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Autore: Amy_Star    24/09/2012    4 recensioni
Ad occhi esterni, Blaine è un ragazzo calmo e ordinario. Peccato che nasconda il fatto di essere un lupo mannaro.
Quando Sebastian Smythe, leader di un branco di lupi, giunge in città, diventerà impossibile per Blaine mantenere il controllo della sua vecchia e ordinaria vita.
___
“Mi chiamo Sebastian,” il ragazzo si presentò.
“Blaine Anderson,” replicò Blaine per abitudine. Dovette soffocare l'istinto di non porgere la mano e stringere quella di Sebastian come gli era stato insegnato.
“Adesso, evitiamo il gioco delle negazioni tipico di un romanzo per adolescenti.” Sebastian si voltò per affrontare Blaine. “Io sono un lupo mannaro e tu sei un lupo mannaro.”
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: AU, Lime, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Wolf Like Me

 

Quella non era una notte in cui una giovane ragazza sarebbe dovuta tornare a casa da sola.

Sharon era a conoscenza delle dicerie che si stavano diffondendo per tutta la città come delle fiamme in un incendio. Voci che riguardavano un branco di cani selvaggi e fuori controllo, che avevano fatto a pezzi una ragazza donandole una cruenta morte; sapeva anche che camminare da sola in piena notte l’avrebbe resa un facile bersaglio. Il problema era che aveva bisogno di risparmiare soldi per la borsa di studio per il college, perchè se voleva andarsene da quella città, allora era costretta ad andare all’ultimo spettacolo offerto dal cinema cittadino. Aveva terminato gli ultimi lavori in casa il più velocemente possibile, anche per evitare di uscire verso le undici di sera.

La città, nei giorni feriali, alle otto di sera era già svuotata, le strade erano deserte, prive perfino dei soliti ubriaconi che si trascinavano a casa dai pub del quartiere. Sharon era l’unica disposta ad attraversare quei quartieri da sola; entrambi i suoi genitori stavano già dormendo da ore. Le avevano anche offerto di accompagnarla in macchina, ma lei si era rifiutata di svegliarli. Poteva camminare veloce e allo stesso tempo tenere gli occhi bene aperti, onde evitare qualsiasi pericolo.

Stava quasi correndo per quelle strade buie e deserte; ogni volta che intravedeva un’ombra, o il vento soffiava abbastanza forte da smuovere qualche rifiuto a terra, provava un brivido freddo lungo tutta la schiena. Il cuore le batteva forte nel petto e i muscoli le si irrigidivano anche solo all’idea di un cane enorme che spuntava dalle tenebre, con gli occhi color rosso sangue, dei lunghi artigli impazienti di dilaniare la sua pelle, e un corpo massiccio in grado di scaraventarla a terra.

Doveva proprio tornare a casa, cominciava a spaventarsi da sola.

Quando si trovò a due quartieri dalla sua abitazione iniziò lentamente a rilassarsi. Il pezzo peggiore era passato, presto si sarebbe trovata al sicuro, cullata dalle coperte del suo letto, e gli unici lupi che avrebbe affrontato sarebbero stati quelli presenti nei suoi sogni, che avrebbe potuto gestire benissimo visto che di solito si svegliava da un incubo giusto in tempo prima di morire.

Quella falsa sensazione di sicurezza attenuò i suoi sensi; si rilassò esattamente quando avrebbe dovuto essere all’erta contro potenziali pericoli, proprio nel momento in cui il lupo fece la sua mossa. Fece appena in tempo a sentire il ticchettio delle unghie contro il pavimento quando qualcosa di molto pesante le si abbatté contro. Il suo urlo di terrore si spezzò quando il lupo, immediatamente, le aprì in due la gola. La ragazza tossì, sputando il suo stesso sangue, ma il lupo l’afferrò per una gamba e con estrema facilità la trascinò con lui nell’oscurità, verso un posto lontano, dove avrebbe potuto ucciderla con calma.

Nell’ultimo istante della sua vita, Sharon sperò che si trattasse tutto di un sogno. Aspettò disperatamente il momento in cui si sarebbe svegliata nel suo letto, grondante di sudore, ma decisamente al sicuro.

Invece, non si risvegliò mai più.

 

 

Il mattino dopo era freddo e piovoso.

Nuvole scure proiettavano grandi ombre nell’area boscosa in cui stava camminando Blaine. Tecnicamente, quel terreno faceva ancora parte dei territori della Dalton, che si estendevano dal campo di atletica fino alla foresta. Blaine ci andava spesso per starsene un po’ da solo con i suoi pensieri; nonostante amasse la Dalton più della sua stessa casa, c’erano giorni in cui quelle mura sembrava volerlo rinchiuderlo: essere costantemente circondato da così tanti umani era soffocante. Trovava sempre un senso di pace camminando per i boschi: l’odore denso di terriccio e foglie morte era confortante; il silenzio, interrotto dal suono sommesso degli animali vaganti, placava i suoi nervi. In quei boschi non c’erano punizioni o paure, ma solo libertà.

Blaine aveva deciso di usare quel luogo come punto di ritrovo con Sebastian. Probabilmente era a causa del suo lupo interiore, ma era come se lo sentisse un po’ come un suo territorio, dal momento che Dalton era la sua scuola. L’idea di conoscere quel posto più di Sebastian lo metteva a suo agio; l’altro ragazzo era sembrato d’accordo con quella proposta, a patto di non trovarsi immerso in una folla di umani.

L’unico problema era che Blaine non avesse la più pallida idea di dove si sarebbero incontrati. Sebastian lo aveva salutato con un vago gesto della mano, dicendogli che lo avrebbe trovato lui. In un certo senso, dopo quell’affermazione detta in modo così noncurante, si era chiesto se quella cosa del vedersi fosse stata una trovata intelligente o meno: solo perchè erano entrambi lupi non significava che potessero andare d'accordo. Ma Blaine aveva delle domande che necessitavano di risposte e Sebastian era l’unico in grado di fornirgliele.

