Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: ____oblivion    23/09/2012    2 recensioni
..ma una mano mi afferra e mi tiene in equilibrio fisico, perché quando riconosco il tatuaggio sull’avambraccio, il mio equilibrio psico-sentimentale sta per sentirsi male. i nostri occhi si incrociano per qualche lungo secondo e lui mi sorride.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altri, Zayn Malik
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Violenza
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Saltiamo. Ci ammucchiamo. Ci tendiamo in avanti, anche se io più avanti della prima fila non posso andare. Tengo in mano la macchina fotografica, cercando di filmare qualcosa. Le parole rimbombano nella mia mente mentre le cantiamo insieme  a loro. I nostri cinque idoli. “Let’s go crazy crazy crazy, till we see the sun! I know we only met, but let’s pretend it’s love and never never never stop for anyone! Tonight let’s get some and live while we’re young!” uno spintone mi manda tanto avanti che credo di cadere in avanti, superando la transenna. Ma una mano mi afferra e mi tiene in equilibrio fisico, perché quando riconosco il tatuaggio sull’avambraccio il mio equilibrio psico-sentimentale sta per sentirsi male. I nostri occhi si incrociano per qualche lungo secondo e lui mi sorride, mentre mi sfila delicatamente la macchina fotografica dalle mani e la tiene a sé, filmando prima me, lacrimante e poi lui e gli altri ragazzi sul palco. In un seguente momento, Zayn dice che la proprietaria della macchina fotografica sarebbe dovuta andare all’entrata e lui l’avrebbe riconosciuta e consegnato l’aggeggio. Così faccio e lui mi abbraccia. “Credevo non ti presentassi più.” confusione.
 
Il materasso ondeggia sotto il mio peso, mentre mi muovo a scatti, stiracchiandomi. Leggeri versi si liberano nella stanza, coperti dal cinguettio degli uccellini fuori dalla finestra, da cui entra un fascio di luce. Volto la testa verso il letto a sinistra del mio: Zayn dorme riposato. Mi scappa un sorriso. Mi alzo lentamente e silenziosamente dal letto e, a passi felpati, cammino delicatamente nella stanza, passando accanto al letto di Zayn. Una mano afferra la mia. Volto di scatto la testa e lo guardo, ancora ad occhi chiusi. Stringe la presa. Allora mi avvicino a lui e siedo nel suo letto. Lui si sposta su un’estremità. “Vieni.” mi dice, guardandomi con fare ancora assonnato. Mi infilo sotto le sue calde coperte e lui mi prende in un dolce abbraccio, facendomi posare la testa sul suo petto. “La smetterai mai di sognare il giorno in cui ci siamo incontrati?” d’un tratto, la mia pallida carnagione si riempie di colore. “La tua parlantina notturna ti tradisce, piccola.” ridacchia lui, baciandomi i capelli, mentre io cerco una risposta da farlo tacere. “Sai. . Anche tu parli, la notte.” Zayn sposta la testa in avanti, mentre io lo guardo. Alza un