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Autore: nuccetta    24/09/2012    5 recensioni
A volte il destino ti porta ad incrociare strade che non pensavi di conoscere, ti porta in quei posti che non credevi esistessero, ti crea delle amicizie alle quali non rinunceresti mai, ti fa innamorare di uomini che spesso ti faranno soffrire. Mi chiamo Nina e questa è la mia storia.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ian Somerhalder, Nina Dobrev, Paul Wesley, Un po' tutti, Zach Roerig
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Pov Nina.

 

Sto valutando bene se accettare o meno la richiesta di Ian. Siamo seduti sul divano del salotto, le mie gambe si servono delle sue come di un tavolino pieghevole dell'Ikea e la sua mano mi accarezza dolcemente la spalla, sta cercando di comprarmi.

Durante il pranzo, come è ormai diventata abitudine nella mia famiglia, si parla della mia infanzia felice, non sto neanche a raccontarvi i lucciconi argentati che scendevano dagli occhi nocciola di mia madre!

Quando Ian, lecchino per nascita e ruffiano per professione, le ha chiesto di poter vedere una mia foto da bambina, non è stata più nella pelle, si è precipitata in soffitta ed è tornata giù con decine di album ingialliti dagli anni in mano.

“Dai, Nina, che sarà mai. Fammi vedere queste foto”. Gli occhioni da cucciolo con me non funzionano, scusami Ian.

“Non so se posso fidarmi di te, sono pezzi importanti della mia vita, voglio condividerli con la persona che amo veramente e che so starà con me tutta la vita”.

Ian mi riserva uno sguardo spaventato, non so se per avergli detto che non lo amo abbastanza o per averlo minacciato con una vita intera trascorsa con me. Sono convinta la seconda. Scoppio a ridere come una pazza e anche lui inizia a rasserenarsi, ci mette un attimo a comprendere il mio scherzo.

“E pensare che io volevo solo vedere una tua foto travestita da Capitan Pannolino”.

Sbuffo impaziente, so già che se non lo minaccio prima, farà finire questa storia su tutti i giornali. Già vedo il mio nome in prima pagina: Nina Dobrev e i pannolini del passato.

Probabilmente arrossisco. “Avevo due anni e mezzo, non rispondevo delle mie azioni!”.

Dilata leggermente le pupille seriamente colpito. “Io ho tolto il pannolino parecchio prima”.

“Vuoi un applauso? Non è colpa mia se tu eri un bambino prodigio”.

“In effetti avevo grosse doti già da piccole”. Mi dedica uno sguardo che mi ricorda molto Damon, io cerco invece di ignorare completamente il suo doppio senso.

“Ciao ragazzi, che fate?”. Paul e Torrey ci raggiungono, sono appena tornati da una giornata di shopping sfrenato, me ne accorgo dal volto stremato di mio cognato. Quando mia sorella ci si mette, sa essere parecchio pesante. Afferra un plico di fotografie sparse.

“Oh, guarda com'eri carina”. Ero?! “Questa potrei farla ingrandire e metterla come gigantografia al nostro matrimonio, Paul!”. E' una nostra foto di un Carnevale di tanti anni fa, se non vado errata, io avrò avuto cinque anni e lei sei. Indossavo un costume da pulcinella, mia sorella, invece, è super elegante nel suo vestito da principessa... aspetta un secondo, perché io sembro una specie di pagliaccetto bianco e lei ha il vestito da Barbie magia delle feste? E' davvero ingiusto. Sono proprio la Cenerentola di casa, anzi la Pulcinella.

“Nina, guarda”. Torrey mi passa una delle foto che sta sfogliando, ha l'aria parecchio divertita.

“O mio Dio”. Sono inorridita, che diavolo ci fa quella foto tra quelle di famiglia? Ian me la ruba di mano senza che io possa reagire. Scoppia a ridere come un matto. Una Nina decisamente più giovane, lo guarda scontrosa dalla piccola foto. Sono seduta su un muretto e ho la testa tra le mani, mi sembra di ricordare anche l'irrefrenabile voglia di vomitare che provavo.

“E questa?”.

Risponde Torrey, sia mai che io possa tralasciare dei dettagli. “Qui Nina aveva quindici anni, era la sua prima uscita serale. Ricordo che a mezzanotte in punto il telefono ha iniziato a squillare, ha pregato la mamma di andare a prenderla. Per sua sfortuna è andato papà. Era imbestialito. Penso che la tua punizione sia durata qualche settimana...”.

“Mettici pure qualche mese in più”.

“Wow, Nina Dobrev ubriaca a quindici anni, i giornalisti ne sarebbero ghiotti”.

“Non fa per niente ridere Somerhalder. Neanche un po'”.

“Dai, stavo solo costatando che tra te e l'alcol è stato amore a prima vista. Almeno, non sei una che si stanca facilmente delle cose”.