Si sedette su un tronco coperto di muschio che era in parte al riparo dalla pioggia grazie ai folti rami di qualche albero vicino ed emise un sospiro frustrato che a contatto con l’aria fredda si trasformò in una nuvola bianca. Dopo pochi minuti con nient’altro che uccelli e scoiattoli a fargli compagnia, Blaine decise che se Sebastian non si sarebbe presentato al più presto se ne sarebbe andato via. Essere un lupo non voleva dire che poteva anche essere maleducato.

Ehilà.”

Blaine sobbalzò all’indietro per la sorpresa, e sentire quella voce in modo improvviso e inaspettato lo fece cadere dal tronco. Sebastian rise a pieni polmoni, mentre l’altro ragazzo si mise in piedi in modo un po’ maldestro e lo guardò con fare accigliato.

Dove sei stato?” Sbuffò, visibilmente seccato.

Ti stavo seguendo,” rispose Sebastian con un ghigno, “Da venti minuti ormai. Non te n’eri accorto?”

No, non avevo notato che mi stavi stalkerando”. Blaine si tolse qualche foglia umida rimasta sulla sua giacca.

Avresti dovuto,” Sebastian lo raggiunse per prendere una foglia vagante rimasta sui suoi capelli del tutto privi di gel. “Dovresti stare più attento e non essere sempre con la testa fra le nuvole.”

Blaine tirò il capo indietro quando sentì il tocco di Sebastian su di lui, gli lanciò un’occhiata di avvertimento, ma in risposta ottenne un semplice sorrisetto.

Hai i capelli ricci,” constatò il ragazzo, come interessato a cambiare argomento. “E il tuo odore è normale.”

Blaine arrossì di fronte a quei cambiamenti già riscontrati in modo così chiaro. Si era reso conto di aver saltato completamente la sua routine mattutina quando era ormai a metà strada per i boschi; aveva dato colpa al fatto che fosse uscito di casa molto presto, piuttosto che all’idea di voler compiacere Sebastian.

Stai meglio così,” affermò il ragazzo con convinzione.

Grazie per la dritta,” mormorò Blaine in un sussurro.

Non c’è di che.” Sebastian si sedette sul tronco sul quale era prima seduto Blaine, facendogli segno di imitarlo. Una parte di lui voleva rimanere in piedi soltanto per fargli dispetto, ma sapeva bene che non avrebbe portato a niente. Si sedette freddamente accanto al ragazzo, che rilassò immediatamente la postura come per far vedere quanto fosse tranquillo.

Dimmi Blaine,” esordì Sebastian, prendendo subito le redini della discussione, “I tuoi genitori hanno lasciato il loro branco? Oppure sono stati esiliati?”

Blaine, intento a trovare una posizione vagamente comoda su quel tronco, rispose alla domanda prima di rendersi conto di averlo fatto.

Mia madre non mi ha mai parlato di un branco. Penso che fosse un Randagio, come hai detto tu.” Prima di continuare, fece una piccola pausa. “E mio padre è umano.”

Sebastian fu preso in contropiede.

Tuo padre è un umano? Davvero interessante.”

Blaine aspettò che gli spiegasse perchè fosse interessante, ma non arrivò nessun altro commento.

E che mi dici di te?” Incalzò, in cerca della sua risposta, “Fai parte di un branco?”

In realtà sono il capo del mio.” Disse, con evidente orgoglio, “In totale siamo in otto.”

Otto? Vuoi dire che ci sono altri sette lupi come noi che si aggirano per la città?” L’idea di avere così tanti altri lupi intorno era opprimente. Per tutta la sua vita erano stati solo lui e sua madre.

Sì, è così,” rispose Sebastian.

Wow.” Blaine non riuscì a trattenere un sospiro. “Come si diventa un capo? E’ una cosa gerarchica? C’è un’elezione?”

Si combatte per il ruolo.” Sebastian gli rivolse uno di quei sorrisi che trapelavano una perfetta sicurezza delle proprie capacità. “Il lupo più forte e intelligente diventa il capo.”

Non ci sono altri requisiti?”

Gli ricordava molto un’arena di gladiatori: i lupi combattevano all’ultimo sangue finchè non ne rimaneva solo uno.

Ovviamente per competere devi essere un alfa.”

Un alfa?”

I lupi sono divisi in due categorie, gli alfa e i beta. In un branco, di solito, gli alfa sono più bravi a combattere e cacciare, nonchè, ovviamente, ad essere leader. Mentre i beta offrono supporto di ogni sorta e si occupano dei loro compagni.”

Blaine assimilò quelle informazioni con una certa avidità. Sua madre non gli aveva mai parlato delle varie differenze tra lupi, o delle dinamiche di un branco.

Chissà quale sono io.” Blaine non si era mai posto domande se fosse più un tipo dominante o remissivo.

Oh tu sei un beta. Senza ombra di dubbio.”

Sentendo quella risposta, si voltò di scatto verso Sebastian. Era snervante che per lui fosse una risposta così ovvia, come se non avesse nessuna possibilità di decidere da solo a quale gruppo appartenere.

Come puoi dirlo?” Sbottò, assumendo il suo stesso tono di voce.

Non ti considero una minaccia a livello istintivo,” rispose con tranquillità lui, per niente colpito dalla rabbia crescente di Blaine. “Se fossi stato un alfa mi sentirei teso, e avrei tutti i miei sensi all’erta in attesa di un tuo attacco per provarmi la tua autorità.”

Non sono debole,” sentenziò Blaine alla fine. Non voleva che Sebastian lo ritenesse un buono a nulla.

Ho mai detto questo?” Ribattè Sebastian, scuotendo la testa, un po’ divertito. “Essere un beta non fa di te debole. Hai soltanto abilità e aspirazioni diverse da quelle di un alfa. I beta sono fondamentali quanto gli alfa per la solidità del branco.”

