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Autore: Francesca Akira89    22/09/2012    8 recensioni
- Come?- Tony sbatté le palpebre, riscuotendosi dai suoi pensieri.
- Sì, Thor, come hai detto?- Steve sembrava sconcertato.
Il dio li guardò stranamente.
- Ho detto… il tempo di trovare mio fratello, e verremo subito con voi.
- Vuoi dire che Loki è evaso?!- esclamò Tony.
- No, amici, vi sbagliate…
- …Hai altri fratelli?- chiese Tony, alzando un sopracciglio. Che avesse voluto presentare Jane Foster alla famiglia…?
- No.- fu la risposta. Thor si voltò e chiamò:- Loki! Loki, vieni qui!
Tony e Steve si guardarono intorno allarmati, ma a quanto si poteva vedere non c’era traccia nei dintorni di distruzione o elmi cornuti o persone inginocchiate.
Tornarono a rivolgere la loro (ora leggermente esasperata) attenzione al dio del tuono, e con loro sommo sbigottimento, notarono che aveva una mano poggiata sulla spalla di un ragazzino di circa dieci anni.
- Ti ho detto mille volte di non allontanarti troppo, Loki. Questa non è Asgard. Ti potresti perdere.
- Uhm. Thor, solo perché tuo fratello è uno psicopatico e non vuole più aver a che fare con te, non vuol dire che puoi andare in giro a rapire bambini chiamandoli con il suo nome!
Tony aveva appena finito di parlare che il ragazzino lasciò cadere indietro il cappuccio, rivelando lucidi capelli neri e due pungenti occhi verdi, che sembrarono trafiggerlo.
Beh, diamine.
{ Sequel di "Den Siste Beldrag - L'ultimo inganno" (6 cap, sez. Thor). Non è strettamente necessario aver letto il prequel per capire la ff, anche se è consigliabile. }
Genere: Azione, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco, Loki, Thor, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Rebirth'
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“…all’età di dodici anni, il suo primo motore. All’età di diciassette ottiene la laurea summa cum laudae alla MIT. Poi, la morte di un titano: Howard Stark…”
- Loki?
Il giovane jotun chiuse di scatto il portatile, bloccando la voce del video.
Alzò lo sguardo. Di fronte a lui, Steve Rogers, con alle spalle Natasha Romanoff, Tony Stark e Bruce Banner. Corrugò la fronte. Il gruppo dei vendicatori al completo, con l’esclusione di suo fratello (brutto segno) e di Clint (brutto segno… forse).
- Sì?- chiese, togliendosi le cuffie collegate al computer.
- Mi auguro tu non stessi guardando dei porno… se il computer di Selvig prende un virus e perdiamo informazioni fondamentali per capire cosa sta trasformando il deserto in una pista di pattinaggio di vetro, a Fury potrebbe venir voglia di giocare a palla con la tua testa… più di ora, intendo…
- Silenzio, Tony.- Steve gli gettò un’occhiata severa da sopra la spalla, e poi tornò a puntare il suo sguardo su Loki.
Il ragazzino nascose un sorriso nel vedere Stark fare il verso mimato al capitano alle sue spalle.
- E’ successo… qualcosa…?- chiese poi, prudentemente.
I vendicatori si scambiarono uno sguardo.
- Come va il viso?- domandò Steve.
Inizio diplomatico. Un bel dieci a Capitan America., pensò Loki.
- Molto meglio…
Il gonfiore era passato, e il nero del livido di molto attenuato. Merito dei suoi geni di Aesir… Jotun, si corresse mentalmente, con riluttanza.
- Ascolta, Loki…- la vedova si fece avanti, e Loki sbatté le palpebre stupito. Era veramente raro che Natasha Romanoff gli rivolgesse direttamente la parola.- Noi pensiamo che tu non ti sia fatto quel livido cadendo da una sedia…
Oh-oh.
- Le uniche sedie girevoli che non si trovano in uffici rigorosamente chiusi a chiave, sono quelle della sala comandi. E tutti sono sicuri di non averti visto là quel giorno.- spiegò Banner.
- Si saranno sbagliati… Hanno sempre così tante cose da fare… Tenere d’occhio le lucine, prendere il caffè, giocare online mentre fanno finta di lavorare…
Steve sospirò.
- Senti, Loki, qualsiasi cosa abbia fatto Clint…
- Lui non c’entra!- l’interruppe Loki. I vendicatori lo fissarono sorpresi.
Il ragazzo li scrutò mordicchiandosi il labbro e poi rilasciò un sospiro.
- Sono caduto… sul serio…

