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Autore: Giuacchina    21/09/2012    1 recensioni
Charlotte Harris divenne la miglior conoscente di Francine Aubert.
La principessa e la regina della Londra lussuosa.
E giocavamo e ci divertivamo e ballavamo e rendevamo la nostra vita bella come niente mai è stato. Finchè un giorno che spero di dimenticare al più presto Charlotte non mi presentò l'essere vivente più affascinante, carismatico, seducente del mondo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Queste gioie violente hanno fini violente. Muoiono nel loro trionfo, come la polvere da sparo e il fuoco, che si consumano al primo bacio.
W. Shakespeare




Sentivo la rabbia.
Sentivo tutto quello che non avevo mai provato.
Quello che non vogliamo sentirci dire, è quello che dobbiamo evitare. L'amore cieco, la fiducia donata al primo che capita. Quello che chiamiamo "colpo di fulmine". Ecco cosa dobbiamo evitare.
In una foresta chiamata Londra, piena di belve incredibili di cui io facevo parte, in particolare, per essere stata tra le ragazze della scuola ad aver lottato per qualcosa a cui ora non si può aspirare, in un edificio pieno di ipocrisia, pianto, affetto – e sì, ammetto che in una scuola l'affetto ci sarà sempre, anche se falso – e amore, tutto può capitare.
Solo che a me capitò l'esatto opposto del prototipo di ragazza adolescente alle prese col primo amore.
E tre parole rimbombarono, rimbalzarono, sbatterono prepotentemente contro il mio cuore, rendendolo ancor più insicuro di quanto non fosse.
«Ti ha tradita»
Ovvio che poi la suggestione ingigantisse la realtà, ma probabilmente un minimo di verità ci sarà stata in quelle parole, no? Era la mia migliore amica ad avermelo riferito, mi sarei dovuta fidare ciecamente.
Probabilmente fu quello ad aver distrutto la leonessa, l'indomabile ragazza rubacuori che dopo l'accaduto tentò in tutti i modi di non farsi riconoscere, passando anche per una poco di buono.
Non era forse la leonessa la regina della foresta?
 
 
Io non lo sapevo che dovevo rendermene conto.
Dopotutto chi è che non viene accecato dall'amore, ogni tanto?
Non ero nata con il coraggio, me l'ero creata col tempo. Il mio alibi perfetto, quello che avrebbe allontanato le persone sconvenienti, quelle che avrebbero provato a mettermi i piedi in testa.
Vagavo nella strada e nel disordine cittadino in cerca di nulla, in realtà. Ero diventata solita gironzolare per le strade come se fossi un cane randagio, uno di razza, magari. Uno di quelli che appena li vedi ti fanno tenerezza e capisci che è stato abbandonato per via del collare.
Sì, io ero una ragazza abbandonata, e la gente lo capiva dagli evidenti segni sul mio viso.
«Poverina, chissà cosa le è successo»
Poverina. Chissà cosa mi è successo.
Mi è successo che, nonostante la vita ci dia tanta fortuna e quel po' di sfortuna che basta a renderla poco noiosa, io sia nata con doni esattamente opposti. Sono nata ricca, schifosamente ricca.
Genitori che mi viziavano, case lussuosissime, conoscenti di alta classe. Conoscenti che non diventarono miei amici, a parte uno: la sciccheria per antonomasia, la principessa del lusso.
E si sa, per ogni principessa c'è sempre la propria regina. Il caso volle che fossi proprio io.
Charlotte Harris divenne la miglior conoscente di Francine Aubert.
La principessa e la regina della Londra lussuosa.
E giocavamo e ci divertivamo e ballavamo e rendevamo la nostra vita bella come niente mai è stato. Finchè un giorno che spero di dimenticare al più presto Charlotte non mi presentò l'essere vivente più affascinante, carismatico, seducente del mondo.
Lo chiamavano "scapolo d'oro", lo hanno sempre ritenuto il partito ideale per una figlia. Bello e intelligente. Chi non vorrebbe avere un marito come lui?
Peccato, però, che il mio occhio non cadde propriamente su di lui, bensì sul fisico muscoloso del suo fidato amico, colui che rese il periodo successivo il migliore della mia vita.
Solo dopo mi accorsi di aver sprecato del tempo inutilmente.
Chiamatelo fato, chiamatelo come volete, anche fortuna se vi va – io la chiamo pura sfiga, a dirla tutta: la regina divenne la migliore amica dello scapolo d'oro, invaghendosi del fedele compagno di quest'ultimo.
E, si sa, un fatto tira l'altro: ci fidanzammo in un nulla.
Mi incantò con le sue parole ammaliatrici, restò in ascolto quando ne avevo bisogno, mi cullò sempre.
Ma forse farei meglio a specificare il mio genere di "sempre": ci vedevamo solo due volte a settimana, il giovedì e la domenica, per via della scuola. Una ragazza del liceo che esce con un universitario, com'è strana la vita.
Eppure quella stranezza avrebbe dovuto aprirmi gli occhi.
Il nostro "sempre" era perfetto: in quei momenti eravamo una coppia coi fiocchi.
Poi lui se ne andava e a casa rimaneva la reginetta piena d'amore, o meglio di parole lanciate al vento, parole inventate. Inventate perché, in realtà, l'amico dello scapolo d'oro aiutava quest'ultimo nelle conquiste, incappandoci lui stesso, senza volerne.
E, ciliegina sulla torta, la sua ultima conquista fu proprio la damigella di corte della regina, la principessina più falsa del mondo.
E il mondo si divise in due: la regina senza corona e il suo adorato migliore amico, la principessa e l'ormai re andato a quel paese.





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Gente! Salve salvino! 
Ok, spero che l'introduzione vi abbia suscitato almeno un po' di curiosità... è così, vero? 
Se così non fosse, pazienza, ci ho provato! E non temete, più si andrà avanti e più ci sarà da capire. So che inizialmente questo pezzo può sembrare un po' travagliato, ma vi prometto solennemente che man mano tutto prenderà vita!
Se non vi dispiace, vorrei sapere cosa ne pensate e cosa il vostro cervelletto pensa possa accadere in seguito :)
Un abbraccio calorosissimo, Giuacchina.
  
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