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Autore: xhoranshug    25/09/2012    9 recensioni
Ammetto che quando Harry mi disse che lui e la sua fidanzatina, tutta oca e niente cervello, avevano litigato mi venne da saltellare sul letto per la gioia ma ora Harry aveva bisogno di me ed io dovevo comportarmi come la sua amica e non come la ragazza innamorata di lui da anni ma che lui considerava solo un’amica.
‘’Mi spiace, ed ora che intendi fare?’’
‘’Non lo so, è per questo che ti ho chiesto di venire qui.’’
‘’Mh… La ami ancora?’’
‘’Non lo so Hope, vorrei un periodo di pausa per riflettere.’’
‘’Si forse è questo quello che devi fare.’’
Harry voleva un periodo di pausa dall’oca?
Ok… Stavo decisamente sognando.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 1.

Stavo dormendo tranquillamente nel letto in camera mia quando all’improvviso sentii il cellulare squillare all’impazzata, mi alzai di scatto e accesi la lampada sulla mia scrivania per illuminare la stanza buia, notai che qualcuno mi stava chiamando al cellulare, mi stropicciai gli occhi e misi a fuoco la vista: era Harry.
‘’Harold, cosa vuoi alle sei del mattino? ‘’
Chiesi passandomi una mano sull’angolo della bocca per pulirmi dalla bava.
‘’ Hope, non riesco a dormire. ‘’
‘’ Hanno scoperto la camomilla per questo Harry. ‘’
‘’ Hope ti prego non è il momento, ho bisogno di parlare e tu sei l’unica che mi capisce. ‘’
‘’ D’accordo vengo da te però tu mettiti qualcosa addosso, almeno i boxer. ‘’
‘’ Ma io mi sento libero. ‘’
‘’ Niente ma Harold, arrivo subito. ‘’
Dissi staccando la chiamata poi mi alzai dal letto e corsi in bagno, notai di essere ancora in pigiama ma alzai le spalle fregandomene del mio abbigliamento non dovevo mica andare a prendere il thè con i pasticcini in compagnia della Regina Elisabetta.

