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Autore: Aryn Riddle    06/04/2007    5 recensioni
La vita è tanto strana quanto l'amore. Entrambi avvengono senza che ce ne accorgiamo, scorrono veloci lasciandoci a volte anche delle profonde cicatrici e finiscono senza saperè ne perchè ne come.
C'è un matrimonio da celebrare e due amanti da riappacificare. che cosa succederà? Riuscirà Harry James Potter a sposarsi?
Sulle note di: "il tuo nome in maiuscolo" di Laura Pausini ecco a voi la mia nuova fic naturalmente HP/LV (TR).
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Ron/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Title: Oggi sposi…domani si vedrà

Title: Oggi sposi…domani si vedrà.

Pairing: Voldemort/Harry

Author: Aryn Riddle

Date:  24/10/06

 

 

Dedicata: a me stessa per il mio 94.44% d’esame! ^.^

 

 

 

 

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Laura Pausini > Il Tuo Nome In Maiuscolo

 

 

 

Scriverò il tuo nome in maiuscolo
Fino a che non sia grande come te


Sai mi fa confondere questo averti qui
Io quasi colpevole di poterti dire che..
Tu esisti dentro me
sei da difendere con grazia semplice, così..


Per l´amore che non hai
che non ho voluto mai
che ormai esiste dentro noi

 
E darò al mio entusiasmo ossigeno
Senza freni inibitori o calcoli
Non è stato un caso se ora siamo qui
Vivi e consapevoli di continuare a dire che


Tu esisti dentro me
sei da difendere con grazia semplice, così..
Per l´amore che non hai
che non ho voluto mai
che ormai esiste dentro noi


perché io amo chi sei
lo sai
noi siamo come vorrei..
...come vorrei...
..così
quell´ amore che non hai
che non ho voluto mai
ormai esiste dentro noi


Scriverò il tuo nome in maiuscolo

 

 

 

 

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Oggi sposi…domani si vedrà

 

 

Una volta lessi da qualche parte che la vita è come l’acqua che scorre in un fiume: non sai mai dove la corrente ti porterà e che sponde bagnerai.

È vero.

Quando credi che tutto sia scontato, che tutto debba essere svolto in una certa maniera succede sempre qualcosa che cambia le carte in tavola.

Avete qualche minuto? Si? bene allora vi narrerò la mia storia…

 

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Tutto cominciò un bel giorno di fine estate quando buttando l’immondizia dei Dursley –i miei zii- vidi una figura fare capolino da dietro un muretto. Subito mi incuriosii e rimasi a fissare la misteriosa creatura che sembrava godersi una sigaretta appoggiata delicatamente al muro del cancello di Miss. Willis.

Un uomo dall’età imprecisata ma comunque giovane, alto e bello. Un uomo dal fascino particolare, i lineamenti delicati e raffinati, i capelli neri e gli occhi blu scuro.

Dapprima non realizzai chi fosse, dopotutto milioni di persone potevano assomigliargli…

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Era una bellissima domenica primaverile dalla tiepida temperatura. Il cielo di un azzurro acquarello era costellato da allegre nuvolette bianche le quali si dilettavano a rincorrersi intorno al bel sole di mezzogiorno che con i suoi raggi riscaldava ogni cm del terreno abbeverando di luce i dolci fiori che profumavano l’aria festosa fatta di chiacchiere allegre e sorrisi.

I Signori Weasley, felici come non mai, procedevano, serpeggiando, tra gli invitati assicurandosi che tutto fosse a posto per il grande evento: il matrimonio della loro unica figlia Ginevra, o Ginny come gli amici solevano chiamarla.

Per l’occasione i Weasley avevano costruito nel loro giardino un archetto in legno chiaro lavorato finemente da Elfi con motivi floreali soprattutto rose che si attorcigliavano magicamente intorno ai quattro pilastri rotondi che sostenevano il soffitto inarcato a rombo dove la giovane avrebbe detto il ‘si’ che l’unirebbe per sempre al suo giovane amato, l’unico che abbia mai amato: Harry James Potter.

