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Autore: MarsRose    23/09/2012    1 recensioni
La storia racconta le vicende di Cassie McDonald: una giovane ragazza di 16 anni nata in America quando quest'ultima non era ancora stata scoperta. In un piccolo villaggio dove ora sorge "Mystic Falls" viveva insieme ai Mikaelson, la prima famiglia di vampiri. Ora Cassie ha ancora 16 anni e torna a Mystic Falls dopo oltre mille anni.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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L’auto si fermò dolcemente davanti all’imponente dimora dei Mikaelson. Feci un cenno verso l’autista poi scesi eccitata, non vedevo l’ora di rivedere la mia “famiglia”. Entrai dalle porte aperte, mi guardai un po’ intorno cercando di vedere qualcuno conosciuto poi finalmente ci riuscì: vidi Finn che saliva le scale preceduto da una donna a cui non sapevo dare un nome; Klaus che parlava con una ragazza bionda; Rebekah insieme a un umano qualunque e Elijah insieme a Tatia.
Stavo voltando il viso quando mi bloccai di colpo per poi tornare a guardare Elijah. Tatia era morta secoli prima, come poteva essere viva e vegeta ora? Rimandai la ricerca di Kol a un secondo momento e mi avvicinai a Elijah.
-Ciao Elijah…ciao Tatia.- Tatia guardò Elijah confusa, forse non si ricordava di me? Impossibile. 
-Cos…Cassie! Quanto tempo che non ci vediamo, non sei cambiata affatto.- Disse alzando il bicchiere come per brindare.
-Bhe, sono un vampiro. Come ha fatto a sopravvivere così a lungo la Petrova?- chiesi indicando Tatia come se non potesse sentire.
-Cassie, lascia che ti presenti l’incantevole Elena Gilbert, è una delle discendenti di Tatia nonché sua Doppleganger.-
-Oh…- dissi imbarazzata. -Mi spiace, Elena. Io sono Cassie McDonald, se mi fai arrabbiare potrei diventare il tuo peggior incubo.- Le feci un sorriso intimidatorio poi mi allontanai per cercare Kol.
-Come da tradizione, inizieremo con un Valzer. Ora signori, prendete la vostra damigella e seguitemi in sala da ballo.-
Avevo riconosciuto Elijah anche senza bisogno di voltarmi a controllare chi avesse parlato.
-Mi concede questo ballo Signorina McDonald?-.
Mi voltai raggiante. Davanti a me c’era Kol, sorridente in un mezzo inchino a mano tesa.
-Ne sarei onorata Signor Mikaelson.-
Afferrai il braccio che mi porgeva e lo seguì nella sala da ballo ancora sorridendo. Mentre danzavamo rivedevo davanti agli occhi quella giornata di un millennio fa: io e Kol che danzavamo sotto le stelle, le nostre risate che mi risuonavano nelle orecchie, poi il morso e la sensazione di essere completamente sua.
-Sei rimasta bellissima, proprio come un millennio fa.-
-E immagino che tu sia rimasto il solito ragazzo dolce e perfido vero Kol?- Ammiccai.
-Mi conosci davvero bene devo dire Cassie.-
-Direi di si. Hai già qualche piano malefico?-
Stava per rispondermi quando, dopo una giravolta, ci fu uno scambio di partner e mi ritrovai a ballare con un Klaus.
-Guarda, guarda. Miss McDonald in persona.-
-Però Mister Mikaelson, vedo che non è cambiato per niente.-
-Schietta come sempre vedo. Cosa ci fai a casa mia?-
-Vedo che anche tu non ti perdi in chiacchere. Sono stata invitata al vostro ballo e ho deciso di onorarvi della mia presenza.-
Klaus fermò il nostro moto circolare per guardarmi negli occhi serrando la mascella.
-Scendi dal tuo piedistallo McDonald.- Se ne andò lasciandomi ferma in mezzo a tutte quelle coppie. Mi sentivo stupida ferma immobile mentre quegli sconosciuti mi urtavano. Lasciai la pista da ballo e andai a prendere da bere, mi sentivo umiliata da Klaus e anche ferita. Mentre bevevo mi misi a osservare una coppia di ballerini: la Doppleganger della Petrova e un vampiro moro. Non capivo cosa ci trovasse lui in una semplice umana; era affascinante, perfino sexy direi. Però la guardava con una dolcezza incredibile, come se lei fosse la cosa più importante del mondo per lui… come se non l’avrebbe lasciata mai nemmeno se lei non fosse diventata un vampiro.
