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Autore: Filira    23/09/2012    5 recensioni
[White Midnight! - Auguri Ino, auguri Shika!]
Ventitré settembre, pioggia. Una promessa che aspetta di essere rispettata, passato e presente che paiono intrecciarsi, e segni su un calendario sgualcito dalle lacrime.
Ventitré settembre, il giorno perfetto per un bentornato.
Genere: Sentimentale, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara | Coppie: Shikamaru/Ino
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Shikamaru Nara/Ino Yamanaka
White Midnight 



Ino guarda fuori dalla finestra, assorta. 

Fuori piove, e non è che sia una novità.
Nel calendario sgualcito – quello dove segna meticolosamente le giornate di pioggia – è il colore blu a dominare.
Un puntino blu per ogni giornata in cui il sole non si vede.
Sakura le ha dato della stupida, per questa sua mania dei puntini sopra al calendario. Non tanto per quelli che segnano i giorni di pioggia – e intanto Ino prende il calendario e disegna un puntino blu, proprio sul ventitré settembre – Sakura ha detto chiaramente che può sfogare la sua mania meteorologica nel modo che vuole.
Sakura – con le braccia incrociate e quello sguardo un po’ severo e le labbra corrucciate – le rimprovera gli altri puntini.
Quelli rossi, piccoli. Talmente insignificanti che non ci faresti nemmeno caso.
Un puntino rosso al giorno, da quando Shikamaru è partito. Un puntino blu per ogni giorno di pioggia. Una lacrima su ogni riquadro.
Sakura squote la testa e << Cosa farai, anche quest’anno te ne rimarrai qui? >> chiede, lasciandosi cadere sul lettone. Ino non distoglie lo sguardo dalla finestra.
L’acqua scorre. Shikamaru tornerà, pensa.
Non quest’anno, ma tornerà. Vorrebbe dire a Sakura che non l’ha dimenticata, quella promessa che lui le ha fatto. Ma continua a fissare il vetro in silenzio, e Sakura si stanca. Raccoglie le sue cose ed esce, e nella stanza è di nuovo tutto silenzioso.
Ino raccoglie il penarello dal pavimento, il ticchettio della pioggia le rimbomba in testa.
Come quella sera.

<< Quanto starai via? >>
Ino fissa le stelle, le nuvole promettono pioggia, a momenti, Possibile che lui voglia starle a fissare anche mentre sta per scatenarsi un temporale?
<< Mh >>
Shikamaru sbuffa, coprendosi gli occhi quando lei gli lancia contro una manciata di terriccio.
<< Mh non è una risposta contemplata, Nara. >> Sospira, una goccia le bagna il viso. Pioggia, probabilmente.
<< Non dovresti lagnare così tanto, Yamanaka. Starò via poco, come sempre. Se solo l’Hokage-sama non mi avesse scambiato per il suo cagnolino. Queste gite a Suna sono seccanti. >>
<< Shikamaru >>
<< Che vuoi? >>
<< Ti prego >>
Shikamaru sospira, la pioggia si fa più insistente, e sulle guance di Ino lacrime e pioggia si mischiano. 

È bella persino mentre piange, pensa. Lo pensa e sente una fitta, sotto il pesante giubbotto da Chuunin. È bella e fa tremendamente male, perché sa che quel giubbotto da chuunin lo dovrà portare per molto tempo, come sa che è ingiusto riempirsi la bocca di bugie e promesse che non potrà mai mantenere. Ma sorride, mentre le fitte nel petto lo farebbero urlare. Sorride e le afferra i fianchi.
<< Tornerò, intero. Pronto per farmi mettere ko da te. >>
Ino sorride, si  abbassa sulle sue labbra. L’odore e sapore di lui, che sono l’unica cosa al mondo, l’odore di fumo che le entra nelle narici, l’accendino che scivola dalle sue mani che la afferrano salda. 

Tornerà, ne è sicura.
<< La prossima volta >> Sospira, labbra contro labbra << Voglio degli auguri di compleanno decenti. >>

La pioggia cade, in quel ventitrè di settembre. Le labbra di Shikamaru sono calde abbastanza per non sentirli, pioggia e freddo. 

Tornerà, ne è sicura.
L’ha promesso.