“Sai, il primo amore non si scorda mai”.

“Siamo tornate!”. La voce di mia madre ci raggiunge dall'ingresso.

 

E' arrivato il momento più difficile della giornata: salutare i miei genitori.

Ieri Alex è partito con Michelle e so che mia madre ne risente molto, di sicuro la nostra partenza di massa non migliorerà la situazione. Inoltre Maryelle è partita stamattina presto con Frank per Barcellona e dunque per questo capodanno i miei genitori dovranno accontentarsi di Devon e Francesco. Ecco, diciamo che mio padre in particolare non farà i salti di gioia.

Sposto lo sguardo su mia sorella, ha gli occhi tristi, anche la sua bellezza sembra essersi dissolta in parte. Non è più la fantastica donna che sognavo di essere un tempo, è come se quegli occhi così neri e profondi, quelle gambe così lunghe da far dimenticare la testa non avessero più senso di esistere. Non è giusto.

Ricordo la sua reazione alla discussione con mio padre, era stravolta, arrabbiata, ferita.

Ho provato a rassicurarla, a farle credere che tutto sarebbe andato per il verso giusto, che a mio padre sarebbe passata.

E' un padre, Nina. Ti passa quando tua figlia prende una brutta pagella, quando fuma la prima sigaretta, quando viene a dirti che vuole lasciare tutto per fare l'attrice. Ti passa lo spinello che trovi in camera di tuo figlio, la macchina che ti ha preso di nascosto per fare il gradasso con gli amici, andare in questura alle due di notte, perchè si è fatto cogliere in flagrante in una rissa. Ti passa il fidanzato maleducato che tua figlia ti porta in casa, la sbronza che si prende a soli quindici anni, la “chiacchierata” che stava facendo nel tuo letto con il suo ragazzo. Ma questo no”.

Non si spinge neanche a raccontare le sue marachelle o quelle di Maryelle, non si avvicinerebbero neanche lontanamente alle nostre. E forse è questo che fa più male. Lei la figlia più bella, lei quella più affezionata alla famiglia, lei la più composta di tutte...

Quando tua figlia trentenne si innamora di un uomo che ha il doppio dei suoi anni... questo no, non ti può passare”.

Mentre la stringo forte tra le braccia, ripenso a queste parole, ripenso a ciò che lei rappresentava per me. E' sempre la mia Devon, la mia sorellina perfetta sempre pronta a togliermi dai guai. Ha solo commesso l'errore di amare un uomo che non potrà darle un futuro. Ma da quando amare qualcuno è un errore? Non è una cosa che ti imponi, che scegli, ti capita e basta, ne vieni completamente sommersa.

Abbandono le guance bagnate di mia madre, per accoccolarmi al petto di mio padre. “E' sempre la nostra Devon”.

Aspetto che Paul e Ian abbiano caricato i bagagli sulla macchina che quest'ultimo ha noleggiato all'aeroporto e salgo sulla macchina. Io e Torrey iniziamo a sbracciarci per non perdere neanche un secondo della nostra famiglia, calde lacrime si rovesciano nei nostri cuori.

 

 

 

 

 

 

Pov. Ian

 

 

Stiamo aspettando le valigie. Sono appoggiato pigramente con le braccia sul carrello e guardo Paul giocare come un disperato a Fruit Ninja. E' una vera schiappa! Un giorno di questi gli chiederò un torneo, mi piace vincere facile.

Nina e Torrey avrebbero dovuto andare a dare un'occhiata alle vetrine, ma dal tempo che ci impiegano potrei giocarmi la testa che sono state risucchiate dal vortice dello shopping parigino.

Neanche il tempo di pensarlo, vedo la mia fidanzata venire verso di me, ha due grandi buste nelle mani e un sorriso che le va da orecchio ad orecchio.

“Io amo Parigi”. Scandisce parola per parola, decisamente elettrizzata da tutta questa raffinatezza.

informer nos passagers que les bagages, le vol en provenance de 77635667, de Londres, Stansted, viennent au numéro 4 de bande. Nous nous excusons pour l'attente ». La voce gracchiante della signorina mi anima, non ne potevo più di aspettare.

Usciti dall'aeroporto, sento qualcuno urlare in modo concitato in mezzo alla folla. E' praticamente l'unico rumore acuto, oltre il ronzio di sottofondo.

« Ian, Paul ! » . Steven si sta sbracciando per farsi notare da noi, i Francesi decisamente non apprezzano.

Mi avvicino a lui, dopo aver dedicato un'occhiata ai miei compagni di viaggio e aver costatato di non averne perso nessuno, lo abbraccio forte. E' una specie di fratellino più piccolo, mi diverto a prenderlo in giro e dargli consigli spassionati per quanto riguarda le ragazze. Ventidue anni è l'età giusta per amare senza regole.