sopracciglio. “E cos’avrei detto?” “Hai detto di essere brutto!” esclamo, ridendo. “Non sai mentire. Non direi mai una cosa del genere.” alzo gli occhi al cielo e lui ne approfitta per avvicinare le sue labbra alle mie, ma io nascondo il mio viso sulla sua pelle. “Non me lo dai un bacio?” domanda dolcemente. “No.” rispondo senza pensarci. Quanto vorrei dirgli di sì e baciarlo! Baciare quelle morbide e dolci labbra e assaporarne il gusto. Le sue dita spingono il mio mento verso il suo viso. “Mi bacerai prima o poi?” mi domanda guardandomi con quei suoi occhi profondi dentro ai miei, come se mi stesse divorando. Vorrei fermare quel momento e confessargli che è veramente bellissimo, anche da appena sveglio. “Prima o poi.” rispondo sottovoce. “Ora spiegami per quale motivo io devo aspettare.” d’istinto rispondo. “Non devi farlo, se non vuoi.” “Voglio farlo. Perché non vuoi baciarmi?” mi alzo in piedi, per poi sporgermi verso il suo orecchio. “Harry mi deve portare a casa.” “Ti porto io.” si affretta a pronunciare lui, afferrandomi il polso. “È questo il punto. Tu non puoi farlo.” con la mano libera accarezzo i suoi capelli, per poi tenerli stretti in pugno e chiudere gli occhi. “Perché?” mi libero dalla sua presa. “Perché non posso?” il suo tono di voce si sta alzando, lui si surriscalda. Raccolgo il borsone da terra e mi avvicino alla porta, posando la mano sulla maniglia. “Mi hanno insegnato che la troppa curiosità uccide, Zayn. Ti prometto che lo saprai presto.”
“Te ne son grato, Harold.” ringrazia mio padre, appoggiato al finestrino della macchina di Harry. “Si figuri, signor Evans. È sempre un piacere.” “Torna quando  vuoi. È un piacere che mia figlia si diverta con voi. Basta che il pakistano tenga le sue mani lontane da Sarah.” dice, il tono di voce più brusco. Roteo gli occhi dietro l’enorme sagoma di mio padre. “Zayn è un bravo ragazzo, signore. E son certo che non le torcerebbe mai un capello a Sarah.” “Meglio non discuterne, Harold. Altrimenti avrò dei ripensamenti anche su voialtri.” lo mette a tacere. “D’accordo, signore. Ciao Sarah, buona giornata. Buona giornata anche a lei, alla prossima.” torno dentro casa, cercando di capire per quale motivo mio padre non si fidi di Zayn. Salgo in camera mia e, non appena poso il borsone a terra, il pc si illumina sulla scrivania. È la chat di Facebook.
Zayn Malik: Arrivata?
Sarah Evans: Sana e salva, Mr. Malik!
Zayn Malik: Stamattina hai giocato sporco, come sempre. Mi hai lasciato turbato.
Sarah Evans: Non è quello che voglio, ma mi tocca fare così. Te l’ho detto, Zayn. La curiosità uccide. .
Zayn Malik: VOGLIO CAPIRE!!
Sarah Evans: Per favore, Zayn. . Vienimi incontro. .
Zayn Malik: Come faccio, se non so nemmeno il motivo per cui io non posso baciarti!
Sarah Evans: Passiamo le vacanze di Natale serenamente e poi ne parleremo. Okay?
Zayn Malik: No, è troppo.
Sarah Evans: Almeno fino a Capodanno.
 