La pioggia scende, e la stanza è troppo vuota per non sentirli, pioggia e freddo.
Ino apre la porta di casa, e una folata di vento gelido le entra dentro, fino alle ossa. Sospira, aria fresca. Non c’è traccia di fumo, odore di sigaretta. L’aria è umidiccia, con quell’odore tipico autunnale.
È il ventitré settembre, piove. 
È il ventitré settembre, due anni dopo. Non è cambiato nulla. O meglio, nulla è cambiato nella vita di Ino. Si tiene aggrappata ad una promessa sciocca, che tiene siglillata nel punto più intimo della sua complessa anima.
Alza il viso, le nuvole grigie la salutano.
Ancora. 
Lacrime e pioggia si mischiano. Le sembra di sentirlo, quell’odore di fumo, quel sapore di sigaretta.

<< Salve, sono qui per vedere l’Hokage >>
<< Ha un appuntamente, signorina? >>
Ino solleva lentamente il viso, da sotto il cappuccio è quasi irriconoscibile.
<< No, ovviamente >>
Sillaba, con voce livemente tremolante
<< Allora mi dispiace ma.. >>
<< La lasci passare, prego. >>
Sasuke Uchiha, fiero e impettito la osserva dall’alto.
<< L’Hokage sarà felice di riceverla. >>
Attraversa lentamente corridoi infiniti. La pioggia ticchetta sui grandi vetri del palazzo. È il ventitrè settembre, le nuvole regalano a Konoha pioggia.

Ancora.
<< Avanti >>
Una voce tranquilla spezza il silenzio, e Ino si introduce nella grande stanza circolare. 

Sakura.
Ino spalanca gli occhi, le occhiaie segnano il viso.
<< Naruto non c’è, è fuori. Che succede, Ino? >>
Stringe i pugni convulsamente, Sakura. Custode di una verità che non può, e non vuole, rivelare.
<< Dov’è? >>
Ino trema, le ginocchia cedono.
<< Dov’è Shikamaru? >>


Un lieve scricchiolio le provoca un brivido alla schiena, dalla casa alle sue spalle arrivano dei rumori. L’odore di fumo nell’aria si fa insistente, riesce quasi a sentire la sua presenza
<< Shikamaru >>
Sibila appena, mentre il suo fitao caldo riscalda l’aria gelida

<< Shikamaru >>
Ino trema, il pavimento della sala dell’Hokage è freddo 


<< Dove sei? >>
La pioggia le raffredda le gote

<< Dov’è? >>
Sakura la stringe
<< Ino Shikamaru è… >>


Chiude gli occhi.
Così vicino, sembra così vicino

<< La loro squadra.. >>

La sua voce, le sue mani << Tornerò, tornerò per il tuo compleanno >> , aveva detto

<< La foresta, abbiamo perso i contatti... >>

La pioggia cade, troppo rumore. Qualcuno le afferra la mano

<< Risulta attualmente disperso >>

Ino Ino piange, non le importa di stare male.
La presa sulla amno si rafforza

<< Ino, torneranno… >>

<< Ino.. >>
È la sua voce, ne è sicura

<< Torneranno, sta tranquilla >>

Un sussurro all’orecchio, Ino spalanca gli occhi
<< Yamanaka >>
Odore di sigaretta, pioggia, ventitrè settembre.
Un puntino rosso da scrivere sul calendario, prima della mezzanotte. Non oggi, non più.
<< Auguri >>
Si volta, lo vede.

Nello stesso momento, in camera, Sakura prende un pennarello rosso.
Fissa fuori dalla finestra, due persone tanto, troppo vicine.
Sorride, infila il pennarello in tasca. Mai più puntini rossi, su quel calendario.
<< L’avevo detto, sarebbe tornato >>




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N/A:
Io non so se s'è capito cosa volevo fare, ma vabbè XD
OMG, non scrivevo da secoli, quindi perdonate l'oVVoVe a cui vi ho sottopost. Come al solito, per i pomodori in faccia e quant'altro ci sentiamo nel box recensioni, mie care ciambelline <3
E, comunque, quanto sono belli Shika e Ino? *^*
E, comunque2, le parti in corsivo si riferiscono ad un passatonontroppolontanomadiversodalgiornodicuisiparlanellastoria. Non si capisce, lo so. Gomenasai :)
Sayu!

 

   
 
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