Mi presento, mi chiamo Hope ed ho diciotto anni. Sono una ragazza dai capelli color rame lunghi più o meno fino alla fine del collo e sono dell’esatto colore di quelli di mia madre; i miei occhi sono color nocciola e li ho ereditati, sempre, da mia madre. Ho una sorella gemella che si chiama Faith; essendo gemelle monozigoti siamo due come due gocce d’acqua se non per il diverso colore degli occhi, infatti Faith possiede lo stesso colore degli occhi di nostro padre, il colore verde con delle lievi sfumature nocciola.
Da piccole i nostri genitori facevano sempre fatica a distinguerci e noi per complicare ancora di più loro la vita ci guardavamo, ci lanciavamo un’occhiata e grazie a quell’occhiata ci mettevamo d’accordo sul farli impazzire; Faith faceva finta di essere me mentre io facevo finta di essere lei così quando nostra madre o nostro padre ci chiamava noi facevamo la parte dell’altra.
Sfortunatamente crescendo cambiammo notevolmente, Faith si trasformò in una bellissima ragazza con i capelli ramati lunghi fino alle spalle, che teneva quasi sempre legati in una treccia lunga oppure sciolti, io invece decisi di tenere i miei capelli ramati lunghi fino alla fine del collo così che quando ne avessi avuto voglia avrei potuto legarli o lasciarli sciolti. Diventammo alte all’incirca un metro e settantacinque centimetri ed avevamo un bel corpo snello con delle belle forme insomma l’adolescenza in noi aveva lasciato un buon risultato ma ne aveva lasciato anche uno per niente positivo; all’età di quindici anni morì nostro padre, a causa di un’ incidente autostradale dovuto a causa di un ubriaco che invase la corsia dove i nostri genitori stavamo viaggiando per ritornare a casa dopo aver festeggiato il loro anniversario di nozze.
Grazie al Cielo non perdemmo anche nostra madre e nel periodo che lei era in coma all’ospedale si prese cura di noi la nostra vicina di casa, Anne. Anne è una dolce donna con due figli; Gemma che ha venti anni e Harry che ha la stessa età mia e di mia sorella, per me e Faith loro sono come la nostra seconda famiglia perché sappiamo che loro ci sono sempre per noi.
Harry è un ragazzo perfetto ha i capelli ricci e un paio d’occhi color verde smeraldo che mi fanno sciogliere ogni volta che incontro il suo sguardo, ci siamo conosciuti quando mi sono trasferita qui a Holmes Chapel quando avevo quattro anni assieme alla mia famiglia. Lui all’epoca era il classico bambino ribelle che passava tre quarti della giornata fuori casa a giocare con i suoi amici a fare l’esploratore o a giocare alla guerra con dei fucili ad acqua vuoti; ricordo ancora il giorno in cui ci siamo conosciuti.. Era il quattro febbraio e lui stava giocando alla guerra con due suoi amici, uno con i capelli rossi e l’altro con i capelli biondi a caschetto; mi pare di ricordare che si chiamassero Ed e Alex ma comunque ritornando a quel giorno io li stavo osservando dalla grande finestra del salotto che rivolgeva lo sguardo verso il grande giardino dove quei tre bambini stavano giocando; vidi Ed e Alex con in testa una pentola e con due cuscini, uno sulla schiena e uno sul petto, legati addosso a loro e poi c’era Harry che ovviamente si doveva contraddistinguere dalla massa e in testa portava un scolapasta, un reggiseno della sorella o della madre e una cintura da cow boy.
Guardavo quei tre bambini divertirsi tra di loro e il mio desiderio di conoscerli cresceva sempre di più dentro di me fin quando non decisi di scendere e di andare da loro a presentarmi, aprii la porta di casa e salutai mia madre e mio padre, domandai a Faith se voleva venire fuori con me e quando la piccola rossa mi rispose con un sorrisone e annuendo lentamente con la testa, la presi per mano e uscimmo fuori verso i tre bambini lasciando i nostri genitori a guardare un film romantico alla tv, richiusi la porta alle mie spalle e feci un gran respiro avvicinandomi a loro.
‘’ Ciao, sono Hope e lei è Faith possiamo giocare con voi? ‘’ Chiesi muovendo la manina in segno di saluto.
‘’ Uh no sei una ragazza, noi non facciamo giocare le ragazze. ‘’ Disse Alex con quella sua vocina petulante.
‘’ Dai ragazzi lasciamola giocare. ‘’ Disse Harry rivolgendosi agli amichetti che cominciarono a squadrarmi dalla testa ai piedi per poi passare a guardare Faith.
‘’ Ma Harry sono delle femmine. ‘’
Disse Ed indicandoci.
‘’ Io sono il capo e decido io. ‘’
’’ Ok come vuoi tu. ‘’ Dissero i due amici.
‘’ Sarai la vice capo ok Hope? ‘’
Io annuii lentamente e scappai in casa con Faith, prendemmo i cappelli da baseball che ci regalò nostro padre durante un viaggio di famiglia a New York City, rivolgemmo i frontini per dietro, indossammo un paio di occhiali da sole che trovammo sopra al mobile in entrata e grazie ad un rossetto di nostra madre ci facemmo due segni rossi sulle guance in stile indiano e uscimmo di casa correndo dai nostri nuovi amici e lì cominciammo a giocare facendo finta di spararci con le pistole ad acqua, fu in quel momento che incontrai per la prima volta i miei veri amici; io, Harry, Ed, Alex e Faith formavamo un gruppo davvero tosto ed essendo state le uniche ragazze nel gruppo, io e mia sorella, i nostri amici non ci trattarono mai come quelle ragazzine tutte vestite di rosa ma piuttosto come una di loro; dei veri e propri maschiacci infatti con loro imparammo a ruttare e giocare nel fango divertendoci come pazzi.
Dopo che mio padre morì il dolore dentro di me e di mia sorella era troppo e ricordai che non uscimmo più a giocare con i nostri amici per intere settimane fin quando Harry venne a prenderci in camera nostra attraverso la piccola porta in soffitta che io, lui e Faith avevamo scoperto, il riccio ci rimase accanto per tutta l’ infanzia trattandoci come delle sorella prendendosi sempre cura di noi. Quando le nostre madri s’incontravano al pomeriggio per prendere il thè e i pasticcini io e Harry giocavamo assieme con le costruzioni mentre che Faith rimaneva a guardarci e quando la mia torre di costruzioni crollava lui mi regalava la sua per non farmi rimanere male, era davvero un buon amico e lo è tutt’ora.
Scossi la testa davanti allo specchio ritornando alla realtà, mi legai i capelli in una coda che fermai con l’elastico che avevo al polso, scesi le scale senza  svegliare mia madre e mia sorella e andai a bussare alla porta della casa di Harry e dopo due minuti Harry, che fortunatamente si era messo i boxer, venne ad aprirmi tirandomi dentro la casa per la manica del pigiama, salì le scale di corsa e poi s’intrufolò sotto le coperte del suo letto facendomi un piccolo posticino; mi tolsi le pantofole con i cagnolini di peluche che avevo ai piedi e mi sdraiai sul letto stretta ad Harry.

‘’Ti servivo io per dormire? ‘’
Domandai rivolgendo lo sguardo verso il viso perdendomi nei suoi occhi illuminati dai primi raggi del sole.
‘’Hope non so cosa fare.’’
‘’ Perché che devi fare?’’
‘’ Io e Emma abbiamo litigato per l’ennesima volta.’’
Ammetto che quando Harry mi disse che lui e la sua fidanzatina, tutta oca e niente cervello, avevano litigato mi venne da saltellare sul letto per la gioia ma ora Harry aveva bisogno di me ed io dovevo comportarmi come la sua amica e non come la ragazza innamorata di lui da anni ma che lui considerava solo un’amica.
‘’Mi spiace, ed ora che intendi fare?’’
‘’Non lo so, è per questo che ti ho chiesto di venire qui.’’
‘’Mh… La ami ancora?’’
‘’Non lo so Hope, vorrei un periodo di pausa per riflettere.’’
‘’Si forse è questo quello che devi fare.’’
Harry voleva un periodo di pausa dall’oca?
Ok… Stavo decisamente sognando.

SPAZIO ALL'AUTRICE. :D 
Hooooooooooola people! :') Allora, si in 'The sun on a rainy day' non ho messo alcun spazio all'autrice perciò rimedierò in questo.(:
Spero vi piaccia questa mia nuova fanfiction, come avete ben potuto leggere Hope è la migliore amica di Harry e non vi dirò nient'altro 
in più, scoprirete tutto nei prossimi capitoli di 'Hei riccio, penso di amarti.' PROSSIMAMENTE AL CINEMA, lol no scherzo. :D
Knkjdsgkjnkjgdnkjg ciao bellezze, recensite e sapetemi dire che ne pensate.
Un bacio. (:
sophie.


  
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