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Autore: Cissy13    21/09/2012    1 recensioni
Majin-Bu è stato sconfitto e sulla Terra è tornata la pace, ma non durerà a lungo. Dal Regno degli Inferi, infatti, Babidi trama la sua vendetta contro l'ignaro Goku. Vendetta che coinvolgerò la Terra e costringerà i nostri amici a tentare tutto pur di difenderla contro il nuovo nemico: Goku. Potranno combattere contro il loro amico, caduto nella trappola del perfido mago?
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 7: IL PRINCIPE
 
Vegeta aveva perso la cognizione del tempo fin dalle prime fasi della battaglia, era troppo euforico e concentrato per curarsi di simili sciocchezze. Non sentiva né le ferite né la stanchezza. Dopo l’ennesima lotta, in cui entrambi i Sayan si avventarono l’uno sull’altro con eguale ferocia senza riuscire a sopraffarsi, il Principe si allontanò un po’ dall’avversario ringhiante per riprendere fiato e osservarlo. Kakaroth sembrava davvero infastidito dal fatto che qualcuno lo intralciasse mentre distruggeva e pareva aver deciso, con la sua minuscola testolina da primate dominata dagli istinti, di sbarazzarsi di lui il più in fretta possibile per tornare alla sua attività. Peccato che le cose stessero tirando per le lunghe e la cosa lo indisponeva. Al contrario, Vegeta non si sentiva così vivo dall’ultima volta che aveva combattuto contro Kakaroth, quando si era fatto controllare da quel mago da strapazzo. Una parte di lui ancora rimpiangeva di aver dovuto abbandonare lo scontro prima di aver chiuso i conti con la sua nemesi. Adesso però poteva rimediare, poteva finalmente lavare l’onta della sconfitta. E lo avrebbe fatto, questa volta. Non avrebbe permesso a nessuno di fermarlo.
Sentii che il muso gli si storceva in un ghigno feroce e seppe che era venuto il momento di far vedere all’altro Sayan i risultati del suo duro allenamento.
Ruggì di nuovo alla luna, prima di buttarsi contro l’avversario e di prenderlo per il tozzo collo peloso. Mentre il gigantesco scimmione si contorceva per sottrarsi alla ferrea presa del principe, questo decise finalmente di rilasciare tutto il suo potere fino ad allora trattenuto. Attorno al suo corpo apparve una gigantesca aura dorata, talmente grande e intensa da far sbriciolare il terreno sotto di lui. Persino la sua pelliccia aveva assunto una tonalità più chiara e simile all’oro. Vegeta non si era mia sentito tanto potente.
Colpì Kakaroth allo stomaco talmente forte che quello venne proiettato almeno venti metri più indietro e sbatté malamente contro una grande pietra, spaccandola. Giocò per quelle che gli parvero ore con il suo vecchio nemico, facendolo stancare e arrabbiare sempre di più, senza però ucciderlo. Con un solo, velocissimo colpo gli ruppe la spalla destra. Grottesche urla scaturirono dalla gola dell’immensa scimmia infuriata.
La calciò lontano da sé, con forza, proiettandola verso l’alto e, mentre era ancora in aria, lo colpì con raggio d’energia bianca che per qualche attimo illuminò a giorno il cielo notturno. L’impatto col suolo fece tremare la terra così forte che il principe non dubitò che tutte le forme di vita nel raggio di chilometri lo avessero udito.
Si avvicinò nuovamente mentre l’altro Scimmione cercava di rialzarsi in piedi e di continuare a combattere. Inutile.
Vegeta prese saldamente in mano la grossa coda pelosa dello Scimmione davanti a lui e la strappò, senza un’ attimo di esitazione. Se fosse stato per lui, ovviamente, lo avrebbe ucciso senza ulteriori indugi, ma sapeva che Bulma e gli altri non glielo avrebbero mai perdonato. Lo aveva sempre detto che quegli stupidi terrestri erano troppo teneri di cuore.
