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Autore: olly winch    24/09/2012    2 recensioni
In un anno ripercorreremo tutte le festività. Passeremo da Halloween a Capodanno, da Carnevale a Natale.
E' una FF completamente demenziale. Prenderò in giro qualsiasi cosa mi venga in mente, le prime cose saranno i personaggi, più rimbambiti del solito.
Storia demenziale che spero riuscirà a strapparvi un sorriso.
Genere: Comico, Demenziale, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way, Nuovo personaggio, Ray Toro | Coppie: Frank/Gerard
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Buonasera buonasera buonasera bella pipol!

Parto con l'avvisarvi che questa FF sarà puramente demenziale e fluff. Forse la cosa più cretina che abbia mai scritto in vita mia. Peggio degli scleri di mezzanotte (Y'Know).

Si basa interamente sulle festività che si susseguono durante l'anno. I protagonisti sono più cretini del solito.

Si partirà con Halloween, dato che è la festa più imminente :3

Non vi faccio altri spoiler. Che sfizio ci sarebbe se no?

Volevo ringraziare tantissimo The last thing I see, che mi ha minacciato incoraggiato a scrivere questa storia. E che se non la scriverò mi ucciderà.

Vi lascio alla storia demente qui sotto.

A più giù che ci sono delle cose da mettere in chiaro.

(Ovviamente non scrivo nulla di tutto ciò a scopo di lucro, e tutte le altre cose LOL)

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Capitolo 1.

The Mistery of Frankenweenie!

 

 

Frankie stava percorrendo a piccolissimi passi un lunghissimo sentiero che ipotizzò fosse ''la via diritta per giungere all'inferno! Ne sono sicuro! Sono morto! E sicuramente Gee non vorrà scoparsi un demone degli inferi!''

Si trovava in una landa sperduta, interamente ricoperta da una fitta nebbia. Il terreno paludoso e appiccicoso rendeva difficile anche il semplice atto di camminare. Tutto era più nero della pece, per quanto riusciva a vedere. Si udivano rumori strani provenienti da entrambi i lati dello stretto sentiero. Ululati, starnazzi di corvi e, Frankie avrebbe giurato, aveva sentito anche un ringhio e poi un urlo! Era più spaventato che mai, tremava come una foglia e sobbalzava al più piccolo dei rumori.

Il piccoletto continuava ad incrociare alberi su alberi, dove puntualmente inciampava o andava a sbattere, provocandosi una miriade di lividi. ''Oh ma andiamo! Sto per diventare una melanzana! Gerard sicuramente non vorrà scoparsi una melanzana!'' Pensò Frankie riguardo il colore degli enormi lividi sparsi lungo tutto il suo minuscolo corpo.

Dopo quelle che sembrarono ore di cammino verso una meta ignota, il nano malefico giunse in uno spiazzo dove al centro di essa c'era una grande roccia su cui era posizionata una lanterna. Così Frankie, letteralmente illuminato alla vista di quel semplice oggetto, convinto che ''sarebbe riuscito ad evadere da quel posto'', corse subito verso la roccia ed afferrò la maniglia della lanterna di ferro. Il piccoletto ebbe la bellissima idea di cercare di arrampicarsi sulla roccia, che, seppure abbastanza bassa, era difficile da scalare per il nano da giardino. Dieci cadute, venticinque lividi e tredici graffi dopo, Frankie riuscì a salire su quella benedettissima roccia giurando che ''Ma porca puttana. Non farò mai e poi mai alpinismo! Piuttosto mi tuffo a pesce dall'ultimo piano di un grattacielo!''