 

Molte altre ragazze, conosciuta la notizia, si chiesero come la giovane rossa avesse potuto convincere il bel giovane a sposarla. Molte erano le versioni narrate da varie voci di corridoio le più evolute erano quelle che affermavano che la piccola Ginny avesse utilizzato qualche filtro d’amore, o incantesimo simile, sull’eroe del Mondo Magico.

Ora, a distanza di qualche decina di minuti dal fatidico evento la giovane in questione sedeva elegantemente su una sedia davanti allo specchio, a tre ante, godendosi l’immagine di lei sposa mentre una delle sue damigelle (cognata e migliore amica), Hermione Granger, le spazzolava i fini capelli color fuoco.

 

“sei agitata?” le chiese la mora fissandola allo specchio.

“un po’” ammise la quasi sposa.

Hermione sorrise “stai calma” le disse maternamente “ti ha scelto tra tante… ti ama”.

Ginny si girò verso l’amica, che smise di pettinarla, ed espose la domanda che da tanto tempo le bruciava in petto:

“gli e l’ho chiesto io di sposarmi… se mi ama perché non l’ha fatto lui?”

Hermione la fissò negli occhi e provò a rispondere: “forse pensava che per te fosse troppo presto”

Ginny la fissò senza espressione, poi si girò verso lo specchio mentre un silenzio acuto scendeva tra loro ed Hermione, meccanicamente, riprese il suo compito tenendo, in volto, una maschera calma come quella di sempre mentre dentro di essa il sospetto si diffuse come un veleno mortale.

Conosceva troppo bene Harry.

 

::Forse....:: pensò amara.

 

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…Avanzai cauto mentre la mia mente rifletteva sui mille, e oltre, motivi per cui quell’individuo non poteva essere lui. Insomma che diavolo ci faceva lì a fumare una sigaretta?

“venuto a sbirciare?” mi chiese l’uomo girandosi a guardarmi e sorridendomi. Li capii che era senza dubbio lui.

“che ci fai tu qui?” chiesi allarmato mentre lui per nulla intimidito o infastidito scrollò noncurante le spalle rispondendo enigmaticamente: “un giretto, facevo un giretto”…

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In un'altra camera della stessa casa Harry si stava sistemando dando gli ultimi ritocchi al suo aspetto aiutato dal suo miglior amico, nonché futuro cognato, Ron Weasley il fratello di Ginny.

 

“tutto ciò mi sembra un deja vu” fece notare il rosso sorridendo divertito, tranquillamente seduto sul letto osservando il suo migliore amico armeggiare con l’abito.

 

“Giusto, solo che ci siamo invertiti i ruoli” Aggiunse il moro specchiandosi e rimembrando mesi prima quando, in precedenza, Ron si trovava nel suo stesso posto per prendere la sua attuale moglie Hermione.

 

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…“Lord Voldemort, con lo stesso aspetto di Tom Riddle, che si fa un giretto nel mondo babbano e si ferma a fumare una sigaretta di fronte alla casa dove risiede d’estate il suo acerrimo nemico? Raccontala a qualcun altro.

“ok” rispose scrollando di nuovo le spalle e concentrandosi ancora sulla sigaretta.

Insomma che diavolo gli aveva preso?…

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“Permesso?” Domandò una voce allegra dietro la porta della camera della sposa.

 

“Vieni pure avanti Anna!” la invitò la rossa sorridendo alle sue due restanti damigelle: Anna Smith e Sabriel Gark.

 

“Come sta la nostra sposa preferita?” la prese in giro Sabriel, una ragazza molto avvenente dai biondi capelli lunghi fino alla vita e dagli occhi color smeraldo.

 

“Come vuoi che stia?” ribatté Anna “Sta per sposare Harry James Potter, insomma Harry Potter!”