Stette lì fermo, ansimante per lo sforzo del combattimento, a guardare il corpo da Scimmione che rimpiccioliva progressivamente e diventava sempre più glabro, fino ad avere di nuovo le sembianze di Kakaroth. Solo dopo essersi accertato che il suo avversario fosse effettivamente svenuto, il principe osò abbassare la guardia e controllare il cielo: la notte cominciava a sbiadire e la luna si faceva sempre meno splendente. Ancora un’ora, forse due, e sarebbe tornato al suo aspetto consueto.
Non ricordava di essersi mai sentito più soddisfatto, dopo una vittoria. Finalmente, lui, il Principe dei Sayan aveva dimostrato che era perfettamente in grado di battere Kakaroth, quel Sayan di rango inferiore.
Attese finchè il sole non sorse e tornò normale. La stanchezza e il fastidio che gli provocavano le varie ferite e le ammaccature gli piovvero addosso tutte in una volta, ma il lui fece del suo meglio per ignorarle. Adesso doveva assolutamente portare Kakaroth a casa, da Bulma, per farle accertare se il suo cambiamento era irreversibile ed, eventualmente, ad avere il permesso di farlo fuori una volta per tutte.
Se lo caricò in spalla, ancora privo di sensi, e volò alla massima velocità consentita dalle sue ultime forze e verso casa, senza curarsi di nascondere un sorriso soddisfatto che gli storceva il volto, dandogli un’aria ancora più inquietante del solito.
 
***
Atterrò nel suo giardino senza che nessuno se ne accorgesse. Kakaroth aveva cominciato a mugolare e a muoversi da sopra la sua spalla. Vegeta costatò che il suo nemico di sempre era fastidioso anche quando era svenuto. Represse l’istinto di buttarlo a terra, prenderlo per i capelli e sbattergli ripetutamente la testa su una roccia per essere sicuro che non si muovesse più, ma la sua famiglia, quella di Kakaroth, Yamcha e il nanetto scelsero proprio quel momento per uscire di casa.
Quando Chichi vide le condizioni del marito rischiò di svenire.
<< G-Goku… Goku… è… >>, balbettava.
<< No, non è morto. >>, disse il Principe, scansandola e entrando in casa, mentre tutti gli altri lo seguivano. Scaricò senza troppa gentilezza Kakaroth su un divano, che gemette, ma non si svegliò, e andò a sedersi su una sedia lì vicino, in modo da poter intervenire se la sua nemesi avesse deciso di svegliarsi.
I Terrestri si sistemarono tutti in quella stanza. Chichi iniziò a vegliare il marito, in lacrime, e a ripulirgli le ferite, mentre il piccolo Goten cercava di trattenere le lacrime, consolato da Trunks.
<< Allora, >> la voce arrogante di Vegeta spezzò il silenzio sbigottito di sua moglie e dei suoi amici, << cosa avete intenzione di fare? >>
Bulma scosse la testa, poi cominciò a parlare, con voce tesa e preoccupata.
<< Abbiamo già provato ad evocare il Drago, ma non ha potuto fare nulla per Goku. Ha detto che non ha il potere di cambiare il carattere delle persone. Però abbiamo fatto tornare in vita tutti gli innocenti uccisi. >>
Il Principe annuì.
<< Povero ragazzo. L’hai conciato proprio male, Vegeta. >>
Tutti tranne lui sobbalzarono e si girarono verso la voce. Sulla soglia della porta c’era la vecchia Baba con l’onnipresente Sfera.
<< Cosa ci fai ancora qui, vecchia? >>, ringhiò il Sayan, << E poi deve ritenersi fortunato che non l’abbia finito una volta per tutte. >>
Baba digrignò i denti, ma lasciò correre. Non era quello il momento di litigare con quel borioso Principe dei Sayan.
<< Sono venuta qui su ordine del Supremo. Mi ha detto di portarvi questi… >> e lanciò a Vegeta un sacchetto marrone. Dentro c’erano due fagioli magici.