-Come ha potuto mio fratello abbandonare una ragazza così bella nel mezzo di un valzer?-
Sorrisi notando come Kol si era accorto del comportamento del fratello. 
-Dopotutto, lui è l’ibrido, non è possibile ucciderlo. Altrimenti sarebbe morto nel vecchio mondo.-
Finì di bere poi appoggiai il bicchiere vuoto su un vassoio lasciato li vicino.
-Ti è stato detto che mia madre è tornata e ha perdonato Klaus?-
Sbarrai gli occhi ricordandomi di quella donna che avevo visto salire le scale con Finn.
-Io non mi fiderei di lei, Kol.- dissi preoccupata.
-Infatti non mi fido di mia madre. Crede che tutti noi siamo un abominio e farebbe di tutto per ucciderci. Per questo non ho bevuto niente questa sera, nemmeno quando mia madre ha proposto un brindisi quasi obbligatorio per noi.- Indicò il bicchiere vuoto che avevo lasciato lì vicino.
-Chi è quel ragazzo con la Doppleganger?- chiesi indicando il vampiro moro e sexy.
-Quello è Damon Salvatore, non starai mica pensando di portartelo a letto Cassie?-
-Ho 1012 anni e non mi sono mai goduta la vita.- Gli feci l’occhiolino. -Perché no?-
Mi mise le mani sui fianchi e mi attirò vicino a lui. Alzai il viso guardandolo negli occhi e accennando un sorriso.
-Perché tu Cassie, sei troppo piccola!- Scoppiò a ridere dandomi un bacio in fronte.   -Torna alla festa Cass, io ho un impegno con Rebekah.- Mi fece un baciamano da perfetto gentleman poi si avviò su per le scale verso la terrazza. Ignorando il suo commento sulla mia età mi avvicinai a Damon Salvatore.
-Damon Salvatore giusto? Io sono Cassie McDonald.- Gli porsi la mano. Il ragazzo mi guardò alzando un sopracciglio, poi mi sorrise e mi strinse la mano.
-Esattamente ragazzina. Quanti anni hai? 15? Non dovresti essere a ninna a quest’ora?- Sentì i miei occhi cambiare e diventare quelli di un mostro e strinsi forte la sua mano.
-Ho 1012 anni… ragazzino.- Mi piegai sussurrandogli all’orecchio. -Quindi non farmi arrabbiare.-.
Lasciai la sua mano e mi diressi verso un angolo della casa da cui potevo osservare tutti e non essere osservata. Successero molte cose a distanza di poco tempo: Damon seguì Kol in terrazza, sentì qualcuno gemere di dolore poi Kol e Damon caddero dal terrazzo e iniziarono a fare a botte nel cortile. La Doppleganger uscì di corsa insieme a un ragazzo che come tratti mi ricordava molto Damon. Kol si alzò e mi sorrise come a dirmi che quello non era un buon partito per me, come se non l’avessi già capito. Mi avvicinai sorridendo a lui.
-Signor Mikaelson, credo che resterò a casa sua per tutto il mio soggiorno a Mystic Falls.- 
Mi sorrise, era un sorriso molto equivoco… era come se… se Kol se lo aspettasse. 
-Immaginavo, seguimi… ti mostro la tua stanza.- 
Afferrai il braccio che mi porgeva e mi feci portare su per le scale. Feci un sorriso malevolo alla Doppleganger e a Damon che ci guardavano sospettosi. Entrammo in una grande camera con un letto a baldacchino ornato da tende nere. In camera c’era anche un grande armadio, una scrivania, due librerie e una finestra enorme che portava a un terrazzo.
-Il terrazzo è comunicante con il mio, ci vedremo tutti i giorni.- Mi fece un sorriso bellissimo poi decise di lasciarmi sola.
-Ti lascio a sistemare la tua roba. Ci vediamo domani… principessa delle tenebre.- 
Mi diede un bacio sulla fronte poi uscì.
   
 
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