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Autore: BlackKay97    22/09/2012    8 recensioni
C’è un solo semidio che ha deciso di rinascere tre volte: Luke Castellan.
A quattordici anni Luke Reasonson, sua seconda vita, scopre di essere un semidio e si imbarca, suo malgrado, in una missione che lo condurrà ad oscure verità su sé stesso e sul suo destino. Potrebbe essere la maledizione vivente che porterà alla fine del mondo.
Contemporaneamente il divino Hermes rischia l’esilio al Tartaro nel tentativo di salvarlo dall’ira dei fratelli e del padre che ritengono Luke debba morire: è troppo potente per essere un semidio. Eppure il dio dei ladri pare aver notato qualcosa che agli altri sarebbe sfuggito.
Scritta da: Kay
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ermes, Gli Dèi, Luke Castellan, Quasi tutti, Travis & Connor Stoll
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La sveglia era circa alle sette. Un orario impossibile in vacanza!
Rifiutandomi d’alzarmi qualcuno dei miei fratellastri ebbe la meravigliosa idea di buttarmi nel lago. Fu così che imparai ad eseguire gli ordini.
Dopo la colazione Travis mi prese in disparte e mi portò a sud, nell’unico spazio erboso libero del Campo. Mi consegnò una cotta di maglia, un elmo con la cresta blu, ed una spada. Lui era messo nelle mie stesse condizioni.
- Luke, ogni guerriero ha la sua spada, ma per ora ti farai bastare quella. -
Come? Come?? Come??? Guerriero? Io??? Eh??? Che stava dicendo?!
Di colpo partì con un fendente nella mia direzione ed io balzai di lato per schivarlo. - Ma sei deficiente?! - gli urlai colto alla sprovvista. In effetti non era saggio offendere un tipo con una spada affilata in mano, ma non ero molto lucido.
- Ti insegnerò a maneggiare la spada Luke. In guardia! - mi puntò contro la daga. Copiai quella posizione. - Travis, non dovresti prima spiegarmi? - non finii mai la frase perché lui partì all’attacco. Colpì la mia arma un paio di volte prima di eseguire una rotazione su sé stesso e, con un movimento fluido, disarmarmi. Ero così confuso che mi ritrovai senza sapere perché privo della spada. Lui mi tirò un calcio al petto ed io caddi a terra svuotato nei polmoni. Strinsi gli occhi sforzandomi di riprendere aria e quando, un secondo dopo, li riaprii... avevo la daga di Travis puntata al collo.
Lui mi guardava con quell’aria inespressiva commentando un:- Mi aspettavo di meglio. - e mi lasciò rialzare. Non posso crederci! “Di meglio”? - Ehi! Io non ho mai fatto scherma, spiacente se ti deludo. - replicai. Non sembrò tenere le mie parole in considerazione il che mi irritò.
- Riprendi la spada. - disse semplicemente:- Se non riesci a padroneggiare subito la tecnica, imparerai dall’istinto. - continuò come fosse un discorso ovvio.
Alla fine non importava quante domande gli facessi perché lui non mi rispondeva e anzi! Ripartiva all’attacco con più grinta di prima, se possibile.
Alla fine della mattinata ero a pezzi, ma almeno avevo imparato a parare qualche colpo.
Travis m’afferrò per un braccio stringendomi proprio su un livido. Gemetti leggermente. Non parve considerarmi finchè non disse:- Dopo pranzo faresti meglio a fare un salto in infermeria. Non sei particolarmente resistente. -. Ok, forse aveva ragione, ma l’atteggiamento distaccato e superiore che aveva nei miei confronti mi irritava in una maniera esorbitante. Decisi di non dargli quella soddisfazione e replicai che stavo bene. Non era assolutamente vero, ma in famiglia ero famoso per la mia proverbiale testardaggine.
Dopo l’ormai abituale, caotico pranzo, c’era lezione di tiro con l’arco.
Non ero tanto male, ma dopo cinque frecce, dalla nocca dell’indice mi colavano rivoli di sangue. Travis mi dette un’occhiata e, dopo avermi spedito in camera a bendarmi il taglio, mi disse che si doveva essere tolto casualmente lo spago che rilegava le penne. “Casualmente, dice? No, non ci credo!” Altri membri della mia camerata (probabilmente gli stessi che mi avevano buttato nel lago quella mattina) stavano ridendo coprendosi i sorrisi con le mani.