Quelle parole, in qualche modo, calmarono l’orgoglio ferito di Blaine, ma continuava a ritenere ingiusto il fatto che non potesse decidere la sua categoria liberamente. E poi, avrebbe preferito che Sebastian avesse usato una sorta di prova per confermare la sua tesi.

Vuoi che te lo dimostri?” Sebastian fece dondolare le gambe lungo il tronco, per poi alzarsi e allontanarsi.

Come?” Gli occhi di Blaine lo stavano puntando con diffidenza.

Tu alzati,” disse lui, in tono di sfida.

Blaine si mise lentamente in piedi, ma fu bene attento a lasciare un paio di metri di distanza da lui. I due si guardarono intensamente mentre Blaine si domandava se quella sorta di prova di forza consistesse unicamente in una battaglia di sguardi. O meglio, lo pensò, fino a quando non fu completamente placcato.

L’aria gli uscì fuori dai polmoni quando venne scaraventato contro il suolo. Immediatamente, i due cominciarono a rotolare tra pigne e foglie morte, cercando di bloccarsi a vicenda. Non c’era bisogno di essere un lupo per capire che il vincitore fosse chi sarebbe riuscito a stare sopra. Blaine tentò di svincolarsi dalla presa di Sebastian usando il suo corpo più piccolo ed agile, ma riuscì a farlo per poco, fino a quando Sebastian usò la sua forza decisamente superiore per tenerlo ancorato a terra. Le sue gambe spinsero quelle di Blaine contro il terreno forzandolo a rimanere fermo; le sue mani si posizionarono sui suoi polsi, riuscendo definitivamente a farlo stare giù.

I respiri affannosi di entrambi riempivano l'aria, mentre cercavano di riacquistare il respiro perduto durante quell'incontro di lotta. Sebastian emise un ghigno trionfante prima di avvicinarsi e accarezzare il collo di Blaine con la punta del naso.

Il suo respiro caldo contro la pelle lo fece rabbrividire da capo a piedi. Anche se aveva perso, il corpo pesante di Sebastian schiacciato contro il suo non gli dava poi così tanto fastidio. Ora che c’era lui a ripararlo, non si accorse nemmeno della temperatura fredda intorno a loro.

Sebastian dichiarò ufficialmente la sua vittoria sussurrandogli nell'orecchio: “Adesso hai capito?”

Blaine si contorse su se stesso per via di quel bisbiglio roco; subito dopo provò un moto di riconoscenza verso quel ragazzo che, intuendo qualcosa, si staccò da lui allontanandosi un poco.

Questo non prova niente,” borbottò, ma afferrando lo stesso la mano che l’altro gli offrì per rialzarsi.

Sei proprio cocciuto,” commentò Sebastian una volta che Blaine fu in piedi.

Voglio dire, sicuramente avrai messo al tappeto molti altri alfa.”

Infatti è così,” un ghigno malvagio si dipinse sul viso di Sebastian. “Ma non si sono mai stati divertiti quanto te.”

Blaine sentì la faccia diventare leggermente rossa a quel commento. Per fortuna, Sebastian non disse nulla e nemmeno lo prese in giro; invece, cominciò a fischiettare allegramente, avventurandosi all’interno della foresta.

Non vieni?” Lo chiamò, una volta notato che Blaine non lo stava seguendo. Quest’ultimo esitò per un minuto prima di incamminarsi dietro di lui, allontanandosi così sempre di più dalla Dalton.

 


Che tipo è il tuo ragazzo?”

Non è il mio ragazzo,” rispose Sebastian di fronte alla piccola folla che in quel momento era spaparanzata sul suo letto.

La presenza dei tre beta del branco non era stata una sorpresa, ma lo aveva un po’ infastidito. Era da quando era rientrato a casa dopo la sua uscita con Blaine che quei tre continuavano a tempestarlo di domande, erano estenuanti e stavano mettendo a dura prova la sua pazienza.

Lord Tubbington dice che hai una cotta,” cinguettò Brittany, una ragazza bionda e con delle belle gambe. Era la più dolce di tutto il branco; la prova schiacciante era il fatto che tenesse un gatto come animale domestico e che, a quanto pareva, discuteva con lei di questioni sentimentali. Come fosse finita insieme a Santana restava ancora un enorme mistero.

Beh, puoi dire a Lord Tubbington che si sbaglia.” Sebastian si tolse la maglietta e la gettò nel cesto della lavanderia, visto che la sua piccola lotta con Blaine nei boschi aveva reso i suoi vestiti non più indossabili. Non che gli fosse dispiaciuto particolarmente rotolarsi insieme all’altro ragazzo; a dire il vero non gli sarebbe dispiaciuto nemmeno concedergli una piccola rivincita, magari, però, sul suo letto, invece che nel bel mezzo della foresta. Ricordava perfettamente i brividi che gli avevano attraversato la schiena quando aveva bloccato Blaine contro il suolo. Essere uno dei più forti combattenti del branco voleva dire aver battuto tantissimi dei suoi compagni lupi negli ultimi anni. Ma con Blaine era stato diverso, tutta colpa del suo odore assuefante e del calore del suo corpo compatto.

Stai pensando a qualcosa di sconcio, non è vero?” Jeff, con i suoi capelli biondi, storse il naso in segno di disgusto. Era simile a Brittany sia per aspetto che per predisposizione, con il suo atteggiamento modesto e amichevole. Tuttavia, a differenza di lei, era molto più razionale.

E anche se fosse?” Ribatté Sebastian, rispondendogli a tono. Si sfilò anche i jeans, lanciandoli contro il ragazzo, che si lasciò scappare un grido spaventato quando lo colpirono in pieno viso.

Avresti fatto meglio a tenertelo nei pantaloni, Sebastian.”

