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Autore: Nay Nay    23/09/2012    2 recensioni
“Come caffè” disse tempo fa. Si, i suoi occhi erano dello stesso colore del caffè, Ma non solo. Erano amari, caldi, scontrosi.. Ma se uno li conosce bene, come sapeva lui, non erano così amari come la gente credeva.
Pucktana.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Noah Puckerman/Puck, Santana Lopez
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Un messaggio provocatorio.


“Se non hai coraggio, ok. Non venire.. Sappi che passerò una bellissima Notte con lui.. By, Q.”
Scrisse con poca voglia, prima di inviare e girarsi verso il ragazzo al quanto, furioso.
-Lo sa! Lei lo sa!!-
-Noah, non puoi farne un dramma.. Dopo tutto, si sapeva dagli antipodi che stavano insieme.-
-Questo non significa che non doveva dirmelo!-
-Puck.. Avvolte sei davvero stupido.-
 
Il ragazzo si voltò verso la ragazza, arricciando le labbra -Non è semplice, Noah.- Disse in un sospiro, sedendosi pacata sul divano di casa Puckerman. Quinn si sistemò la gonna e accavllò le gambe, sbuffando per la frenesia che aveva in ragazzo nell’andare avanti e indietro. -DIO! Mi stai facendo girare la testa! Sta fermo..- Disse lentamente, portandosi la mano sulla tempia -Lei lo sa! E.. Santana sta al suo gioco!-
-Forse si amano, Noah … - 
-Cosa ne sai? Tu cosa ne sai?- Disse, girandosi verso la ragazza. Noah era furioso, deluso e amareggiato. Non si sarebbe mai aspettato una Brittany meschina. Oppure così ingenua da dare lei una furbizia assurda. Il campanello suonò, e Sul viso della Bionda un sorriso malizioso salì.. Noah sospirò e andò ad aprire, seguito da una Quinn al quanto furba. Appena Noah aprii la porta, Quinn si avvinghiò a lui, portando le mani Sul ventre di lui e abbracciandolo da dietro. -Q..Quinn?- Disse Noah guardandola, mentre la porta, ormai aperta, fece scatenare l’inferno. Noah alzò lo sguardo, guardando una Santana irritata e nervosa. Deglutii a vista notando come le mano si muovevano lente sul suo corpo e, la biondina, si mise sulle punte, baciando il collo del ragazzo mentre guardava Santana -No, Prego, me ne vado!- Concluse l‘ispanica, girandosi a gran velocità e a passo deciso -Cosa c’è Santana? Ti da fastidio?- Sussurrò rauca Quinn. L’ispanica si girò, mentre Noah ormai si era staccato da una Quinn convinta nel suo intento, si avvicinò all'ispanica, con un sorriso da... da Quinn. -Ti da fastidio?- La derise, mentre Santana a stento riuscii a tenere le mani ferme -Lo sai che Noah è sempre il solito campione del sesso?- Sussurrò la ragazza, sporgendosi piano verso la Lopez, ormai furiosa. Si leccò le labbra e si avvicinò di più. Quinn arrivò a guardare l’ispanica negli occhi, notava gelosia, rabbia, frustrazione.. Ira. Ecco cosa le invadeva la mente, l’ira! -Ti hanno morso la lingua?- Continuò la Bionda. -Quinn, Credo che tu debba andare.- Concluse Noah, ma prima che lui riuscii a raggiungerla, un pungo in pieno viso prese Quinn facendola ruzzolare a terra. Santana, ormai furiosa, si portò sopra la donna e cominciò a tirare pugni a caso. La Ex Cheerlider, con tutta la forza che aveva, le tenne i polsi e la guardò -Sei una puttana Fabray!!- Urlò contro con voce tremante, Quinn portò i Polsi di Santana sulle gambe di lei e si alzò con il busto -Dopo un parto!! Dopo che ti senti le vene uscire dalla pelle, Dopo che ti senti Squarciare per intero e dopo un incidente! Non sarai tu a farmi paura!!- Urlò con rabbia, ribaltando la situazione. Quinn si trovò sopra, stringendo i pugni della Lopez contro il terreno umido -Quinn!- Urlò Noah, ma la bionda si girò in tempo per fulminarlo con lo sguardo. Poi, silenziosamente, e con affanno, si girò verso Santana.
Piangeva.
Piangeva tanto..
Quinn deglutii e sospirò -Smettila di farti manipolare, e sfogati di più..- Sussurrò la Bionda, porgendole un sorriso dolce. Santana chiuse gli occhi e respirò in modo tremolante -Stai meglio?- Sussurrò la bionda, lasciandole la presa ai polsi. Noah era li perplesso, Solo in quell’istante, aveva capito le intenzioni di Quinn. Sospirò e si portò una mano fra i capelli. Santana cercò di trattenere quelle lacrime di rabbia. Lacrime che lente salivano alla testa e, forse, doveva solo ringraziare Quinn per quella sfuriata. Annuì prima di aprire gli occhi: Del sangue scendeva lento dal labbro della Fabray, ma lei sorrideva, sorrideva in modo gentile, come non mai. Deglutii pensando che aveva fatto il suo gioco, e che, aveva rischiato tanto, pur di farla stare meglio. Si alzò con il busto, abbracciandola e Quinn, di tutta risposta, non poté non rispondere a quell’abbraccio. Si girò verso Noah, con espressione dolorante -Ghiaccio, acqua ossigenata e medicazioni, grazie.-
 

2
 
*Tok tok*
 
-Si?-
 
-Posso?- Chiese Quinn, aprendo piano la porta e sorridendo alla figura seduta sul bordo della vasca -Stai bene?- -Io si, tu.. Non tanto!- Disse tra una risatina. Quinn sorrise e scosse il capo -Pazzie, se vuoi far star meglio un’amica che ti ha dato tanto.. Ma, ora devi fare un favore a me.- Concluse Pacata e lenta la ragazza, avvicinandosi a Santana -Non perderlo, non fartelo portare via dal tempo. Scopri chi ami sul serio. Tra due settimane, tutto sarà finito, e noi non ci vedremo più. Quindi..- Si fermò, sospirando e guardando gli occhi della ragazza che, lenti, si abbassavano -Fa la cosa giusta, Santana.- -Come? Come puoi fare la cosa giusta se ti trovi in catene?- Quinn sorrise dolcemente, guardandola con dolcezza. -Forse le chiavi delle catene, le ha proprio la persona che meno ti aspetti, Lopez.- Sussurrò, prima di uscire dal bagno e lasciare Santana da sola.
 
 
“Come faccio? E brutto sentirsi in catene, sentirsi come, come.. Come quella corda. Quella corda che mi scivolava veloce tra le mani. Quel sogno, sogno ricorrente che, forse non aveva nessun significato.
Forse così doveva sentirsi una donna? Una donna.. Incatenata al proprio destino.. Sentire l’amore scivolare dalle mani, e faceva male.. Male come quella corda ruvida e pungente tagliava le mie mani e consumava la mia pelle.. D’un tratto, la corda finì scivolandomi dalle mani e io.. Mi svegliai nella piena della notte, sospirando.. E capendo, che ormai, non potevo più aspettare..”
  
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