Capitolo 5:
Verità e rimorsi
- Il mio seme di stella ha
brillato, e senza che io facessi nulla, come tirato da una forza sconosciuta, è
stato strappato dalle mani di Galaxia, ed è tornato nel mio petto. Il mio corpo
è stato avvolto da un’aura d’oro, e in quel momento ho potuto vedere, anche se
solo per un momento, il suo sguardo perso. L’energia è aumentata, fino ad
emanare una luce così tanto forte da non permettermi
di vedere più niente. Devo aver perso i sensi, quando mi sono risvegliato mi sentivo distrutto, privo di forze, ed avevo la vista
appannata, ma sentivo distintamente due voci. Una delle due persone si era
accorta che mi stavo riprendendo, e si era avvicinata per darmi il benvenuto
nel suo mondo.
Ero finito
ad Illusion, Helios aveva
percepito la mia presenza in uno dei suoi boschi.
Lentamente la mia vista era
tornata nitida. Potevo riconoscere distintamente il mio custode, ma non la
donna che era con lui - Mamoru si voltò verso
Quello stesso giorno…bè, dire
giorno non è esatto, su Illusion il tempo non è concepito così come sulla
Terra, comunque…abbiamo sentito il vostro richiamo,
Three Lights, la vostra canzone, il corpo della vostra Principessa ha iniziato
ad illuminarsi, ma io, davvero, ancora non capivo. Era giunto il momento che
anche io venissi a conoscenza dell’imminente realtà.
Così Kakyou mi ha raccontato del suo pianeta, di come Galaxia lo ha distrutto,
e della sua fuga fino a qui; Helios la stava nascondendo e la proteggeva dalla
malvagia regina, non poteva ancora riunirsi a voi, era troppo pericoloso, era
ancora troppo debole, così come lo ero io. Mi ha spiegato che Galaxia aveva
bisogno dei semi di stella di tutte le Sailor Senshi dell’universo, e che non
si sarebbe fermata fino a quando non avrebbe raggiunto
il suo scopo. La cosa mi lasciava alquanto
perplesso…esistevano altre Senshi oltre a voi? Ancora prima di poter
porre la mia domanda Helios mi ha spiegato che ogni corpo celeste, dotato di un
nucleo vivente, possiede un seme di stella, ed ogni seme di stella dà vita ad un custode. Per questo, ognuna di voi ne posside uno.
In passato si è combattuta
una guerra per fermare il principio di tutti i mali: Caos. Una Senshi molto
coraggiosa, la più potente di tutte, era riuscita ad intrappolare nel proprio
corpo questa entità, non potendo eliminarla. E’
ricordata ancora oggi come
Dovevo tornare ed avvertirvi in
qualche modo, ma non ne ero in grado, non ancora.
La principessa mi aveva
assicurato che non sareste state sole, le sue guardiane vi avrebbero aiutate.
Così il mio custode mi ha
chiesto di fare una scelta: tornare da voi, o rimanere lì…e imparare a sviluppare
il mio potere.
Ero sconcertato. Io? Un
potere? Com’era possibile?
Il mio amore per te, Usagi,
aveva vinto ancora, il disperato desiderio di continuare a
proteggerti lo aveva risvegliato.
Ebbene, non era stato il seme di stella a tornare da me, era
stato il mio potere a richiamarlo. Per questo motivo ero così
spossato, non ero in grado di sostenere lo sforzo.
Istintivamente avrei
risposto… torno da loro, torno da lei… ma come ti avrei protetta?
Con le mie rose? No, erano bastate a mala pena come diversivo contro mostri e
demoni. Questa volta era diverso.
Nel breve tempo che mi ero
concesso per pensare, Helios mi aveva permesso di osservarvi… bè, eravate
grandi, come ad ogni battaglia, e poi, le guardiane della Principessa Kakyou
erano sempre al vostro fianco, anche se tra alcune non correva buon sangue.
Ero pieno di sensi di colpa,
e di rimorsi, ma avevo preso la mia decisione: sarei rimasto lì, ma avrei
continuato ad osservarvi. - Seiya si perse per un attimo nei suoi pensieri… se
li aveva controllati tutto quel tempo, forse si era accorto dei sentimenti che
provava per la sua ragazza - Imparavo in fretta, ma usare il mio potere mi
stremava, segno che non ero ancora abbastanza forte.
