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Autore: happy ending    21/09/2012    3 recensioni
A volte compaiono piccole cose che riescono a farci dimenticare tutti i brutti pensieri che annebbiano la nostra mente durante la giornata e ad alleviare il dolore di ferite che sembrano non guarire mai.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Quella notte, steso sul suo letto, Adam si ritrovò a pensare a quello che era successo. Si sentiva uno stupido per essersi comportato in quel modo, ma non riusciva a fare a meno di provare piacere quando gli passava nella testa l'immagine di Sunny tra le sue braccia. Aveva sentito dentro il bisogno di farlo, di sentire calore... Era da tanto che non stringeva a sè qualcuno, che non riceveva una carezza.
Lei era rimasta subito spiazzata, ma poi ricambiò l'abbraccio e restarono così per qualche minuto, mentre infermiere, pazienti e parenti passavano accanto a loro velocemente.
Lentamente, ancora immerso nei suoi pensieri, Adam si addormentò.
Il mattino seguente, a scuola, Sunny prese posto accanto a Sarah.
"Cloud continua a fissarti" le disse la compagna all'improvviso. Era strano sentire il suo vocione minaccioso parlare in tono tanto amichevole; non l'aveva mai fatto.
"Mi hai rivolto la parola?" chiese Sunny sorpresa.
"Ti ho osservata... Per ora mi stai simpatica. Potrei anche non picchiarti. E resta il fatto che Adam Cloud ti fissa" rispose Sarah.
"Oh be, la cosa mi rasserena. E comunque non credo che fissi me".
"A me sembra di sì".
"Ti preferivo quando non mi parlavi".
"Allora non smetterò più di farlo".
Le due scoppiarono a ridere, mentre gli altri le guardarono stupiti: Sarah stava veramente ridendo?
Durante l'intervallo Adam e Sunny non si avvicinarono, rimasero distanti l'uno dall'altra. La ragazza, dopo che il giorno precedente gli era stata praticamente appiccicata, aveva deciso di lasciarlo in pace. Quell'abbraccio era stato solo un piccolo sfogo dovuto alla preoccupazione per il padre, niente di più.
Ma terminate le lezioni, sull'autubus, stare vicini fu inevitabile.
"Ciao".
"Ciao".
"Come sta tuo padre?".
"Meglio, grazie".
"Mi fa piacere".
Sunny mise gli auricolari nelle orecchie e accese l'mp4.
"Senti..." disse Adam, un po' troppo forte per farsi sentire.
"Sì?".
"Grazie per ieri sera... E scusa".
"Di che? Tranquillo" sorrise lei.
Lui ricambiò il sorriso e tornò a guardare fuori dal finestrino.
Raggiunsero insieme la casa di Sunny, in silenzio, poi si salutarono.
"Ciao tesoro" disse la signora Cloud quando vide entrare il figlio.
"Ciao mamma" rispose lui posando lo zaino all'entrata.
"Com'è andata oggi?".
"Come al solito".
"Sunny come sta?".
"Credo bene".
"E' molto carina quella ragazza..." sorrise la donna.
"Abbastanza".
"Potresti portare fuori la spazzatura caro?".
"Certo".
Adam prese il grosso sacco nero ed uscì di casa. Qualche metro più in là, seduta in giardino, c'era Sunny. Aveva un paio di occhiali neri da vista e stava leggendo un libro.
"Ehi Adam!" esclamò July vedendolo.
"Salve" rispose lui.
"Vieni un attimo per favore, vorrei che portassi questa a tua madre" disse lei mostrandogli una crostata dall'aspetto molto gradevole.
Il ragazzo raggiunse la villa.
"Grazie caro. Aspetta solo un attimo che la copro. Se intanto vuoi andare da Sunny... Quando legge non si accorge di nulla" sospirò July indicando la figlia. Adam annuì e si diresse verso la ragazza, sotto un grande albero.
"Ehi" sussurrò.
Lei sobbalzò, poi alzò lo sguardo su Adam e si tolse gli occhiali per vederlo meglio.
"Ciao! Che ci fai qui?" esclamò.
"Tua madre ha fatto una torta per la mia" spiegò lui.
"Capisco... Stanno diventando amiche" sorrise Sunny.
"Già... Cosa leggi?".
"Orgoglio e pregiudizio".
"Cotta per Mr. Durcy?".
"Come l'hai capito?!".
Risero, poi Adam si sedette accanto a lei.
"Io mi sono reso ridicolo spiegandoti la mia malsana passione per la scrittura... Ora tocca a te" disse il ragazzo guardandola nei grandi occhi verdi.
"A fare cosa?".
"A dirmi perchè ti piace leggere".
"Oh be'... Perchè è come immergersi in un altro mondo. Quando mi capita qualcosa di brutto, apro un libro e mi dimentico dei miei problemi. Ci sono libri che riescono a spiegare perfettamente quello che provi in quel momento, che contengono dei personaggi che entrano nella tua vita, storie che ti fanno piangere ed emozionare... Ci sono libri che considero i miei migliori amici" spiegò Sunny.
Adam rimase in silenzio, colpito da quelle parole.
"Forse sono più patetica io di te, che dici?" rise imbarazzata.
"No. Assolutamente no" le sorrise lui.
Era esattamente quello che voleva provassero coloro che un giorno, se mai fosse riuscito a scriverlo, avrebbero letto un suo libro.
July li raggiunse con la torta tra le mani e la porse ad Adam.
"Ecco qui, grazie caro" disse la donna.
"Grazie a lei. Arrivederci. Ciao Sunny".
"Ciao".
Si rivolsero un ultimo sguardo, poi Adam tornò a casa.
"Carino Adam, molto carino" canticchiò July facendo l'occhiolino a Sunny.
 
   
 
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