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Autore: karter    22/09/2012    1 recensioni
ecco una specie di ristesura della mia precedente due anni fa...
spero vi piaccia..
- vuoi metterti subito a lavoro…-
- già…- e dicendo ciò aprì la porta che stava per condurci alla nostra nuova vita, una vita tranquilla, lontana dal mare che ho sempre amato, dalla mia terra e dalla mia famiglia…
spero di avervi incuriositi almeno un pò...
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Nami, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Salve a tutti ecco un’altra delle mie fanfic malinconiche…
Questa è una specie di ristesura della mia altra ff “due anni fa”…anche se è abbastanza diversa, ma le linee generali, molto generali sono quelle…
Spero vi piaccia…
Karter
Ps non sono riuscita a trovare un titolo che mi soddisfacesse, quindi invito tutti coloro che hanno una qualche idea a suggerire…
Grazie mille ;D
 
 
 
 
 
Una donna, con in braccio la sua bambina, gira per i groove di Sabaudy ripensando a ciò che, su quella stessa isola, era accaduto due anni prima…
 
È dura ritrovarsi di nuovo qui e percorrere senza di voi le strade che due anni fa percorrevamo con la speranza nel cuore…
Eravamo convinti che dopo una sosta su quest’isola saremmo ripartiti tutti insieme, saremmo andati incontro a mille entusiasmanti avventure e io avrei ritrovato te…l’unico uomo che io abbia mai amato…
La sorte però non è stata nostra alleata…
Prima l’incidente diplomatico con i draghi celesti, poi lo scontro con Kizaru e i suoi uomini, infine l’arrivo di Orso Bartolomew…
Rivedo ancora quelle immagini davanti ai miei occhi…
Siamo in difficoltà, stiamo per essere sconfitti, arriva Orso e per un qualche scherzo del destino decide di non ucciderci, ma separarci…
Che assurdità!
A volte mi domando se sapesse che separarci ci avrebbe fatto più male che morire nel tentativo di realizzare i nostri sogni…
Ricordo il momento in cui mi risvegliai su quell’isola nel cielo…
Che strana isola…abitata da soli vecchietti che studiano la meteorologia…
Loro non si fidavano di me, io non mi fidavo di loro, eppure mi hanno accolta, nonostante io fossi sempre scontrosa nei loro confronti…
Non volevo restare lì…
Volevo sapere dov’eravate, se stavate tutti bene…
Non m’interessava tanto di me stessa, del fatto che molto probabilmente avrei rivissuto l’infelicità che mi caratterizzò durante gli anni della prigionia ad Arlong Park, anche se quei vecchietti erano decisamente meglio degli uomini-pesce, non m’interessava che mi avrebbero impedito a tutti i costi di lasciare la loro isola, ne quanto tempo sarei dovuta rimanere lì…
Il mio pensiero era tutto per voi, che non eravate solo i miei compagni, ma la mia famiglia…
E poi c’eri tu…il mio uomo…ci eravamo promessi di rincontrarci al più presto nel nuovo mondo e che in quell’occasione finalmente avremmo detto a tutti la verità…
Avremmo raccontato di noi, del legame speciale che ci univa e avremmo discusso del nostro futuro, invece niente di tutto ciò è accaduto…
Mi sono svegliata a Watharia…
All’inizio l’accettai e decisi di sfruttare la mia permanenza lì per approfondire le mie conoscenze metereologiche…ma non avrei mai potuto immaginare ciò che sarebbe accaduto dopo…
Infatti, accadde l’impensabile…
Il giornale riportava la notizia più triste della mia vita…
La notizia che la sconvolse e che mi ha fatto diventare ciò che sono ora…
La tua morte…
L’articolo sul giornale mi fece crollare il mondo addosso…
TU ERI MORTO…
TU SEI MORTO…
A Marineford, nella guerra tra pirati e marines…
Hakainu ti ha ucciso…
Il suo pugno di magma è penetrato nel tuo petto mentre cercavi di proteggere il tuo fratellino…
Lui che era giunto a Marineford per salvarti, era stato salvato da te…
Non potevo credere ai miei occhi…
Lì, in prima pagina c’era la tua foto…
Eri steso a terra…pancia in giù…il tatuaggio con il simbolo di Barbabianca quasi completamente irriconoscibile a causa del colpo di quel maledetto ammiraglio…
Avevo lo stomaco sottosopra, la vista iniziava ad appannar misi a causa delle lacrime che iniziavano a rigarmi il viso e che non riuscivo, anzi volevo trattenere…
Poi un dettaglio attirò la mia attenzione…
Il tuo volto…
Sul volto avevi un sorriso…
Eri morto col sorriso sulle labbra…
Sei morto col sorriso sulle labbra…
In quel momento mi balenò una domanda in mente…
Se tu era felice, perché io non riuscivo ad esserlo?
Che domanda idiota che mi posi in quel momento…
Come potevo essere felice sapendo di averti perso per sempre?
In quel momento non pensai a cosa stavo facendo: presi uno zaino e lo riempì con tutta la mia roba e tutto ciò che pensavo sarebbe potuto servirmi durante il nostro viaggio, rubai una bolla e provai ad andarmene, volevo dannatamente andarmene, ma qualcosa andò storto, non riuscì  a lasciare l’isola, ma mi schiantai…