 

“Insomma calmati!” Scoppiò a ridere Ginny “Harry è semplicemente Harry”.

 

Anna ghignò maliziosa ma non disse nient’altro, preferibilmente iniziò ad arricciarsi una ciocca dei lunghi capelli castani già elegantemente boccolati per l’occasione.

Si sedette sul morbido letto seguita a ruota da Sabriel mentre Hermione si spostò dalla sua precedente posizione di pettinatrice e optò per sedersi sul davanzale della finestra dove dei caldi raggi solari riscaldavano l’aria creando una dolce atmosfera sonnacchiosa.

 

“Ehi ragazze” Disse soprappensiero Hermione incrociando le braccia al petto e osservando di fuori. Le altre non risposero ma le fissarono curiose così Hermione si rigirò verso di loro e con un espressione seria e preoccupata domandò: “secondo voi quanto tempo dura Harry?”

Immediatamente tutte non capirono a che cosa Hermione stesse riferendosi così lei spiegò: “intendo dire: quanto tempo durerà Harry prima di morire avvelenato dal cibo di Ginny?”

 

Sabriel ed Anna scoppiarono a ridere.

“una settimana!” scommise Sabriel.

“no-no!” disse Anna “se gli presenta la stessa torta che ha fatto assaggiare a me l’ultima volta che sono venuta qui non durerà quattro giorni!” Anna scoppiò a ridere mentre Ginny lasciò il suo posto e le si avvicinò fulminandola con lo sguardo.

“Ti avevo detto di non dirlo a nessuno!” la sgridò.

“oh! Hai ragione scusa!” si sbrigò a dire tra le risate la mora.

“io avrei scommesso una settimana e mezzo!” scherzò Hermione.

 

Ma insomma! Basta Hermione!” Rideva la rossa “Imparerò a cucinare!”

“Povero Harry… non sa a cosa sta andando incontro!”

Un cuscino volò per la stanza colpendo Hermione proprio in pieno volto e zittendola all’istante. Ginny rise abbassando il braccio e tornando a fissarsi allo specchio.

Magnifica. Era assolutamente magnifica.

Oggi era il suo giorno e nessuno gli e l’avrebbe rovinato… o almeno era quello che pensava.

 

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…“Cos’è un nuovo piano per uccidermi o hai semplicemente sbattuto la testa da qualche parte?”

“o santo cielo Potter! Non posso fumarmi una sigaretta in pace?” mi sgridò.

“tu no!” ribattei guardandolo male mentre lui mi fulminava con lo sguardo.

“hai mai provato a fumare?” mi chiese ed io iniziai a temere che fosse impazzito del tutto.

“non sai che quelle cose fanno male?” lui non rispose ma preferibilmente prese una boccata di fumo e veloce come un lampo buttò la sigaretta a terra prendendomi con le mani il volto e mi baciò lasciando che il fumo passasse dalla sua bocca alla mia.

Tossii come un dannato non avendo mai fumato e lo guardai ridere della mia espressione scioccata.

Da quel giorno iniziai a vedere Tom sotto un altro aspetto.

Si Tom non Voldemort.

Quel giorno iniziai anche a fumare…

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Intanto nell’altra camera l’atmosfera si era fatta più tragica del normale.

Ron se ne stava beato seduto sul suo letto facendo battute al suo migliore amico.

 

“Harry! Sei magnifico vestito da pinguino!” Disse il rosso all’amico.

“zitto! È colpa di tua sorella se mi devo vestire così! Un abito normale non poteva sceglierlo?”

“l’hai scelta tu!” Ron scoppiò a ridere mentre Harry combatteva un estenuante lotta contro lo smoking il quale sembrava risalire al Medioevo.

“oh dannazione! Adesso questo dove va?” Sbottò il moro.

Ron scoppiò in un'altra risata e cadde dal letto.