Loki respirò a fondo l’aria fresca, aggrappandosi alla ringhieria e sbirciando il panorama sottostante.
Quando suo fratello gli aveva detto che sarebbero andati nella nuova città di York, si era sentito entusiasmato. Internet descriveva il luogo come brulicante di vita e movimento, ed era stato molto interessato a visitarla.
Non si aspettava certo di passare tutto il periodo del loro soggiorno rinchiuso in una base e sorvegliato a vista…
Sbuffò.
I primi giorni era stato anche divertente, ma una volta che il nuovo non era più tale, anche un posto come lo S.H.I.E.L.D. diventava un luogo estremamente noioso…
Dopo aver osservato per un po’ i piccoli puntini delle automobili sfrecciare giù in strada, Loki sollevò lo sguardo e fissò la superficie lucente dei grattacieli che circondavano il palazzo governativo.
Erano talmente tanti e alti, che sembrava di essere chiusi tra quattro mura persino là fuori, pensò costernato.
Osservò allora con interesse il rialzo al centro del tetto, su cui spiccavano decine di antenne di tutti i tipi e le forme.
”Chissà se da lassù, la vista è migliore?” pensò, avvicinandosi ed occhieggiando attentamente i diversi punti di appiglio..
Aveva appena preso ad arrampicarsi, quando all’improvviso…
- Cosa stai facendo?!
Colto di sorpresa, Loki mise male il piede e perse l’equilibrio. D’istinto, afferrò una delle antenne, che si spezzò sotto il suo peso, facendolo precipitare.
Il viso sorpreso e spaventato di Clint fu l’ultima cosa che vide prima che il dolore gli esplodesse sullo zigomo e l’immagine si dissolvesse in un mare di stelle.


- …Ecco cos’è successo.- finì di spiegare Loki.
I vendicatori rimasero a guardarlo sbigottiti.
- Ma perché non l’hai detto subito?- esclamò Steve.
Loki abbassò lo sguardo e dondolò un po’ i piedi.
- Thor mi aveva proibito di salire sul tetto… Ed ero preoccupato… perché avevo rotto l’antenna... Ma Clint mi ha detto che ci avrebbe pensato lui a rimetterla apposto, prima che qualcuno se ne accorgesse…- li guardò di sottecchi, mordicchiandosi il labbro.- Lo direte a mio fratello e a Fury?
I vendicatori si scambiarono uno sguardo imbarazzato, e Natasha sospirò, passandosi una mano tra i capelli.

***

Clint poggiò la sacca sul letto e iniziò a svuotarla. Qualche secondo dopo sentì dei passi familiari alle sue spalle, ma non si voltò.
Natasha sorrise debolmente.
- Sei riuscito a sostituire l’antenna?- chiese.
I movimenti di Clint si bloccarono per un momento, ma poi riprese ad armeggiare con le sue cose come nulla fosse.
- Capisco…- disse.- Loki ha vuotato il sacco. E meno male che aveva raccomandato A ME il segreto…
- Avresti potuto dirmelo…
Stavolta Clint gettò da parte la sacca e si voltò, furibondo.
- TU avresti potuto FIDARTI di me!
- Clint…
- Come hai potuto pensare che io…- s’interruppe, respirando a fondo e scuotendo la testa.- Credevo che tu mi conoscessi abbastanza bene…
- Anch’io lo credevo…- Natasha gli poggiò una mano sul braccio.- Ma a quanto pare… riesco sempre a sottovalutarti… Forse perché io non sarei mai stata così altruista da aiutare la persona che mi ha fatto del male…
Clint rilasciò uno sbuffo sarcastico.
- Non è altruismo…
Natasha aggrottò la fronte.
- Non mi andava che si sapesse in giro che Clint Barton, Occhio di Falco, un agente scelto dello S.H.I.E.L.D., non è neanche in grado tenere sotto controllo un bambino…- rispose l’arciere.- E… mi sentivo un po’ in colpa, visto che era caduto dopo che l’avevo spaventato…
Evitò lo sguardo morbido di Natasha. Di solito, lo rendeva felice sapere di essere l'unico a cui Natasha mostrava quella dolcezza, ma stavolta lo metteva solo a disagio.
- Non sono altruista come pensi, Nat… Sto cercando di perdonare Loki per ciò che mi ha fatto solo perché… ho pensato che così forse riuscirò anche a perdonare me stesso per aver permesso che accadesse…- sospirò, e alzò lo sguardo.- Non sono una brava persona…
La spia scosse il capo, facendo ondeggiare leggermente i riccioli rossi.
- SEI un brav’uomo, Clint Barton…- mormorò, abbracciandolo.- E' una cosa che so da molto tempo, da quando la mia vita è iniziata davvero, a Budapest... E non devi perdonarti nulla…- lo guardò negli occhi.- Non commettere il mio stesso errore, fidati di me... almeno su questo...

***

- Perché quel muso lungo? E’ andato tutto bene, no?
Loki alzò lo sguardo e gettò un’occhiataccia allo specchio.
- Certo, l’occhio nero è stato uno sfortunato inconveniente, ma entro domani sarà già sparito del tutto…
- Se pensassi che facendomi male, riuscirei a far provare dolore anche a TE, andrei a fare un altro volo dal tetto in qualunque momento…
Il suo riflesso rise.
- Spiacente, non è così che funziona…
- La vita è ingiusta.
- Dillo a me…


Note.

Il video che Loki sta guardando all’inizio del capitolo è quello che viene trasmesso alla cerimonia di premiazione di Tony Stark nel film “Iron Man”…
Il dialogo finale tra Loki e il suo riflesso ricalca uno tra Thor e Don Blake nel numero 147 di “Thor & i Nuovi Vendicatori”…
In realtà non avrebbe dovuto ridursi a quello, ma mi sono dimenticata cosa dovevano dire… -_-“
ps. I recensori sono in sciopero, o il cap è davvero così brutto? :(
  
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