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Autore: xofrancy    25/09/2012    6 recensioni
Elena sta affrontando la fase transitiva e ha scelto di lasciarsi aiutare da Stefan. Damon decide di voltare pagina e trovarsi una nuova distrazione, ma il fantasma del suo amore impossibile continua ad aleggiare fra momenti esilaranti e piccanti. Ben presto Elena si renderà conto dei suoi sentimenti per Damon, ma lui sarà ancora disponibile per lei?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Damon/Elena
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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He got under my skin.



Elena aprì lentamente gli occhi, e dopo averli strofinati per bene con le dita, si stiracchiò per risvegliare ogni muscolo sopito. Dalla finestra laterale, filtrarono i primi raggi del sole, illuminando l'intera stanza e irritando le pupille sensibili della neo vampira. L'anello che le aveva preocurato Stefan le consentiva di esporsi al sole senza prendere fuoco, ma di certo non impediva ai raggi solari di svolgere la loro azione odierna, illuminando l'intero esmisfero. Richiuse per qualche secondo le palpebre, ancora assuefatta dalla luce accecante, e si rilassò affinando l'udito. Riuscì perfettamente ad udire il fruscio di un leggero vento primaverile, che scuoteva le foglie sui rami degli alberi. Il cinguettio degli uccelli nel nido, che attendevano con ansia il ritorno della madre con il pasto mattutino. E poi una voce femminile, proveniente dal piano inferiore. Elena corrucciò la fronte perplessa. Cercò di concentrarsi solo su quel suono stridulo e possente, isolandosi dal resto del mondo.
 
- Sei proprio sicuro di quello che dici, Stefan? -
 
Stefan.
 
Elena spalancò immediatamente gli occhi voltando il capo verso la sua sinistra. Il letto era ancora disfatto e le lenzuola stropicciate. Tastò la federa con la mano ed era ancora tiepida. Doveva essersi alzato da poco, ma la cosa strana è che non l'aveva risvegliata amorevolmente come di consueto. Senza indugio, Elena scostò i capelli dietro l'orecchio e si concentrò nuovamente sulla voce.
 
- Pensi che sia in grado di trovarsi del nutrimento da sola? Io penso che abbia ancora bisogno di qualche lezione extra. -
 
- Dobbiamo darle una possibilità. Ormai è da un bel pò di tempo che caccia insieme a noi. Non credo che senta ancora la necessità di nutrirsi di sangue umano. -
 
- Non lo escluderei. Dopotutto neanche io riesco ancora perfettamente a controllare la mia natura da predatore. Penso che abbia bisogno di più tempo. E' ancora spaesata, confusa....E se devo essere del tutto sincero, sono un pò preoccupato er lei. Stanotte si lamentava durante il sonno. Sussurrava qualcosa, ma non sono riuscito a capire cosa dicesse...A te ha per caso confidato qualcosa? -
 
- No, assolutamente no. Io penso che la ragione del suo comportamento sia da attribuire allo stress fisico ed emotivo a cui è sottoposta. Non c'è da preoccuparsi, stai tranquillo...è una reazione del tutto normale. -
 
- Già, lo spero... -
 
Elena si alzò istintivamente, mettendosi a sedere sul letto. Aveva riconosciuto la proprietaria della voce...era Caroline. La sua migliore amica si era preoccupata di proteggerla o forse semplicemente non aveva ancora ascoltato il messaggio in segreteria in cui la incitava a farsi viva il prima possibile perchè aveva bisogno di parlare di....Damon.
 
Damon.
 
Ora tutti i tasselli erano al loro posto. Aveva quasi dimenticato la sfuriata della sera precedente, e l'animato dibattito con Damon. La tristezza con cui era ritornata in camera e la disperazione con cui si era addormentata pensando a lui. Forse era proprio per questo motivo che si era lamentata durante il sonno. Era dovuto al dispiacere con cui si era conclusa la loro lite.
 
'Sarei dovuto andramene molto tempo prima.' 
 
Erano state le sue ultime parole.
 
Che avesse davvero intenzione di partire? 
 
No, non poteva, non doveva. Non per quelle stupide cose che aveva detto e che non avevano alcun significato. Preoccupata, Elena scese dal letto infilandosi la vestaglia di seta e raggiungendo i ragazzi in cucina.
 
