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Autore: buzzy    25/09/2012    1 recensioni
Se non esiste il principe azzurro e nemmeno qualcuno che si avvicini minimamente a ciò che sogniamo perchè cercare?...E' questo che pensa Serena,lei è felice di essere single,ma chi gli sta intorno non la pensa allo stesso modo...
Tra appuntamenti,chat,e frecce di cupido troverà la persona giusta per lei,rendendo tutti felici e contenti?
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Due magneti,ecco cosa eravamo io e Lorenzo,c'erano momenti in cui tra noi c'era una forza che ci faceva respingere,il più delle volte lo ammetto provocata da me, e attimi che invece per quanto provassi a tenerlo lontano era inevitabile l'avvicinarsi.

Il mio orgoglio mi consigliava di non sopportarlo e di odiarlo, ma allontanarlo e dirgli di sparire era impossibile.

Egoismo?

Affetto?

Piacere?

Masochismo?

Amicizia?

Amore?

O semplice bisogno di averlo vicino.

Non sapevo quale fosse il sentimento che mi legava a lui ma era qualcosa di forte,sapevo che era diverso da quello che provo per la mia famiglia,per i miei amici o per Carlo, nello stesso tempo però comprendeva tutte queste emozioni.

Era tutto il pomeriggio che mi sentivo strana,avrei dovuto restare sola a ragionare sul perché lui mi rendesse nervosa,non del tipo mettergli le mani al collo per strozzarlo ma del genere morso allo stomaco e senso di vuoto,però le cose non sono mai come voglio e così ero rimasta rinchiusa con lui in uno spazio di 2 metri quadrati senza via di uscita.

Scappare ,stargli ad una distanza di sicurezza, era per questo che mi trovavo in questa situazione;

E ora avrei voluto che quella porta non si fosse mai aperta,avrei vissuto benissimo la mia intera vita lì dentro se questo avesse significato attimi stupendi come quelli vissuti in quelle mura.

Avrei tanto non voluto dire quelle parole....

 

 

Ero andata nel panico,anzi no,era solo imbarazzo per il suo inesistente senso del pudore e così sono corsa verso la porta per dargli la giusta privacy ma lui mi ha fermato chiudendola.

E' stata colpa sua.

No è stata colpa mia. Non l'ho avvertito della serratura rotta.

E' stata anche colpa sua però perché è sempre così...Lorenzo.

Mi sentivo in gabbia,ho distrutto la mia spilla dell'ordine del farmacisti ,senza riuscire a forzare una dannata serratura e ho detto cose che non avrei dovuto dire.

In primis una marea di parolacce ,senza rendermene conto,chissà che opinione si era fatto Lorenzo,l'unica cosa di cui mi ero accorta era che mi importava il suo giudizio.

Poi come succede nelle tragedie al culmine della pazienza ero impazzita ,mi mancava l'aria e sudavo nonostante il gelo che cominciava a formarsi per l'assenza del riscaldamento,mi vidi come jack nicholson in shining,mi immaginai come in quei film dove si sta abbracciati per non morire congelati ,ma questo è il mondo reale e la vita non è un film...non c'è nemmeno la colonna sonora.

 

Non è che proveresti a buttarla giù vero?”, non gli avevo rivolto la parola per quasi tutto il tempo,solo quei pochi secondi per chiedergli se avesse il cellulare,per poi ritornare al mutismo dopo la sua risposta negativa e gli tornavo a parlare per giunta chiedendogli una stupidata.

Bastava dare un'occhiata a quella porta per capire che si sarebbe rotto una spalla al minimo tocco,era massiccia più del portone d'entrata,non volevo che si ferisse.

 

No lascia perdere è una pessima idea,ti faresti male. -Perchè avevo dovuto dirlo,così si sarebbe fatto l'idea che mi piacesse- Sai forse è più robusta questa porta che quella all'entrata. Insensato lo so ,ma mi piaceva un sacco quando l'ho comprata mi spiacerebbe se andasse a pezzi anche se probabilmente con l'urto sarebbero le tue ossa quelle a frantumarsi”,avevo cominciato a parlare a raffica quasi senza prendere fiato cercando di coprire la gaffe ma ero finita per scavarmi la fossa da sola.

