Non sei più TU

- Non voglio più stare con te. Non ti amo più.

Le sue parole mi perforarono il cuore e lo distrussero, lo uccisero.
- C-cosa?
Sussurrai debolmente.

Avevo la mente annebbiata, non capivo quello che lui mi aveva appena detto, il mio cervello si rifiutava di comprendere il significato di quelle parole.
Erano troppo dolorose. Erano insopportabili.

- Hai capito benissimo. Sono stato bene con te, ma ora basta sono stanco. Finiamola qui.
Freddo e diretto, ecco come era stato.
Come poteva parlarmi in quel modo? Come faceva a trattarmi così dopo tutto quello che avevamo passato?
Chi era la persona che stava di fronte a me? Io non la riconoscevo, non l’avevo mai vista prima d’ora.

Mi sentii morire, non mi reggevo più in piedi. Stavo per crollare sotto il peso della sofferenza.

I ricordi mi travolsero improvvisamente come una valanga e io non potei fare niente per impedirlo, per evitare di tornare indietro nel tempo.

Non dimenticherò mai la prima volta che ti vidi: sai Louis, pensai che eri davvero buffo, con quei pantaloni rosso acceso e la maglia a righe, quelle righe a cui presto avrei fatto l’abitudine.
Avevi l’aria simpatica, scherzavi con tutti e sul tuo viso c’era sempre quel sorriso impertinente che avrei imparato ad amare. Eri bello, di una bellezza angelica, ed eri simpatico, ma non fu quello a farmi innamorare di te.
Furono i tuoi modi gentili, il tuo essere così altruista e disponibile con tutti, correvi subito se qualcuno aveva bisogno di te, e non volevi nulla in cambio, se non rendere felici le persone a cui tenevi.

Che fine ha fatto ha fatto ora quel ragazzo? Dov’è il mio Louis?

Tu eri davvero diverso da tutti i ragazzi egocentrici che popolavano questo mondo, eri Unico.
Harry ci presentò, fu il nostro cupido e da lì iniziò tutto, iniziò la nostra storia.
Ricordo i primi sguardi un po’ timidi che ci siamo rivolti, eravamo intimoriti l’uno dall’altra, ma allo stesso tempo eravamo curiosi di conoscerci, sapevamo già dall’inizio che tra noi non ci sarebbe stata solo amicizia, sapevamo che quella non ci sarebbe bastata. Ricordo i messaggi romantici che mi mandavi, i sorrisi che mi rivolgevi, ricordo il nostro primo bacio come se fosse successo ieri, e non 3 anni fa.
Mi baciasti sotto le stelle in una notte di Agosto, quelle stelle che avevano esaudito il mio desiderio più grande: avere te.
Ricordo le telefonate interminabili a qualsiasi ora del giorno e della notte, ricordo che non provavi nessun imbarazzo a baciarmi con foga in pubblico, volevi fare sapere a tutti che ero tua e di nessun altro.
Ricordo il calore della tua mano intrecciata alla mia, ricordo i “ti amo” appena sussurrati, ricordo le canzoni che mi dedicavi, la tua voce angelica che cantava solo per me.
Ricordo la sensazione orribile di non essere abbastanza pe te, di non meritarti e la paura di perderti, una paura che non mi ha Mai abbandonato.
Ricordo la nostra prima notte d’amore, volevi che fosse indimenticabile, e ci sei riuscito: mi hai messa a mio agio, mi hai fatto sentire bella, importante, preziosa, unica, TUA.

Ricordo ogni tua singola parola, ogni tuo gesto, ricordo tutto nei minimi particolari.

Ricordo i tuoi occhi.
Quegli occhi che si illuminavano appena incrociavano i miei, ora erano vuoti, inespressivi, spenti.
Erano gli occhi di uno sconosciuto.

Le lacrime, che fino a quel momento ero riuscita miracolosamente a trattenere, inondarono il mio viso, era un pianto disperato il mio.
Piangevo perché la persona che amavo non esisteva più.
Di lei mi erano rimasti solo dei meravigliosi ricordi impressi a fuoco nella mia mente e nei frammenti del mio povero cuore.