Dopo sei giorni atterrarono su un pianeta che Frenzis
chiamava Piscland.
Non era molto grande, come estensione sembrava
assomigliare all’Europa e all’Asia messe insieme.
Frenzis scese per prima, seguita da Vegeta che, dopo
l’accaduto, stentava a rivolgerle la parola se non fosse proprio
necessario.
Lei si alzò da terra e volò verso Ovest. Vegeta la seguì
senza chiederle nulla. Poco dopo giunsero in un villaggio di esseri
strani,
simili ai Namecciani, tranne per il fatto che la loro pelle era azzurro
chiaro.
Da una casa di legno uscì uno di loro piuttosto anziano
che, Vegeta intuì, era il capo del villaggio.
“Ciao Frenzis” disse quest’ultimo non appena vide la
ragazza.
Frenzis contraccambiò il saluto cordialmente e
sorridendo.
“Jamm, ti volevo presentare il mio amico Vegeta” disse
Frenzis al capo villaggio.
“Ciao Vegeta, piacere di conoscerti…spero che ti
troverai
bene qui se deciderai di rimanere per un po’ di tempo” disse Jamm in
modo molto
educato.
Vegeta, invece, sbuffò ma poi decise di salutarlo per
evitare una probabile reazione della ragazza.
Frenzis prese la parola:“Jamm, sono venuta a chiederti
un
favore, se ti è possibile”.
“Dimmi cara” le rispose Jamm.
“Riusciresti ad insegnare a Vegeta come togliere la sua
aurea?” chiese Frenzis.
Vegeta sbuffò di nuovo. “Non ne ho mica bisogno, insulsa
Sayan!” disse sgarbatamente Vegeta.
“Vedendo i risultati contro di me credo che tu abbia
bisogno di molti miglioramenti” disse Frenzis calma.
Vegeta stava per perdere la
pazienza ma si costrinse a stare fermo e di non arrabbiarsi per evitare
uno
scontro con lei. Aveva paura di un’altra delusione e di un’altra ferita
nell’orgoglio.
“Oh, se il ragazzo sarà educato,
sarò lieto di insegnargli tutto ciò che è in mio potere insegnargli”
rispose
Jamm infastidito dalla reazione di Vegeta.
Così il Sayan e il capo del
villaggio incominciarono gli addestramenti. Vegeta faceva molta fatica
ad
imparare. Dopo due mesi era riuscito a nascondere solo metà della sua
aurea e
intanto lui e Frenzis mangiavano a sbaffo nel piccolo villaggio senza
fare
nulla per sdebitarsi.
Passati altri
tre mesi Vegeta era finalmente riuscito a nascondere
completamente la sua aurea. Così lui e Frenzis salirono sulla navicella
e
partirono senza neanche ringraziare.