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Autore: Sposina86    23/09/2012    1 recensioni
Dal testo:
"Nick quei pantaloni ti ingrossano il sedere!" disse ridendo Jess all'amico. "Cara ragazza forse se tu non fossi abituata a uomini rachitichi come il tuo dottorino potresti apprezzare la mia fantastica massa muscolare!". Ma prenderlo in giro era lunica arma di difesa che aveva Jess per non cedere al bellissimo e affascinante amico, capo, e sogno proibito.
Jess Knight è a New York. Inizia oggi un nuovo lavoro come giornalista di musica e poi andrà a festeggiare il primo giorno di lavoro con le amiche nel nuovo locale sulla Quinta. E quì incontrerà Nick.
L'affascinante Nick Hill che cambierà tutta la sua vita.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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So che è passato un pò dall'ultimo aggiornamento ma avevo molto da lavorare e ora sarò più regolare...
Ci vediamo giù! :-)
Emma

 




CAPITOLO 3 - UN INCONTRO INASPETTATO


Il fastidioso DRIIIIINNNN delle sveglie era sempre stata una delle cose più odiate da Jess dall'infanzia all'adolescenza, e proprio per quello, all'età di 18 anni, aveva deciso di regalarsi una radiosveglia. Si, perchè se proprio ci si doveva svegliare, allora era meglio farlo con il rock anni 80, o il grounge dei mitici anni 90.
Quel lunedì però, neppure la voce graffiante di Janis Joplin riuscì a darle la solita carica.
Due giorni prima, al Red Velvet, aveva passato una serata inaspettatamente meravigliosa, e il bacio con Nick davanti al suo portone era stato quanto di più dolce potesse desiderare.
Lui sembrava coinvolto e lei ancora di più. Eppure Nick era quasi corso via da lei risalendo in macchina  sì, con un sorriso sulle labbra, ma senza chiederle un numero di telefono o un vero appuntamento.
Certo, sapeva dove abitava perchè l'aveva accompagnata a casa, ma perchè baciarla e poi non chiederle il numero?
Oddio. Forse bacio da schifo! Pensò Jess mentre entrava nella porta girevole degli uffici del giornale.
Oppure avevo l'alito pesante! Riflettè andando a prendere l'ascensore dopo aver fatto sovrapensiero 3 giri all'interno della porta girevole.
Fu così che iniziò a fare la lista di tutto ciò che aveva mangiato il sabato precedente, tenendo il conto sulle dita delle mani, per capire se qualche cibo potesse aver fatto scappare il bel Nick.

Mentre le dita delle mani segnavano un nove, e constatando che nè caramelle gommose, nè gelato alla vaniglia avrebbero potuto far reazione nella sua boccuccia, ecco che dal più profondo dei suoi incubi, riaffiorò un ricordo...
Tesoro ti ho messo nella borsa frigo lo Sgombero con pomodorini e cipollina fresca! Lo sai che il pesce ti fa bene!
Mamma. La mia adorabile mamma.
Poi un ricordo decisamente più dolce riaffiorò, Jess tua madre è una cuoca fantastica! Quando la mia mi invita a cena di solito il pasto è interamente cucinato dalla signora della rosticceria in centro! Patty. La cara Patty sabato sera si era lamentata di non aver cenato e infilando la testa nel misero frigo di Jess aveva chiesto qualcosa da mangiare e allora lei le aveva offerto la pietanza incriminata.

"Quel dannato sgombero stava per farmi venire un colpo!" sussurrò Jess tra i denti uscendo dall'ascensore e andando a sbattere direttamente con la faccia su qualcosa di solido.
"Mi hai appena dato dello sgombero Jess?"
Quella voce. Quella voce. Quella. Voce. Quella voce apparteneva a...
"N-nick" balbettò lei staccandosi dal torace di lui "Ma come... Perchè sei..Come facevi a...?".  
Lui la fissava con un sorriso sghembo che arrivava fino agli occhi, e lei non riuscì definitivamente più a parlare fissandolo imbambolata.
Si riscosse solo quando le porte dell'ascensore si chiusero. Con lei in mezzo.
"Hai!" si lamentò lei strofinandosi le braccia mentre Nick scoppiò improvvisamente in una risata cristallina facendo girare gli impiegati che passavano per il corridoio.
Subito sul volto di Jess si dipinse un broncio per la reazione di lui, che quando se ne accorse cercò di tornare serio, non riuscendo però a nascondere un sorrisetto divertito.