L’ultima e, secondo lui, la peggiore dei beta del branco fece la sua comparsa. Rachel si arrampicò sul letto, le spalle squadrate e il suo viso inclinato in modo molto elegante. A differenza dei suoi compagni di Branco, che erano estroversi e accomodanti, lei era più esigente, ed evitava sempre discussioni con gli altri. Aveva una corporatura bassa ed esile, dei lineamenti graziosi e dei grandi occhi marroni che le donavano uno sguardo disarmante, anche se, quando voleva, sapeva essere feroce e testarda. Sebastian e gli altri l’avevano presa spesso in giro, dicendole che nessun alfa si sarebbe mai messo in testa di accoppiarsi con lei. Quelle battute crudeli continuarono con il passare degli anni fino a quando Quinn non aveva deciso di accettare la sfida. Era l’unica in grado di farsi ascoltare da Rachel, anche se, almeno, aveva fatto un piccolo sforzo nell’obbedire a Sebastian.

Ti ringrazio per l’interessamento Rachel,” Sebastian fece roteare gli occhi al cielo quando lei lo guardò accigliata, “Ma posso gestire la cosa da solo.”

Puoi davvero? No, perchè io penso che tu stia davvero perdendo la testa.”

Quattro teste si voltarono verso la porta, dove Quinn se ne stava in piedi con un’espressione dubbiosa e le braccia incrociate al petto.

Con la coda dell’occhio Sebastian vide Rachel illuminarsi all’arrivo della ragazza, sfoggiando un sorrisetto trionfante. Il solido supporto per la sua futura compagna sarebbe stato toccante, se solo non lo avesse esasperato così tanto. Ancora non riusciva a capire perchè Quinn avesse deciso di legarsi con una persona così insopportabile. Si sentiva sempre più contento di non avere nessun pretendente da affrontare.

Grazie mille per la tua inflessibile fedeltà, Quinn.” Sebastian si spostò verso il suo Secondo fino a trovarsi a due passi da lei. Quinn inarcò un sopracciglio di fronte al suo abbigliamento praticamente inesistente, ma lui le rispose con un sorrisetto compiaciuto. Non si vergognava per niente del suo corpo, una caratteristica condivisa dalla maggior parte della sua specie.

Io ti sono fedele,” rispose Quinn, melliflua. “Ed è per questo che sto cercando di impedirti dal perdere letteralmente la testa per un bel faccino.”

Come fai a sapere com’è fatto Blaine?” Chiese Sebastian. Apprezzava la preoccupazione di Quinn, ma se lo aveva seguito alle sue spalle e contro i suoi ordini ne sarebbe stato piuttosto contrariato. Fece una piccola smorfia mentre ascoltava le parole di Quinn.

Non ho avuto bisogno di spiarti. Ti conosco da quando eravamo cuccioli”, ribatté lei, “Non so quante volte ti ho visto inventare scuse per coprire le predisposizioni meno desiderabili dei tuoi amanti.”

Sebastian stava quasi per correggere Quinn dicendole che Blaine non era un suo amante, non che non ci avesse pensato, ma poi lasciò stare. Era più preoccupato a rispondere alle sue accuse di debolezza per un bel faccino.

Per esempio quando?” Incitò, con tono vago.

Ti ricordi di Charlie, lo spacciatore?”

Quando lo frequentavo io era perfettamente pulito.”

Sì, proprio come te. Perchè infatti ti ha ripulito il portafogli. Purtroppo non era nemmeno la prima volta che pagavi per del sesso, visti i precedenti con quel gigolò, Marco.”

Veramente era uno spogliarellista che cercava di guadagnare qualche gruzzoletto per pagarsi la scuola di medicina. Stava difendendo la sua causa per un’educazione migliore.”

E che mi dici di Simon, che ti ha convinto a correre per Central Park trasformati in lupi?”

Un esperimento che volevo provare da prima che me lo chiedesse. Esperimento che, tra l’altro, si è concluso con un perfetto lieto fine di io che lo sbattevo contro la rete del parco giochi.”

Quinn sospirò in preda alla frustrazione, massaggiandosi le tempie come per evitare il suo crescente mal di testa.

E adesso vai dietro ad un potenziale omicida di esseri umani.”

Blaine non lo farebbe mai,” ribatté Sebastian, bruscamente. “Se lo conoscessi vedresti con i tuoi occhi quanto ti stia sbagliando.”

E allora fammelo conoscere,” esclamò Quinn.

Di fronte all’idea di Blaine che incontrava gli altri membri del branco, Sebastian esitò, anche se sapeva essere la cosa più logica da fare. Blaine aveva bisogno di socializzare con gli altri lupi, invece di essere costantemente circondato da umani. E poi, il Branco sarebbe stato più tranquillo se avesse avuto modo di conoscerlo, probabilmente lo avrebbero perfino supplicato di farlo entrare nel gruppo come un membro di loro. Per lui, inoltre, sarebbe stata la cosa migliore.

Ma disse di no, perchè, egoisticamente, adorava passare il tempo con lui. E, per il momento, voleva essere l’unico a cui Blaine dedicasse tutta la sua più completa attenzione. Provava una sensazione strana quando erano insieme, a lui sconosciuta, ma non se ne lamentava. Però sapeva che Quinn lo avrebbe fatto.

Non è pronto a incontrare voi altri.”

Sebastian...” esordì Quinn.

No. Ho deciso e non si discute.” Quando vide i muscoli di Quinn irrigidirsi, Sebastian ringhiò, in caso dovesse fisicamente dimostrare le sue decisioni da leader. “Non devo giustificare ciò che faccio con te. Obbedirai a quello che ti dico fino a quando lo dico.”

Quinn sussultò per quel cambio di tono, ma cercò di restare impassibile. Per un secondo Sebastian pensò che si sarebbe messa a discutere, ma per fortuna la vide abbassarsi in un piccolo inchino con gli occhi rivolti a terra. Era la postura di qualcuno che si sottometteva al proprio alfa.