<< Inoltre, >>, aggiunse mentre il Sayan mangiava un fagiolo, << Re Yammer ci teneva a complimentarsi per il combattimento e a ringraziarti di averlo risparmiato. >>
Il principe scrollò le spalle e continuò a guardare torvo Kakaroth.
<< Avete scoperto qualcosa sul responsabile dell’incantesimo? >>, chiese Bulma.
La vecchia indovina annuì.
<< Sembra sia stato il mago Babidi. >>, un mormorio sorpreso attraversò la stanza. << E i nostri esperti hanno concluso che l’incantesimo era finalizzato risvegliare il Sayan dentro Goku. Però non sono sicuri di cosa succederà quando si sveglierà, ora che Vegeta gli ha strappato la coda. >>
Crilin sospirò. << Immagino che l’unica cosa da fare è aspettare e vedere che succede. >>
<< Ormai è questione di minuti, prima che riprenda i sensi >>, annunciò Vegeta, notando che Kakaroth si muoveva molto di più e che la sua respirazione accelerava.
Subito, Crilin e Yamcha fecero allontanare Bulma, Chichi e Baba e si misero davanti a loro con fare protettivo, pronti a qualsiasi evenienza.
Il Principe dei Sayan, invece, si alzò e si avvicinò a Kakaroth, proprio nell’attimo in cui quest’ultimo apriva di scatto gli occhi, tornati normali, e si metteva a sedere così velocemente che Vegeta gli fu subito addosso e lo bloccò sul divano, temendo che avesse reazioni violente.
Kakaroth cercava inutilmente di liberarsi da quella presa ferrea, ma era troppo debole e la spalla gli impacciava i movimenti.
<< Se non stai buono ti metto di nuovo a nanna, >> sussurrò il Principe dei Sayan, abbassando la voce per non farsi sentire dai terrestri, << e stavolta non garantisco che ti sveglierai. >>
Kakaroth fece la cosa più saggia: smise di lottare. Gli bastò guardare l’altro Sayan negli occhi per capire che non solo era mortalmente serio, ma che non vedeva l’ora di farlo.
<< Chi diavolo sei? Perché mi ostacoli? >>, chiese, riconoscendo istintivamente di avere a che fare con un altro Sayan. Sembrava proprio che Goku avesse ritrovato la lucidità mentale, ma adesso parlava e si atteggiava come gli altri Sayan. Questo naturalmente non sfuggì al Principe, a cui venne in mente un pensiero davvero divertente… Se adesso Kakaroth aveva davvero recuperato la memoria, allora forse avrebbe anche riconosciuto lui come principe… Era un pensiero decisamente troppo allettante per lasciarlo perdere.
Vegeta non lo degnò di un’occhiata e si volto verso gli altri.
<< Uscite tutti. Dobbiamo fare due chiacchiere da Sayan a Sayan. >>, ringhiò con voce autoritaria, tanto che a nessuno passò per l’anticamera del cervello di disubbidire.
Quando se ne furono andati tutti, lasciò la presa su Kakaroth e gli permise di sedersi, non senza avvertirlo: << Tu prova a fare un solo movimento brusco e ti rompo pure l’altra spalla. >>
Quello che un tempo era Goku, annuì.
<< Bene, così ci capiamo. Sai chi sono io? >>, disse, soddisfatto della resa dell’altro.
Kakaroth aggrottò le sopracciglia sforzandosi di ricordare, ma non ci riuscì, anche se quella faccia gli era familiare. Eppure quel Sayan gli incuteva un innato rispetto… e parlava come se fosse abituato a dare ordini e a vederli rispettare. Alla fine si arrese e scosse la testa.