"Scusami Jess non volevo ridere di te... ma..." e mentre un'altra risata stava uscendo dalla sua bocca lei si voltò impettita e andò a rifugiarsi confusa e imbarazzata nel suo ufficio.
Cosa diavolo ci faceva lui quì? Era tutto quello a cui Jess riusciva a pensare, venendo riscossa dal suo stupore solo quando, con un leggero bussare alla porta, Gerardine entrò annunciandole che stava per iniziare la riunione settimanale con Harrison.
A testa bassa, e con mille pensieri che le giravano nella testa, Jess entrò nella sala riunioni, alzando il volto solo per salutare i suoi colleghi e il suo capo, che sorseggiando un caffè si preparava ad iniziare la riunione.

"Quindi per l'articolo sulle vacanze estive -secondo lui- e -secondo lei-, abbiamo pensato di fare un gemellaggio con la nostra rivista di punta: EFM, Everything For Man, e proprio per questo ho invitato alla nostra riunione il redattore capo della rivista, mio fratello Nicolas Hill."

Nicolas. Ovvero Nick. Ovvero Nicolas Hill. O MIO DIO.
Il cuore le batteva così violentemente che non si sarebbe stupita se le persone sedute accanto a lei avessero iniziato a domandarsi chi stesse suonando la rumba con delle percussioni.
Lui entrò nella sala fiero e disinvolto, con un severo sguardo professionale che sembrò ammorbidirsi quando i suoi occhi si posarono su quelli di Jess.

Fù la riunione più lunga della sua vita. Non aveva ascoltato una parola di Nick, Harrison o dei suoi colleghi, e oltre ad essere arrabbiata con se stessa per non aver tirato fuori il suo lato professionale e aver reagito da vera giornalista imperturbabile in quella situazione, era furiosa con lui che le aveva deliberatamente mentito nascondendole la sua vera identità quando lei, durante la loro prima chiacchierata, aveva accennato al suo nuovo lavoro alla Hill and Sons.

Terminata la riunione Jess uscì dalla stanza quasi correndo, andando a rifugirarsi nel suo ufficio, ma un istante prima di arrivarci fu afferrata per un braccio e trascinata nella stanza delle fotocopie.
"Lo so che ce l'hai con me per avere omesso questo piccolo particolare che è il mio cognome, ma se potessi ascoltarmi ora.."
"Non ero io!" esclamò Jess sovrapensiero con un ghigno di vittoria.
"Come scusa?" fece lui non capendo.
"Non era colpa mia!" continuò lei sempre con la testa tra i suoi mille pensieri "Non ero io, non era lo sgombero, nè la mamma, nè Patty, nè perchè non so baciare! Anche perchè non credo proprio che sia così... Una volta un ragazzo..." disse Jess farneticando, prima che lui, avvicinandosi, le prese le mani e si avvicinò piano a lei "Jess, adoro quando ti metti a parlare e non la smetti più, ma ora ho bisogno che ti calmi e mi lasci spiegare." disse con un tono dolce e tranquillizzante.
"Ok ti ascolto Nick."



Ok,....so che è cortino....ma è tardi e ho taaaanto sonno....il prossimo capitolo arriverà domani o dopo domani al massimo...
Ringrazio le mitiche 2 persone che hanno deciso di seguire questa storia.. e se non chiedo troppo vorrei sapere cosa ne pensate e di scrivermi una piiiiiiccola recensioncina....giusto per sapere se scrivo male o se devo cambiare qualcosa secondo voi!!!
Intanto un bacio anche a chi legge solo.
Smack.
Emma

 

  
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