« Non pensavo venissi a prenderci tu ».

Sapevo che Candice sarebbe arrivata qualche giorno prima per aprire la casa e farle prendere aria. Suo padre è un famoso cardiochirurgo e sua madre un'ex ingegnere ambientale e hanno comprato case in praticamente ogni parte del mondo.

« Oh, Candi mi ha chiesto di venirvi a prendere, questa sera arriveranno gli altri e andrà a prenderli lei ».

« Oh, quindi tu e lei siete stati soli in questi giorni ». La curiosità invadente e irreprensibile di Nina.

« Io sono arrivato solo ieri sera ». Le orecchie gli diventano rosse, stringe nervosamente il volante tra le bracccia. Ok, qui gatta ci cova. Però Candice no ! E' una mia amica e le voglio bene, da quando io e Nina abbiamo iniziato la nostra relazione ci siamo avvicinati davvero tanto, però quella ragazza è una tale rottura di scatole... e' una maniaca del controllo, una fissata con la morale e tutte quelle cose che ad un ragazzo di ventidue anni sembrano solo stronzate. Va beh, contento lui.

Mentre Steven è impegnato a chiacchiarare con Paul, stringo la mano di Nina. Mi sento un po' in colpa per i miei ultimi pensieri, soprattutto quelli che definivano come psicopatica una delle sue migliori amiche.

Mi ritrovo di fronte ad un palazzo ottocentesco immerso nello splendore di Saint Germain des Près, ne rimango incantato, devo ammettere che il papà della psicopatica ci sa fare.

Candice mi corre addosso non appena apriamo la porta, rido divertito da questi suoi atteggiamenti mielensi. Non appena Nina spunta dallo stipite mi abbandona per correrle tra le braccia. « Ahia ». mi pesta anche un piede.

Continuano a saltellare come due ranocchiette, fino a quando Paul non tossicchia rumorosamente.

« Posso avere anche io l'onore di baciare questa splendida fanciulla ? ». Scherza e si vede, ma dallo sguardo glaciale che gli lancia, Torrey non sembra apprezzare.

Qualche ora dopo arrivano anche gli altri, sono felice di vederli, mi sono mancati molto. Ci sono davvero tuttti : Matt, Michael, Sara, Kat e perfino Kayla. Per mia sfortuna c'è, però, anche Zach.

« Ragazzi, iniziate ad occupare le stanze. Io avevo pensato che ci si potrebbe sistemare a coppie. Potremmo fare che io e Sara occupiamo la stanza dopo lo studio di moi padre, meentre Kat e Kayla potrebbero sistemarsi nell'ultima porta a destra. Al piano di sopra ci sono altre due camere, potreste mettervi voi quattro ». indica Matt, Michael, Zach e Steven. I suoi occhi indugiano un po' di più su quest'ultimo. «Sotto invece ci sono tre camere, una sarà di Torrey e Paul, le alre due di coloro che sono rimasti ». Mi fa l'occhiolino e capisco immediatamente le sue intenzioni : lasciarci uno spazio riservato e facilmente gestibile.

Prendo la mia valigia con una mano e con l'altra aiuto Nina , che in questioni di pesi è piuttosto impedita, e mi dirigo verso la camera. Come previsto, la mia e quella di Nina sono vicine.

Entro, è molto spaziosa ed arredata benissimo, come il resto della casa d'altronde. Una porta di ebano cattura subito la mia attenzione, deve essere il bagno. Non appena spalanco la porta, un'altra erge maestosa dall'altra parte del muro, il cuore ha un sussulto, apro lentamente anche quella. Come immaginavo è comunicante alla camera di Nina. Lei è ancora intenta a svuotare la valigia dei suoi vestiti più carini.

« Bu ». Fa un salto e un piccolo urlo spaventato.

« Sei impazzito ? Da dove sei entrato poi ? ».

indico sorridente la porta alle mie spalle, lei sorride maliziosa. Mi avvicino a baciarle le labbra, mi sono mancate troppo.

« Candice l'adorabile ».

« Candice l'adorabilissima ».

« Credi dovremmo dirlo anche agli altri ? ». Si tortura il labbro inferiore con i denti, so quanto questo sia difficile per lei.

« Dovremmo ».

Abbandona la testa sul moi petto, io la cullo un po' con le braccia, sembra così piccola ed indifesa. E' la mia piccola principessa, la creatura più bella e complessa del mondo.

 

 

 

 

 

 

 

 

Pov Nina

 

 

Mi sveglio di colpo, come se avessi fatto un brutto sogno, ho la punta del naso ghiacciato e le mani, invece, bollenti. Allungo un braccio da sotto la coperta, Ian non c'è. Mi volto su me stessa arrotolandomi con le lenzuola e guardo la sveglia : le undici e mezza. Cavolo, perchè Ian è sempre molto più attivo di me ? 

