***ALLE PORTE DEL PARADISO***
Cap. 2
Poche ore più tardi il gruppo di amici
arrivò nei pressi del centro pokèmon, in tutto quel tempo Brock non aveva
lasciato neanche per un secondo la mano di Cassidy, che dall’espressione del
suo volto si iniziava a delineare un senso di protezione…
“Eccoci arrivati finalmente!” disse Vera raggiante entrando
dalle porte scorrevoli e ritrovandosi davanti alla sala principale del centro
medico.
“Ora andiamo a mettere le nostre cose in camera e poi
parleremo con calma va bene?” disse Brock rivolgendo un dolce sorriso a Cassidy
che arrossì lievemente annuendo.
Salirono al piano superiore ed entrarono nella camera che
l’infermiera Joy aveva loro assegnato, Cassidy cercò di tenersi a mente il numero
della camera, nel caso ci fosse stato qualche
problema, appena entrata si ritrovò davanti ad una semplice camera con due
letti a castello ai lati, la finestra era aperta ed entrava una leggera aria
primaverile. Cassidy inspirò tranquillamente, quella giornata si stava
rivelando completamente diversa da come l’aveva immaginata.
“Questo sarà il tuo letto” disse Vera indicandole il soffice
giaciglio.
“Grazie…” rispose lei a voce molto bassa.
“E ora tutti a mangiare!” disse Ash
correndo giù al ristorante.
“Pensa sempre e solo a mangiare…è incredibile” disse Max
sconsolato e così tutti lo seguirono.
A cena mangiarono tutti normalmente, anche Cassidy
nonostante non conoscesse quei ragazzi, riusciva a sentirsi a suo agio, e per
quanto potesse essere stanca cercò di mangiare a
sazietà.
“Hai detto che ti chiami Cassidy
vero?” disse Ash ingurgitando un panino alla velocità della luce.
“Si…”
“E da dove vieni?” le chiese ancora
lui.
“Da Pallet…”
Per poco Ash non si soffocò “Cosa?!”
gridò tossendo “Anche io vengo da Pallet…ma non ti ho mai vista!”
“Bhe io e la mia
famiglia ci siamo trasferiti li da poco, prima
abitavamo da tutt’altra parte, abbiamo traslocato poco tempo fa” rispose lei
iniziando ad agitarsi per la reazione esagerata di Ash.
“Che bella notizia! Così la
prossima volta che torneremo a Pallet potrai conoscere mia
mamma! Sono convinto che sarà entusiasta!”
“Eh gia! La madre di Ash è davvero
fantastica!” disse Brock sognando ad occhi aperti.
“Ehi! Ma tu sei Ash Ketchum vero!
Accidenti ho visto il tuo incontro alla palestra lotta! Sei stato grande complimenti!” disse un uomo che passava di li.
Sentendo quelle parole Cassidy urlo: “Ash Ketchum!?”
“Si, lui è Ash Ketchum” disse tranquillamente Max.
Cassidy si alzò dalla sedia che volò a terra e fissò Ash con
i suoi occhi verdi così a fondo che Ash si sentì a disagio.
“C’è…c’è qualche problema?” chiese titubante
Cassidy si rese conto della reazione avuta e si accorse di
stare tremando vistosamente, ma fece finta di niente e
dopo aver raccolto la sedia da terra disse: “No niente, scusate ma preferisco
andare a dormire”, detto questo salutò e corse al piano di sopra.
“Ma che le è preso?” chiese Vera
“Magari è una mia ammiratrice!” scherzò Ash
Ma la realtà era molto diversa, Ash
non poteva immaginare il legame profondo che lo legava a Cassidy, un legame
creato sull’affetto e sul rancore e che gli avrebbe creato non poche
difficoltà.
Cassidy entrò in camera e si buttò a pancia in giù sul letto
abbracciando il cuscino “ Perché, perché proprio lui? Kenji dove sei?” disse e si addormentò.
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“Mamma, guarda! Sono riuscita a finire il disegno sul papà!”
disse una bambina di circa 5 anni, mostrando un
disegno che raffigurava un duello tra allenatori di pokèmon.
“Sei stata bravissima Cassidy!” disse la donna intenta a
lavare i piatti e di cui non si vedeva il volto a causa dei ricordi lontani
della ragazzina “Sono sicura che al papà piacerà tanto”.
La bambina sorrise felice, quando improvvisamente sentì
sbattere la porta ed un uomo, sempre senza volto entrò nella stanza e si
sedette stancamente sulla sedia.
“Bentornato papà!” disse la bambina saltandogli al collo
“Ciao Cassidy” rispose l’uomo senza degnarla di uno sguardo.
“Sai Cassidy ha un regalo per te” disse la donna che adesso
aveva finito di smanettare in cucina e si stava sedendo vicino al marito.
“Sul serio? Dai fammi vedere il
capolavoro” disse l’uomo addolcendo la voce.
“Ecco papà, questo sei tu che vinci una gara di pokèmon!”
disse la bambina mostrando fiera il disegno che aveva fatto con tanta fatica.
“Sei stata davvero brava piccola” disse l’uomo facendole una
carezza sulla testa e facendola sorridere compiaciuta.
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Cassidy si svegliò di soprassalto e si accorse che era buio
inoltrato, una leggera brezza entrava timida dalla finestra facendo muovere
lievemente le tende, si guardò in giro e vide gli altri dormire
tranquillamente, sentì qualcosa di bagnato sul viso e portandosi le mani sul
volto si accorse di aver pianto.
“Nonostante tutti questi anni…non
riesco a capire” disse alzandosi dal letto e dirigendosi scalza verso la
finestra.
In cielo splendeva una stupenda luna che rischiarava con i suoi raggi tutto il giardino davanti al centro pokèmon,
Cassidy alzò lo sguardo e sorrise dolcemente a quella vista “Toge!” disse una
vocina lieve alle sue spalle, girandosi sorpresa vide ai suoi piedi un pokèmon
molto piccolo a forma di uovo con la testa a forma di stella, sorrise e lo
prese in braccio.
“Oh Togepi, non dovevi uscire dalla sfera pokè” disse
abbracciando il pokèmon.
“Priiiiiiii” rispose lui contento.
“Togepi, pensi che stiano bene gli altri? Chissà cosa
staranno facendo ora…saranno preoccupati…”
Dopo alcuni minuti in cui pensò a qualcosa di indefinito si decise di tornare a letto senza fare rumore
per non svegliare gli altri, il suo ultimo pensiero fu rivolto ad Ash e lo
guardò con una sguardo malinconico “Mi dispiace per quello che succederà a
causa mia” disse dopodichè fece rientrare Togepi nella sfera pokè e si
addormentò.
CONTINUA…
Lo ammetto sono moooooolto lunga a scrivere…mi rendo conto
da sola che la storia procede troppo a rilento accidenti!!!Bhe
nel prossimo capitolo cercherò di velocizzare la cosa…anche se rischio di
saltare passaggi importanti…e ora adieu (si scriverà così poi) mah… ^O^