Dopo arco Travis mi lasciò libero di andare, a patto che restassi con Shilla.
Evidentemente ha una buona opinione della mia pallida sorellastra.

Attacco conversazione:- Così... sai dare di spada? -
- Certo! Travis è il mio insegnante ormai da un anno ed è molto bravo. -
- Beh, io con lui mi faccio solo del male! -. Lei si mette a ridere:- Se vuoi posso darti delle ripetizioni io, Luke che non è Luke. -. Le scocco un’occhiata curiosa e lei mi sorride intuendo che trovavo quel soprannome simpatico. Era la mia maledizione, la causa di tutti i miei mali, ma era ormai la mia fama. Io ero, per tutti, Luke Castellan e la cosa mi faceva ridere.
Lei si avvia verso il bosco ed io mi blocco. - Ehi, che hai Luke che non è Luke? -
- Travis ha detto che lì noi non dobbiamo andare. - non sapevo le motivazioni, ma ero comunque sicuro che Travis non fosse il tipo da spargere precauzioni senza un valido motivo: troppo serio.
- Si, lo so. È per la presenza di mostri, ma non preoccuparti. Non ci faranno niente, vedrai. - mi si avvicina:- Se hai paura... puoi stringermi la mano. -. Sentivo una nota sarcastica in quelle parole così rifiutai l’offerta e la seguii nel folto.
Aveva ragione: potevo sentire i guaiti delle creature, ma quelle si tenevano a distanza.
- I mostri hanno paura dei semidei? -
- No, li cacciano. Ma... non lo so! Evidentemente hanno già cenato. -
- Molto spiritosa, davvero. - la schernisco e lei fa spallucce senza prendersela.
Mezz’ora dopo siamo sulla riva del fiume. Lei mi ha spiegato cos’è la caccia alla bandiera, la corsa delle bighe e le varie attività del Campo. Io l’ho ascoltata con attenzione cercando di assimilare come meglio potevo tutte quelle informazioni.
Lei si toglie le scarpe ed immerge i piedi scalzi nell’acqua. - Shilla, che fai? -
- Perché non provi anche tu? È bello sentire l’acqua fredda che scorre tra le dita dei piedi. Non credi? -
- Non ho mai provato... - rimango un istante sovrappensiero poi decido che di lei mi fido e provo anch’io. Devo ammettere che, anche su questo, ha ragione. Vedo che continua ad osservarmi così le sorrido ebete nel tentativo di ottenere spiegazioni su quel comportamento. Lei distoglie subito lo sguardo e le guancie le si tingono di rosa imbarazzo. Mi convinco debba avere una cotta per me, altrimenti perché scomodarsi a stare con il Luke che non è Luke? Non vedo altre ragioni. Rimaniamo a lungo così: con lo scrosciare dell’acqua e l’agitarsi delle fronde nelle orecchie. Poi lei interrompe l’idillio:- Lo senti? -
- Cosa? - le chiedo perplesso e ancora un po’ intontito (dato che mi stavo addormentando). - Il vento. Non lo senti il vento tra gli alberi? Lui parla, anche se noi mortali non comprendiamo la sua lingua. -
- Sarebbe bello potergli parlare, non ti pare? - frase strana, lo so, ma anche io mi ero soffermato qualche volta a pensare quelle cose. Cose a cui si pensa da bambini, quando si crede ancora di poter imparare a volare. Semplici illusioni, ma così belle da volercisi crogiolare a vita. Chissà quante storie il vento poteva raccontare...
- L’ho sempre sognato. O perlomeno incontrare qualcuno che lo sa fare. - abbassa la testa sconsolata. Mi dispiace per lei e cerco di tirarle su il morale:- Ehi, lo penso anch’io, però devi ammettere che potresti diventare poetessa e sai cosa dicono dei poeti. -
- Che muoiono in povertà prima di diventare famosissimi? -. Mi caccio a ridere:- Oltre a quello! - pausa di silenzio in cui mi ricompongo:- Che sono in grado di dar voce alla natura. -
Rimaniamo in silenzio a lungo.
