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Autore: mircea    25/09/2012    1 recensioni
Piccola shot Gideon/Dorcas.
“Voleva stringerla, trattenerla con sé per sempre, urlarle che l’amava fino allo sfinimento.
Non lo fece.”
Prima Classificata al contest "Loki vs Mystique" di MedusaNoir
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dorcas Meadowes, Gideon Prewett
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Pensiamo di avere tempo.

 

Un ragazzo avanzava lentamente, il capo chino, le mani infossate nelle tasche sfilacciate del cappotto logoro.
La fronte corrucciata faceva intuire il confitto che infuriava dentro di lui: continuare o tornare indietro?
Sapeva benissimo che, una volta arrivato là, non avrebbe retto.
Ma sapeva altrettanto bene che, se fosse andato a casa, lei non ci sarebbe stata.
 
 
La prima cosa che notò di lei furono le dita.
Erano lunghe e affusolate e le unghie pallide, corte e irregolari, segno che aveva il vizio di mordicchiarle.
Non aveva smesso di muoverle per un solo istante.
Correvano, prima uno e poi un altro, a sfiorare la sua gonna scura.
Quel giorno Gideon non prestò un minimo di attenzione alla riunione, fu completamente rapito da quella danza veloce e armoniosa.
 
 
I suoi piedi decisero al suo posto e lo costrinsero ad andare avanti.
Le nuvole erano cariche di pioggia, ma Gideon non ci fece caso.
In realtà, non fece caso a nulla.
Niente avrebbe potuto sostituire tutti quei dolci ricordi che s’infrangevano nella sua mente come onde fameliche, pronte a divorare gli ultimi cocci che erano tutto ciò che rimaneva di lui.
 
 
“Dai, fammi sentire!” le disse.
Le labbra di Dorcas si arricciarono in un sorriso timido, i suoi capelli castani le coprirono il volto mentre faceva “no” con la testa.
“Non… non ho uno spartito, non posso suonare senza!” mentì lei.
Gideon fece finta di non averla udita e la spinse verso il pianoforte.
La ragazza sospirò e cedette, sedendosi sullo sgabello.
Accostò le dita ai tasti e cominciò ad accarezzarli con infinita dolcezza, mentre una melodia ieratica si spandeva nel salotto disordinato di casa Meadowes.
Gideon ne fu totalmente travolto.
Improvvisamente si accorse di quanto Dorcas fosse bella.
I capelli castani le incorniciavano il viso candido a forma di cuore, i grandi occhi verdi brillavano, le labbra sottili erano lievemente incurvate.
Voleva abbracciarla, baciarla, ma si trattenne: non doveva rovinare la perfezione di quell’attimo.
 
 
Gli parve di camminare su delle uova, mentre la strada dinnanzi a lui sembrava prima breve e poi sempre più prolungata, quasi infinita.
Stupidamente, pensò che sarebbe arrivato in ritardo e gli venne da ridere.
 
 
La osservava, silenzioso, catturato dalle sue dita danzanti.
C’era qualcosa in lei che lo attraeva più di chiunque altra.
Era bella, intelligente, scaltra e sfuggente.
Prigioniero dei suoi occhi verdi, desiderava e temeva allo stesso tempo Dorcas Meadowes.
L’avrebbe rovinato, ne era perfettamente certo.
Nonostante ciò, aveva cercato di sfiorarla, di legarla a sé, ma la ragazza, con un modesto sorriso, era fuggita verso le nuvole che affollavano i suoi pensieri e si era richiusa attorno alla sua amata musica, abbandonando fuori il mondo, e Gideon.
 
 
“Non andare” le impose, tentando di donare un tono perentorio alla sua voce.
“Devo” rispose lei, il volto impassibile.
Il ragazzo la guardò, volle incidersi negli occhi ogni minimo dettaglio del suo corpo perfetto.
“Perché?” le chiese, e questa volta la voce tradì la sua paura.
“Sono un membro dell’Ordine tanto quanto te”.
Gideon schiuse le labbra, ma dalla sua bocca non uscì nessun suono.
Capì.
Voleva stringerla, trattenerla con sé per sempre, urlarle che l’amava fino allo sfinimento.
Non lo fece.
“Fa’ attenzione, ti prego” sussurrò.
Lei annuì e tacque.
I suoi capelli svolazzarono per un attimo mentre si voltava e avanzava verso l’uscita.
 
