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Autore: BlackSkull    22/09/2012    6 recensioni
Dopo la morte dei genitori, Dawn e i suoi fratelli, Alice e Matt, vanno ad abitare a casa dei loro nonni materni. Loro abitano in una campagna a un paio di chilometri da Toronto.
Incredibile come il destino possa essere strano. Ritrovarsi come vicini proprio la famiglia di Scott non deve essere piacevole. O forse si?
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Coppie: Dott, accenni BxDawn e ZoeyxMike, ecc...
Possibilità OOC
P.S.: nel primo capitolo Dawn non sa di essere la vicina di Scott.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dawn, Nuovo Personaggio, Scott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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CAPITOLO 4: IL DISASTRO

 

Finalmente Dawn era riuscita a calmare la sorella e, ignorando Scott che continuava a lamentarsi per aver interrotto una perfetta rissa tra nanetti, si recò in cucina, dove i nonni avevano appena finito di apparecchiare.

Il signor Victor si sedette a capotavola, il nonno all’altro, i bambini a sinistra, la nonna, Dawn e Scott a destra.

L’aria era carica di tensione.

La signora portò la prima portata: pasta e verdura.

-E io dovrei mangiare questa roba?- disse Vince indicando la verdura nel suo piatto.

Tutti lo guardarono, mentre Scott scuoteva la testa.

-Non ti lagnare lentiggine, vedi di inghiottire quello che hai nel piatto se non vuoi finire all’ospedale!-ringhiò Scott.

-Che c’è fratellone, sei nervoso perché papà ti ha dato quel pugno? Beh che colpa ne ho io se non sai fare altro che appiccare incendi!- disse Vince sghignazzando.

Dawn spalancò gli occhi inorridita.

-E’ stato lei a ridurre così Scott? Ma non si vergogna?!- urlò indignata verso il signor Victor.

Alice e Matt la guardarorno sbalorditi: lei non urlava mai!
-Sì, sono stato io e non me ne vergogno affatto! Scott non merita niente, deve soltanto ringraziarmi di averlo riconosciuto! Persino Vince è meglio di lui!- rispose in tutta tranquillità l’uomo.

-Ehi!-  esclamò Vince offeso.

Dawn guardò Scott. Aveva la testa bassa e non sembrava intenzionato a ribattere.

Dov’era lo Scott di A Tutto Reality? Il subdolo, manipolatore e crudele Scott? Il ragazzo forte e sfrontato, che, doveva ammetterlo almeno a se stessa, gli era piaciuto sin da subito.

Sarà stata la sua aura particolare, la sua astuzia o il suo carisma, lei non lo sapeva, ma si sentiva attratta da lui.

E nonostante l’avesse delusa, doveva aiutarlo.

Si alzò in piedi e cominciò a parlare pacatamente al padre del ragazzo.

-Lei ha riconosciuto Scott perché è suo figlio, e sa benissimo che lui è meglio di come lo descrive. La sua aura è grigia, deve essere stato molto infelice, specialmente da quando sua moglie l’ha lasciato. Ma non se la deve prendere con Scott, lui non c’entra niente! Se lo considerasse un po’ di più magari si comporterebbe meglio, perché io so che in lui c’è del buono, ma l’esempio che ha in casa non è dei migliori. Non la sto criticando per il suo modo di fare il padre, ma non può picchiare suo figlio per certe stupidaggini!- terminò la ragazza.

L’uomo la guardò indifferente: con lui certi discorsi non avevano effetto, specialmente se fatti da stupide ragazzine.

Scott, invece, la fissò stupito: nessuno aveva mai preso le sue difese, tanto meno una delle persone che aveva sfruttato.

Non lo lasciava capire, ma era molto grato a Dawn per quello che aveva detto.

Lei si girò verso di lui sorridendo.

-Non c’è di che- disse dolcemente.

Stava per chiedere come diavolo avesse fatto a capire cosa pensasse, quando una voce s’intromise nella discussione.

-Scusa Dawn, ma non devi rivolgerti così al signor Victor, è stato così gentile con noi!- disse la signora.