- Elena! - esclamò Caroline correndole incontro e abbracciando l'amica. - Buongiorno, come ti senti oggi dormigliona? - 
 
- Bene, grazie. - rispose la brunetta dispensando sorrisi forzati.  - Di che parlavate? -
 
- Di sciocchezze. - disse Stefan avvicinandosi e baciandola teneramente sulle labbra. - Non hai un bell'aspetto oggi, sei proprio sicura di stare bene? - riprese osservandola preoccupato.
 
Elena ammiccò cingendogli le spalle con le mani e poggiando la testa sulla sua spalla.
 
- Si, certo. Ho solo un leggero languorino. -
 
- Oh, perfetto. - intervenne Caroline - Perchè non vai a prepararti così andiamo a fare colazione? -
 
Elena voltò il viso verso di lei, mantenendo la stessa posizione. Poi le sorrise cordialmente, allontanandosi dall'abbraccio dolce e protettivo del suo innamorato.
 
- E va bene. Vado a sistemarmi. - disse con poco entusiasmo. - Ma tu mi farai compagnia. -
 
Le afferrò la mano strattonandola con forza.
 
- Emh...ok. Ma sappi che non sono incline a certe tendenze sessuali. A me piacicono gli uomini, sia chiaro. -
 
rispose ironicamente la bionda vampira mentre veniva trascinata al piano superiore.
 
Stefan le osservò sorridendo, poi raggiunse l'ingresso poggiando un braccio sul poggiamano di legno della scalinata.
 
- Io vado avanti. Quando siete pronte raggiungetemi nei boschi, ma non fatemi attendere troppo, siate clementi. - 
 
E un sonoro 'siii' lo accompagnò durante l'uscita dal pensionato.
 
***
 
Al piano superiore Elena rovistava fra la sua roba per trovare qualcosa di adeguato da indossare, mentre Caroline si guardava intorno incuriosita.
 
- E' la prima volta che vedo la camera di Stefan. Devo dire che è molto spaziosa. - disse la vampira gettandosi di peso sul letto. - Allora, devi raccontarmi qualcosa? - aggiunse con un sorrisino malizioso stampato sul volto.
 
- A che ti riferisci? - chiese Elena pensando si trattasse della questione Damon.
 
- Ma al sesso, ovviamente. Su, su...voglio sapere tutti i dettagli. Com'è stata la vostra prima notte d'amore? -
 
Elena abbassò prontamente lo sguardo dentro la capiente borsa contenente gli abiti da ricambio.
 
- Bene. E' stata...perfetta. -
 
- Oh, si. L'ho notato. -

aggiunse Caroline con un tocco d'ironica.

- Ma guardati! Sprizzi gioia da tutti i pori... -

Elena roteo gli occhi irritata.

- Cosa vuoi che ti dica, Caroline? E' stato magnifico, l'abbiamo fatto e rifatto in tutte le posizioni fino allo sfinimento. La prossima volta proverò a cronometrarlo così ti faccio sapere quanto tempo abbiamo impiegato, umh? -

- Scusami Elena, non volevo di certo mancarti di rispetto o sembrare invadente. E' solo che credevo fosse stato più entusiasmante per te, che le tue sensazioni fossero state più amplificate, che fosse stata un'esperienza unica e sconvolgente di cui avresti voluto parlare... -

- Ma lo è stata. - disse Elena cercando quasi di convincere se stessa.

Caroline inarcò un sopracciglio guardandola con uno sguardo da inquisitrice.

- Elena, io ti conosco da tanto tempo ormai, e sono più che sicura che stai nascondendo qualcosa. Oh, avanti! Sono la tua migliore amica. Puoi fidarti di me, giuro solennemente di non aprire bocca con nessuno. -

Con estremo gesto teatrale, la bionda vampira posizionò la mano destra sul petto, all'altezza del cuore. Elena sorrise, poi si arrese all'evidenza.

- Beh, ieri ti avevo lasciato un messaggio in segreteria, non l'hai sentito? -

- No, veramente no. Cosa diceva? -

- Avevo bisogno di parlarti di......di Damon...-

Caroline si alzò istintivamente, mettendosi a sedere sul letto.

- Che è successo, che ha combinato questa volta? -

- Lui niente...sono stata io... -

- Che intendi dire, Elena? -

chiese l'amica perplessa.

- Intendo dire che... - cominciò a camminare nervosamente avanti e indietro per tutta la stanza - Intendo dire che non faccio altro che pensare a lui. Continuamente, anche nei momenti più...intimi. -

disse scrutandola attentamente, in attesa di rilevare una sua reazione. Caroline la osservò per alcuni secondi aggrottando le sopracciglia, poi spalancò occhi e bocca quando comprese.