 
C’era un sacco di gente, sui loro volti era dipinta la stessa identica espressione.
Se Gideon li avesse guardati, avrebbe scorto varie facce conosciute.
Le sue membra si congelarono e i suoi piedi s’incollarono alla terra umida del cimitero.
La rabbia s’impadronì di lui e gli venne voglia di tirare un pugno a qualcuno, possibilmente qualcuno che avesse la sua faccia.
Era stato così stupido, così codardo!
Andava in giro a cacciare Mangiamorte e non aveva avuto il coraggio di dire due maledette semplici parole.
Pensava di avere tempo.
Era sicuro di poter pian piano scalfire la corazza che lo separava da Dorcas, convinto di riuscire ad attirarla verso di sé, verso il suo amore.
“Non ho potuto fare niente, era già morta” aveva detto Fabian, inconsapevole della ferita che si stava allargando nel petto di suo fratello.
Dorcas se n’era andata.
A pochi metri da lui c’erano le sue dita, i suoi occhi, la sua bocca, ma lei non c’era più.
Quale crudele mostro lo odiava così tanto?
L’aveva avuta accanto per mesi, ma solo allora si era accorto di amarla davvero, solo quando di lei rimaneva un pallido cadavere e nient’altro.
Non poteva far altro che piangersi addosso.
Se solo gliel’avesse detto, se solo avesse avuto il coraggio…
Iniziò a singhiozzare, nauseato da quella che era stata la sua vita, desideroso di abbandonarla, quella vita che aveva perso ogni senso e ogni colore.
Si avvicinò alla fredda bara di legno.
Una lacrima bagnò la leggera veste di Dorcas che faceva risaltare l’incarnato pallido del suo corpo.
“Ti amo” disse, la voce spezzata, ma non c’era nessuno ad ascoltarlo.
Era troppo tardi.
 
 
 
 
 
 
Giudizio:
Prima Classificata
 
Grammatica: 9.95/10
Punteggiatura: 9.6/10
Forma e stile: 8.7/10
Caratterizzazione: 10/10
Originalità: 8/10
Gradimento personale: 10/10
 
Totale: 56.25/60
 
 
Grammatica:
 
- 0.05 per errore di distrazione: La fronte corrucciata faceva intuire il confitto infuriava dentro di lui (“che infuriava”)
 
 
 
Punteggiatura:
 
- 0.40 per assenza di virgola: “Non andare” le impose; “Devo” rispose lei;“Non ho potuto fare niente, era già morta” aveva detto Fabian; “Ti amo” disse (vd Punteggiatura nei dialoghi linkato nel primo post, Feltrinelli e Bompiani)
 
 
Stile:
 
Mi è dispiaciuto toglierti punti qui, perché ho apprezzato molto la varietà di lessico che hai utilizzato; tuttavia ho riscontrato un uso esagerato di punti fermi, che avrebbero potuto essere sostituiti a volte da due punti e punti e virgola (invece trovo che le virgole siano perfette, non ne toglierei neanche una). Ci tengo a dirlo di nuovo: complimenti per il lessico.
 
- 0.10 per “ripetizione”: La prima cosa che notò di lei furono le sue dita (non bisogna specificare “sue”)
 
- 0.20 per ripetizione di “sua”: e questa volta la sua voce tradì la sua paura
 
 
 
Caratterizzazione:
 
Gideon, Dorcas e, anche se la sua apparizione è stata meno che breve, Fabian sono solo personaggi menzionati nella saga, per cui non posso valutarne l’IC, ma solo la caratterizzazione.
 
Gideon è un ragazzo innamorato che non ha il coraggio di dichiararsi; niente di strano, fin qui, per cui quello che poi risulterà uno straziante “Pensava di avere tempo” è del tutto giustificato: per quanto la guerra fosse passata vicino a maghi, in particolar modo ai membri dell’Ordine e ancora di più a Gideon, che vede sua sorella fuggire di casa per sposarsi (lei sapeva di non avere tempo, anche se poi è finita, per fortuna, diversamente), non si può affermare che tutti agiscano allo stesso modo. Ho trovato il comportamento di Gideon molto realistico, considerando inoltre che l’amore che provava per Dorcas era nato all’improvviso (come poteva dirle che si era innamorato di lei sentendola suonare?).
 
Riguardo Dorcas, faccio un passo indietro: posso valutarne l’IC. Sappiamo che Dorcas è stata uccisa personalmente da Voldemort, quindi doveva trattarsi di una determinata e bravissima sostenitrice dell’Ordine, e le sue parole (“Sono un membro dell’Ordine tanto quanto te”) la rendono, per quel poco che si sa di lei, decisamente IC.
 
 
 
Originalità:
 
Non è la prima volta che succede: una storia che pecca in originalità conquista punteggio pieno (o quasi) nel gradimento personale, in parte proprio per questa “assenza di originalità”.
 
Un ragazzo è innamorato di una persona, ma lei muore prima di scoprire i suoi sentimenti e solo allora il ragazzo si rende conto di non avere approfittato del labile tempo che avevano: purtroppo sa molto di “già sentito”, anche se non ho abbassato molto il punteggio poiché mi sono piaciute alcune scelte come la passione di Dorcas per la musica; nonostante ciò, è proprio per come stilisticamente hai impostato un tema comune che ho apprezzato la storia.
   
 
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