In lontananza il moro (biondo ai lati) poteva scorgere non molto lontano da dove si trovava una specie di castello. Più che tale si poteva ipotizzare fosse un vero e proprio castello delle tenebre. Sul tetto continuava a vedere uccellacci del malaugurio che volavano in circolo. Tutte le luci erano spente, c'erano varie finestre, da cui l'omino con una lanterna in mano (che più che nano da giardino sembrava cucciolo alle prese con un diamante nella cava) pensò di aver visto ''forse un fantasma''. Frankie si guardò intorno, riuscendo a scorgere solo un infinita distesa di nebbia e cime di alberi che si muovevano nonostante non ci fosse un alito di vento. Non vedendo alcuna via d'uscita da quel posto che si scopriva sempre più inquietante decise di raggiungere il castello poco distante. Sperando che vi abitasse un'anziana brava signora che avrebbe anche potuto offrirgli magari qualcosa da mettere nello stomaco perché ''cazzo! Sto morendo di fame! Mannaggia a me e che non mi porto uno spuntino! Devo dare ascolto più spesso a mia madre..'' Ma dubitava fortemente del fatto che una dolce e tranquilla vecchietta potesse abitare in un posto del genere. ''A meno che'' pensò Frankie ''non fosse diretta discendente di Dracula o della famiglia Addams.''

Cuccio...Frankie saltò giù dalla roccia, credendosi di essere Mike Powell*, e per poco non si spezzò una caviglia. Quel ragazzino era spericolato. Aveva più energia lui che tutta la centrale dell'Enel.

Continuò a camminare, anzi, a correre, per quel sentiero che ad ogni passo che faceva sembrava volesse inghiottirlo nelle sue viscere per non lasciarlo più andare via e magari non scopare vedere più il suo amatissimo Gee.

Passarono altri infiniti minuti o ore di corsa. Frankie prese la maniglia per bussare e la sbatte più forte che potè sul portone. -Mi scusi! C'è ness..- tentò di dire, era così stremato, affaticato e impaurito che scivolo con la schiena sulla porta fino a poggiare le sue belle chiappette sul pavimento polveroso della veranda di quell'orribile posto, che doveva essere la sua unica via d'uscita da lì. Si prese le ginocchia al petto e le strinse forte, chiuse gli occhi e aspettò. Altri interminabili minuti si succedettero, quando poi rassegnato, il moro-biondo appoggiò la sua schiena alla porta, ritrovandosi poi disteso in tutto il suo metro e una vigorsol su di un tappeto che faceva invidia a quello della famiglia Addams. Stava fissando un soffito che doveva essere altro almeno tre metri, con un lampadario di ferro dove alloggiavano delle enormi candele accese. Ancora confuso dall'accaduto girò il volto verso destra, dove incontrò quello di un ragno grande quanto il suo pugno. Il piccoletto, spaventato e inorriditò da quella besta ''famelica'' si alzò di scatto, urlando e correndo via dall'androne principale di quella casa.

Abbastanza lontano dal mostro incontrato all'ingresso si fermò. Si era ritrovato PER PURISSIMO CASO, in un bagno sporco e logoro, con uno specchio rotto, una vasca incastonata nel muro, tubi arruginiti che percorrevano tutti gli angoli della stanza e vari cessi orribilmente sporchi. Su di cui uno era disegnato un cuore.

Frankie si fermò all'ingresso, si piegò e poggiò i palmi delle mani alle ginocchia per tentare di riprendere fiato. ''Questo posto è orribile. Preferivo il bosco, a questo punto.'' Non appena il suo battito cardiaco ritornò normale così come il suo respiro, alzò lo sguardo ed incontrò quello mascherato di una zebra. Neanche il tempo di emettere uno strilletto molto poco etero, come suo solito, e tutto si fece buio.

Al suo risveglio, la testa gli faceva un male tremendo. L'uomo-zebra non c'era più. Il piccoletto si alzò, massaggiandosi la nuca dolente. Fece un passo e si ritrovò nuovamente sul pavimento piastrellato e unto ti quel posto. Si mise a sedere e scoprì di essere incatenato per una caviglia ad uno dei tanti tubi che vi erano nella stanza. Impaurito da tutto ciò Frankie si guardrò a destra e a manca gridando più volte -Aiuto! Aiuto! Qualcuno riesce a sentirmi! Uomo-zebra lo so che ci sei! Non fare il furbo! Ti ho visto, tu mi hai colpito! Daaai liberami! Se vuoi essere fatto un servizietto veloce io sono a disposizione, non mi dispiace, ma devi togliermi questa fottutissima catena dalla caviglia! Ti preeeego!-