Certamente,” gli sussurrò Quinn. “Solo, per favore, fai attenzione.”

Sebastian annuì in segno di approvazione, ma con un cenno della mano fece ordine a tutti di andarsene via. Brittany e Jeff saltarono immediatamente giù dal letto come per evitare di essere sotto tiro di Sebastian e della sua tensione. Rachel raggiunse il fianco di Quinn, le labbra serrate in un evidente disaccordo, ma restò in silenzio. Le due uscirono dalla stanza senza dire una parola fino a quando non raggiunsero la loro stanza in fondo al corridoio.

Non possiamo lasciarglielo fare!” Esclamò Rachel nello stesso istante in cui la porta fu chiusa. “Metterà in pericolo lui e il branco solo perchè non riesce a tenerselo nei pantaloni!”

Rachel,” la ammonì Quinn con tono autoritario, “Non puoi parlare così del tuo alfa.”

Rachel si calmò immediatamente, ma per Quinn era chiaro che non si fosse del tutto placata.

Lo so,” sospirò lei, amareggiata. “Non volevo offendere Sebastian. E’ solo che sono preoccupata per lui.”

Lo sono anche io,” affermò Quinn, andando a sedersi sul letto e aprendo le braccia per attirare Rachel verso di sé. Immediatamente la ragazza si fece confortare dalla stretta di Quinn rilassandosi in quell’abbraccio.

Comunque è diverso dal solito.” Mormorò Quinn contro i capelli di Rachel. “Non l’ho mai visto così per una conquista amorosa. Ed è strano che abbia esitato quando gli ho proposto di incontrarlo.”

Magari è imbarazzato?” Suggerì Rachel.

Sebastian?” sbottò Quinn, in tono di scherno. “Molto improbabile. No, penso che sia qualcos’altro.”

Che facciamo?” Domandò Rachel, accoccolandosi contro le spalle di Quinn. La ragazza restò in silenzio per analizzare da sola il problema. Voleva proteggere Sebastian e il suo branco, ma senza far arrabbiare il suo alfa l’unico modo che aveva per convincerlo ad ascoltarla, era portargli delle prove schiaccianti. Sebastian aveva severamente vietato loro di seguirlo o di incontrare Blaine, ma non aveva detto nulla riguardo qualche piccola ricerca sul suo passato.

Scopriremo di più su questo Blaine Anderson.” Decise Quinn, stringendo Rachel in un abbraccio più intimo e piacevole. “Scopriremo da sole se è una minaccia o no.”


 


 

A-Agente, m-mi aiuti.”

La giornata del giovane poliziotto seduto alla scrivania, seccato dal suo noiosissimo incarico di ricevere chiamate e richieste, si risollevò con la comparsa di una giovane ragazza. Aveva degli occhi marroni, grandi ed espressivi, che erano chiaramente accecati dalla paura, sembrava incredibilmente giovane con il suo look composto da una minigonna blu abbinata ad una felpa e un cerchietto dello stesso colore. Aveva sempre avuto un debole per le ragazze che sembravano carine e bisognose.

Non deve preoccuparsi signorina,” le rivolse un sorrisetto confidenziale. “Sono sicuro di poterla aiutare.”

La ragazza deglutì sonoramente mentre le sue mani torturavano nervosamente la frangia della sua gonna. I suoi occhi saettarono verso il basso mentre, a sua insaputa, stava alzando scandalosamente l'orlo, rendendola sempre più corta.

Riguarda gli attacchi di questi lupi,” sussurrò in modo flebile, “Penso di averne visto uno...”

Un lupo?” Il giovane agente trasalì. L’intero corpo di polizia aveva setacciato la città e i boschi vicini in cerca di possibili tracce di qualche lupo, non trovando nulla. La situazione si era fatta ancora più allarmante quando, quella mattina, un’altra giovane era stata dichiarata scomparsa. Se riusciva a trovare questo lupo, allora, sarebbe diventato automaticamente un eroe e il principe azzurro per quella ragazza.

Sì, un lupo!” Per l’agitazione sbatté ripetutamente le folte ciglia, e l’uomo per un momento temette di vederla svenire di fronte ai suoi occhi. “Era orribile. Era enorme e con degli artigli lunghissimi.”

Mentre parlava, gli occhi della ragazza cominciarono a riempirsi di lacrime. La giovane si portò una mano al petto come per auto-rassicurarsi, ma tutto ciò che lui riuscì a vedere era il suo seno, e come con quel gesto fosse un po’ più esposto.

Sono scappata via per salvarmi.” Si sporse oltre la scrivania per afferrare la mano dell’uomo. “Mi proteggerà, me lo promette?”

Nel sentirla così vicina, l'agente sentì il retro del suo collo infiammarsi. La sua mano era incredibilmente soffice e calda, il suo profumo era assolutamente assuefante e sapeva di zucchero e fiori. Lei rialzò lo sguardo verso di lui con occhi speranzosi, il labbro inferiore che stava tremando per la paura era irresistibile e il giovane agente si ritrovò a essere terribilmente eccitato da quella ragazza.

Ma certo che la proteggerò,” strinse la sua mano come per confortarla. “Vado un attimo di là a prendere dei moduli per farle compilare un verbale e torno subito da lei.”

Grazie! Oh grazie mille!” La ragazza si avvicinò a lui lasciandogli un veloce bacio a stampo sulla guancia, che fece girare la testa all’uomo, il quale fece un ultimo piccolo accenno con la testa prima di dileguarsi nel retro.

Appena se ne fu andato il viso della ragazza cambiò immediatamente da lusingato a diabolico e compiaciuto, squagliandosela dal commissariato in un attimo. Si sentiva incredibilmente leggera e fiera di aver provato, ancora una volta, le sue innate capacità di attrice. Spesso pensava che fosse un vero peccato essere nata come lupo; se fosse stata umana sarebbe stata sicuramente la più grande star mai esistita.