- Oh mio Dio, Elena! Tu mi stai dicendo che mentre eri a letto con Stefan, pensavi a suo fratello? -

- Non proprio durante tutto il rapporto...Solo nel momento più...importante - diceva con titubanza, cercando di trovare le parole più appropriate - quando volevo...beh, hai capito quello che voglio dire no? -

- In realtà sono un pò stordita da queste ultime parole. -

- Dai Caroline, sono seria! E' una cosa grave! - sbuffò tirandosi nervosamente indietro i capelli con una mano.

- Si, si lo capisco. Dai siediti un attimo, prova a rilassarti e a raccontarmi tutto con calma. -

Caroline le allungò una mano, sorridendole affettuosamente. Elena la strinse lasciandosi guidare sul letto e prendendo posto accanto a lei.

- Io non sò come sia potuto succedere Caroline. Mi sentivo tesa, e per quanto Stefan cercasse di afre del suo meglio, non riuscivo a lasciarmi andare, a provare qualcosa... -

- E quando hai immaginato fosse Damon, invece? - chiese Caroline con voce calma e rassicurante.

- E' come se fosse esploso qualcosa dentro di me. Mi sentivo...carica di tensione, eccitata. Fino al punto in cui la sensazione è divenuta più vivida e forte facendomi letteralmente sussultare in preda al piacere...-

Caroline la osservò turbata.

- Ok questo è un grosso problema. -

- Si lo è- riprese Elena - anche perchè non è finita quì! -

- C'è dell'altro? -

chiese la vampira sconvolta.

Elena ammiccò osservando le assi del pavimento, quasi in imbarazzo per tutta la situazione venutasi a creare.

- Ieri abbiamo litigato pesantemente. E' stata colpa mia però, perchè ho detto cose che non pensavo veramente e che lo hanno ferito profondamente. Così prima di uscire mi ha urlato contro che varebbe abbandonato la città. - 

- Oh, santo cielo! Che liberazione. - esclamò istintivamente Caroline prima di essere fulminata dallo sguardo di Elena. - Voglio dire, probabilmente questo sarà un bene per te. Così se non hai modo di vederlo non avrai neanche modo di pensarlo. E poi, onestamente Elena. Sai come la penso a riguardo. Secondo me tu e Stefan siete anime gemelle unite dal destino. -

- Si, Caroline lo sò, ma non volevo un tuo parere sulle mie relazioni, bensì solo un consiglio su come comportarmi perchè mi sembra di impazzire in quest'ultimo periodo. -  disse massanggiandosi energicamente le tempie con le dita.

- Ehy, lo sai che sono dalla tua parte...sempre e comunque. - rispose con dolcezza l'amica cingendole la spalla con una mano.

Elena le sorrise guardandola negli occhi. 

- Grazie. -

- Figurati, a che servono le amiche altrimenti.- alzandosi improvvisamente dal letto, rovistò nel borsone di Elena, individuando un top adeguato che avrebbe potuto indossare. - Bene, adesso però vestiti e usciamo. Sei debole e hai proprio bisogno di nutrirti. E poi non vorrai fare aspettare Stefan tutto quetso tempo, vero? - le sventolò il top nerò davanti con un'enorme sorriso stampato sul volto.

Elena ammicò, accettando la proposta. Si chiuse in bagno, sfilandosi la vestagia e vestendosi velocemente. Abbinò al top un paio di jeans aderenti al punto giusto, e delle sneakers comode ed eleganti. Quandò ritornò nella stanza fece una lenta piroetta, sorridendo. - Allora, che te ne pare? -

- Sei perfetta direi. -

- Ma grazie, reginetta di Mystic Fall's. - aggiunse la neo vampira prendo l'amica sottobraccio. - Adesso possiamo anche anda... -

Non fece in tempo a finire la frase che dei rumori all'ingresso richiamarono la loro attenzione. 

- Dev'essere Stefan! - esclamò Caroline mordendosi il labbro inferiore preoccupata. - Sarà arrabbiato con noi, l'abbiamo lasciato attendere per più di mezz'ora. -

Percosero entrambe velocemente il lungo corridoio che le separavano dal piano inferiore.

- Hai tutto il diritto di essere adirato, Stefan. Ma la colpa è tutta della signorina quì presente che era indecisa su come agghindarsi per.... -

voltato l'angolo che occultava la visione dell'ingresso, le due vampire si resero conto di aver sbagliato persona.