Sono ancora in pigiama, lavo solo i denti e raggiungo gli altri al piano di sopra. Già dalle scale sento le loro voci divertite, sono tutti a tavola per la colazione e noto con piacere che a parte Matt e Kat, sono ancora tutti in tenuta notte.

« Buongiorno a Tutti ». Ian mi lancia uno sguardo rapito, come se attendesse questo momento da tutta la mattina ed io mi sciolgo come un ghiacciolo al sole.

« Nina, tesoro, vieni a sederti, c'è ancora del caffè caldo ». Mi avvicino alla mia biondissima amica e le lascio un tenero bacio sulla guancia.

« Dormito bene, stanotte ? ». Un sorrisetto malizioso le stravolge il bel viso, spero che oltre a me nessuno l'abbia colto.

Mia sorella entra in cucina un po' trafelata, come se avesse corso chilometri. So quanto questa vacanza le costi fatica, si è sempre sentita a disagio all'interno del gruppo, ma per amore di Paul ci ha sempre seguito un po' ovunque.

Risponde alla mia occhiata interrogativa. « Oh, ho rivisto Doris, ti ricordi la mia amica francese, quella che era venuta in erasmus per sei mesi ».

« Ah, certo, mi ricordo ».

« Anche tu dovresti ricordartene, Ian. Era tra quelle foto che mia madre ti ha fatto vedere ieri ».

Il silenzio cala nella cucina, mentre il mio cuore inizia ad accelerare incessantemente. Io e Ian ci scambiano uno sguardo a metà tra l'impaurito e il divertito, è incredibile come mia sorella possa lasciarsi scappare ogni cosa in questo modo. Eppure ne avevamo parlato a lungo, ma Torrey è Torrey, non potevo pretendere il silenzio da parte sua.

Paul guarda sbalordito sua moglie, per poi incollare i suoi occhi ai miei, è quasi una richiesta di scuse. Scuoto leggermente la testa, prima o poi avrebbe dovuto uscire fuori, certo avrei sperato dopo.

Torrey intanto è allibita, temo anche che voglia scoppiare a piangere, è in piedi dietro ad Ian e guarda fisso nel vuoto. Vedo il mio ragazzo fare il vago, mentre le passa un paio di volta la mano dietro la schiena come a rassicurarla, anche lui sa quanto sia fragile mia sorella.

« Quindi, Ian, tu hai passato il Natale a casa di Nina ?». Lo sguardo glaciale di Zach ed il suo tono distaccato e scocciato, non potrebbero di certp migliorare la situazione. Vedo Ian risentirsi, mentre si tira un po' più su sulla sedia.

« Esattamente, Zach ».

« Però voi volete farci credere che a legarvi sia solo un'amicizia, giusto ? ».

« Non sono fatti tuoi, Roering ».

« Beh, in realtà sì, potrebbero essere fatti miei. Ho avvistato Nina molto prima di te ». Ehi, mi ha per caso presa come un specie rara di selvaggina, contesa tra i due cacciatori ? Sono molto incazzata con Zach Roering. E questo non va bene.

« Zach, non fare l'idiota ». Michael, l'unico del cast, insieme a Candi e Paul, a sapere la reale situazione, cerca di far ragionare il suo amico, a modo suo è ovvio.

« Non sto dicendo niente, vorrei solo sapere la verità , me lo merito ».

« Ti meriti cosa ? Non mi pare di averti mai fatto credere cose che non c'erano. Tu ci hai provato ed io ti ho scaricato, ergo tra di noi non c'è mai stato nulla. E poi qual è il tuo problema ? Che Ian sia il mio ragazzo ? Beh, allora fattene una ragione, stiamo insieme da quasi due mesi e siamo innamoratissimi l'uno dell'altra ».

Ian mi guarda a bocca aperta. Zach si alza e si dirige verso la sua camera, Michael si affretta a seguirlo. Non una mosca vola nella cucina pittoresca di Candice e questo mi imbarazza alquanto.

« Allora, Matt mi devi cinquanta euro ».

Tutti ridono e pur non comprendendone il motivo, sono silenziosamente grata a Steven per aver rotto quella bolla di silenzio.

Lo guardo interrogativa. Steve ricambia un po' intimidito.

« Vedi, io e Matt abbiamo scommesso, io ero convinto che tra di voi ci fosse qualcosa, lui sosteneva che fosse una grande amicizia. Sai, anche per via di Megan... » .

Sento un'ondata di calore invadermi le guance. Non ci pensavo più, eppure devo fare i conti anche con questo, i miei amici mi vedranno come una stronza rovina coppiette e, d'altronde, come biasimarli.

« Con Megan era tutto finito prima ancora che cominciasse, non ritengo Nina assolutamente responsabile ». La voce fredda di Ian mi riempie le orecchie, so che questo è un tasto dolente e che vorrebbe parlarne il meno possibile, ma era inevitabile.

