cap6
Capitolo 6
Questa coppia
sembrava aver risolto ogni problema e nessun riferimento al matrimonio era
stato più citato dopo quell’avvenimento. L’altra stava passando dei brutti
momenti. Blaine provò in tutti modi a farsi ascoltare da Kurt, ma quello che
riceveva in cambio erano solo occhiatacce e lunghi sospiri, che presto si
trasformarono in lamentele concrete : “Ma insomma, come devo fartelo capire?!In
questo momento mi importa solo sapere come sta Rachel, per me tu e Sebastian
potete fare quello che volete, avevo dei dubbi, ma non immaginavo arrivassi a
tanto!”. Il mittente era stanco di non essere creduto e continuò a giustificare
quell’ambigua situazione che gli stava facendo perdere il suo beneamato, perciò
posò una mano sopra la sua spalla e lo fermò guardandolo dritto negli occhi,
con uno sguardo compassionevole e sincero : “Te lo ripeto per l’ultima volta;
c’eravamo scambiati degli SMS e in uno di questi gli ho detto dove mi trovavo,
ma non l’ho invitato, si era presentato pochi minuti prima che tu entrassi,
dicendomi di avermi fatto una sorpresa e che era passato per vedere come ci
eravamo sistemati. Tutto qui, poi non ho idea di quali fossero le sue
intenzioni, ma credimi io non volevo assolutamente ferirti in questo modo. Te
lo giuro!”. Ci fu qualche secondo di
silenzio, all’improvviso il soprano se ne uscì con una rivelazione ancora piena
di stizza: “Secondo me,le sue intenzioni era abbastanza chiare!Aspettava
soltanto l’occasione di trovarti da solo!...Sei tu che a volte prendi troppo
alla leggera quello che ti dice!”. Le ultime espressioni furono però più come
un rimprovero gentile e schietto, quasi come se volessero sottolineare la sua
ingenuità verso il capitano degli Usignoli e anche l’intonazione fu meno
irritata. Il nuovo membro del Glee, avvertì quelle alterazioni e ne fu felice, forse
finalmente era riuscito a convincerlo, magari non del tutto, ma era un inizio
promettente per una riconciliazione. Il problema tuttavia restava: Sebastian
era rimasto nella loro tenda ed era all’oscuro di quello che stava succedendo
là fuori, prese qualche oggetto che apparteneva a colui che l’aveva ammaliato e
se li mise in tasca, per averne un ricordo in caso non si fossero più parlati,
li annusò, concependo con la fantasia il suo volto e dopodiché si avviò per
seguire i due ragazzi gay di nascosto, tenendosi indietro almeno 100 metri ad
ogni passo. I due si rioccuparono del recupero di Miss Berry e lasciarono in
sospeso la loro riappacificazione, lungo il cammino ricevettero contatti dal
giocatore di Football, che gli rassicurò di averla trovata e che stava bene.
“Wow, c’è l’ha
fatta!Alla fine è andato tutto bene, meno male … che sollievo!” – festeggiò Anderson
stringendo Hummel dalla gioia. “Si, si ok!Anch’io sono felice della bella
notizia … non c’è bisogno che mi abbracci però!” – enunciò infastidito
togliendoselo di dosso. Il suo viso arrossendo però, tradì le sue gesta e le
sue parole. Era inevitabile: ogni volta che lui lo toccava, provava sempre dei
forti brividi di eccitazione lungo tutto il corpo, che non riusciva a reprimere
del tutto. L’altro se ne accorse e fece un mezzo sorriso di soddisfazione, poi
annuì a se stesso come a dirsi : “Ti faccio sempre quell’effetto e non puoi
negarlo”.