24/09/2012
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A voi,
perché non potevo andarmene senza un ultimo pensiero.
Vorrei potervi stringere uno ad uno,
ma mi accontento di inondare la tastiera di lacrime.
Ho fatto una promessa
I miei genitori sono andati via da poco più di un’ora. Mia madre mi ha aiutato a sistemare le cose e dopo avermi fatto – per la millesima volta – varie raccomandazioni mi ha baciata fra i capelli e salutata con quei suoi grandi occhi scuri, resi lucidi dalle lacrime che, da donna forte quale è, ricaccia indientro. Mio padre credo aspetterà di tornare a casa, prima di commuoversi davvero. Lui è l’uomo di casa, deve essere forte. Mia sorella è forse l’unica felice del fatto che io me ne sia andata, sarà come se fosse figlia unica. Mi guardo attorno ancora una volta. La mia nuova camera, le miei nuove coinquiline, la mia nuova vita. Dio, mi fa ancora strano. Sono a duecentoventi chilometri da casa. Mi soffermo a guardare il computer portatile. E mi ricordo della mia promessa. Sarà come se non me ne fossi mai andata. Domani inizierò in facoltà, ma stasera voglio dedicarmi a me. Mi siedo, apro un nuovo documento e inizio a scrivere. Questa notte è ancora mia.*
Ma le parole che ti sono avanzate
sono finite tutte nella valigia
e li ci sono restate
[Il peso della valigia –Ligabue]
Il mio angolino
Ed eccomi qui, a scrivere una delle mie ultime follie (!) prima dello stop forzato. Le persone della dedica sono coloro che da quado sto su Efp mi sono state accanto. Nonostante ci siano chilometri a dividerci e non ci si senta tutti i giorni, loro mi sono stati affianco.
Questo è il mio modo per dirvi “Grazie”. Con Liga e Venditti ( l'ultima frase è un riadattamento di "Questa notte è ancora nostra"*)
Alla prossima.
Con la speranza di sentirci presto.