Dopo i vari e vani tentativi di persuadere l'uomo-zebra il povero Frankie si rassegnò all'idea che sarebbe morto lì, incatenato come una besta da macello. -Io sono meglio di un maiale! Io potrei essere un coniglio! Noi scopiamo come conigli! Lo so che sei invidioso di questo brutto bastardo! Ripensandoci non ti farei neanche quel servizietto! Devi morire da solo! Senza nessuno che te lo succhi! Ecco, ben ti sta.- Disse il nanetto mettendo il broncio. Indietreggiò a braccia conserti e vide che per terra, proprio di fianco i suoi piedi c'era un registratore. Stranito dall'oggetto lo prese tra le mani e premette il pulsante 'play'.

Una voce da.. barbie? Risuonava attraverso quell'oggettino.

-Ciao Frank. Io so chi sei, ma tu, ovviamente, non sai chi sono io. Io sono il male fatto persona, anche se questa voce ti farebbe pensare il contrario. Tu non hai mai fatto niente di male Frank! Ed è per questo che ti ho condotto nel mio castello! Ti ho imprigionato per farti compiere azioni di cui tu non saresti mai capace!- Esordì la voce proveniente dal registratore. Frankie sempre più spaventato voleva premere stop, per mettere a tacere quella buffa voce che risuonava ancora nella sua testa, ma una strana forza glielo impediva. 

-Frank, alla fine di questo messaggio partirà un timer, e dopo un minuto, quell'orologio appeso al muro di fronte a te partirà. Se in sessanta minuti, non riuscirai a prendere a pugni l'uomo che sta per entrare, morirai. E dico M O R I R A I. Capito il concetto? Sai quando una pallottola ti perfora la testa, una sega elettrica ti taglia in due, o un martello ti fracassa il cranio? Ecco. Quello è il mio concetto di morte. Ebbene, se non riuscirai a fare quello che ti ho detto, allo scadere dei sessanta minuti giungerà la tua morte. In un modo particolarmente innovativo, ma giungerà.- Disse ridendo la voce.

Frankie era letteralmente sconvolto da quello che aveva appena sentito. Stava per premere stop, usando tutta la sua forza, ma la voce risuonò ancora una volta nella stanza.

-Siccome sono buono, ho un indizio per te, per riuscire a salvarti senza superare la prova. La chiave è nel cuore, Frankie. E' nel cuore.- Momento di suspense pieno di paura e sgomento degno di film dell'orrore.- Vivere o morire, Frank. Fa la tua scelta.- Disse infine la voce, con tono grave ed una risata che era simile a quella che ha la bonas del programma avanti un altro.

Il timer di un minuto partì, e Frankie cercò di rimanere lucido, sobrio, come non lo era mai stato in vita sua.

-Porca di una puttana generata da una zebra e un toro! Ma perché sono così imbecille da uscire la notte, alla ricerca di avventura a Belleville, decidendo di esplorare le vie mai esplorate! Sono un coglione! Che bello! Morirò il giorno prima del mio compleanno! Complimenti Frank, ottima scelta per morire! Farti uccidere da un stupida voce da femmina col ciclo! Cazzo, Frank! Sembri una checca in calore! Calmati!- Disse il povero Frank, esasperato da tutta quella situazione. Era proprio una checca. Un nano-checca. Un nano-checca che stava per morire!

Il timer da un minuto cessò e dalla vasca posta di fronte a lui si inalzò l'uomo-zebra. L'orologio a muro posto sopra questultimo partì. E Frank risentì nella sua mente la risata da topo sadico della voce nel registratore. L'uomo-zebra si avvicinava sempre di più, e si fermò proprio davanti Frank, aspettando una sua mossa.