Rachel uscì dalla stazione di polizia incontrando il freddo e la pioggia. Sbuffò leggermente aggiustandosi i capelli che cominciavano ad inzupparsi, ma continuò a camminare lungo la strada. Dopo un paio di quartieri raggiunse un vicolo dove una figura piuttosto familiare la stava aspettando.

Hai calcato un po’ troppo la mano,” protestò Quinn, con un piccolo sorriso dipinto sulle labbra. Lanciò uno sguardo veloce a Rachel, per poi concentrarsi sul plico di fogli che teneva tra le mani.

Gli umani sono così prevedibili,” Rachel fece scivolare i capelli castani lungo la spalla. “Con tutta quella noiosa routine che riempie le loro giornate, muoiono dalla voglia di trovare la loro damigella da salvare.”

Hmm,” annuì Quinn, restando concentrata sui fogli.

Rachel sbuffò un poco per quelle attenzioni mancate, ma si trattenne dal lamentarsene apertamente, visto che voleva provare a Quinn che gli altri si sbagliavano riguardo al suo carattere insopportabile. E poi, non era così egoista come tutti pensavano, sapeva che il Branco e la missione venivano prima di tutto e non riusciva proprio a comprendere perchè gli altri non vedessero quanto fosse sinceramente umile.

Che hai scoperto?” Rachel saltellò accanto a Quinn. “L’ho distratto abbastanza a lungo per farti ottenere quello che volevi?”

Sì,” affermò Quinn, “Anche se non so molto bene cosa farmene di queste cose.”

Che vuoi dire?” Rachel aggrottò le sopracciglia, confusa.

Il file dice che più o meno un anno fa Blaine, due dei suoi compagni di scuola, e un ragazzo sconosciuto, sono stati coinvolti in un ‘incidente’ al ballo scolastico della Sadie Hawkins.”

Che ‘incidente’?”

E’ proprio questo che non riesco a capire.” Le labbra di Quinn si assottigliarono in una smorfia frustrata. “I due ragazzi sono morti. A quanto pare sono stati trovati loro addosso segni di morsi e artigli. Il ragazzo sconosciuto non è mai stato ritrovato e Blaine era l’unico testimone, ma ha dichiarato di non ricordare assolutamente nulla dell’accaduto.”

Rachel scrutò attentamente il referto rubato da Quinn. Lesse lei stessa i dettagli ottenuti dall’interrogatorio con Blaine, e ciò che per un uomo poteva sembrare strano, per un lupo era molto esplicativo.

Quinn,” Rachel afferrò di scatto una manica della ragazza. “Qui dice che Blaine si è svegliato nudo e coperto dal sangue delle due vittime.”

Lo so.” Quinn aveva un’espressione preoccupata. “Sembra proprio che Blaine si sia trasformato in un lupo e abbia ucciso i due ragazzi.”

Dici che questo convincerà Sebastian?”

Quinn non ne aveva idea, dal momento che quelle informazioni non avevano pienamente convinto nemmeno lei stessa. Le prove non giocavano certo a favore di Blaine ma c’erano troppe scappatoie per evitare che fosse completamente incriminato. La polizia aveva concluso che Blaine non fosse stato responsabile dell’attacco dal momento che i ragazzi erano stati selvaggiamente uccisi da un grosso animale. Almeno, poteva passare queste informazioni a Sebastian, così da far decidere lui stesso.

Chiamiamolo. Sono certa che saprà cosa fare.” Quinn cinse la vita di Rachel con un braccio e insieme uscirono dal vicolo.

 

 

Sulla via che conduceva al dormitorio, Blaine percepì l’odore di Sebastian.

Il suo cuore trasalì all’idea che fosse così vicino, ma poi, la parte razionale della sua mente gli ricordò quanto fosse pericoloso per lui essere nei pressi di quel college. Per fortuna Blaine fu uno dei primi a terminare la cena, quindi, il piccolo viottolo che collegava la caffetteria ai dormitori era vuoto.

Vide un movimento strano dietro a un gruppo di siepi vicino al muro. Controllò che non ci fosse nessuno nelle vicinanze prima di dirigersi verso quel visitatore inaspettato, facendosi strada tra i cespugli con calma e attenzione, spostandoli sopra la testa; lo spazio tra le siepi e il muro era stretto, ma attraversabile. La fortuna sembrava addirittura girare a suo favore, visto che in poco tempo riuscì a localizzare Sebastian in un angolo senza vie d’uscita.

Che cosa ci fai qui?” Bisbigliò Blaine verso il ragazzo. “Non mi stai pedinando sul serio, vero?”

Ho di meglio da fare che nascondermi dietro le siepi e spiarti.” Sebastian spostò il peso da un piede all’altro, chiaramente non a suo agio in quello spazio ristretto. Fu una delle prime volte in cui Blaine si sentì felice di essere piccolo e compatto.

E allora perchè mi stavi aspettando tra queste siepi?”

Sebastian aprì la bocca per protestare, ma poi la richiuse bruscamente, forse perchè si era accorto di non avere una vera e propria scusante.

Va bene, ti stavo cercando, ma per una buona ragione.” Sebastian aderì completamente al muro di pietra per stare lontano il più possibile dagli arbusti. “Possiamo andare a parlare da qualche altra parte?”

Il bosco in cui ci siamo visti stamani.” Rispose Blaine con decisione.

Non la tua camera da letto?” Suggerì Sebastian.

Blaine gli lanciò un’occhiata sospettosa. “Non ci è permesso portare persone fuori dal liceo nei dormitori.”

Bene, come ti pare.” Sebastian andò brutalmente contro le siepi e se ci fosse stato qualcuno nei paraggi, avrebbe attirato sicuramente molta attenzione. “Vada per il bosco allora.”