Svenni…
Al mio risveglio speravo che ciò che era accaduto fosse stato solo un incubo…
Sperai di non aver mai letto quelle dannatissime pagine di giornale, che ciò che vi era riportato non fosse mai successo…sperai di essere ancora a Sabaody con voi, sperai di essere al bar di Shaggy e di aver dormito così tanto da aver sognato tutto…
Non era così…
Purtroppo era tutto vero!
Mi risvegliai in una cella…
Tutti i vecchietti erano accorsi per impedirmi di provare a fuggire di nuovo…
Non volevano lasciarmi andare…
Non volevano che io portassi con me i segreti della loro isola…
NON AVEVANO CAPITO NIENTE!
Non m’interessava niente di loro, volevo solo fuggire, correre dai miei compagni e urlare tutta la mia rabbia e disperazione…ma loro non capivano…credevano versassi lacrime di coccodrillo…
Ma come si fa a spiegare cosa vuol dire perdere l’amore della propria vita e scoprirlo tramite un articolo di giornale a dei vecchietti che non sanno neanche cosa vuol dire la parola amore?
Dopo quel giorno provai ancora a fuggire, ma inutilmente…
Le miei giornate erano diventate monotone: mi svegliavo studiavo un piano per fuggire, mi procuravo tutto ciò di cui avevo bisogno, rubavo una bolla, mi schiantavo, mi risvegliavo in una cella, promettevo di non farlo più, tornavo a casa, andavo a dormire sfinita e riniziavo da capo…
Questo fino a quando un altro giornale non sconvolse ulteriormente la mia già precaria esistenza…
Un nuovo articolo in prima pagina parlava di cappello di paglia…
Si era recato a Marineford…di nuovo…
Ciò che mi sconvolse, però, fu la foto che accompagnava l’articolo…
Era come se Rufy si fosse fatto fotografare apposta…
Pensai fosse stato il solito incosciente, ma poi notai il tatuaggio sul suo braccio TDTY, le prime due lettere cancellate…
All’inizio non capì il senso di quel messaggio, poi ripensai al modo in cui ci eravamo lasciati…
- tra tre giorni…- così dicesti prima che la nostra avventura iniziasse…
Quel messaggio poteva voler dire solo una cosa: l’incontro non era più tra tre giorni, ma tra due anni…
In quel momento caddi in uno stato di angoscia ancora più violenta…
Nei giorni seguenti alla scoperta della morte di Ace, l’unica cosa che mi aveva tenuta in vita erano state le mie fughe giornaliere, ma ora…
Piansi tantissimo…ero furiosa…
Se l’avessi avuto davanti in quel momento probabilmente l’avrei ucciso con le mie mani…
Come poteva chiederci di stare lontani, di non rincontrarci, di aspettare due anni prima di poter tornare a vivere straordinarie avventure insieme…
 L’ho considerato un pazzo…
L’ho odiato per questa scelta…
Mi domandavo come facesse a non capire che tutti saremmo stati male a questa sua richiesta…
Non lo capivo…
Per me era inconcepibile la sua richiesta…
Pensai che non sarei sopravvissuta un altro giorno tanta era l’angoscia che regnava nel mio cuore…
Invece sono ancora qui…
E questo lo devo solo a quello scienziato che mi ha impedito di fare gesti impulsivi tenendomi impegnata con lo studio della meteorologia e alla mia dolce bimba…
Si Ace, la bambina che porto in braccio è la nostra bambina…
L’ho chiamata Anne…
Spero ti piaccia, perché a noi due piace molto questo nome…
L’ho scelto pensando a quando mi raccontasti che tua madre aveva scelto questo nome per te in caso fossi nato femmina…
Così oltre che ai capelli avrà qualcos’altro ad accomunarla a te…
Sai grazie a lei sono maturata tanto…
Due anni fa ero una ragazza innamorata che desiderava intensamente rivedere il suo compagno, oggi sono una mamma distrutta dalla morte dell’uomo che amava…
Due anni fa ero una ragazzina ingenua che desiderava solo realizzare il suo sogno, ora sono una donna che cerca di far avere alla propria figlia il meglio…
Due anni fa ero una debole che scappava di fronte al pericolo, oggi sono una donna matura che affronta ogni difficoltà a testa alta…
Due anni fa ero un’ingenua che credeva che nel mondo potesse esistere il bene, oggi sono una ricercata come tanti altri che ha capito che il lieto fine non esiste…
Due anni fa riuscivo a vedere il bello della vita, oggi l’unica cosa bella che i miei occhi riescono a vedere è la mia bambina…
E per il suo bene ho dovuto fare scelte anche molto dolorose…
Scelte che ancora oggi pensandoci mi lasciano l’amaro in bocca…
Scelte che renderanno la mia vita ancora diversa, ma che semplificheranno quella del mio piccolo angelo..
Penso che per una di queste tuo fratello non mi perdonerà mai…
Ma ormai ho deciso…
Credo che neanche tu riusciresti a farmi cambiare idea se fossi qui e che se ti fossi trovato tu al mio posto avresti preso la mia stessa decisione…
 