« No, Ian. Non volevo assolutamente dire questo, è che pensavo che tra di voi andasse tutto bene, tutto qui. Conosco Nina e so che non è quel tipo di ragazza che seduce uomini fidanzati, non senza provare qualcosa di effettivo almeno ».

Matt cerca di far calmare Ian, ha sempre avuto un certo ascendente su di lui, non mi stupisco quando vedo il volto del mio fidanzato rasserenarsi improvvisamente.

« Ragazzi... ». La voce di Zach ci raggiunge all'mprovviso, è fermo sullo stipite della porta, sul suo volto noto una vena di vergogna.

« Volevo chiedervi scusa. Non avevo nessun diritto di comportarmi così, sono stato un'idiota. Solo che Nina mi interessava realmente e ne sono rimasto un po' colpito. Vi auguro tanta felicità, davvero ».

« Grazie, Zach ». La rabbia nei suoi confronti è svanita all'improvviso. Mi ricordo come fino a poco tempo fa occupassi io quel posto, di come vedere Ian tra le braccia di Megan mi procurasse il mal di stomaco, nessuno meglio di me potrebbe conoscerne la difficoltà.

Ian, inaspettatamente, si alza per abbracciarlo, anche lui deve averne compreso le ragioni e per una volta mette da parte il suo orgoglio.

« Amici ». Zach gli tende la mano, lui la afferra potente e sicuro.

« Amici . Però, dovessi ancora scorgerti a flirtare con la mia fidanzata, potresti aver bisogno di una plastica facciale. ». Sorride mentre lo dice, ma io lo conosco troppo bene e so che lo scherzo arriva fino ad un certo punto. Lo sguardo eloquente che Paul mi lancia, mi fa capire che la pensa al mio stesso modo.

 

 

 

Pov Ian.

 

Finalmente non devo più nascondermi, non con i miei amici, almeno. Ho appena telefonato a Julie, anche se avrei preferito farlo dal vivo, non volevo che qualcuno le anticipasse la notizia. So come la pensa a riguardo delle storie nate sul set televisivo, inutile dire che sia totalmente contraria. Però oggi è riuscita a sorprendermi, sembrava felice della notizia, mi ha addirittura detto che loro avevano già capito tutto.

« L'alchimia che c'è tra Damon ed Elena non può essere solo data dalla bravura di due attori. Era naturale ci fosse qualcosa di più ».

Certo, non ha perso tempo ad elencarmi i cento motivi per cui una nostra eventuale rottura potrebbe compromettere l'intero show, però tutto sommato l'ha preso benino.

Entro nella camera che condivido con Nina, ormai la farsa della camera comunicante è acqua passata, Candice ha colto l'occasione al volo per impossessarsene.

Nina sta finendo di prepararsi per il cenone, è stupenda. Il vestito rosso cremisi si avvolge a lei come una seconda pelle. Mette in evidenza il suo seno morbido, la pancia piatta e le gambe longilinee. Si spinge fino a sopra il ginocchio, un paio di scarpe argentate, con un tacco da fare invidia e Lady Gaga, le slancia le piccole caviglie e la collana che le ho regalato veglia maestosa sul suo bianco petto. I capelli acconciati in boccoli perfetti le accarezzano dolcemente la schiena dritta ed il trucco nero che le circonda gli occhi, la rende ancora più aggressiva, più donna.

Rimango imbambolato a guardarla, chiedendomi come uno come me abbia fatto ad ottenere un angelo così bello.

« Ehi ». I miei occhi incontrano i suoi nello specchio, la mia espressione da ebete mi fa quasi drizzare i capelli, ma la visione di questo corpo è troppo anche per il mio giovane cuore.

« Ehi ». Mi avvicino a lei, le circondo la vita con un braccio e continuo ad ammirarla come fosse una delle creature più affascinanti della terra. Quello che realmente è, d'altronde.

« Ragazzi, ci siete ? ». Torrey e Paul fanno il loro ingresso in camera, rovinando tutta la magia del momento. Mi piacerebbe cacciarli fuori, ma so che Nina non apprezzerebbe.

« Vi dobbiamo dare una notizia importante ».

Osservo con attenzione la faccia del mio migliore amico, sembra felice.

« Il prete ci ha appena chiamato, abbiamo finalmente fissato la data delle nozze ». Per la prima volta da quando la conosco, Torrey ha la voce spezzata dall'emozione. Mi fa tanta tenerezza, soprattutto perchè so quanto tutto questo sia importante per loro. « Allora? ». Chiede Nina impaziente.

« Tra un anno esatto ».

« Ma è tantissimo tempo, pensavo voleste farlo molto prima ». Rido compiaciuto dalla vocina infantile che esce dalla bocca di Nina, è rimasta delusa, in fondo la storia del matrimonio entusiasmava tanto anche lei .

