Respiro affannosamente mentre il sapore del sudore, del sangue e delle lacrime scivola nella bocca. Provo a rialzarmi ma non mi danno tregue. Assassino, gridano, talmente forte che quasi riesco a credere sia vero.
Quasi, perché so fin dentro l’anima che così non è – che avrei dato la mia vita per la sua.
Allora, stringendo più forte quella foto di lei che ho nel cuore, mi rialzo e li guardo. Guardo chi ha rubato, mentito e stuprato, e attendo la loro punizione.
Stanotte conterò i lividi, tesoro mio, e leccandomi le ferite penserò che il tuo dolore è sicuramente stato peggiore del mio.