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Autore: Shykyzaky    21/09/2012    1 recensioni
Non voglio piangere, non mi va. Non lo avresti voluto, ma lo faccio lo stesso. Dopo avermi lasciata sola te lo meriti; l'acqua salata che sgorga dai miei occhi è un fiume in piena e, esattamente come lui, non riesce a fermarsi.
Mi avevi promesso che saresti rimasto con me per sempre e adesso cosa mi rimane di te? Una stupida fotografia incollata su di una lapide.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Quello che ho desiderato e non ho mai avuto'
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Suona il corno

 

Non voglio piangere, non mi va. Non lo avresti voluto, ma lo faccio lo stesso. Dopo avermi lasciata sola te lo meriti; l'acqua salata che sgorga dai miei occhi è un fiume in piena e, esattamente come lui, non riesce a fermarsi.
Mi avevi promesso che saresti rimasto con me per sempre e adesso cosa mi rimane di te? Una stupida fotografia incollata su di una lapide.
“Ti avevo scritto anche una lettera” dico rivolta ad una fredda pietra che mai mi risponderà come facevi tu quando ero piccola.
“Era solo per te e per nessun altro, nonno. Forse...” mi blocco un attimo per respirare, per versare altre lacrime.
“... Avrei dovuto fartela leggere prima. Prima di tutto questo”
I tuoi occhi mi fissano dall'immagine un po' sbiadita e penso che il tuo vero sguardo non potrà mai essere riprodotto su di uno stupido pezzo di carta. Avevi gli occhi più belli del mondo: da bambina dicevo che erano pezzi di cielo, adesso mi sembrano pezzi della tua anima. Avrei voluto averli come i tuoi, così limpidi e puri, così chiari, invece sono marroni, come quelli di mamma.
Già, mamma. E' stata lei a non farmi venire, sai?
Sarei venuta all'ospedale, non mi sarebbe interessato il tuo aspetto, volevo solo vederti. E invece mi hanno portata lontano, lontano dalla persona che mi ha amato più di tutti dopo i miei genitori.
A distanza di anni l'ho capito. Temevano che non avrei compreso il tuo malessere. Eppure non è stata quella la parte peggiore: è stato quando mi hanno detto dopo sei anni che non ti vedevo più, che una malattia incurabile ti aveva distrutto da dentro. Qualcosa che non avresti potuto reggere e che ti ha ucciso, hanno detto. Hanno detto che hai fatto tutto il possibile per resistere, ma che alla fine ti ha consumato.
Poso un mazzo di margherite davanti alla lapide e noto solo adesso gli altri fiori; probabilmente nessuno sapeva che le margherite erano i tuoi preferiti.
Un singhiozzo mozza il mio respiro e mi metto le mani davanti agli occhi. Poi mi viene in mente che tu mi dicevi sempre: “Sorridi sempre, perché la vita è troppo breve per permettersi di piangere ogni giorno”
Allora sorrido.

Ho realizzato il mio sogno nonno, lo vuoi sapere? Salutarti un'ultima volta.


Ciao nonno.




Sentendo per la milionesima volta la canzone di Spirit Suona il corno, ho pensato a mio nonno. Quella canzone ha uno strano effetto su di me, lo so, ma non ho potuto fare a meno di scriverci qualcosa. Mio nonno era la persona migliore che abbia mai conosciuto e il cancro me lo ha portato via.
Sperando che la prossima volta possa scrivere qualcosa di più allegro, bye bye lettori,
Shykyzaky ;)

P.S. Per quelli che seguono la mia long “Are You Ready To Die?” non so quando potrò riprendere a scrivere il nuovo capitolo, causa 38 e mezzo di febbre -.-” (Sì, sono veramente sfigata)

   
 
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