Film > Iron Man
Segui la storia  |       
Autore: Jay W    23/09/2012    4 recensioni
Ciao a tutti!^^
Questa è una storia nata dalla mia improvvisa passione per Iron Man (o dovrei dire Tony Stark?) e una lunga chiacchierata con mio padre sulla condizione di vita delle donne libiche, paese in cui ha lavorato per diverso tempo da giovane.
Premetto che non sono araba, non so molto della cultura araba e non ne capisco niente di arabo, ma qualche espressione in questa splendida lingua non volevo perdere l'occasione di mettercela, a partire dal titolo stesso, il cui significato vi verrà svelato più in là nella storia... Sempre che decidiate di continuare a leggere!XD
Enjoy^^
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Mi svegliai di soprassalto nel cuore della notte, senza un perché preciso.

Controllai assonnato l'orologio, l'ultimo rimastomi... Ma quella era un'altra storia: erano le tre e venti.

Nessun incubo, no. Nemmeno nessun sogno da parecchi giorni, a dire il vero e per uno come me era una cosa molto strana...

Bah!

Dicevo, mi svegliai di soprassalto, come se non mi fossi accorto di essermi addormentato e sapessi che dovevo correre a fare qualcosa che avevo dimenticato. Appunto: "come"!
Non c'era nulla che avessi dimenticato, era notte fonda!

Avevo messo a letto la piccola, in salotto avevo messo un disco di jazz -sí, ho detto proprio jazz, non ascolto solo rock e heavy metal, provate voi ad addormentarvi dopo aver sentito "Thunder"!- e bevuto un bicchierino di whisky come ogni sera. Giuro, un solo bicchierino, non di più!
Avevo dato disposizioni a Jarvis sull'irrigazione del giardino, avevo fatto una doccia, mi ero spogliato, mi ero messo a letto, avevo dato una veloce scorsa al libro di mia madre, avevo spento la luce e m'ero addormentato.

Tutto qui!

Solita routine serale... Beh, quasi solita.

Mi rimisi steso, dopo aver fatto mente locale su cosa avessi, cercando subito dopo di rimettermi in fretta a dormire.
Ma non potevo...

Conoscete quella strana sensazione di quando ti svegli con una canzone odiosa o una filastrocca stupida nella mente e, per quanto tu possa sforzarti, non riesci fare a meno di canticchiarla e ripeterla senza sosta per tutto il giorno?

Ecco, mi capitó una cosa simile!

Solo che purtoppo, a farmi sgradita compagnia quella notte, non fu la sigla di Spongebob e, nonostante l'odio abissale che avevo per quel cartoon, avrei preferito di gran lunga quella maledetta canzoncina e invece...

"Problemi integrativi! Occidentalizzazione coatta!"

Quelle quattro dannatissime parole mi stavano facendo diventare matto più di qualsiasi altra stupida sigla di cartone animato demente mi fossi mai trovato mio malgrado ad ascoltare!
Maledissi quella megera dell''assistente sociale che le aveva pronunciate e mi girai e rigirai per non so quanto tempo.

Tutto inutile: il mio sonno era bell'e andato a puttane!

Come mi si poteva accusare di aver "occidentalizzato di prepotenza" una persona?
D'accordo, che l'occidente non sia un granché a tradizioni culturali, è un dato di fatto...
Ok, ok, che l'America non sia un granché a tradizioni culturali, è un dato di fatto! Meglio, ora?
Non è questo il punto!
Diamine, sempre meglio di quella merda di vita nel deserto!

Possibile che per la piccola fosse davvero un male?

Possibile che non le avessi offerto una via di fuga dall'inferno, ma soltanto un inferno diverso...?

Di una sola cosa ero certo, una cosa su cui non avrei avuto il tempo di lavorare e con cui mi sarei giocato la sua custodia: la piccola non era felice. Per niente.
E, cosa affatto trascurabile, per colpa mia aveva le idee molto, molto confuse. Come me...

Porca puttana, perché doveva essere così complicato? Io volevo solo tornare alla mia vita di sempre!
La prigionia mi era bastata, il deserto anche!