« Lo so, però c'era questa chiesetta che avevamo visto, e mi hanno dato il via solo per il primo Gennaio 2011 ».

« Capito, che peccato però ».

« Noi però volevamo chiedervi una cosa ». Paul mi guarda con aria di chi la sa lunga, poi si sofferma su Nina

« Ci piacerebbe che voi due foste i testimoni del nostro matrimonio ». Ok, questo proprio non me lo aspettavo, a quanto aveva detto Paul avrebbero scelto una sua sorella e Alexander, ora cosa c'entriamo io e Nina ?

« Noi... ».

« Tu sei il moi migliore amico, sei molto più che un fratello, quello che mi è stato sempre vicino anche nei miei momenti più bui. Abbiamo condiviso tante cose insieme, mi piacerebbe condividere con te anche questo momento ».

Non sono un sentimentalista, ma queste parole mi sciolgono il cuore, abbraccio forte Paul, un po' per nascondere gli occhi che staranno diventando lucidi.

« Beh, direi che adesso ci tocca andare. Questa sera abbiamo un motivo in più per festeggiare ». L'allegria di Nina è contagiosa, tiro una pacca sulla spalla a Paul e le prendo la mano.

Quando entriamo in cucina, il tavolo è già apparecchiato per dodici, anche oggi Candice ha dato il meglio di sè per organizzare una serata che, a prima vista, sembrerebbe indimenticabile.

Il cibo è tutto buonissimo e mentre mi guardo in giro, un sorriso mi spunta sul viso, per me è come aver trovato una nuova famiglia.

Osservo con più attenzione Nina, con una mano tiene la forchetta, mentre con l'altra mi accarezza il ginocchio. Sta chiacchierando allegramente con Kat, negli occhi una luce nuova, più libera e sbarazzina, la stessa luce che le ho visto la prima volta qualche mese fa.

Matt si alza in piedi, ha in mano un calice colmo di vino rosso, lo alza in aria e ci guarda soddisfatto. « Arrivati a questo punto della nostra conoscenza, ritengo opportuno fare una serie di brindisi. A Torrey e Paul che finalmente sono in dirittura d'arrivo per far crescere il loro amore ». Paul guarda intensamente la sua futura moglie, alza il calice verso Matt e beve. « A Candice che ci ha ospitato in questa meravigliosa casa, regalandoci delle giornate meravigliose ». Brindiamo tutti alla bontà di Candice, Parigi a parte. « A Steven e Michael che in soli tre mesi hann intrapreso un percorso di crescita sconvolgente ». Sorrido ripensando allo sguardo acceso del piccolo Steve, forse dovrei mettermi nell'ottica di aver a che fare con un uomo, difficile quando lo vedi timido ed indifeso, mentre interpreta un ragazzino troppo problematico.

« A Sara che spero un giorno di poter sposare ». Ridiamo tutti, siamo a conoscenza della passione di Matt per la zietta del cast, ma sappiamo anche che lei non vuole assolutamente saperne. « A Kat e Kayla che sono contagiose con la loro allegria. A Zach che è riuscito a mettere da parte ogni dissapore e ha riconosciuto i propri errori. E a questa nuova bellisima coppia che ha appena preso il volo. Con la speranza che la vita vi riservi sempre e solo cose belle ». Nina ha gli occhi lucidi, evidentemente emozionata per le parole affettuose del nostro amico.

« Ed infine un brindisi anche per Julie e Kevin che hanno reso possibile tutto questo ».

Ci alziamo tutti in piedi, ci incateniamo gli uni con gli altri in un abbraccio, beviamo alla salute di tutte queste parole, alla salute di questa serata ancora solo all'inizio, alla salute di questa amicizia che è già grande nel nascere. Bacio appassionatamente Nina, suscitando risate squillanti da parte delle ragazze e fischi agitati da quasi tutti gli uomini.

 

 

 

 

Pov Nina

 

La festa sta proseguendo nel miglior modo possibile, o almeno così credo. In questo momento fiumi di alcol stanno scorrendo rapidi nel mio corpo, anche la vista sembra risentirne parecchio.

Io e Candice siamo appicciacate l'una all'altra in una sorta di lap dance sexy, se non mi sbaglio Ian mi sta lanciando occhiate non proprio comprensive. Non so se a dargli fastidio sia Michael che appare parecchio interessato ai nostri movimenti, o il mio vestito che ha deciso di non lasciare nulla all'immaginazione. Probabilmente entrambe le cose.

Nonostante la mia mente non più così lucida, decido di slacciarmi da Candice, corro verso il carrello degli alcolici e preparo una vodka fragola lemon.

Ian si avvicina offrendomi una fragola zuccherata da appoggiare al bicchiere, la prendo dedicandogli uno sguardo malizioso.