<< Io sono Vegeta, Principe dei Sayan. >>, con suo sommo piacere, a quelle parole l’altro era improvvisamente impallidito. << Tu ed io siamo gli unici Sayan rimasti dopo la distruzione del nostro pianeta. >>
<< Mio Principe >>, Kakaroth chinò il capo, ancora folgorato dalla rivelazione. Ora tutto si spiegava. << Chiedo perdono per il mio comportamento. Io ho ricevuto ordine di distruggere la Terra. >>
<< Ordine revocato. In quanto Principe è in mio potere farlo. >>
Dopodiché Vegeta passò venti minuti a spiegare a Kakaroth la sua situazione, di come aveva perso la memoria da bambino e si fosse fatto una vita mescolandosi agli umani, facendosi chiamare Goku.
Poi fece rientrare i terrestri, che si precipitarono nella stanza, forse per controllare che il loro amico fosse ancora vivo dopo aver passato tutto quel tempo a tu per tu con Vegeta.
<< Goku… Come ti senti? >>, chiese Chichi, esitante, vedendo il marito così insolitamente serio e corrucciato.
Kakaroth la squadrò da capo a piedi, poi su rivolse a Vegeta.
<< È lei la donna che ho sposato? >>, al cenno affermativo del Principe, annuì lentamente. << Sì, credo di ricordare qualcosa… >>
Timidamente si fece avanti Goten. Il Sayan ferito lo squadrò da capo a piedi, gli diede un buffetto sulla testa e sorrise stancamente. Quel ragazzo gli ispirava un istinto di protezione.
<< Gohan? >>, chiese.
Il piccolo scosse la testa, senza staccare lo sguardo dal padre.
<< Io sono Goten, papà. >>
Kakaroth sembrava sorpreso, ma annuì. Giusto, adesso Gohan avrebbe dovuto essere un adulto…
Uno dopo l’altro, tutti i presenti si fecero aventi e rifecero le presentazioni. Poco a poco, Kakaroth riuscì a rammentare buona parte della sua vita come semplice terrestre, ma la parte Sayan che era in lui era ancora sconcertata.
Ad ogni modo, i terrestri lo curarono con una specie di fagiolo portentoso che lo fece completamente guarire nel giro di pochi istanti e gli procurarono la strana tuta arancione e blu che ricordava essere solito a portare. Chissà se sarebbe mai riuscito a riabituarsi a tutto questo… i terrestri erano decisamente più gentili e amichevoli rispetto ai Sayan, ma se il suo Principe si trovava bene lì, avrebbe fatto uno sforzo per adeguarsi.
 
***
Nel regno degli inferi il Grande Mago Babidi gettò la sfera di cristallo a terra, con tanta forza che quella si ruppe in centinaia di pezzi.
<< Maledetto Vegeta! >>, urlò, << Per colpa sua il mio piano è andato in malora! >>
Darbula, per una volta, non badò al mago, ma riflettè attentamente sul combattimento tra i due Sayan. Nessuno avrebbe potuto negare la forza spaventosa di quei due. Perfino a guardare lo scontro attraverso la sfera, si era sentito rabbrividire. Certamente avrebbero battuto anche lui, in caso di uno scontro. Cosa ci si poteva aspettare di meno dai due che avevano distrutto Majin Bu?
Ma chi l’aveva sorpreso di più era Vegeta. Dopo tutti quegli anni era finalmente riuscito a battere il suo arcinemico. I suoi progressi erano a dir poco stupefacenti, anche per un Sayan. E il motivo era tanto semplice quanto fuori dal comune: il suo orgoglio non gli permetteva di fare altrimenti, non poteva accettare di essere il numero due. Esattamente come quando aveva resistito ai comando del Grande Babidi. Forse dopotutto i Sayan erano davvero la razza più forte dell’universo…
 
Spazio dell’autrice: Wow, non posso credere di aver finito questa fan fiction… è stata dura! Spero non sia venuta così male come sembra a me… Comunque, non credo che scriverò l’epilogo. Lì avevo intenzione di far vedere che Gohan e Junior tornano in vita grazie alle sfere del drago. Ah, è così soddisfacente scrivere della rivincita di Vegeta su Goku!!!  
  
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