- mammina siamo arrivate…- disse Anne stropicciandosi con una maninina gli occhietti ancora assonnati
- hai ragione tesoro…entriamo?- le chiesi sorridendole e lei stringendomi le braccia attorno al collo annuì…
 
- buonasera…- disse una ragazza che doveva avere non più di venticinque anni
- buonasera, sono la nuova cameriera…- risposi io cercando di apparire serena
- ah, ti stavamo aspettando…Ayame…giusto?- mi chiese con un sorriso rassicurante sulle labbra
- esatto…e lei è Anne…-
- certo ne abbiamo parlato, mentre tu sei qui può stare assieme alla mia sorellina…- disse indicando una ragazza che doveva avere all’incirca diciassette anni
- grazie mille…-
- di niente, tra colleghe ci si aiuta…comunque io sono Molli…-
- piacere…quando posso cominciare?-
- quando vuoi…-
- allora metto Anne a letto, sistemo un po’ di roba e scendo…-
- vuoi metterti subito a lavoro…-
- già…- e dicendo ciò aprì la porta che stava per condurci alla nostra nuova vita, una vita tranquilla, lontana dal mare che ho sempre amato, dalla mia terra e dalla mia famiglia…
 
Come vedi amore sono maturata in questi due anni e ciò lo devo a te, Anne e Rufy…
Grazie di tutto…
Ti prego veglia sempre su di noi e aiuto il tuo fratellino a realizzare il suo sogno…
-Ti amo e ti ho sempre amato…-
E dicendo ciò calde lacrime iniziano a rigarmi il viso…
  
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