« Finito lo spettacolino ? ». Ok, è definitivo, Ian Somerhalder incazzato non è assolutamente una buona soluzione.

« Che spettacolino ? ».

« Non saprei identificarlo meglio, Michael mi ha coperto tutta la visuale ».

Mi avvicino a lui e lo stringo forte, cerco di provocarlo appoggiandogli addosso tutto il mio corpo intorpidito. Il suo profumo, ammorbidente misto a Milion, mi stordisce, una voglia improvvisa si impossessa di me. Sperando che nessuno stia guardando dalla mia parte, sfrego il moi bacino contro la sua erezione, lo sento sospirare tra i miei capelli. Mi guardo intorno, sembra tutto tranquillo, l'assenza di mia sorella e moi cognato potrebbe spiegare una situazione analoga alla nostra.

Ian mi prende la mano e mi conduce nella nostra camera.

Mi accompagna fino al letto, mi ci sdraio completamente ignara di ciò che sarà, ma come tutti gli ignari, sono molto curiosa.

Ian si allontana da me, si sbottona la camicia e la lascia cadere a terra, il battito del mio cuore aumenta inesorabilmente, come se la visione di quei muscoli scolpiti lo avesse risvegliato da una sorte di letargo.

Mi offre la mano, chi sono io per rifiutare l'offerta ? Mano, braccia, gamba... sono tua.

La mia schiena è a contatto con il suo petto, sento i muscoli guizzare ogni volta che le sue mani ispezionano curiose i miei seni. Senza che me ne accorga, abbassa la zip del mio vestito, lo sento scivolare a fatica lungo il mio corpo infreddolito, le sue dita scivolano lungo il ventre e si abbandonano nel mio piacere.

Sospiro rumorosamente mentre il suo contatto diventa più prepotente dentro di me. Mi abbandono a quell'attimo di godimento, scivolando un po' di più sulle mie gambe e appoggiandomi con le spalle all'anta fredda dell'armadio.

« Sei bellissima ». Annuso il suo profumo, ammorbidente e Million si impossessano di me, sorrido soddisfatta alla dolcezza di quelle parole.

Libera la sua erezione, la sento sfiorare con lentezza la pelle ruvida del mio fondo schiena. Passo una mano indietro per afferrarla, muovo lentamente su e giù, mentre il suo battito accelera all'impazzata. Senza voltarmi, conduco il suo membro dentro di me. Lascio che a guidare sia lui ed imito con facilità i suoi movimenti. Le sue mani solcano avide le mie estremità, mi solleticano la spalle, poi i seni ed infine il pube. Ian inserisce un dito dentro di me, il piacere sembra mi mozzi il fiato, ma tarda comunque ad arrivare. Sento il mio uomo sorridere a questo attimo di angoscia, si sta divertendo. Decido di ripagarlo con la stessa moneta. Mi slaccio da questo intrico così intimo e mi volto verso di lui. Lo spingo sul letto e mi metto a cavalcioni sulle sue gambe. Sorrido maliziosa al suo sguardo stupito. Inizio a baciargli le labbra per poi scendere giù sul suo petto, e ancora più in giù dove giace naufrago il suo piacere.

Prendo la sue erezione in bocca e scendo su e giù con le labbra, facendo roteare la lingua proprio in punta. Nel momento in cui avverto il suo desiderio diventare più grande, mi fermo. Risalgo fino alle sue labbra e mi concedo un bacio magico, uno di quelli che potrebbero non finire più, che anche se senza fiato continueresti in eterno. Con una mano faccio combaciare l'una dentro l'altra le nostre intimità. Raggiungo per prima il piacere, per poi concentrarmi totalmente sul suo.

 

« Ti hanno mai detto che sei un Dio del sesso ? ».

Ian mi guarda con aria titubante, sta fingendo. «  Mi hanno chiamato Adone, Guerriero, Stallone, una volta perfino Gladiatore, ma Dio non me l'ha mia detto nessuno. Lo aggiungerò alla mia lunga lista ».

Gli tiro un pugno sulla spalla e lo seguo verso la cucina. Mi è venuta una sete pazzesca e preferirei abbandonare momentaneamente il carrello degli alcolici.

Improvvisamente mi imbatto in qualcosa di duro. Ops, e' la schiena di Ian, senza accorgermene ci sono finita addosso.

Cerco di capire il motivo che abbia bloccato il mio ragazzo sull'uscio della porta, mi sporgo oltre la sua figura e arrossisco alla visione di una Candice stra ubriaca e mezza nuda con uno Steven senza camicia intento ad infilare qualcosa... ok, non voglio sapere cosa.

Inizio a ridere come una pazza non appena incrocio lo sguardo di Ian, è imbarazzatissimo e inizio a temere che sia andato incontro ad una qualche specie di shock. Vorrei provare a ricordargli ciò che lui ha fatto pochi minuti fa sul letto di Candi, ma preferisco evitare di metterlo in ulteriore imbarazzo, inoltre la mia amica potrebbe impazzire.