 

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Ci incontrammo spesso, poi, di nascosto. Pubblicamente ci odiavamo a morte ma quando eravamo solo noi due ci divertivamo da matti. Insieme eravamo tutto quello che non eravamo mai stati: due semplici persone che vogliono solo divertirsi.

Lui perché è stato un cretino a non capirlo prima e ha voluto lui ridursi così.

Io perché sono stato un cretino a non capirlo prima e ho voluto ridurmi così perché ‘era giusto’

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In un luogo all’esterno di casa Weasley una figura nascosta nell’ombra si aggirava inosservata tra i parenti e gli amici accorsi per la memorabile occasione.

Tra le varie figure intravide il vecchio preside di Hogwarts: Albus Silente impegnato in un vivace dibattito con Sirius Black e il professore di pozioni, ad Hogwarts, Severus Piton.

L’aria allegra era quasi insopportabile e l’ansia stava letteralmente corrodendo l’anima dello sconosciuto.

Senza farsi troppo notare l’ombra furtiva si diresse verso casa Weasley stando molto attento a non farsi notare da nessuno finché non raggiunse il piano in cui si trovavano entrambe le stanze degli sposi.

Passò vicino alla prima porta notando che le risate delle ragazzine erano udibili anche dall’esterno. La voce di Ginevra Weasley soprattutto era riconoscibile a miglia di distanza.

Superò quella porta diretto alla prossima quando un rumore di passi lo sorprese. Qualcuno stava salendo le scale.

Senza perder tempo aprì una porta a caso e si nascose all’interno.

Fortunatamente, per lui, era un bagno vuoto.

 

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…Gli incontri segreti aumentarono tanto che dopo un periodo di tempo senza vederci non riuscivamo più a vivere.

L’indifferenza diventò compagnia la compagnia amicizia e l’amicizia pian piano si trasformò in amore.

Si amore, perché quello che provo per lui, ora, è amore.

Peccato che lui non la pensi come me…

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“dodici minuti e trentanove secondi” Ron azzerò il cronometro sull’orologio regalatogli per l’ultimo anniversario di matrimonio da sua moglie. “dodici minuti e trentanove secondi per allacciare una cravatta! Complimenti hai raggiunto un nuovo record, amico!”

“Chiudi il becco Ron!” ringhiò Harry.

Ad un tratto un bussar dolce annunciò l’entrata del sig. Weasley che con un sorriso rivolto allo sposo richiamò suo figlio, per aiutarlo, congedandosi con il diciannovenne e lasciandolo solo ad acquietare i suoi indomabili capelli neri che di spostarsi dagli occhi verdi smeraldo non sembravano disposti.

Con uno sbuffo rassegnato fissò l’immagine completa di se notando come, in effetti, lo smoking nero facesse la sua bella figura adattandosi a quel delizioso corpo sviluppato dai vari allenamenti di Quidditch e dalle innumerevoli avversità che gli si presentarono davanti nei suoi pochi anni di vita.

Notò con disappunto, però, che nonostante tutto era rimasto sempre più basso e mingherlino rispetto ai suoi coetanei.

 

Il giovane tolse gli occhi dallo specchio e tornò a fissare la porta chiusa dalla quale poco fa era uscito Ron e il sig. Weasley e stranamente si sentì in prigione. Si girò di nuovo verso lo specchio la cui immagine ai suoi occhi cambiò e dallo splendido e raggiante quasi-sposo iniziò a rispecchiare  un ragazzo appena diciannovenne in uno smoking orrendo.

In volto aveva un espressione indecifrabile, sicuramente non era un espressione da matrimonio. Ne da ansia prematrimoniale.

 

“Sei pronto?” si domandò retoricamente.

“No.” Rispose lo specchio “Non la amo.” Aggiunse.

 

All’improvviso la porta dietro le sue spalle si aprì ed Harry si aspettò di vedere la chioma infuocata del suo migliore amico fare capolino dalla porta ma invece entrò un uomo bello ed elegante che ghignò allo specchiò il quale rispecchiava un Harry pietrificato.

