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Autore: F a i r    23/09/2012    2 recensioni
Salve a tutti! E' la prima fic che pubblico su Naruto e Shikamaru e Temari sono diventati le mie cavie.
Temari è molto indecisa sul regalo da fare a Shikamaru. Troverà l'ispirazione giusta con un piccolo aiuto (:
Spero vi piaccia, enjoy :3
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Beh, eccomi qui! Questa in realtà è la prima fic dove mi avventuro nell'universo ShikaTema, quindi spero di non aver preso qualche cantonata o essere andata OOC. Dopodiché buona lettura :D




Il tempo passava e quel maledetto (ma attesissimo) 22 settembre si avvicinava senza pietà.
Cosa potrei mai regalargli per il suo compleanno? continuava a chiedersi disperatamente una ragazza dai capelli color senape.
Ma Temari, sei l’irremovibile ninja della Sabbia! Si rimproverò subito dopo cercando di darsi un po’ di contegno.
Camminava solitaria per le vie di Konoha osservando distrattamente le vetrine, alla ricerca del giusto regalo, senza che nulla la colpisse davvero. Come facciooo? piagnucolò e abbassò lo sguardo, demoralizzata, a guardare dove metteva i piedi nelle strade polverose del villaggio.
Il regalo che cercava non era per una persona qualsiasi: quel 22 settembre, Shikamaru, il suo Shikamaru, avrebbe compiuto gli anni.
Era tanto tempo che desiderava di potergli regalare qualcosa senza che lui potesse insospettirsi.
Insospettirsi, ma l’hai visto? le diceva una vocina dentro di lei. Tra poco non si accorgerà se piove o c’è il sole!
Che Shikamaru fosse distratto era un dato di fatto, ma forse definirla distrazione non era propriamente esatto. Si trattava di un esemplare appartenente al sesso maschile che viveva in funzione del suo letto e della sua poltrona e che aborriva il termine stanchezza e tutti i suoi annessi e connessi.
Sarà un bel problematrovare qualcosa che gli piaccia pensò Temari, ma si sentì investire da un profumo dolce vario che proveniva da una delle porte dei negozi.
Si fermò e alzò il capo a guardare l’insegna: Yamanaka, fiorai per passione.
Rivolse il suo sguardo all'interno e notò subito una chioma bionda ondeggiare mentre una ragazza dagli occhi azzurri condegnava un mazzo di fiori ad un uomo di mezz'età.
«Sono certa che a sua moglie piaceranno di certo!» esclamò salutandolo.
Improvvissmente Temari si sentì osservata. «Hey ragazza della Sabbia!» in realtà si era sempre chiesta perché Ino la chiamasse così ma non le dispiaceva.
«Ciao Ino» ricambiò.
«Come mai da queste parti?»
La ragazza dai capelli color senape si sentì d'improvviso in imbarazzo. Come faceva a dirle che aveva impiegato giorni e giorni di cammino per raggiungere Konoha solo per trovare un regalo a Shikamaru.
«Beh, ecco... Io...» esitò.
«Perché domani è il compleanno di Shikamaru, non è vero?» chiese Ino tutta interessata.
Il fatto che quella ragazza facesse domande retoriche spiazzava l'interlocutore, ma non era quello il peggio.
Il peggio era che oltre ad indovinare sempre le intenzioni delle persone, diventava così entusiadta delle situazioni fino a far paura e far dimenticare a chi importasse di più di riuscire nell'impresa. Ma come fa? si era chiesta Temari ogni tanto.
«Beh, veramente sì» rispose una vta represso l'imbarazzo. «Anche se purtroppo non sono riuscita a trovare qualcosa che possa interessargli. Sai com'è lui...»
«Oh, mister Tutto mi annoia» rispose  Ino sventolando una mano in segno di non curanza. «Vieni, credo di sapere cosa potrebbe fare al caso tuo!»
 
Dopo aver salutato i genitori, averli avvisati che si sarebbe assentata per un po' ed essersi raccomandata di trattenere Shikamaru al negozio di fiori il più tempo possibile (ond'evitare incontri che avrebbero rotto le uova nel paniere), Ino condusse l'amica in un negozio di sartoria non molto lontano.
«Sono sicura che qualsiasi cosa sia morbida o comoda, a Shikamaru potrebbe piacere» suggerì dopo essere entrate.
Temari si guardò intorno, quello sì che era un negozio da dove si poteva trarre ispirazione. Già solo a guardarlo trasmetteva una sensazione di comodità visti tutti i cuscini che erano disseminati lungo gli scaffali e il bancone.
Cuscini... Ma certo! pensò la ragazza e si sentì come riempita di energia creativa.
«Ino, credi che un cuscino potrebbe piacergli?» chiese speranzosa. In fondo Ino lo conosceva molto bene e Temari la considerava come la migliore amica di Shikamaru, considerate le avventure passate insieme nello Ino-Shika-Cho.
Ogni tanto doveva ammettere di averla invidiata un po'; avrebbe voluto vivere anche lei quei momenti insieme a lui. Era certa che avrebbero rafforzato il loro legame.
«Hmm, credo che sia perfetto per un tipo come lui» rispose Ino con un sorriso. «Ma cosa ci disegneresti sopra?»
«Disegnerei?» chiese Temari confusa. Era certa di non aver afferatto bene la domanda.
«Beh un cuscino senza nessun disegno sembra anonimo» rispose la bionda. «È vero che per uno come lui questi dettagli non sembrano importanti, ma sono sicura che gli farebbero piacere».
Questa riflessione rigettò Temari nello sconforto. Il fatto di aver trovato un oggetto da regalargli era stata un'impresa, ora bisognava renderlo anche originale! Ino aveva ragione, andava fatto. «Ma quella testa d'ananas non se ne accogerà nemmeno!» esclamò infine sconsolata dando voce ai suoi pensieri. Abbassò lo sguardo demoralizzata.
Improvvisamente sentì Ino scoppiare in una sincera e contagiosa risata.
Temari alzò gli occhi dubbiosi mentre si chiedeva cosa ci fosse da ridere.
«Ragazza mia, tu sei un genio!» esclamò Ino mentre cercava di reprimere le.risate insistenti.
«Huh?»
«Shikamaru È una testa d'ananas!» continuò e quasi le risate ripresero il sopravvento.
Fu allora che Temari comprese il motovo del divertimento di Ino e le si illuminò il volto di un largo sorriso. «Ma certo! Un'ananas con espressione annoiata!»
Le due amiche si guadarono e scoppiarono entrambe in un'armoniosa risata.
 