Helios mi insegnava anche l’arte della telepatia e mi
allenava ad inviare la mia proiezione astrale in altri luoghi, è così che ho
cercato di comunicare con te, Usako, è così che ti ho visto piangere nella tua
camera, e i miei sensi di colpa aumentavano, come avevo potuto lasciarti sola…
Il giorno in cui sei stata attaccata la prima volta, durante la festa della
scuola, io avevo appena concluso finalmente con successo la simulazione di un
attacco, ero stremato, di nuovo; davvero non capivo perché non fossi ancora in
grado di resistere… ti ho vista gridare di dolore, l’espressione del tuo volto…
Dio, non la scorderò mai… ho gridato con te, ero disperato, non sapevo cosa
fare, ma non riuscivo a tenermi in piedi - la sua voce iniziò a tremare, i
pugni chiusi, tanto stretti quasi da non far passare il sangue, fissava un
punto all’infinito poco più avanti delle sue ginocchia - Helios e
E’ così, che sei stata
salvata, Usako,
Silenzio. Nessuno osò parlare, Seiya non osò nemmeno respirare.
Tutto questo non faceva altro
che accrescere maggiormente l’ansia del povero Mamoru, già a livelli massimi.
Al contrario, Usagi si lasciò
trascinare dalle sue emozioni, e gli lanciò letteralmente le braccia al collo.
Mamoru si sarebbe accontentato di un sorriso da parte sua, ma di certo non si
sarebbe lamentato.
- Oh Mamoru! Non devi
sentirti in colpa, so che l’hai fatto per me, so quanto ti è costato - strinse
la presa ancora un po’ e subito sciolse l’abbraccio per guardarlo negli occhi,
per dimostrargli che lei aveva capito, ma lo sguardo di lui
era fisso sul pavimento. Gli accarezzò, dolce, le guance con entrambe
le mani, ed approfittò dell’istintivo rilassamento del ragazzo per
alzare il suo volto, e costringerlo a guardarla.
- Ehi… pensavi davvero che
non avrei capito? So di essere tutta la tua famiglia,
e per questo so che non avresti fatto mai nulla per farmi soffrire di
proposito… si, è vero, ho pianto molto, e c’è stato più di un momento in cui ho
pensato che mi avessi dimenticata, ma adesso so. So che tutto quello che hai
fatto fin’ora, è stato solo per potermi salvare…
ancora una volta. Ti prego non portare nel tuo cuore il peso di una colpa che
non esiste… io ti amo amore mio, ti amo anche per
questo. -
Mamoru non credeva alle sue
orecchie, da quando la sua Usako, così pigra, svogliata e pasticciona, faceva discorsi tanto toccanti? La solitudine ed il dolore
l’avevano fatta crescere così in fretta…
Lentamente, un sorriso fece
capolino sul suo viso, continuava a guardarla, rendendosi davvero conto di che
angelo avesse accanto; a volte si danno per scontati
certi sentimenti, si dà per scontata la stessa persona che ogni giorno ci
sorride felice, ed è in momenti come questo che si riesce a guardare oltre, a
capire davvero cosa nasconde il nostro cuore, e lui sapeva che quei sorrisi
erano proprio per lui, e per nessun altro.
L’amava,
l’amava con tutto se stesso.
La baciò con passione e
trasporto, tanto che la stessa Usagi ne rimase sorpresa.
- Ti amo anche io Usako, non
immagini quanto…- appoggiò la fronte alla sua, e così rimase, fino a che una
persona si alzò, e sbattendo con violenza la porta, uscì dall’appartamento.
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No. Non ce
l’aveva fatta. E come avrebbe potuto. Sapeva di
non essere stato affatto gentile ad andarsene in quel
modo, ma non aveva certo intenzione di rientrare e chiedere scusa…
- E
adesso? Dove me ne vado… Maledizione a te Mamoru!!! -
Si pentì immediatamente di aver imprecato senza ritegno, non poteva certo
desiderare che fosse morto nelle mani di Galaxia. No, questo no, ma magari che
fosse davvero arrivato in America… lontano da lì, lontano da lei, e forse lui
avrebbe potuto avere una possibilità, farle capire che … - Ma che cosa mi metto
a pensare, chi voglio prendere in giro… tu eri davvero convinta che lui fosse in
America, e anche se non hai più avuto contatti con lui, non hai
mai spesso di sperare… io… non posso competere con un sentimento così forte… -
Si strinse nelle spalle e si avviò verso casa, aveva proprio voglia di farsi
una bella doccia, magari il getto bollente dell’acqua avrebbe lavato via i
pensieri tristi.
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Erano
rimasti un po’ tutti di stucco per
il comportamento di Seiya, erano ancora tutti lì, seduti per terra, e nessuno
diceva una parola, ma tutti si chiedevano la stessa cosa.
- Ehm… forse si è ricordato di un impegno importante… - azzardò Usagi, poco
convinta - ehm… no, direi di no - si affrettò ad aggiungere notando che
un sopracciglio di Rei si era innaturalmente inarcato.
- No
Usa, io direi che c’entra qualcosa di più di un impegno dimenticato - replicò
subito, quasi a prenderla in giro - nessuno di voi ha notato la sua espressione
triste? - chiese assumendo un tono più serio.
