Lo odiavo. Lo odiavo per tutte le volte che mi aveva risposto con un no secco, per tutte le volte in cui mi aveva ignorata, per tutte le volte in cui mi aveva presa in giro.
Però, dentro di me, lo amavo ancora.
Amavo la sua pelle più scura della mia, i suoi capelli neri e i suoi occhi caramello.
Amavo il suo essere stronzo, le cazzate che faceva ogni giorno, la sua dolcezza.
Amavo tutto di lui.

23 ottobre 1999.
La prima elementare era ormai iniziata già da tempo. Da ben 39 giorni ero innamorata di un bambino.
Mi ero avvicinata a lui, gli avevo chiesto «Come ti chiami?» e lui aveva risposto «Zayn»
Nessun 'e tu?', niente. 
39 giorni dopo, il 23 ottobre, appunto, mi ero fatta coraggio, gli ero andata vicino e gli avevo dato il classico bigliettino.
Ti vuoi fidanzare con me? [] sì [] no
Lui, senza neanche guardarmi, aveva messo la x nel quadratino con scritto no, poi aveva scritto sotto 'sei brutta e grassa, e porti l'apparecchio, non mi piaci'
Cazzo, che colpo.
La mia vita amorosa era cominciata bene, devo dire.


15 settembre 2004.
Finalmente potevo salutare Zayn, dire addio al mio stare male per lui e vivermi le medie al massimo.
Per una bambina di dieci anni stare male per un altro bambino è il colmo, ma ero davvero innamorata di lui, o almeno, fino ad allora, era stata la mia cotta più grande.
Ero entrata in classe, tutta contenta, e avevo guardato l'aula da destra a sinistra, dall'alto al basso, fino ad incrociare quegli occhi.
I suoi occhi.
«Ciao Zayn!» Avevo pianificato tutto. Ero uscita dalla classe cinque minuti prima, ero andata a prendere i libri per la lezione successiva e mi ero piazzata all'angolo del suo armadietto.
Impossibile non notarmi.
E invece, lui mi ingnorò.
«Ciao Zayn..» dissi di nuovo.
Si girò verso di me, esclamò un 'ma chi ti conosce?' e sparì.
Bella merda.


18 settembre 2012.
Ultimo anno delle scuole superiori. 
Ho 19 anni, sono libera, ho tolto l'apparecchio, sono dimagrita, sono bella, o almeno così mi dicono, mi manca solo quel pezzo di carta per essere okay.
E lui.
Sì, eravamo riusciti a separarci, perchè lui era andato dall'altra parte della città, ma non avevo mai smesso di pensarlo.
E' così, quando qualcosa mi prende, mi prende.
Certo, avevo avuto altri ragazzi, ma mai nessuno mi aveva presa quanto lui.
Adesso, per esempio, sono fidanzata con un bellissimo ragazzo di nome Alex.
E' bellissimo, fantastico, dolcissimo, stupendo, ma non è come Zayn.
Entrai in classe, misi la borsa sul banco e mi sedetti.
C'erano tutti. 
Julie la puttanella, Alex, Niall, Harry, Liam, Louis, Lily, tutti.
Ma c'era un posto vuoto, proprio accanto a me.
«Salve ragazzi, qui abbiamo una vecchia conoscenza, o almeno per qualcuno lo è. Entri pure, Malik.»
Come, scusa?
Solo a sentire quel cognome mi venivano le farfalle allo stomaco.
Perchè, perchè mi faceva questo effetto quello stronzo?
«Ciao» mi sussurrò all'orecchio.
Sentivo il suo fiato caldo sul collo.
Avevo i brividi dietro la schiena.
Ma io stavo con Alex.

«Perchè sei tornato?» Gli chiesi, appoggiandomi con la schiena sul suo armadietto.
«Per te» 
«Per me? Mi hai rifiutata ogni volta, hai fatto finta che non esistessi, mi hai insultata, presa in giro, ed ora torni per me?» 
Mi guardò per qualche secondo negli occhi, stando in silenzio. «Sì, perchè più ti rifiutavo, più ti amavo. Sono strano, lo so. Sono andato a letto con tante ragazze, ma ogni volta immaginavo che al loro posto ci fossi tu. Ogni parola che mi dicevano, volevo uscisse dalla tua bocca, ma tu non c'eri, perchè ti avevo fatto credere di non essere all'altezza. E' anche per questo che sono tornato, per dirti che sei bellissima, dentro e fuori, che nessuno è come te e che se la gente ti butta giù, me compreso, non devi starla a sentire» Mi scostò una ciocca di capelli. Poi continuò il suo discorso.
«Hai mai amato qualcuno fino a scoppiare? Fino a volerlo accanto a te ogni singolo minuto della tua vita? Bene, se lo hai fatto, allora puoi capire quanto ti amo, altrimenti, no»
Cazzo, io lo amavo. 
Lui mi amava.
«Lascia questo Alex, e vieni con me. Studierai con me nell'altra scuola, puoi stare a casa mia.. Io non posso rimanere qui, i miei non sanno neanche che ho fatto tutta questa cosa solo per vederti. Ho chiesto alla preside di farmi un favore, e siccome sai quanto è gentile, mi ha concesso di fare questa finta» 
«Ti amo, Zayn»
Non ci fu una risposta.
Solo le sue labbra sulle mie, e fu molto meglio di un 'anche io'