 

Che ci fai qui?” Domandò freddamente Harry girandosi verso l’uomo il quale avanzò fino ad essere giusto dieci cm lontano da Harry.

“Non lo immagini?” Sussurrò con voce roca e bassa immergendosi nel profumo del giovane.

“No. Proprio non lo immagino.” Rispose gelido il giovane dai verdi occhi.

L’altro fece una faccia sorpresa e improvvisamente abbracciò Harry poggiando il capo sulla testa del moro.

“Sono venuto a riprendermi la mia anima, il mio cuore e il mio tesoro” Gli sussurrò abbassando un po’ il volto in modo da poter sussurrare nell’orecchio.

“Non mi sembra che mi volessi” Gli fece notare Harry combattendo una ardua guerra tra il lasciarsi trasportare dall’abbraccio o uscirne.

“E chi ha mai detto che mi stessi riferendo a te?” Domandò incuriosito l’uomo.

Harry si staccò dall’abbraccio e, come se non fosse successo niente, tornò a fissarsi nello specchio. “Bene, allora quella è la porta”

“Harry, non si può mai scherzare con te?” Chiese dolcemente l’uomo abbracciando il più piccolo da dietro.

“Lasciami Voldemort!”

“Ora non sono più Tom ma Voldemort?”

“L’hai voluto tu!” rispose Harry.

“Non l’ho voluto io!” disse indignato Voldemort. “Sei tu che sei sparito dalla notte alla mattina seguente e lo stesso giorno vengo a sapere che ti sposerai con Ginny Weasley! Ma insomma!”

“Non sono stato io a dire: Amore? Perché noi abbiamo bisogno d’amore?’ volevi una sveltina? Bene l’hai avuta ora lasciami vivere la mia vita in pace”.

 

Voldemort strinse la presa intorno alla vita di Harry e lo costrinse a voltarsi spingendolo verso lo specchio intero attaccato al muro bloccandolo tra se e la parete.

Ma allora non lo capisci, miele? Io senza di te sono perso… certo che quello che provo per te è amore! sono più che sicuro perché nessun altro mi ha mai dato le emozioni che provo con te. Quando dormi tra le mie braccia, quando mi guardi con gli occhi sorridenti, quando hai in mente qualcosa e ti si arricciano le labbra in un ghigno che stralcia quello dei Malfoy…”

 

“Non mi sembravi di quest’avviso l’ultima volta”

“Lo sai come sono fatto. Lo sai che non riesco a dimostrare i miei sentimenti…non vorrei ma è così” Voldemort si staccò da Harry liberandolo “Ma se tu preferisci qualcuno che ti ripeta ogni giorno ‘ti amo’ magari anche mentendo fai pure…se preferisci la Weasley” sputò il nome come se fosse veleno.

 

Harry fissò Tom, il suo Tom.  Poteva osservare il dolore negli occhi dell’altro, del suo amante, nonostante questo lasciasse il volto inespressivo. Ormai lo conosceva bene dopo tutti questi anni, lo sapeva che Tom lo amava ma non riusciva a dirlo apertamente nonostante poi lo dimostrasse in altri modi.

 

Quel giorno, quando accettò la proposta di matrimonio di Ginny, Harry sapeva benissimo di non amarla ma era arrabbiato con Tom e così accettò deluso e tradito da colui a cui più teneva su questo pianeta, solamente per farlo ingelosire.

 

“Lo sai?” Iniziò il Lord “Sei l’unico per me. Se vuoi davvero Ginny, se vuoi mandare all’aria tutto quello che abbiamo passato, se così sei felice… bene, io me ne andrò ti lascerò essere felice… ma sappi che io…io”

 

Si…” Lo incoraggiò il giovane con gli occhi brillanti.