-Non lo farò mai lurido figlio di puttana! Sei una checca col ciclo che non sa cosa fare durante il tempo libero quindi si mette a giocare con la vita delle persone innocenti! Sei solo una brutta copia di ''Saw- Parole crociate!''. Lui si che è un vero maniaco sadico! Ma lui lo fa per una giusta causa!- Trillò isterico Frank. Non ne poteva più di quella situazione. Era deciso a non colpire quell'uomo. Poi lo guardò e scoprì che era interamente vestito di nero, con avvolto intorno al collo un boa viola. Da sotto la maschera si potevano intravedere dei capelli rosso fuoco. In quel momento Frank capì tutto, e iroso, si alzò e  si arrampicò sull'uomo per raggiungere la sua testa e tolse la maschera a quello che credeva fosse Gerard. Ma non era lui, era un volto pieno di catrame, con una specie di occhio-oblò proprio al centro del viso. Il nano da giardino indietreggiò, vide che i 60 minuti erano passati. L'uomo di fronte a lui incominciava a strabordare catrame attraverso i vestiti, per poi ricoprirsi interamente. Frank sbattè contro il muro, tentò di liberardi da quella catena che lo imprigionava, tirava con tutte le sue forze, ma niente. Il mostro di catrame incombeva su di lui, così come le pareti piastrellate di quel bagno si stavano avvicinando, pronte a schiacciarlo come uno scarafaccio.

Frank urlò. Capì che la morte era vicina. E poi il buio.

Si risvegliò di soprassalto, sgranò gli occhi. Ci volle qualche minuto per rendersi conto che si trovava nel fresco letto di Gee e che tutto quello era solo un incubo. Guardò l'orologio a led sulla scrivania, segnava le sei e quarantadue del mattino. Quindi era veramente il suo diciassettesimo compleanno. Non era morto. 

Rimosse quel pensiero dalla mente e si voltò. Il suo visò incontro quello di un uomo-zebra e di un mostro di catrame. Frank urlò, indietreggiando sul letto, per poi cadere rovinosamente sul pavimento di legno della stanza. Si allontanò ancora di più dal letto, incapace di alzarsi. Lì pensò che non era un sogno, era tutto vero. Quando poi sentì delle risate troppo familiari provenire da dietro il letto matrimoniale. 

Il piccoletto si alzò cautamente, e allo stesso modo arrivò dall'altro lato del letto, dove vide Gerard e Mikey distesi sul pavimento, piegati in due dalle risate.

-Voi due grandissimi figli di puttana che non siete altro! Voi non capite che mi avete fatto prendere quasi un infarto! E poi, una zebra! Un mostro di catrame! Ma poi vi sembra il caso di farmi uno scherzo! Lo sapete che sono irascibile quando mi sveglio!- Urlò Frankie ai due ragazzi ancora distesi a terra dalle risate, che ormai avevano raggiunto le lacrime.

-Andiamo Frankie! Non ti inalberare che poi mi costringi a metterti insieme a cucciolo e brontolo a fare il nano da giardino!- Disse il più piccolo dei fratelli Way, tentando di alzarsi senza cadere.

-Dai piccolo!- Disse Gerard alzandosi e piazzandosi di fronte a lui.-Non fare così!- Proseguì il rosso guardando il nano maliziosamente per poi passare lo sguardo sul fratello.

-Buon compleanno Frankie!!- Trillarono i fratelli Way all'unisono, per poi gettare di peso il piccolo festeggiato sul letto matrimoniale inisiandolo a solleticare ovunque.

Detto fra noi, Frankie dopo quell'esperienza bruciò le maschere che i due ragazzi avevano usato per spaventarlo e pensò di essere fortunato ad essere nato proprio il 31 ottobre, giorno della vesta di Halloween, la sua preferita, d'altronde.

 

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NOTEEEEE

*Mike Powell: Campione mondiale di salto in lungo. Deterrente il record di 8,95 metri ottenuto nella finale dei Campionati Mondiali di Tokyo, il 30 agosto 1991. 

 

Allooooora, è una cretinata, lo so, non è neanche uscito come volevo, ovvero, non è poi così demenziale. Non lo so, non mi convince per nulla. Io lo posto l'ho postato lo stesso. Tanto per farmi del male da sola.

Ci sono riferimenti a Saw, a Scooby Doo e ad un percorso del gioco ''Mario Kart''. (Cretina io che ve lo dico pure.)

Spero sia abbastanza demenziale da avere senso (?)

Fatemi sapere cosa ne pensate, così posso continuare a scrivere :3

Shiau pipol,

Lover.



   
 
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