Lo trascino fuori dalla cucina, tirandolo dalla camicia ormai stropicciata.

« Mi era sembrato di intuire qualcosa, ma pensavo che comunque ci fosse ancora Michael ».

« Se non vuoi sapere, non chiedere ». Candice ed i suoi sbalzi d'umore, basta nulla per indirizzarla su un'altra via. Certo, non sono davvero sicura che Steven sia la scelta più giusta, ma come si dice in questi casi : chi vivrà vedrà !

 

 

Pov Ian.

 

 

Le novità non finiscono mai, non per noi di The vampire diaries almeno. Mentre ripenso alla scena di questa sera con Candice e Steven, cerco di vestirmi il più velocemente possibile, non ho tempo da perdere.

Nina è profondamente addormentata, in realtà da non più di cinque minuti, mi spiace tantissimo doverla svegliare, ma è assolutamente necessario.

« Nina, amore mio ».

Bofonchia qualcosa nel sonno, apre gli occhi mi guarda e nasconde la testa sotto le lenzuola. Sorrido mentre la vedo rotolare con tutto il lenzuolo verso la mia parte, la blocco e le bacio con delicatezza i capelli.

« Vestiti, ti devo portare in un posto ».

« Che ore sono ? ».

« E' quasi l'alba ».

« Ma quando siamo arrivati camera era quasi l'alba ». Si lagna come il suo solito, ma non riesco ad avercela con lei, i suoi capricci sono il motore delle mie giornate.

« Dai, è una sorpresa ». Ho usato la parola d'ordine, giusto il tempo di pronunciarla che Nina si infila la felpa blu ed i jeans sbiaditi.

Riesce ad addormentarsi anche in macchina, ho sempre ammirato e anche un po' invidiato questa sua strana capacità di chiudere gli occhi e sprofondare nell'immediato nel mondo dei sogni.

Le bacio le morbide lacrime, rese un po' secche dal freddo parigino. Apre lentamente gli occhi e si sofferma a guardarmi.

Mi precipito fuori dall'auto e passo dalla sua parte per aprirle lo sportello. Quando i suoi occhi incontrano l'ingombrante visione di fronte a noi, il suo sguardo scatta radioso su di me.

Sono appena le cinque del mattino, il freddo si insinua anche sopra i piumini che indossiamo e la Tour Eiffel erge maestosa sopra di noi.

La bacio con passione, è uno dei momenti più belli che abbia vissuto con lei, sembra essere tornata bambina e la sua luce mi irradia a tal punto da farmi quasi bruciare.

Saliti sulla torre, le stringo la vita, la sua schiena contro il moi petto e la mia guancia a contatto con la sua.

Le luci dell'alba colorano generosamente il cielo cupo e gelido della città.

« Normalmente non si viene qui per guardare le luci della città ? ». Non distoglie un attimo lo sguardo da quella visione inebriante.

« Gli innamorati normali lo fanno ».

« E noi come siamo ? ».

« Noi siamo innamorati speciali. Il buio della notte lo lasciamo pure agli altri, noi ci godiamo le prime luci della giornata. Io e te siamo l'inizio, Nina. Proprio come l'alba, il nostro amore sta sorgendo. Sono venuto qui oggi per dirti che, tra cinquant'anni mi piacerebbe tornare qui, questa volta al tramonto, ma vorrei essere con te. E mentre guarderemo le luci arancioni e rosate che nascondono timide il sole, ripenseremo ai momenti vissuti insiemi e ancora di più a questo momento che stiamo vivendo ora. Vorrei vedere tramontare la mia età insieme età, eppure vorrei che ci ricordassimo sempre che, anche a distanza di anni, anche quando litigheremo a tutte le ore del giorno e della notte, anche quando non mi sopporterai più, il nostro amore è come l'alba. E' sempre un inizio ».

Sono parole complesse da dire, non so neanche se abbia realmente afferrato il concetto, è ancora presto per parlare di tempo, ma ora come ora non riesco ad immaginare la mia vita in un contesto in cui lei non ci sia.

I suoi occhi mi sorridono, mentre le sue labbra sono spalancate per lo stupore. Si avvicina a baciarmi ed io so che in quel bacio e racchiusa la sua promessa.

 

 

 

Ciao ragazze !! SCusate il moi imperdonabile ritardo, ma non ho potuto farne a meno, gli esami mi hanno portato via tutta la settimana.

Come vi avevo preannunciato, questo capitolo è solo un'extra, torneremo presto al vivo della storia, dove non saranno solo rose e fiori.

Aggiornerò molto presto. Un bacio a tutte le mie lettrici, due a chi si fa sentire spesso con le sue recensioni.

  
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