Sento dei passi sulle scale. Chiudo la finestra di Facebook e mi butto sul letto. Mio padre apre la porta e si siede accanto a me. “Come stai?” “Bene, papà. Grazie. E te?” domando, mentre mi strappo le pellicine dalle dita. “Sono stanco del lavoro, tutto qua.” “Dovresti riposarti. Prenderti una pausa e andare in vacanza.” suggerisco io, ridacchiando appena. “Non esageriamo! Niente vacanze, solo riposo. E poi non ti posso lasciare sola quando c’è un delinquente che ti vuole baciare e fare chissà che cosa con te.” “Zayn è un bravo ragazzo, papà. Non mi farebbe mai del male.” dico io, guardandolo negli occhi. Poi li abbasso nuovamente. “I ragazzi come lui non sono capaci di amare, piccola. Smettila di stargli dietro. Comincia ad uscire con qualcun altro. Magari con Harold, lui sì che è un ragazzo perfetto.” “Ma io amo Zayn, papà!” replico, battendo i palmi delle mani sulla coperta. “Non lo posso accettare, Sarah. Ti meriti di meglio. E preoccupati che non ti tocchi o ti sfiori, perché altrimenti non andrà a finire bene.”
 
La sveglia del telefono mi rianima dai miei animati sogni, silenziosamente. Stropiccio gli occhi e mi alzo piena di buon umore dal letto, dando un’occhiata fuori dalla finestra: nevica. Un classico e tradizionale Natale, con tanta neve e. . Tanti regali! Scendo silenziosamente le scale e arrivo davanti al prorompente albero di Natale, addobbato da decoratori professionisti e stracolmo di pacchetti. Ma si sa, non tutti sono propri. . Purtroppo. Comincio a selezionarli, riconoscendo i miei dal mio nome scritto con l’indelebile nero sulla carta e poi mi siedo sul tappeto, cominciando a scartarli. Sono tutti dei piccoli pensieri, alcuni anche costati cari! “Sempre curiosa, eh.” “Buongiorno papà. E Buon Natale.” sorrido io, mentre mi posa un bacio sulla testolina. “Harold arriverà tra pochi minuti. Vai a cambiarti. E non dimenticarti i regali per loro.” annuisco e corro in camera mia, felice come una bambina di cinque anni che ha ricevuto la sua bambolina preferita per Natale. Filo velocemente sotto la doccia, mi asciugo i capelli e corro a vestirmi. Mi trucco leggermente, con la nuova palette ricevuta in regalo, e lascio cadere i capelli sulle spalle. Harry suona il clacson e papà va a parlargli fuori, mentre la neve continua a riempire di bianco le strade della città. Scendo giù anche io, correndo sulla neve per entrare velocemente in macchina. “Mi raccomando, ragazzi.” ci avverte il papà.
 
Quando io ed Harry siamo arrivati in casa, tutti dormivano ancora. Così ho potuto mettere i regali sotto l’albero e andare ad osservare Zayn che dormiva dolce e spensierato, come sempre. Poi abbiamo aperto tutti quanti assieme i regali e in seguito, ci siam seduti a tavola dove uno squisito pranzo ci aspettava.
 
“Sei freddo, Zayn. .”pronuncio, dopo averci riflettuto vari minuti. “Fa freddino, fuori.” “Non intendevo questo senso. .” puntiglio, facendo scorrere la mano lungo la sua gamba. “Ah.” il silenzio cala dopo quella sua interiezione. “Dì qualcosa, Zayn. .” lui ferma lo sguardo su di me. “Non posso baciarti. Non posso portarti a casa. Non posso sapere. Non posso capire. È straziante, Sarah.” il silenzio predomina nuovamente. Questa volta non faccio né dico nulla per spezzarlo e Zayn si alza dal divano dove eravamo seduti assieme. “È mio padre.” lui si blocca in piedi sul pavimento. “Che cosa?” “Hai sentito bene, Zayn.” lo riprendo. “Spiegati.” “E TU GUARDAMI!” urlo improvvisamente, senza rendermene conto. Lui si volta e mi si avvicina. Rimane in piedi di fronte a me, così anche io mi alzo. “Mio padre non vuole che io stia con te. Non vuole che tu mi baci o mi tocchi solamente. Non vuole che io ti frequenti.” “E ovviamente tu dai ragione al paparino. Ascolti lui e non quello che ti dice il cuore.” la sua voce non nasconde così bene il disprezzo che prova per questo mio comportamento e fa per andarsene, ma lo blocco prendendolo dal polso e avvicinando velocemente le mie labbra alle sue. Sfiorandole, toccandole. Per poi premerle e assaporarle. Assaporare i suoi baci, assaporare il suo amore. Assaporare Zayn. Un intreccio di lingue, di anime, di cuori. Di amore. Poi mi distacco appena, sentendo il cuore galoppare nella cassa toracica. “È quello per cui aspettavo.” “Non prenderci troppo la mano.” dopo quelle mie  parole, le sue labbra cercano nuovamente le mie e finiscono in un regal bacio.
 
