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Autore: xmariaria    22/09/2012    5 recensioni
Per la millesima volta mi ritrovai su quelle scale. Per la millesima volta bussai su quella porta.
« Cosa vuoi ancora,Elise? » « Voglio...te. »
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Avevo paura, paura che dopo quella volta il desiderio di lui non diminuiva, ma cresceva, cresceva sempre più.
Sospirai distaccandomi dal suo famelico bacio, respirai prima di ritrovarmi di nuovo le sue labbra incollate alle mie…stavo morendo dalla voglia di saltargli addosso, ma cercai di trattenere ogni istinto contro di lui.
‘Ch…ase?’ Mi distesi lentamente sul suo letto, dall’apparenza sembrava così morbido ed aveva un odore tremendamente piacevole.
Si mise a cavalcioni su di me mantenendosi con i gomiti per non pesarmi, insinuò la sua mano ancora e ancora sotto la mia maglia, rabbrividii al contatto delle sue mani calde contro la mia pelle fredda e tesa.
Avevo paura? Paura di cosa? Paura di quello che stavo per fare? Stavo tradendo, se solo non ci fosse stato quel bacio quella notte, non lo avrei mai desiderato. Dovevo odiarlo, lo odiavo ma lo volevo, e tutto questo era stupido , contorto e perverso.
Mi liberai immediatamente delle mie converse e con le mie gambe  cinsi la sua vita stringendolo sempre più a me.
Ero eccitata? Da morire. Non riuscivo neanche più a capire quello che stavo facendo perché le mani si muovevano da sole sul suo corpo, non riuscivo a ragionare avendo di fronte il suo viso.
Si staccò per un millesimo di secondo, mi tolse la maglia ed iniziò a giocare liberamente contro il mio collo che mordicchiò e baciò più volte,  lo lasciai libero di fare di me ciò che voleva: poteva toccarmi, baciarmi a me non importava, solo di una cosa ero convinta: stavo morendo quasi  da tutta quell’eccitazione.
Gli sfilai lentamente il pantalone della tuta che ancora aveva addosso, si staccò solo per aiutarmi in quel gesto prima di accarezzarmi lentamente i capelli…
‘Il tuo odore mi fa impazzire…’ sussurrò, emisi un gemito nel momento in cui mi liberò anche di quell’inutile reggiseno che non faceva altro che dividerci in quel momento.
Oddio… iniziò a toccare leggermente il mio seno prima di stringerlo col suo palmo dolcemente, riseguì lo stesso movimento della sua mano con la sua lingua…esisteva momento migliore di quello? No.
Gli strinsi con quella poca forza rimasta in me il suo capo verso il mio viso, nei suoi occhi vidi improvvisamente preoccupazione, timore…
Si alzò improvvisamente dal bordo del letto, e prima ancora che potessi ribattere mi chiuse leggermente le labbra con un bacio dolce e lento.
‘Cazzo.’ Non riuscivo a capire cosa stesse accadendo, si era improvvisamente alzato e si era avvicinato alla soglia della porta per orecchiare qualcosa. Ridacchiai non appena mi accorsi la condizione dei suoi capelli: completamente disordinati…quant’era bello.
‘Che c’è?’ Dissi cercando di coprire il mio petto nudo con le mie mani ancora in coma dopo averlo toccato…possibile che quel ragazzo mi facesse quest’effetto?
‘Ho sentito dei rumori, cazzo Elise!’ lo vedevo preoccupato e la sua voce usciva come un sussurro lieve e timoroso allo stesso tempo.
Scattai all’in piedi e mi avvicinai verso di lui, sembrava così concentrato che non si accorse neppure della mia presenza dietro di lui, dei miei passi e persino della mia botta contro il suo comodino!
Lo abbracciai da dietro, improvvisamente lo vidi trattenere per un attimo il respiro… ‘Proprio adesso che ho una pazza voglia di te, devi investigare per dei strani rumori in cucina?’ Mi accorsi solo dopo della maniera in cui avevo usato quelle parole…avevo messo dentro emozione e eccitazione, troppa eccitazione.
Sorrise, prima di girarsi improvvisamente verso di me…c’era cosa più bella dei suoi occhi verdi? Mi spinse indietro fino a quando non toccai leggermente con la caviglia al comodino accanto al suo letto. Si sedette, aspettava quasi che facessi io la prima mossa, e forse per me quella sarebbe stata anche un modo per dimostrargli la mia ‘paura del sesso’, detta a modo suo.
Mi fece salire sulle sue gambe, viso contro viso, petto contro petto, cosce contro cosce.
Mi avvicinai col bacino più vicino al suo, lo baciai quasi come se fosse passata un’eternità al suo ultimo bacio, e man mano scesi al suo collo. Annusai quasi con disperazione l’odore della sua pelle calda, intanto le sue mani mi strinsero sempre più forte a lui…
‘Elise…’ ‘Mh?’ Mugugnai intenta ad accarezzargli il collo… ‘Posso farti impazzire se me lo permetterai…’ Sorrisi nel suo bacio e lui capì che quello era decisamente un ‘sì’.
Posò dapprima le sue mani su entrambi i miei seni, mi alzai quasi di scatto per il piacere della sua stretta, ma arrivò purtroppo il momento che in fin dei conti aspettavo sin dall’inizio di quella serata…
Scese con la sua mano accanto agli elastici degli slip, insinuò dapprima la sua mano dentro per provare ad accarezzarmi, ma mi ritrassi immediatamente lasciandolo con una faccia completamente perplessa e la sua mano a mezz’aria.
Cosa stavo facendo? Non potevo, anche se lo volevo da impazzire, non potevo e non dovevo far accadere una cosa del genere. IO ERO FIDANZATA. In quell’istante pensai a David e a quanto lui mi fosse stato fedele per tutto questo tempo…
‘Sono fidanzata…’ dissi col cuore che quasi piangeva per quella pronuncia di quelle parole.
‘Non è un errore tutto questo se davvero lo vuoi.’ Ero a cavalcioni su di lui, la situazione forse non era delle migliori, ma nonostante le condizioni del mio nudo quasi integrale proprio di fronte al suo viso, non smise di fissarmi per un secondo.
‘No, non posso.’ Mi alzai immediatamente, presi tutte le cose rimaste ancora sul pavimento e cercai velocemente di vestirmi: non diedi neanche retta al reggiseno, infilai maglia e pantalone con una fretta innaturale…ero completamente imbarazzata.
‘Aspetta, prima sono venuti i miei…’
‘COSA?’ Mi girai di scatto, con la paura che ci avessero scoperti ‘MA NON AVEVI DETTO…’ Mi bloccò immediatamente prima di aggiungere ‘Infatti dovevano rientrare tardi stanotte, tranquilla…staranno in letargo ormai.’
‘Ciao Chase.’ Non mi rispose mentre abbandonavo la sua camera da letto, ero una stupida, ecco cos’ero! Una stupida testarda e incosciente delle sue azioni.
Solo quando uscii da quella casa respirai a fondo, tutto mi sapeva ancora di lui… improvvisamente sentì qualcosa nella mia tasca vibrare, ne uscì il mio cellulare e notai che era Clara! Come avevo fatto a dimenticarne?
‘Clara?’ domandai quasi, per paura di una sua morale GIUSTA per il modo in cui l’avevo abbandonata proprio in quel momento.
‘Elise! Non sarai mica a casa?’ ‘No…sto per tornare.’ Non avevo intenzione di parlarne di Chase proprio in quel momento…
‘Perfetto! Passi a casa mia? Sai per quel fatto…ho paura Elise! Ah…passeresti in farmacia per un test di gravidanza? Per favore! Ah…all’angolo di fronte alla farmacia c’è un negozio di graffette…me ne prenderesti una? Ne ho una voglia matta!’
Ma quanto diamine parlava quella ragazza?!
‘Ok, a tra poco. Sta’ tranquilla!’ Le dissi, forse quel pizzico di tranquillità serviva più a me che a lei in quel momento visto le mie condizioni…
 