I ragazzi si guardarono con
un’espressione di sorpresa, davvero Seiya era triste? Taiki e Yaten, pur senza
dirsi niente, sapevano che stavano pensando alla stessa cosa, ma quello che non
potevano sapere, è che c’era un’altra persona che aveva
il loro stesso pensiero.
- Io credo di conoscere il
motivo della sua tristezza - intervenne Mamoru, lanciando un rapido sguardo
verso Usagi - e credo sia dipesa dal mio comportamento
di poco fa, mi dispiace, non era mia intenzione offenderlo o mancargli di
rispetto; ma anche lui dovrebbe cercare di avere più rispetto per me, e capire
che Usagi non è un trofeo da vincere, non ha davvero senso che lui si metta in
competizione con me - disse serio, rivolgendosi ai due ragazzi.
- Lo sappiamo Mamoru, ci
dispiace, Seiya è ancora un ragazzino, si lascia trascinare dai suoi impulsi,
cercheremo di parlargli e di farlo ragionare - si scusò immediatamente Taiki
abbassando gli occhi, e pensando che Seiya aveva ragione nel dire
che lo sguardo di Mamoru metteva una certa soggezione.
- Ti ringrazio Principe
Endymion, oggi hai sopportato il peso della verità, immagino che sarai provato
da tutta questa situazione, perciò credo che noi andremo via, ma prima
permettimi di annunciare a tutti voi, in anticipo, che il gruppo dei Three
Lights darà un ultimo concerto, grazie al quale cercherà di inviare un
messaggio all’intero universo, cercherà il raggio della Speranza. Bene, allora arrivederci,
ma sono sicura che ci rivedremo quanto prima.-
Non appena i tre furono
usciti, Usagi disegnò sul suo bel visino un broncio, un po’ per allentare la
tensione, un po’ perché parte di quello che stava per
dire lo pensava veramente.
- Ehi, Mamo, che cos’è tutta
questa confidenza con “quella”, sono un pochino gelosa,
non ero io la tua Principessa??? - al broncio si unirono grandi occhioni da
cucciolo che provocarono le risate delle ragazze, rimaste lì per chiacchierare
ancora un po’.
- A proposito di gelosia,
Usa, dobbiamo parlare di una cosa abbastanza seria, bè… non riguarda noi in
prima persona, ma… insomma, cosa hai intenzione di fare con Seiya? Lascerai che
le cose si sistemino da sole, o vuoi parlarci? -
chiese Minako… la solita pettegola…
- Io… non lo so, credo che
non ci sia niente da chiarire, lui sa come stanno le cose, sa
che gli voglio bene, ma fin dall’inizio, ha sempre saputo anche che per me
c’era solo Mamoru - Usagi arrossì, queste cose la mettevano davvero in
imbarazzo.
- Io invece credo che sarebbe
più corretto se tu gli parlassi e chiarissi subito, potrebbero crearsi
situazioni poco piacevoli in futuro - logica e razionale Ami,
aveva detto la sua, e come al solito, aveva ragione.
- Si Usako, so che può essere
imbarazzante per te, e poco piacevole per me, ma Ami non ha
tutti i torti. So bene quello che Seiya prova nei tuoi confronti, ho potuto
notarlo non appena l’ho incontrato, senza contare quello che ho
avuto modo di vedere da Illusion… Usagi, non sarà facile dimenticarti per lui,
si è sempre preoccupato per te, ti ha sempre protetta, ed ha anche sofferto; ormai
l’avrà capito anche da solo, e lo dimostra la sua reazione incontrollata di
poco fa, ma a quanto pare ha bisogno di sentirselo dire chiaramente,
altrimenti, il suo cuore potrebbe non volersi arrendere… - le disse Mamoru,
accarezzandole i capelli.
- Si… avete ragione, forse è
la cosa più giusta, ma non voglio andare da sola, Mamoru, tu verresti
con me? -
Forse Mamoru non si aspettava
una richiesta di questo genere, ma Usagi sperava così
tanto che accettasse, lei non sapeva davvero cosa avrebbe dovuto dirgli…
Woooooooooooo! Olè, anche
questo è fatto!
Spero che adesso le vostre idee siano
un pochino più chiare, vorrei mettere dei disegni alla fine di ogni capitolo
per rendervele limpide, ma non so come si fa…^ _^’
Ho cercato di dare anche una spiegazione alle voci che
Usagi sentiva, ricordate? “…ako…Usako…”
Sapete non è facile far parlare Mamoru…è sempre così
serio e posato, maturo e controllato, anche quando è nervoso e agitato, ma,
come abbiamo visto, non quando gli toccano la sua
Usako, diventa una bestia!!! Si Mamo, vai così!!!
