E di chi sarà il coraggio, allora, se non sarà il mio?
Se si spegne quella luce resto io
Di chi è la più profonda decisione?
Al di là dei sogni appesi ad una canzone
Oggi riconosco il suono della voce di chi sono.
E mi fido di un passato carico d'ingenuità
Di chi va dallo stupore a un'altra età
Perchè quando sembra tutto poco chiaro
Se mi fermo alla ricerca di un pensiero
Perchè quando sembra tutto poco chiaro
Se mi fermo alla ricerca di un pensiero
Scopro in uno specchio il cielo e la geografia del mio cammino.
Da me
Torno da me
Perchè ho imparato a farmi compagnia dentro di me
Rinasco e frego la malinconia
Bella come non mi sono vista mai, io mai
Fianco a fianco al mio destino
Scritto nelle linee della mano
Da me
Torno da me
Perchè ho imparato a farmi compagnia dentro di me
Rinasco e frego la malinconia
Bella come non mi sono vista mai, io mai
Fianco a fianco al mio destino
Scritto nelle linee della mano
[Laura Pausini-La geografia del mio cammino]
La cosa che più mi preoccupava al mondo era innamorarmi. “Sara innamorata”. Queste due parole insieme avevano proprio uno strano suono, non avevo mai pensato di metterle insieme, e francamente parlando, non credo avverrà mai. Non perché mi ritengo troppo superiore per avere una relazione, ma non sono mai riuscita ad averne una stabile. Non c’è mai stato nessun ragazzo capace di farmi stare davvero bene, e di ragazzi con cui sono stata ce ne sono stati parecchi. Una persona per rubarmi il cuore deve semplicemente essere se stessa, deve piacermi per quello che è davvero, forse proprio per questo ho solamente 5 persone di cui mi fido ciecamente.
-Josephine, la mia migliore amica;
-Stefania, amica, ma non per questo meno importante della prima;
-Luigi, mio fratello;
-Desirèe, sorella, per scelta;
-Josh, chiamato da me anche Jas, e francamente è persino troppo gay per essere vero.
Loro sono la mia ancora di salvezza, credo che se mi privassero di anche solo uno di loro, sarebbe come se mi asportassero un polmone, senza il quale non riuscirei a vivere.
Per quanto riguarda me, mi chiamo Sara Woldorf, mezza italiana da parte di madre, e mezza inglese da parte di padre. Dei miei genitori mi rimane solo il gene, per il resto so a mala pena come si chiamano. Hanno abbandonato me e mio fratello da piccoli a vivere dai miei nonni che considero come genitori un po’ cresciuti. Ora come ora, vivo insieme a mio fratello in una piccola cittadina di Londra.
In fine, le cose che posso aggiungere sono ben poche:
-Età: ventunenne;
-Sesso: Femmina;
-Lavoro: Cantante in un piccolo locale frequentato da ubriaconi;
-Vita sentimentale: Aspetto che qualche alieno mi rapisca portandomi sull’isola che non c’è.
Hola!
Eccomi di nuovo tornata con una nuova fan fiction!
Non ho saputo resistere a non scrivere, anche se il tempo ultimamente è veramente poco!
So che non è nulla di speciale, ma già nel prossimo capitolo, si capirà qualcosa di più della nostra Sara, ovvero io.
Sì, per questa storia ho voluto usare me stessa anche se non lo aveva mai fatto prima.
Beh, spero di avervi incuriositi almeno un pò!
In tal caso, ci si vede al prossimo capitolo.
Sara <3