“Tireremo troppo la corda,  Zayn! Non puoi accompagnarmi!” “Dobbiamo farlo, se vogliamo  stare assieme!” grida inutili. “Voglio stare assieme a te più di quanto tutti voi insieme crediate, Zayn! Ma così non farai altro che peggiorare la situazione!” “Risparmia fiato. Ti ci porto io a casa.” senza poter far nulla, entro in macchina. Infuriata, delusa e impaurita. Il lento viaggio e il silenzio che c’è da quando partiamo a quando arriviamo, mi divora. Quando arriviamo  davanti al prorompente cancello, mio padre è già lì fuori. Ha capito che non è Harry, dalla macchina e probabilmente anche dal  ritardo. Zayn sta per aprire la portiera, ma lo fermo. “Non ti sembra di star giocando troppo col fuoco? Non scendere per nessun motivo al mondo.” lui ritira la mano e carezza la mia, prima che io esca dalla macchina e mi diriga verso mio padre. Mi fermo proprio di fronte a lui, guardandolo negli occhi. La sua enorme mano raggiunge il mio viso molto prima di quanto mi aspettassi, e a quel gesto, sento la portiera della macchina aprirsi e richiudersi immediatamente. I passi di Zayn scricchiolano sulla neve e lui si mette davanti a me, per proteggermi. Mi sposto di qualche passo indietro, senza lasciare lo  sguardo dai due. Mio padre parte all’attacco. Uno schiaffo in faccia. Zayn  si porta la mano sulla guancia. Poi una ginocchiata in pancia. “Papà!” le mie urla sembrano non esistere. Mi avvicino ai due, prendendo il braccio di Zayn per tirarlo via. “Sarah, stai  indietro!” mi da uno spintone e arretro sulla neve. Mio padre continua a scagliare pugni e calci contro il mio ragazzo, il mio alto ragazzo dai capelli corvini e gli occhi dorati. Zayn non riesce più  a difendersi, incassa solamente tutti i colpi. Il suo bel visino è ormai coperto da sangue che gli cola dal naso, dalle labbra e dal sopracciglio. Per non dimenticare i lividi già comparsi sugli zigomi. L’uomo che ormai non riconosco più come padre, lo spinge sul cofano della macchina, dove lo afferro e lo rialzo. Urlo. Urlo contro mio padre. “Smettila! Smettila! Non vedi cosa gli stai facendo?! Smettila, ti prego!” ma Zayn non lascia da parte il suo fottuto orgoglio e si rilancia contro l’omone, che con un pugno ed un calcio lo stende a terra. Il vecchio mi prende per il braccio, mentre io urlo di lasciarmi andare. Mi porta lontano, ma io cerco di oppormi per tornare indietro dal mio ragazzo. Vengo spintonata, malmenata. Nel mentre, mi giro verso Zayn che è a carponi in mezzo alla strada, che allunga la mano verso di me e cerca di rialzarsi. Urlo. Non per il bruciore sulla mia guancia o sulla presa troppo stretta sulle mie braccia. Urlo perché fa tremendamente male dentro.
 
Seduta su una scomoda poltrona di plastica e imbottita di altra plastica, mi guardo attorno impaziente. È un luogo deprimente, triste. Le mura sono tinteggiate di bianco, ma è talmente tanto tempo che non ripassano una mano di tinta, che il colore sembra più un bianco sporco-grigio. È due giorni che sono qua dentro e che non dormo, sono davvero stanca. Le parole degli infermieri mi rimbombano nella mente. ‘Si riprenderà. È questione di giorni.’ Qualcosa scricchiola. Sembra una molla. Mi guardo attorno. Cos’è che potrebbe fare questo rumore? Poi la mia attenzione viene rubata dai piccoli movimenti che il ragazzo dalla pelle ambrata scioglieva sotto le coperte. Corro immediatamente vicino a lui e gli prendo la mano. È freddo. “Sarah?” “Sì, Zayn. Sono Sarah.” pronuncio col poco di voce che mi è rimasto, trattenendo le lacrime. “Devi andartene, Sarah. Altrimenti tuo padre farà la stessa cosa con te.” “Shht, Zayn. . Mio padre non ci potrà più ostacolare dalla prigione.” una smorfietta felice compare sul suo viso e questo provoca un brivido lungo il mio corpo. “Ora potrò baciarti?” “Sì.” “Tutte le volte che vorrò?” “Tutte le volte che vorrai.” sorrido appena, anche se i suoi occhi chiusi non gli permettono di vederlo. “Potrò toccarti?” “Sì.” “Quando vorrò?” “Certo.” questa volta ridacchio. “Potremo stare assieme?” “Se mi vuoi ancora, certo.” “Per sempre?” “Per sempre.” lui mi stringe forte la mano. “And girl, you and I. We’re 'bout to make some memories, tonight.” scoppio a ridere. Mi alzo dalla sedia e mi sporgo verso il suo viso, posando delicatamente un bacio sulle sue labbra. “Buon mesiversario, Zayn.” sorride.
 
 

Salve, ragazze! 
Son ritornata a scrivere, finalmente! Sto vivendo un brutto periodo, quindi la mia fantasia e la mia creatività non lavorano bene. 
Spero che questa OneShot vi piaccia. Mettetela tra i preferiti, recensite e fatemi sapere cosa ne pensate! 
Alla prossima. :)
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: ____oblivion