-Sarà stato gentile con noi nonna, ma con loro non lo è affatto!- disse Alice, che per la prima volta provava pena per quei due ragazza.

“ Vivere con quel BASTARDO del padre non dev’essere facile! ”

Intanto Matt continuava ad annusare l’aria: c’era una gran puzza di bruciato!

-Ragazzi…- tentò di parlare.

-Alice non ti permettere di pensare certe cose!- disse la nonna arrabbiata dopo averle letto l’aura.

“ Dannate aure! “ pensò la bambina.

Anche Vince aveva notato qualcosa di strano. Non fece in tempo a girarsi, che un’enorme fiammata esplose dietro di lui.

Tutti erano così distratti che non si erano accorti della fiamma accesa che andava aumentando sempre più.

Da quel momento scoppiò il caos: le fiamme stavano bruciando tutto!

Non si capì come, ma alla fine riuscirono tutti ad uscire dalla casa, o almeno quasi tutti.

-Dawn e Alice! Dove sono?- urlò Matt spaventato.

Tutti si guardarono intorno, ma delle due sorelle neanche l’ombra.

Alice, infatti, era rimasta incantata dal fuoco ed era rimasta lì, tra le fiamme, a saltellare felice, ignorando i tentativi di Dawn di farle ritrovare la ragione.

Succedeva ogni volta: Alice amava il fuoco, ne era ossessionata, e non riusciva a coglierne il pericolo. Sarebbe rimasta anche ore in mezzo ad un incendio.

Nessuno sapeva il perché. Ogni volta che le chiedevano il motivo, lei rispondeva:

-C’è a chi piace il mare, a chi la montagna… a me piace il fuoco! Problemi?!- la verità è che neanche lei riusciva a spiegarsi il perché.

Quando aveva 5 anni, si ritrovò all’interno di un edificio in fiamme e, invece di aver paura come qualunque bambino, si ritrovò affascinata da quelle fiammate.

Dawn era preoccupata per lei: non si rendeva conto del pericolo!
Potevano cadere le travi, bruciate, oppure le fiamme l’avrebbero raggiunta prima. Per non parlare del fumo, che stava cominciando a rendere l’aria irrespirabile.

Ma Alice non l’ ascoltava neanche.

Intanto Scott erano entrato nella casa, seguito a ruota da suo fratello Vince.

Non capiva cosa gli era preso, ma appena si era reso conto che Dawn era rimasta dentro si era catapultato tra le fiamme.

Vince l’aveva seguito, come sempre.

Lo spettacolo era orribile: la casa era a pezzi!
Le fiamme avevano raggiunto il soffitto e le travi erano cadute, bruciando l’intero soggiorno.

I due ragazzi si fecero spazio, sempre all’erta, e cominciarono a urlare il nome delle due ragazze.

-Dawn! Alice! DOVE CAZZO SIETE?!- Scott era nervoso, non sapeva perché, ma era nervoso. Non riusciva a ragionare con lucidità, era… preoccupato? Come poteva essere preoccupato per loro, per lei?

-Non c’è tempo per questo!- esclamò il fratello, quasi gli avesse letto il pensiero.

Il rosso scosse la testa e seguì il fratello.

Alice, sentendosi chiamare, si voltò. Solo in quel momento si accorse della gravità della situazione.

Le fiamme avevano distrutto tutto, solo le pareti erano rimaste in piedi, anche se pian piano si stavano bruciando anch’esse.

Lo spazio in cui si trovavano lei e la sorella si stava rimpicciolendo sempre più.

Dawn urlava, urlava di paura.

Ormai era la fine.

“ E’ colpa mia! Solo colpa mia! “ pensava Alice.

Una trave cadde dal soffitto, andando a schiantarsi proprio dove si trovava la bionda.

-DAWN!!!- non era la voce di Alice però a chiamarla.

Fece in tempo solo a girarsi e vedere una zazzera rossa, poi il buio.

 

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Avevano chiamato i pompieri, la casa era stata evacuata in fretta.

Il signor Victor si era offerto di ospitarli per un po’, sordo alle proteste di Vince.

Scott era rimasto impassibile alle parole di suo padre.