 

“Io ti amo!” disse l’Oscuro Signore convinto guardando gli occhi di Harry. “Io ti amo” ripeté Voldemort “Mi hai fatto provare ciò da cui sono sempre scappato, e mi stai anche mollando bravo! VERGOGNA!”

 

“Scemo!” Gli urlò Harry abbracciandolo mentre alcune lacrime di gioia uscivano dai suoi occhi “Io voglio te! Solo te!”

Voldemort sorrise contento e abbracciò il più piccolo.

“Addio matrimonio?”

“Addio”

“Verrai con me?”

“Dove?” chiese Harry alzando lo sguardo fino a perdersi in quello color mare.

“Non lo so, possiamo iniziare uscendo da qui… poi si vedrà l’importante è che siamo noi due…”

 

Voldemort si abbassò e baciò dolcemente Harry sulle labbra.

“Giusto” sussurrò Harry approfondendo il bacio e rendendolo più passionale.

“Beh non ci è voluto tanto per convincerti” Disse tra se e se il Lord mentre il compagno gli tirò un calcio sullo stinco.

Ahio!”

“Così ti impara” disse solennemente Harry “Mi avresti davvero lasciato sposare con Ginny?” Gli chiese curioso.

Ma neanche per sogno! Quello che è dell’Oscuro Signore rimane all’Oscuro Signore. Ti avrei lasciato sposare: no! Avrei ucciso più tosto tutti gli invitati ma tu non ti saresti sposato.”

“EHI!” Disse indignato Harry ma fu alzato di peso da Tom e posizionato come un sacco di patate sulla sua spalla mentre si smaterializzavano di botto da casa Weasley.

 

“aspetta!aspetta!aspetta!” Lo interruppe nel processo Harry. “Vado via così senza dire niente?”

Voldemort sbuffò e lo rassicurò che ci avrebbe pensato lui riprendendo l’operazione precedente.

 

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“Harry? Harry?” Ron entrò cautamente nella camera in cui il suo miglior amico si stava preparando. Aveva bussato per cinque minuti buoni ma Harry non aveva risposto e adesso aprendo la porta sapeva perché: non c’era.

Se n’era andato.

Arrivato nel centro della stanza Ron notò un foglietto sopra il letto sul quale c’era scritta soltanto una parola: SCUSA.

 

Se n’è andato?” Domandò Hermione facendo trasalire Ron.

“Si direbbe di si.” Rispose il marito mentre Hermione lo abbracciava da dietro “Lo sapevo” Disse lei.

“Altro che Divinazione! Tu sei una vera indovina. Anni fa già sapevi prima di scoprirlo con chi Harry si vedeva ed ora sapevi benissimo che non lo aveva lasciato davvero.

 

“Che vuoi, chiamalo sesto senso da donna. Dicendo ciò Hermione baciò sul collo Ron. “Su, andiamo. Ginny deve sapere”.

 

Ron sospirò “Povera sorellina”.

“In fondo lo sapeva, come lo sapevamo tutti: Harry e Ginny non sono stati niente altro che semplici amici.”

“Giusto” Sospirò di nuovo Ron “Ma lasciata il giorno delle nozze per Lord Voldemort… non so come la prenderà”

“RON WEASLEY! Se ti azzardi a dire qualcosa della relazione tra Voldemort ed Harry giuro che passerai un inferno per i prossimi anni!”

“Oddio! Come vuoi tu cara!”

 

 

The End !

 

 

 

Allora, che ne dite?

Personalmente mi piace U.U magari è un po’ troppo dolce ma mi è venuta in mente mentre studiavo per un esame e si vede che quel giorno ero particolarmente romantica.

Mi ero ripromessa di pubblicarla se avessi superato l’esame ma poi ne sono successe tante e la pubblico ora ^.^ sempre meglio tardi che mai, no?

Ringrazio anticipatamente chiunque voglia lasciarmi il suo prezioso commento.

Un bacione

la vostra

Aryn Riddle

 

 

 

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