I due superarono veloci i campi sportivi per arrivare fino al boschetto. Il cielo si stava colorando di un viola scuro che sarebbe diventato molto presto un blu oltremare con il calare della notte. Blaine sapeva che probabilmente sarebbe stato molto più intelligente portare Sebastian nei dormitori, infrangendo le regole; almeno ci sarebbero state delle persone intorno, invece di un bosco isolato, buio e vuoto. Ma invitare Sebastian nella sua camera avrebbe significato permettergli di oltrepassare un’altra delle sue difese, e aveva già concesso a quel ragazzo troppe confidenze. Se voleva mantenere un certo distacco da lui aveva bisogno di mettere dei paletti.

I due entrarono nella boscaglia che, insieme allo spesso strato di foglie, sembrava buia quanto la notte. Per un quasi un chilometro camminarono in silenzio, con Sebastian che decideva il tragitto. Blaine per un momento si chiese preoccupato se si fossero persi, ma ogni suo dubbio svanì quando Sebastian si fermò vicino al tronco su cui si erano seduti quella mattina.

Dobbiamo parlare.” Sebastian incrociò le braccia al petto e Blaine non ci mise molto a capire che il ragazzo vanitoso e provocante di quella mattina era del tutto scomparso. Al posto suo, c’era un Sebastian severo, che non sembrava avere nessuna intenzione di abbassare la guardia.

Non so che cosa ci sia tra di noi,” esordì, “Ma so di per certo che dobbiamo fidarci l’uno dell’altro.”

Sono d’accordo,” rispose Blaine, con cautela. Mentalmente, si preparò a difendersi da qualsiasi attacco che gli avrebbe rivolto Sebastian. Poteva percepire la tensione tra di loro e lui aveva già dimostrato di poterlo battere facilmente. Voleva fidarsi di Sebastian, ma aveva molte poche ragioni per farlo.

Raccontami del ballo della Sadie Hawkins.”

Blaine sentì tutto il suo corpo pervaso dalla paura. Una parte di lui gli stava urlando di correre via, ma si sforzò di mantenere i piedi ancorati a terra. Scappare non era più un’opzione che avrebbe considerato, doveva affrontare il suo passato, non importava quanto fosse difficile farlo. In più, dubitava che sarebbe riuscito a fuggire da Sebastian, nemmeno se lo avesse voluto.

Sono stato assalito...”

Sei stato assalito o sei stato tu a iniziare l’assalto?”

Blaine sobbalzò per la freddezza di quelle parole, che gli provocarono un brivido lungo la schiena. Non c’era nessun motivo per cui dovesse interessargli ciò che pensava Sebastian sul suo conto, eppure, non riuscì a impedire quel moto d’odio nato all’idea che Sebastian lo ritenesse senza controllo.

Entrambe,” riuscì a dire, “Sono stato vittima di bullismo in quella scuola per essermi dichiarato apertamente gay. E, nonostante quello, ho chiesto ad un altro ragazzo di venire al ballo con me.”

Chi era questo ragazzo?”

Si chiamava Jeremiah. Era più grande di me, ma siamo usciti insieme per un po’.” Blaine cercò di cacciare indietro immagini che voleva in tutti i modi dimenticare. “Lo so che è stata un’idea stupida. Lo so che non avrei dovuto frequentare un ragazzo umano... ma ero così solo... e io...”

Il suo petto cominciò a tremare, ogni parola mormorata era come un frammento di ghiaccio che gli si conficcava dritta in gola. Non aveva più parlato di quella notte, i suoi genitori non gli avevano mai chiesto niente, né avevano mostrato interesse a saperlo. Per mesi Blaine aveva imbottigliato dentro di sé tutte le sue ansie e paure e adesso, rilasciare in un solo colpo tutta quella tensione rischiava di soffocarlo.

Va tutto bene,” la presenza di Sebastian lo circondò, e il profumo che respirò Blaine fu più rassicurante di qualsiasi altra parola. Sentì la mano di Sebastian scorrere lungo tutto il suo braccio fino ad afferrargli una spalla.

Sei al sicuro.” Lo rassicurò, con un tono di voce caldo. “Prenditi tutto il tempo che vuoi.”

Blaine prese un respiro tremolante prima di continuare.

Due tizi, che erano il mio incubo peggiore, sono sbucati nel bel mezzo del parcheggio. Mi hanno spinto a terra e hanno cominciato a picchiarmi. Il resto è sfocato. Non mi ricordo cosa è successo. Ricordo solo di essermi svegliato nudo e ricoperto di sangue. E non ho mai più rivisto Jeremiah.”

Sebastian restò in silenzio, mentre Blaine attendeva nervosamente una qualsiasi risposta.

Detto così, sai bene cosa sembra, vero?” Sussurrò Sebastian dolcemente.

Sì,” Blaine abbassò la testa per evitare di incontrare quegli occhi blu e verdi pieni di rammarico che non meritava in nessun modo. “Sembra che mi sia trasformato in un lupo e li abbia attaccati.”

Cosa che trovo del tutto comprensibile,” Sebastian rafforzò la presa sulla sua spalla. “Sei stato attaccato e ti sei giustamente difeso. Quello che mi preoccupa di più sono queste ragazze che sono state uccise.”

Non sono stato io,” Blaine si sollevò appena, avvicinandosi ancora di più per afferrandogli un braccio. Sia lui che Sebastian rimasero stupefatti da quella sua intensa disperazione.

Sebastian ti prego, devi credermi.”

Voglio crederti,” i suoi occhi blu e verdi vacillarono, quando incontrarono quelli dorati di Blaine. “Ma devi capire che io...”

Blaine non sentì quello che voleva dirgli, perchè il suono metallico di un cellulare li interruppe bruscamente. Sebastian esitò per un secondo prima di estrarre il telefono dalla tasca del giubbotto. Blaine lo guardò in silenzio, vedendolo rispondere con una certa rabbia e un’espressione seccata.