Era riuscita a salvarla dalla trave, non sapeva come, ma c’era riuscito.

Ma lei era svenuta. L’aveva presa in braccio e, seguito da Vince e Alice, era riuscito a raggiungere l’uscita.

Ora lei era in camera sua, nel SUO letto. Lui era davanti a lei, seduto su una sedia.

Era strano. Molte ragazze erano state nel suo letto, ma non aveva mai immaginato che un giorno ci sarebbe stata Dawn, anche se svenuta.

Era viva, non aveva ferite. I medici non l’avevano neanche portata in ospedale.

-E’ solo svenuta! Si riprenderà al massimo domani mattina! Se così non fosse chiamateci, allora faremo qualcosa! Non è niente di grave tranquilli!- la verità è che non volevano perder tempo.

E questo faceva imbestialire Scott. Fottuti imbecilli.

Posò lo sguardo sulla bionda.

La luce della luna la illuminava, rendendone i tratti ancora più fini.

“ E’ bellissima “ non poté far a meno di pensare.

Scosse la testa. Questa storia lo stava rincoglionendo.

-Come sta?-

Scott si voltò. Un ragazzino dai capelli biondo platino lo osservava triste.

-Vai a dormire, Matt!- disse scocciato.

Era dall’inizio del pomeriggio che entrava nella sua stanza e continuava a fargli la stessa domanda.

Dannazione erano le tre del mattino! Non si stancava mai?!

-Ma…- il biondo cercò di parlare, ma fu brutalmente interrotto da Scott.

-Adesso basta! Come vuoi che stia?! Sta come stava dieci minuti fa! E’ inutile che vieni qui ogni secondo, se si sveglia vi vengo a chiamare! Che c’è, non vi fidate di me?- urlò il ragazzo.

Matt lo guardò basito.

Che diamine aveva detto di sbagliato?

Voleva solo sapere come stava la sorella.

Scott spostò lo sguardo su Dawn.

-Vai a dormire, Matt!- ripetè stanco.

Il bambino, seppur di malavoglia, tornò in camera sua.

Il rosso sbuffò. Che gli succedeva? Stava diventando troppo emotivo.

Troppo debole.

La verità è che per la prima volta in vita sua, aveva provato dei sensi di colpa.

Non solo si era fatto mettere i piedi in testa da suo padre, ma si era anche fatto difendere da una ragazza, da Dawn.

Ancora non capiva perché la ragazza l’avesse difeso.

Lui l’aveva usata, umiliata, tradita… insomma si era preso gioco di lei!
Lei aveva avuto il coraggio di opporsi a Victor, lui no.

Non aveva avuto le palle per farlo.

E tutti, preoccupati per la discussione tra suo padre e Dawn, si erano scordati del fuoco acceso.

Era colpa sua.

Si alzò di colpo dalla sedia, facendola cadere a terra.

Basta. Era arrivato il momento di finirla con queste sue debolezze.

Non era mai stato debole in vita sua. Perché cominciava ad esserlo proprio in quel momento?

Era la presenza di Dawn. Ne era sicuro, quella ragazza aveva uno strano effetto su di lui.

Ma non provava niente per lei. NIENTE!

Scosse la testa. Era troppo stanco per riflettere. Si sdraiò sul suo letto, affianco a Dawn, girandosi però dalla parte opposta.

Dal giorno dopo sarebbe tornato tutto normale. Sarebbe tornato lo Scott spregievole e spaccone che tutti odiavano. L’era di Scott stava tornando.

E la presenza della bionda e della sua famiglia poteva essere solo un bene per lui.

“ Più persone da torturare = Maggior divertimento!”

Alla fine si addormentò, con un inquietante sorriso sghembo sulla faccia.


Angolo delle autrici
Ed eccoci con il 4 capitolo!
In questo capitolo Scott è molto OOC, in due punti particolarmente.
Ma dal prossimo capitolo torna il solito Scott :)
Il prossimo capitolo è già quasi pronto, massimo 2 giorni.
Recensite in tanti, anche perchè abbiamo notato che le recensioni sono diminuite
gradualmente: 4,3,2... 
Alla prossima
BlackSkull
  
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