrebbe stupita anche quel giorno. Sembrava proprio
che non riusciva più a tenerselo dentro, non riusciva più a tacere e soffocare
tutto quell'amore e doveva proprio dirmelo. Accarezzò per un momento il mio
sorriso e poi lo disse.
"Ti amo Lily!"
E io, felice come sempre accanto a lui, pazza come mai lo ero stata, presi
l'iniziativa e lo baciai io a fondo. Seguii solamente il cuore e gli tolsi il
respiro per un momento. Ma il cuore batteva anche senza ossigeno, perchè bastava
che ci fossimo noi due per sentirci vivi. E non c'era poesia più grande dello
stare vicini insieme. E io il mio 'ti amo' glielo urlai in faccia, lo urlai
davanti a tutti, guardandolo negli occhi "Ti amo anche io James Potter, ti amo
da morire, da svenire, ti amo come non dovrei!"
Mi ricordo ancora il suo sorriso, mi ricordo l'euforia del fare l'amore.
Abbiamo sempre fatto l'amore come fosse se fosse sempre stata la prima volta.
La prima volta. Quello sì che fu un batticuore coi fiocchi. Fu lui stesso a
chiedermi di aspettare fino a che non fossi veramente sicura, non importava
quello che voleva lui
"Perchè sei la cosa più importante e non voglio che la nostra storia si basi su
quello... ti ho sempre sognata solo che mi sorridevi, non che mi
accontentavi..."
E poi, 4 mesi dopo, ero veramente sicura. Lo volevo, lo volevo con tutto il
cuore. Era Giugno 1978 e mancava poco alla fine di Hogwarts, ma non volevo dire
addio a quel castello senza averci trovato l'estasi del perdersi nelle braccia e
nell'amore di qualcuno. E lui fece sgombrare il dormitorio quella sera, voleva
che la nostra prima volta fosse stata indimenticabile (per me lo sarebbe stata
anche solo semplicemente se ci fosse stato lui) e riempì il dormitorio di rose,
fragole e candele. Ah, sì, c'era anche il secchiello con lo champagne. Per tutto
il tempo in cui siamo stati insieme è stato pazzo di me. Sempre. Io avevo
sorriso e mi ero semplicemente spogliata davanti a lui, con un gesto,
imbarazzata, ma felice. Lui si era bloccato per un secondo, seduto sul letto. E
poi era venuto ad abbracciarmi e aveva guidato i miei gesti inesperti attraverso
i suoi abiti, sul suo corpo...
E poi quel ti amo sussurrato a bassa voce, chissà perchè, ma in quel momento
ogni rumore anche solo un pò più alto ci sembrava che avesse rovinato tutto. Ero
sudata, felice, appagata, emozionata, contenta e... timida. Mi avvolse nel suo
calore tutta la notte. Mi amò forse di più mentre dormivamo vicini, spogliati
dalle ipocrisie, che quando ero diventata completamente sua. Lo amai anche io,
lo amai sempre, ogni momento in cui lui mi fu accanto, ma lui mi amò di più, con
più pazienza, più adorazione e più a lungo.
E poi, la sera in cui mi chiese di sposarlo. Febbraio 1979. Stavamo insieme da
poco più di un anno e lui era a dir poco sempre più pazzo di me. E me lo chiese,
senza preavviso, mentre stavamo semplicemente cenando insieme, davanti al
camino, a casa sua
"Mi piacerebbe sposarti, svegliarmi la mattina accanto a te, per sempre e
dividere tutto accanto a te, il male, il bene, la felicità, un'addio..."
MI bloccai. Mi mancò il respiro. Adesso mi viene quasi da ridere. Con James è
sempre stato così. La vita è stata sempre piena d'imprevisti, di stranezze, di
sorprese. Non c'è mai stato un giorno in cui tornava serio e parlava di cose
serie, neanche gli utlimi tempi, in cui Silente ci aveva avvertito che i
prossimi quasi sicuramente saremmo stati noi. No, lui, solo ieri sera è tornato
ridendo e abbiamo fatto l'amore con la voglia di farlo almeno per altri cento
anni. Solo ieri l'abbiamo fatto sei volte. MI viene da ridere. Perchè forse tra
un mese avrei potuto scoprire di essere incinta. E come la prima volta in cui lo
sono stata, gliel'avrei detto con un'indelebile sorriso sulle labbra, avrei
sorriso pure mentre mi baciava, cercando di non stringermi.
"James... mi hai fatto il regalo più bello che io potessi mai desiderare!"
"Sbagli, l'hai fatto te a me!"
Ecco quello che ci dicemmo il giorno in cui nacque Harry. Io ero sudata,
affaticata, ma innamorata come sempre, come quando l'ebbi baciato la prima
volta. Ero così felice di potergli regalare qualcosa di interamente nostro, di
incredibilmente meraviglioso. Per un anno intero quando guardavo Harry mi
innamoravo di James. Perchè è stato lui a concedermi di donare la vita. Ecco
qual'è stato il batticuore più bello da ricordare.
Quando in sala parto, lui mi teneva la mano e io davo l'ultima spinta. Ero senza
ossigeno, stavo per gridare di dolore, credevo di morire, invece lui mi ha preso
la mano. E allora decisi di non lasciarmi andare. Perchè non potevo togliere due
vite a un uomo che le cercava. Dovevo andare avanti.
E li ho sempre amati.
Avrei voluto dividere anche questo con te, James. Avrei voluto morire insieme a
te, ma non ho potuto. Sono morta solo per difendere Harry, che vivrà, ne sono
sicura. Vivrà e ci amerà sempre come se fossimo sempre stati accanto a lui. Un
giorno forse scoprirà quanto c'è voluto per amarci e sorriderà sapendolo.
Ma ora basta perdermi nel futuro... ora è veramente il mio ultimo momento di
vita, non sento più ossigeno dentro di me. Vedo solo il tuo viso....
Perchè tutto quello che ho fatto nella vita è stato amarti. Perciò,dei miei 21
anni, io ne ho vissuti solo tre. Ma li ho vissuti intensamente. Non vedrò nostro
figlio crescere, ma l'ho visto nascere e l'ho nutrito con la mia linfa. L'ho
servito e l'ho amato come fossi stato te.
E anche adesso che penso tutte queste cose e non posso dirtele, adesso che il
cuore non batte, adesso che, nonostante tutto, mi sento viva..... ti amo.