Volevo rimettere il culo nel mio garage e continuare a fare quello che avevo fatto per una vita intera e cioè onorare il sacro codice ADAMANTIO:
Auto
Donne
Alcol
Musica
Armi
Narcisismo
Tecnologia
Indolenza
Ozio

Questa era la mia vita, prima di quel maledetto giorno e a quel dannatissimo giorno avrei voluto tornare!

Ma non si esce dal deserto tanto facilmente e per quanto tentassi disperatamente di convincermi del contrario, sapevo perfettamente di avere lasciato qualcosa fra quelle montagne e quelle dune di sabbia.

Lo sapevo dalla rabbia incontrollata che provavo al ricordo del villaggio distrutto che incontrammo io e la piccola, in quella terra martoriata anche da me.

Lo sapevo dalla stretta al cuore che mi dava ricordare la risata di Yensin, la sua voce e le ultime roche e stanche parole che erano scivolate dalle sue labbra, dirette a me e che avevano scavato nel mio petto in maniera ben più devastante delle schegge della granata: "non sprecare la tua vita"...
Peccato che nessuno fosse disposto a puntare su di me un centesimo.
Nessuno tranne la piccola... E tanto mi sarebbe dovuto bastare!

Il tempo delle feste era finito. Era così, per quanto mi affannassi a negarlo e a cercare di continuare per quella vecchia strada.

C'era qualcosa di terribilmente stonato in tutto quello che ero stato, adesso...

La festa di benvenuto alla piccola era stata un successo vecchio stile, sí... Ma non potevo negare nemmeno a me stesso che fosse stata solo una pagliacciata!

No, non credo che lo rifarei. Non più. Non dopo tutto quello che è successo.

Credetemi: quando la tua vita inizia a dipendere unicamente da ciò che hai sul cuore, in senso figurato e non, fare il cazzone non avrà mai più lo stesso sapore di prima!
Non credo ci sia bisogno di dirvi in quali condizioni fosse il mio cuore, no?
 

Dopo un tempo indefinito, ripresi l'orologio e controllai di nuovo l'orario: tre e ventidue.
Il tempo sembrava non passare.
O forse era stata la piccola a fermarlo, nel pomeriggio...

Cosa? Non sapete di cosa parlo? Non vi ho ancora raccontato cos'è accaduto oggi pomeriggio, dopo che Pepper e suo padre se ne sono andati?

Beh, è accaduto qualcosa che avrebbe facilmente mandato in bestia qualsiasi americano medio di discreta estrazione sociale, mediamente acculturato e con un reddito medio alto, il quale avrebbe preso la piccola senza molta cura, l'avrebbe imbarcata sul primo aereo per l'Afghanistan e rispedita a casa sua senza troppe cerimonie né particolari ripensamenti.

Fortuna per la piccola che io non sono affatto un americano medio mediamente acculturato e con un reddito medio alto: sono Tony Stark e sono un genio miliardario, con un self control d'acciaio e che sta imparando a fare il padre in tempi record... Anche se ora come ora, mi sembra alquanto inutile e paradossale.

Ma non perdiamoci in chiacchiere, dunque, da dove potrei iniziare a raccontarvi l'accaduto?
Iniziamo da Jarvis.

Oh, Jarvis...

Iniziai a costruire il suo prototipo agli inizi degli anni novanta, su un progetto che trovai in fondo ad uno dei cassetti della scrivania di mio padre. Non l'avessi mai fatto...
Ma sto divagando e sto partendo da troppo lontano, è decisamente presto per parlare di Jarvis, avete ragione...
 

...Partiamo da oggi pomeriggio!








 

note:
Non ho granchè da dire, capitolo piccolino che vi proietta direttamente verso il prossimo!XD
Ci avviamo lentamente verso la fine della storiella: riusciranno i nostri eroi ad arrivare all'happy end? Chissà...
Grazie a chi recensisce, chi ha inserito la storia tra le preferite, tre la ricordate, tra le seguite e ai lettori di passaggio!
Enjoy^^

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Iron Man / Vai alla pagina dell'autore: Jay W