Damon era appena ritornato dopo la nottata trascorsa fuori casa, e a giudicare dall'aspetto, aveva avuto una serata piuttosto movimentata.

- Toh, guarda chi si vede. Colui che avrà aggreditò delle povere donne indifese solo per dar libero sfogo alle proprie frustrazioni!! -

esclamò acidamente la bionda vampira, che da sempre provava rancore nei suoi riguardi.

Elena rimase immobile, quasi terrorizzata dal tirmore. Si limitava ad osservarlo mentre goffamente cercava di raggiungere le scale con un'andatura cadente. Doveva aver bevuto tutta la notte per sopprimere il dispiacere, e probabilmente aveva scatenato una lite furibonda, viste le condizioni in cui si trovava. La camicia era strappata su vari punti, i capelli, solitamente sempre in ordine e ben curati, erano scomposti e arruffati, e sul viso emergevano i segni evidenti di uno scontro fisico. Piccole chiazze di sangue coagulato s'intravedevano sulle guance e sul labbro inferiore. Il vampiro si fece strada in mezzo a loro senza prestare alcuna attenzione alla provocazione di Caroline, sostendosi con una mano sulla parete. Elena e Craoline lo seguirono con lo sguardò fino a quando raggiunse il piano superiore e scomparse rifugiandosi nella propria stanza.

- Che razza di maleducato! Non ci ha degnate neanche di uno sguardo. E poi hai visto come era ridotto? -

Elena era pietrificata. Fissava il vuoto senza un'apparente ragione, stritolandole il braccio con la mano.

- Elena ti senti bene? -

- Io...io devo parlare con lui, Caroline. Devo scusarmi e sopratutto assicurarmi che non abbia ferite gravi. -

- Ma... Elena, e Stefan? Cosa gli dico? - le urlò dietro mentre Elena saliva velocemente gli ultimi gradini, senza ottenere alcuna risposta.

Caroline scosse la testa sospirando. Cosa le passava per la testa? Non riusciva mai completamente a decifrare i sentimenti di Elena. Era abbastanza evidente che Damon aveva assunto un ruolo di rilievo per lei nell'ultimo periodo, il problema era che non riusciva a esporsi completamente, a mettersi in gioco dichiarando apertamente ciò che provava. Ma forse questa sarebbe stata l'occasione giusta. Non voleva lasciarla da sola con quel mascalzone di Damon, voleva essere presente per intervenire nel caso ne avesse bisogno, ma non poteva. Stefan li stava aspettando e se non li avrebbe visti arrivare sarebbe tornato in casa magari scoprendoli in atteggiamenti compromettenti, ci sarebbe stata l'ennesima lite furibonda e un'ulteriore squarcio nel rapporto appena ricostruito dei fratelli Salvatore, per non parlare dello sconvolgimento emotivo di Elena, le cui condizioni erano già abbastanza delicate. Sbuffando nervosamente si avviò nei boschi cercando di accampare una scusa plausibile all'assenza di Elena, nell'attesa che i due "amanti" chiarissero definitivamente le loro divergenze.

Spazio Autore.

Allora questa volta sono imperdonabile perchè il capitolo l'avevo finito da un pezzo solo che la mia pigrizia mi ha
impedito di trascriverlo sul pc. Sono un caso disperato, lo sò ahahah. Comunque avrete sicuramente notato che
questo capitolo è molto più lungo dell'altro, questo perchè ho cercato di chiarire il punto di vista di Elena, anche se
mi sono mantenuta sul vago perchè ho intenzione di far esternare i suoi sentimenti nel prossimo capitolo, in un
confronto diretto fra Damon e Elena. Quì abbiamo visto una Caroline sconvolta e implicata in una situazione delicata
anche se avrete recepito che si è subito schierata dalla parte di Stefan. Insomma, lo sappiamo tutti che ha un debole
per lui, quindi... Spero che non abbiate trovate il capitolo noioso, era privo di scene Delene ma il prossimo riguarderà
solo loro, ve lo prometto. Ero indecisa se inserire qualche scena adesso, poi mi sono detta: 'No, meglio focalizzarmi
sul Delena nel prossimo capitolo. Deve accadere qualcosa di importante fra di loro.' ;)
Non smetterò mai di ringraziarvi per i complimenti che mi spingono a continuare la storia.
Alla prossima.
Francy.

 

  
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