Ora che Temari sapeva quale sarebbe stato il regalo, si poneva il problema del quando confezionarlo. Chiesero al sarto se sarebbe riuscito a realizzarlo entro il giorno dopo, ma quello rispose che aveva già parecchi ordini da completare e non poteva proprio aiutarle.
«Allora credo che mi toccherà farlo da sola» annunciò Temari. Senza aver mai cucito in vita mia aggiunse fra sé. Era un ninja, non aveva mai perso molto tempo nelle faccende di casa e nelle mansioni femminili. Aveva sempre fatto la maschiaccia con i suoi fratelli!
«Sicura di non volere aiuto?» chiese Ino mentre uscivamo dal negozio.
«No, no, tranquilla» rispose l'altra. «Hai già fatto tanto, Ino. Ti ringrazio».
«Non c'è di che, fra amiche ci si aiuta, no?»
 

~~~

 
Per Temari quella notte fu lunga e insonne.
Lavorava cpn aghi, fili, stoffa alla luce di una lampada ad olio per nom svegliare la sua compagna Fuhiko che si era offerta di intraprendere il viaggio con lei dopo che i suoi fratelli avevano insistito perché non andasse da sola.
Sopresse un'esclamazione di dolore dopo essersi punta per l'ennesima volta. Forza Temari, devi farcela! continuava a ripetersi.
Era un lavoro di precisione che bisognava di molta attenzione, altrimenti si rischiava di sbagliare ed impiegare ancora più tempo. Ogni volta che alzava lo sguardo verso l'orologio si rendeva conto di essere in ritardo.
Quando chiuse finalmente gli occhi il sole del mattino filtrava attraverso le veneziane creando una luce soffusa. Il cuscino era finalmente pronto ed incartato.
 
Il grosso dell'impresa si rivelò essere la cosegna del regalo.
Non avendo potuto dargli alcun tipo di appuntamento, Temari decise di fargli una sorpresa presentandosi a casa sua.
Quando la raggiunse, trovò il cancelletto pedonale aperto e il giardino deserto. Speriamo sia in casa pensò fra sé.
Mosse qualche passo verso la porta d'ingresso attraversando la calma del giardino zen. Alzò un braccio per bussare.
«Temari!» sentì esclamare dalla voce che riconobbe essere quella di Shikamaru. Sobbalzò a quel richiamo e se non avesse dovuto difendere il suo onore di ninja sarebbe già fuggita mille miglia. «Cosa ci fai qui?» chiese il ragazzo scendendo dalle nuvole.
«B-beh, i-io...» esitò Temari. «Sonoquiperiltuocompleanno» disse tutto d'un fiato e subito si sentì più leggera, come se si fosse liberata di un grosso macigno. Si chiese poi se Shikamaru aveva capito almeno una parola di quello che aveva detto, considerando il fatto che non aveva risposto nulla.
Alzò gli occhi per guardarlo e lo trovò con un'espressione così sorpresa che lo rendeva quasi irriconoscibile. Dov'era finito imperturbabile Shikamaru?
Era rimasto a bocca aperta e, quando provò a dire qualcosa, emise soltanto qualche mugugno.
«Spero ti piaccia» concluse infine Temari e gli porse la scatola che aveva tenuto fra le mani fino a quel momento.
Il ragazzo allora cercò di ridarsi un po’ di contegno e afferrò la scatola.
«Cos’è?» chiese osservandolo.
«Beh, aprilo no?»
Shikamaru osservò la scatola per qualche secondo. Slegò il grosso fiocco che Temari aveva usato per chiuderla e l’aprì.
Ne emerse un cuscino di medie dimensioni e Temari fu sicura che il volto di Shikamaru fosse diventato ancora più sbalordito.
Il cuscino bianco e blu ritraeva una enorme ananas con un’espressione annoiata che secondo Temari avrebbe potuto rappresentare Shikamaru. In un angolo appariva la scritta ‘Tanti auguri Testa d’Ananas’ e poco più in basso ‘la tua Seccatura’.
Il ragazzo alzò il suo sguardo verso di lei e Temari in quel momento si sentì morire.
Si erano guardati tante volte negli occhi, per l’Amor del cielo, ma mai Shikamaru l’aveva guardata così intensamente; era la prima volta che era riuscita ad attirare completamente la sua attenzione.
Lo scatto del ninja fu fulmineo.
Si ritrovò fra le sue possenti braccia, rinchiusa in una stretta che la fece sentire protetta.
«Grazie, Temari» disse. «Il più grande regalo sei tu».
La ragazza lo strinse a sé ricambiando l’abbraccio. Davvero glielo aveva sentito dire?
Fu un giorno davvero speciale quel 22 settembre: tutto era stato perfetto.
 
 
 

 
The Black Parade
   
 
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