Non so come finimmo a parlare di film,con questa scusa Lorenzo mi aveva magicamente fatto rilassare,era riuscito a farmi dimenticare il perché volessi stargli lontano e a ricordarmi il motivo per cui mi piaceva, facendoci rivivere vecchi ricordi.

Potevamo essere ancora così,forse l'uomo che avevo accanto era ancora quel ragazzo di cui mi ero innamorata,purtroppo era anche il dongiovanni che mi aveva ferito e poche parole me lo avevano fatto capire.

Speciale,tu sei speciale”. Occhi fissi sui miei e parole dolci,doveva per forza essere un bluff.

Finiscila con queste frasi dolci. Non prendermi in giro e soprattutto smettila di confondermi.”

La mia mente aveva sempre avuto ragione e così mi aveva aiutato a difendermi,sputandogli addosso tutto quello che pensavo. Lui nella mia testa era il nemico,era ricomparso nella mia vita per farmi del male,prendermi in giro per chissà quale forma di piacere ma questa volta sarebbe stato diverso.

Bastava che lui mi mandasse al diavolo per metter fine al nostro rapporto,gli altarini si sarebbero svelati e io sarei tornata normale senza farfalle nello stomaco e uomini dei sogni che profumavano di pompelmo che da quel giorno in macchina avevano assunto il suo volto.

Però come detto prima nulla va mai come pensiamo e lui aveva dovuto dire quelle parole.

 

Io ti starei prendendo in giro?!! Sai Serena non hai capito un bel niente di me. Pensi che sia stato facile per me cercarti degli spasimanti e vederti uscire con loro e sentirti parlare di come ti fossi trovata bene durante gli appuntamenti, quando io invece mi rodevo dentro? Pensi che sia stato facile allontanarmi da te e non telefonarti più? Mi hai chiesto se Cupido era una finzione...Beh non lo era. In quelle telefonate io potevo essere libero di essere me stesso,anche se dovevo farlo sotto mentite spoglie anche se sapevo che il vero me non ti era gradito.

Pensi che non ho sofferto quando sei stata male per il non poter correre da te?

Avrei voluto spaccare la faccia a Carlo quando ti ha baciato, prendermi a pugni per averti mentito e aver rovinato così tante volte le cose tra noi due.

Ti prendo in giro?!! Forse l'unico che sto prendendo in giro sono io perché mi illudo che tu possa mai provare qualcosa per me.”

 

Già era bastato sentirgli dire che provasse gelosia,preoccupazione,amore nei miei confronti, per mandare al diavolo tutti i miei propositi di spedirlo all'inferno, ma poi aveva dovuto iniziare a piangere lacrime silenziose...quelle erano state il colpo mortale alla mia ragione.

 

Volevo solo asciugargli le guance,catturare quelle gocce salate dal suo viso,le mani erano state sostituite dalle mie labbra e dai suoi zigomi si erano spostate lentamente sulla sua bocca.

Sensazione nuova e familiare.

Un bacio salato e agrodolce.

L'emozione che si era andata a impossessare di me aveva mandato KO ogni ostacolo,lo stavo baciando perché in quel momento era l'unica cosa che desideravo.

 

 

Ma non mi stancherò mai di dirlo nulla va come vogliamo.

I momenti belli finiscono, i sogni terminano e la realtà bussa alla porta o in questo caso la apre.

 

Scusate l'interruzione”.

Ed eccola lì, mia madre davanti la porta a fissarci con uno sguardo misto di orgoglio e dispiacere per averci interrotto, se avesse saputo sarebbe rimasta a casa a festeggiare sventolando una bandiera di giubilo.

Mi verrebbe da ridere,in qualsiasi altra occasione, guardandola se non fosse per l'imbarazzo e per il freddo improvviso di quel brusco distacco, però l'unica cosa che riesco a fare è rimanere immobile ad osservarla senza la forza di voltare il viso dall'altra parte.

 

Ero nei paraggi e ho visto la luce accesa. Ho pensato che avessi dimenticato di spegnere l'impianto elettrico e dato che avevo le chiavi di scorta sono entrata. Ho visto borsa e telefonino sul bancone e il resto lo sai. Non sapevo avessi compagnia,scusa”.