 
‘Come si usa questo coso?’ Mi disse Clara mentre azzannava la sua graffa calda ancora.
‘Non lo so, se magari la smettessi di mangiare e di aiutarmi con questo maledetto foglio!’ ‘Ok, ok! Scusa!’
Se davvero era incinta, credo che qui l’unica davvero in crisi e che sembrava una donna in menopausa ero io in quel momento.
‘Ti aspetto qui.’ Dissi sorridendole, era notte fonda e ormai il mio unico momento di relax per dormire era saltato per stanotte: sarei rimasta accanto a Clara qualsiasi cosa sarebbe accaduta. Lei c’era sempre per me, volevo esserci per davvero anch’io stavolta.
‘Allora?’ Le domandai mentre usci boccheggiando con il test in mano quasi in coma.
‘E’…è…p…o…si…ti…vo.’ Scattai all’improvviso accanto a lei: ne era davvero sicura?
‘Come positivo? Hai controllato bene le istruzioni?’
‘Sì…due volte l’ho rifatto.’
Ci sono, Clara. Cascasse il mondo, io ci sarò sempre per te.’ Questa frase mi uscì completamente dal cuore, anche se forse non era adatta per quel momento volevo che sapesse che non era sola.
‘Per una volta che non uso le precauzioni mi succede questo! PERCHE’ A ME? PERCHE’ ELISE? Tante troie scopano senza mai pensare ai risultati e per una volta…UNA SOLA è successo a me! Perché?’
‘Vieni qui…’ Le dissi mentre la avvolgevo completamente al mio petto, mi scappò qualche lacrima dolce e forse ero anche molto scossa per l’accaduto. Di solito, queste cose erano sempre state fuori dal nostro mondo…
‘Elise…’
‘Mh?’ ero rimasta tutta la notte completamente accanto a lei, e nel momento in cui riuscì a prendere sonno iniziai a pensare anche a Chase e quanto fossi stata codarda.
‘Voglio questo bambino.’
Le sorrisi, era decisamente questa la mia migliore amica, io ci sarei stata fino alla fine dei suoi giorni, e so che lei avrebbe fatto la stessa cosa, avremmo superato questo momento insieme come tutte le cose che ci erano successe.
 