È strano... mi sento bene in sua compagnia. Non posso fare a meno di pensarci. L’acqua scorre, il vento corre tra le fronde giocando a muovere le foglie, le risate dei semidei giungono alle nostre orecchie dal Campo, poi, come ogni cosa bella, quel momento si spezza.
Un’ombra cala dall’alto, le indirizzo uno sguardo, la creatura stride e... agguanta Shilla.
Come riprende quota io scatto in piedi. Sento la voce di Travis che mi chiama, ma è poco più che un ronzio lontano: la mia attenzione è concentrata solo su quel mostro che si sta portando via la mia nuova migliore amica.
Comincio a correre. Non so cosa ho in mente: so solo che la devo raggiungere, perché so che lei mi sta chiamando.
Esco dai limiti del Campo e continuo a correre. Sento le sue urla ed io la chiamo con quanto fiato ho in corpo.
Corro. Continuo a correre. Corro, ma non perché mi piaccia, corro perché sono costretto.
Non corro più per raggiungere un sogno e realizzare un desiderio, corro per salvare una vita che, ormai, per me è importante.
Non mi rendo neanche conto di star correndo così veloce da poter partecipare alle olimpiadi.
Corro, ma lei è sempre più distante: non posso raggiungere ciò che vola.
In un flashback mi rivedo a correre dietro all’orizzonte: desideravo moltissimo raggiungerlo, ma non ce l’ho mai fatta.
No! mi dico. Questa volta è diverso: c’è in gioco una vita. Eppure quel paragone mi da il tormento.
All’improvviso... cado.
Mi rialzo con i muscoli che bruciano, ma non mi do per vinto: continuo a correre dietro a quelle urla di terrore, dietro a quelle richieste d’aiuto indirizzate a me. Ma continuo a cadere e ad ingoiare polvere. Alla fine sono stremato e non riesco più a rimettermi in piedi. Non so dove sono.
Non so chi sono. Un perdente? Non l’ho raggiunta... non l’ho salvata...
- SHILLAAA!!! - urlo al cielo. Le lacrime mi inondano la bocca facendo affogare quel grido. Mi lascio a terra.
Non la conoscevo praticamente, ma non volevo perderla, lei era già importante per me.
Chiudo gli occhi sperando di non affogare nelle mie stesse lacrime quando mi sento afferrare e tirare su da terra. Apro appena gli occhi per scorgere la figura di Travis. Poi perdo i sensi.

Angolo di Kay97 e Connor Stoll

Io: Ciao a tutti!!! Se avete anche solo letto le recensioni avrete avuto modo di conoscere il mio caro famiglio, Connor. Fa "ciao" Connor!
Connor: ... Non sono idiota, non c'è bisogno tu me lo dica. Comunque... visto che NON sono nella storia (maledizione! Volevo diventare famoso!) abbiamo deciso di comune accordo che, d'ora in poi, parteciperò agli "Angoli". Oh, yeah!!! XP
Io: Certo, <.<' Che dire? Non lo so! Ditemi voi invece! Con una recensione ditemi che ne pensate!
Connor: Se, ma mica tutti hanno tempo da perdere! C'è la scuola! Tu stessa hai problemi di tempo!
Io: Vero! E allora, fate una cosa: o recensite subito, o attaccatevi un post-it allo schermo del pc a farvi da promemoria e venite a recensire appena potete. Anzi! Se non avete recensito i capitoli precedenti...
Connor: ... vedete di farlo al più presto! Così magari mi aggiungono alla storia! (Voglio partrecipare anche io!)
Io: è inutile! Rassegnati! Il mondo non ti vuole... -.-'
Connor: Cattiveria! A parte questo... uhm... Il mio fratellone/fratellino Luke sta passando un brutto periodo...
Io: ... anche Shilla ci ha lasciati, purtroppo... MA SI ARRENDERà ALL'EVIDENZA LUKE???
Connor: Ve lo dico io, NO, perchè è uno sfigato e dovrà, ovviamente andare a rischiare la pellaccia! U.U
Io: Ma oh! Spoilerizzi?!
Connor: Perchè non si capiva... A_A
Io: Touchè... Vabbè, un bacio a tutti! Grazie a chi recensisce, a chi legge, a chi aggiunge ai preferiti, a chi aggiunge alle seguite, a chi aggiunge alla lista della spesa ed a chi aggiunge alle ricordate!
Connor: Ciaociao! ^^
   
 
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