In questo capitolo, che spero non sia risultato troppo pesante, ho voluto mettere in evidenza la
maturità di un uomo come Mamoru “Usagi
non è un trofeo da vincere, non ha davvero senso che lui si metta in
competizione con me” rispetto
all’impulsività di un ragazzino come Seiya “Sapeva di non essere stato
affatto gentile ad andarsene in quel modo, ma non aveva certo intenzione di
rientrare e chiedere scusa […] Maledizione a te Mamoru!!!”, non tanto per Mamo o Usa, ma agli occhi stessi di Seiya… Insomma come
pensa di poter competere con uno come Mamoru
Ok detto questo, passo subito ai ringraziamenti nel
solito ordine:
v.carvelli: eccoti
subito il numero 5, spero che la tua curiosità sia stata soddisfatta.
Mile: adesso il
racconto è completo, spero di non aver fatto troppa confusione, e soprattutto
spero che sia stato sempre bello leggerlo.
stella: ma guarda
chi abbiamo qui… una nuova recensitrice… (mi sa che
non si può dire così in Italiano). Spero davvero che continuerai a seguire la
mia storia
dolcebunny: si, ti
voglio torturare, si, si!!! ah ah ah!!! sono contenta
che ti abbia “preso” questa storia e sono contenta che ti piaccia davvero
valepigia: ciao socia
del club! Allora… che dici? Abbiamo scoperto parecchi altarini in questo
capitolo… Spero che non sia troppo pesante, ho cercato
di metterci un paio di scene divertenti, altrimenti, sai che tristezza,troppo
serio… aspetto con ansia un tuo commento
merwen: ok spero
che le tue idee siano chiare ora, in realtà la terza persona era Kakyou, ma fa
lo stesso, l’importante è che avete indovinato Helios… non era poi così
difficile.
Usagi89: Oddio
addirittura i brividi per l’altro capitolo??!! Bè se me lo dici, perché non dovrei crederci, in fondo mi
fa piacere; mi dispiace di aver fatto soffrire Seiya
anche qui, ma piano piano si sta mettendo il cuore in
pace.
sailormoon81: ciao mitica
“teacher”!! Che ne pensi?
Spero di non aver fatto troppa confusione con i tempi dei verbi e con la
punteggiatura, e spero di non averlo appesantito troppo, (per alleggerirlo ho
inserito la scena di Usagi-gelosa).
Spero anche che i tuoi dubbi sulla storia si siano dissipati.
akane_val: non è
facile far parlare un personaggio per quasi un capitolo di seguito senza
appesantire il capitolo, anche per questo l’ho tagliato, e spero che il
risultato sarà apprezzato… si lo so, Mamo è sempre dolce, ma cerco di fargli
mantenere una certa maturità, al contrario di quel ragazzino di Seiya. Sono
molto contenta anche del fatto che sei riuscita a “vedere” la scena dello
scorso capitolo con i tuoi occhi, vuol dire che i miei
sforzi non sono inutili
Kirby: spero di aver risposto ai tuoi
interrogativi, non era poi così difficile immaginare Helios, spero che non sia
stato troppo pesante il capitolo, a te com’è sembrato?
miki90: il mistero
è risolto! Illusion!Se sei una romantica di sicuro ti
sarà piaciuto il bacio passionale…
blue1989: mi sa che
questo un pochino pesante lo è… mmmmmh, comunque
spero che i tuoi dubbi siano risolti, e come puoi notare anche qui il
sentimento di Seiya è forte, sebbene prevale quello di Mamo.
PrincessAngel: come dice
lui stesso il suo amore per Usagi ha vinto ancora…ecco
come ha fatto a riprendersi il seme di stella, lo so che vi ho lasciato in
sospeso, ma se questo è un po’ pesante, figurateli tutti e due insieme…
Ringrazio anche tutti quelli che leggiucchiano
solamente, e anche quelli che mandano addirittura delle e-mail per farmi i
complimenti, grazie a tutti e vorrei dirvi che tengo
ad ognuno di voi singolarmente, e che appena leggo i vostri nomi nei commenti
mi sembra di conoscervi ormai, mi trovo a dire - ehi guarda chi ha scritto -e
poi mi date un incentivo per cercare di fare sempre meglio… mi raccomando continuate
a sostenermi.
In questo capitolo c’è anche un mio messaggio
personale che non so in quanti hanno colto: “Non dare mai per scontato l'affetto delle persone, tutto quello che
fanno per te, un bacio, una carezza, una parola di conforto, un consiglio, un
sorriso... non ti è dovuto, consideralo un dono
prezioso fatto con il cuore, e non stancarti mai di dire "ti voglio
bene" o "ti amo", le persone hanno bisogno di sentirselo dire
anche se già lo sanno...non dimenticarlo mai!”
Ok non mi resta che augurarvi Buona Pasqua
Bacio Usa