Da poco ero tornata da casa, nella mia testa regnava un caos totale così decisi che per rilassarmi mi serviva un bel bagno caldo.
Proprio nel momento in cui decisi di dedicarmi un sincero relax, sentii parlare Lucas a telefono, così mi avvicinai dietro alla sua porta di camera…
‘Chase ultimamente sei strano…’ una fitta mi colpì proprio al cuore…maledetto cuore.
‘Va beh comunque che ne dici questo pomeriggio di venire a trovarmi qui? Ci sarà anche Jack…credo che ci sia un problema di cui parlare.’
Jack? Problema? Panico.
Mi richiusi subito nel bagno e preparai un bagno caldo con qualche aroma dolce dentro, spesso mi aiutava a pensare.
DrinDrin. Un nuovo messaggio ricevuto.
Clara? Sarebbe stata sicuramente lei.
‘Prima o poi cederai e mi vorrai così tanto da sentirti male.’
Chase.
Sussultai per un attimo, purtroppo anche adesso lo volevo da star male.
‘Davvero? Da cosa lo capiresti?’
Lo stavo decisamente provocando, sì.
‘Sono dietro la porta del tuo bagno, Elise. Ti ho vista.’
Presi immediatamente un asciugamano e me ne uscii dalla vasca, stupido ninfomane testa di cazzo.
‘Ho visto anche questo, carina quando ti arrabbi.’
‘Dove cazzo stai?’ Chiesi con stupore dal momento in cui fuori alla porta del bagno tracce di lui non c’erano.
Dietro di te.’ Urlai per un attimo dallo spavento di quel messaggio in relazione al movimento del suo corpo contro il mio.
‘Sorpresa!’
‘Sei uno stronzo, Grey!’ Ed era davvero stronzo, come cazzo aveva fatto a nascondersi in quel modo e come avevo fatto io a non vederlo?
‘Mi vuoi ancora?’
‘No.’ Dissi con tutte le mie forze pur di far apparire queste parole come fatti reali e non completamente bugie.
‘Cederai, Elise. Lo farai.’ Disse voltandosi e entrando in camera di Lucas dove ad aspettarlo c’era anche Jack, che aveva visto tutta la situazione. Con quell’altro stronzo ci avrei parlato magari in privato con qualche bel cazzotto  e calci in culo.
Chiusi irritata la porta di camera mia, come aveva fatto ad avere il mio numero di cellulare? Che mistero quel ragazzo.
Mi vestii di fretta e furia prima di correre di nuovo a casa di Clara che non avrei mai voluto abbandonarla proprio in questo momento.
‘Ti prego raccontami qualcosa che non mi faccia ricordare tutto questo…’ disse, con un panino tra i denti. Dovevo distrarla, quindi iniziai a parlare dell’argomento che più mi interessava in quel momento: lui.
‘Ci sei…andata a letto?’
‘No, e non ci andrò. E’ stato uno sbaglio, solo questo. Domani andremo in ospedale, ok?’
Annuii abbracciandomi per poi mimarmi un ‘grazie’. Ci sarei sempre stata per lei, è così che fanno le migliori amiche.
 

 
 

Spazio d’autrice!
Quanto mi siete mancati? Non lo immaginate neppure! Oggi sono stata molto ispirata a scrivere questo capitolo…la scuola è iniziata e purtroppo sono già stanca e impegnata per i compiti, studio e roba varia. Scusate per quest’assenza!
Non voglio farvi un papiro di cose decisamente inutile, quindi arriverò al sodo.
Ogni giorno penso a questa storia, al finale, al continuo, sono sempre più ossessionata a farlo specie per i meravigliosi commenti al riguardo. Siete meravigliosi, davvero. Ogni volta che prendo la cumana per andare a scuola (un vero strazio) penso sempre alla storia per tornare a sorridere. Scrivere mi aiuta molto!
Beh, che ve ne pare di questo nuovo capitolo?
Non è il meglio, ma vi assicuro che da oggi in poi darò il massimo per voi!
Un bacione enorme!
Maria.

   
 
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