Che cosa vuoi?” Sbottò, senza nemmeno mostrare una traccia di pazienza. Nonostante il suo palese nervosismo restò ad ascoltare attentamente il suo interlocutore e tutto ciò che aveva da dirgli, ma a giudicare da come impallidì piano piano e dallo sguardo di esasperata frustrazione che comparve sul suo viso, non dovevano essere buone notizie.

Sei sicuro Nick? ...Sì, mi trovo con lui proprio adesso.” Sebastian si voltò appena verso Blaine, come per confermare a se stesso che si trovasse proprio di fronte a lui.

Dammi mezz’ora e sarò lì. Non far avvicinare nessuno, intesi? Voglio dare un’occhiata prima che arrivi la polizia a infangare tutto il posto.”

Non si premurò nemmeno di salutare nel momento in cui terminò la chiamata, si portò una mano sul volto visibilmente stanco e fu abbastanza chiaro che tutte le forze di un energico leader erano state completamente prosciugate, per lasciar spazio ad un ragazzo esausto. Blaine provò uno stranissimo bisogno di andare da lui e confortarlo in qualche modo.

Va tutto bene?” Chiese, un po’ preoccupato.

Sembra proprio che tu sia fuori dal mirino,” Sebastian si voltò di nuovo verso di lui. “Uno del mio branco ha trovato un’altra ragazza morta. Uccisa nello stesso modo della prima, ma questa volta non c’era traccia del tuo odore in tutta la scena del crimine.”

Blaine voleva urlare “Fantastico!”, ma considerando che un’altra ragazza era morta sarebbe stato un po’ inopportuno.

Come fa a conoscere il mio odore?” Domandò, improvvisamente preoccupato che a pedinarlo ci fosse più di un solo lupo.

Quando ti ho incontrato ti ho toccato abbastanza volte da avere il tuo odore su di me. L’ho condiviso con il mio branco in caso ci fossimo imbattuti in un altro cadavere.”

La risposta arrivò in modo vago e assente, chiaro segno che i pensieri di Sebastian erano diretti verso altre questioni. Comunque, quelle parole ferirono Blaine più di quanto avrebbero dovuto. Praticamente aveva appena dato la conferma che fino a quel momento lo avesse considerato un possibile assassino. Sapeva che loro due non erano esattamente amici, ma sperava anche che Sebastian lo conoscesse abbastanza da non sospettare di lui.

Ah, capisco.”

Gli occhi di Sebastian si concentrarono su quelli di Blaine con così tanta intensità che per un momento pensò lo stessero leggendo dentro.

Lo so che non era quello che volevi sentire,” rispose lui, in un tono di voce empatico, ma non rammaricato, “Ma ho dovuto mettere gli interessi del branco sopra ai tuoi sentimenti.”

Certamente,” annuì Blaine, e gli rivolse un piccolo sorriso. “Questo vuol dire che adesso possiamo provare ad essere amici?”

Direi di sì,” gli angoli della bocca di Sebastian si incurvarono all’insù in un mezzo sorriso. “Ma dopo che ho avuto a che fare con questo cadavere. Andiamo, ti accompagno a casa prima che tu perda completamente l’orientamento in questa foresta.”

Potresti perderlo anche tu sai,” ribatté Blaine, e non gli importò nemmeno di quanto fosse sembrato infantile.

Oh, ma davvero?” Sebastian in risposta gli rivolse un sorrisetto un po’ divertito.

Ti ricordo che questa è la mia foresta,” sentenziò lui con freddezza, “Sono stato qui più volte di te.”

Allora, prego,” Sebastian gesticolò una riverenza, facendo cenno a Blaine di andare avanti. “Voglio vedere all’opera le tue abilità da lupo senza pari.”

Gli rivolse un’occhiata gelida che lo fece scoppiare a ridere, e Blaine lo sentì fare la prima, vera risata da quando si erano conosciuti.

Nonostante tutti gli avvenimenti di quella notte, da accuse di omicidio a Blaine che rivelava uno dei momenti peggiori della sua vita, era piuttosto felice. Non ci avrebbe messo la mano sul fuoco, ma era abbastanza sicuro che fosse merito di Sebastian. Riusciva a farlo stare sul filo del rasoio e, allo stesso tempo, a farlo sentire tranquillo e al sicuro. Blaine non aveva idea di dove lo avrebbe condotto quello strano cammino, non era come il sentiero battuto della foresta che aveva fatto milioni e milioni di volte. Era sconosciuto, e nascosto da ombre che gli fecero chiedere se sarebbe riuscito ad attraversarle e uscirne tutto intero.

Tutto ciò che sapeva era che avere Sebastian a pochi passi da lui rendeva il viaggio meno scoraggiante. Non sapeva quanto sarebbe durato ma, in quel momento, decise che avrebbe tenuto duro.



 


 Note dell'autrice:
Ehi gente! Grazie mille per tutto il vostro supporto! Lo apprezzo davvero tanto e amo leggere cosa pensate della storia. Scusate per il capitolo un po' più corto ma il prossimo sarà più lungo. Sperando di poter postare il terzo capitolo il 12 o il 13. Alla prossima!

Nel prossimo capitolo: Sebastian decide di far fare un giro a Blaine durante la luna piena, dopo aver scoperto che non lo ha mai fatto prima. La notte però prende una svolta violenta quando Blaine viene attaccato da un lupo sconosciuto...

 



Note delle traduttrici:
Per nostra grandissima fortuna e gioia il terzo capitolo è stato pubblicato tempo fa ovviamente, e quelle date si riferiscono al passato xD però la storia è ancora WIP e al momento l'autrice sta lavorando sul capitolo 14. Noi siamo abbastanza avanti con la traduzione, quindi... speriamo che fili tutto liscio insomma!
Ci fa molto piacere che vi piaccia la storia, e che la traduzione vi convinca fino ad ora. Come sempre siamo aperte a critiche o suggerimenti! Alla prossima
Ila & Fra 

  
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