La sua gioia per aver avuto successo nell'aver trovato un modo per staccarmi dal mio essere single era intollerabile ma quello che più mi infastidiva era il suo squadrare Lorenzo,come un collezionista davanti un pezzo più unico che raro.

Per lei i giochi erano fatti e probabilmente stava pensando a come organizzare il mio matrimonio e forse anche ai nomi dei suoi possibili e prossimi nipoti,ovviamente senza pensare o chiedersi quello che provavo io.

D'altronde come poteva avere risposte lei se nemmeno io ne avevo.

 

Siamo rimasti chiusi dentro lo sgabuzzino”,era meglio mettere subito in chiaro le cose prima che mia madre si facesse prendere la mano.

 

Quando si dice non tutti i mali vengono nuocere è vero allora,non potevi avere compagnia migliore. Ragazzo spero che abbia intenzioni serie. Piuttosto,tu sei?”.

 

Lorenzo lei è mia madre. Mamma lui è Lorenzo ora che le presentazioni sono state fatte se non hai bisogno di niente sarebbe il caso che tutti andassero alle proprie case”,dissi bloccando tutti sul posto prima di annullare le distanze di sicurezza.

 

Ho capito sono di troppo,vado a casa ma non finisce qui signorina. Notte Lorenzo è stato un piacere conoscerti”,disse mia madre fregandosene del mio sguardo di disapprovazione quando la vidi avvicinarsi troppo per salutarlo.

 

Come era arrivata rompendo l'armonia se ne era andata lasciando la confusione,e purtroppo le cose non possono rimanere troppo in stallo ma bisogna sbloccarle.

Bisogna parlare,spiegare,ragionare...non si può evitare tutto e restare in silenzio.

E così avevo alzato gli occhi a guardarlo,faceva un altro effetto fuori da quella stanza,lì era tutto più semplice.

 

Scusa per mia madre”.

 

Tranquilla, è simpatica. Non la ricordavo così euforica”,disse sfoderando quel suo sorriso che gli faceva brillare gli occhi.

Occhi che non dovevo guardare in questo momento,mi destabilizzavano non mi facevano ragionare.

 

Lorenzo riguardo a quello che è successo prima....”

 

E' stato uno sbaglio”,dissi.

E' stato meraviglioso”,disse contemporaneamente per poi fissarmi incredulo dopo aver sentito le mie parole.

 

Uno sbaglio?Perché? Tu mi hai baciato,sei stata tu a baciarmi.-fece una pausa avvicinandosi a me per costringermi a guardarlo-Io ti ho lasciato tempo e spazio senza mai forzare la mano e tu..uno sbaglio?”

 

Lorenzo io...”

 

COSA?TU, COSA?”

 

Non ero in me, mi sono fatta prendere dalla situazione,non dovevo baciarti. Non è giusto,capisci?”

C'erano tante cose da discutere prima,dovevamo chiarire i nostri sentimenti e poi c'era anche Carlo...Prima di baciare Lorenzo avrei dovuto parlare con lui,era giusto che mi spiegassi prima con lui...lo meritava.

Quelle parole lo fecero staccare da me ferito,lanciandomi uno sguardo carico di odio.

 

E certo perché tu non sei mai in te quando mi baci. Prima è colpa della morfina,ora della claustrofobia e la prossima volta cosa succerà? Sai che ti dico adesso basta non voglio più scuse e non voglio più struggermi per nulla. Non provi niente per me? Lo accetto e ti lascio in pace,per sempre. Addio”.

 

Aspetta,lasciami spiegare”,dissi afferrandolo per la giacca costringendolo a bloccarsi.

Aveva frainteso,doveva farmi finire,doveva ascoltare.

La giacca si strappò violentemente dalla presa delle mie dita lasciando il senso di vuoto e l'eco della porta che sbatteva con forza.

 

Volevo dirti che non era il momento giusto per un bacio,però... credo di amarti”,dissi ormai troppo tardi.

Due magneti,ecco cosa eravamo io e Lorenzo,c'era attrazione ma finivamo sempre col respingerci.

E il più delle volte era colpa mia.

  
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